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NOTA: Nei processori della precedente generazione (Zen2 - Ryzen 3000) si segnalarono casi di degradazione sul lungo periodo per processori sottoposti a pesanti carichi di lavoro con funzione scalar impostata a 10x. Ciò detto, questa funzione pare essere stata attenuata per la serie 5000 - Zen3. Infatti, dai test effettuati da chi scrive su un 5800x è emerso come tra scalar "1x" (Auto) e "6x" si concretizzi una differenza di soli 5w per quanto riguarda la potenza totale assorbita (durante stress test Cinebench r20). Tale differenza è certamente contenuta, ma, proprio per questo, lo sono anche le prestazioni guadagnate. Per questo motivo, unitamente alla logica di superamento (seppur in minima quantità) dei limiti di sicurezza stock del precision boost (con relativo aumento di temperatura, tensione, ecc...), si è deciso di sconsigliare in via generale l'utilizzo di questa funzione dato che i costi, con tutta probabilità, non valgono i benefici corrisposti.
Cenni sull'architettura
L'architettura Zen3 per il mercato consumer-desktop prevede fino a tre Dies (cioè "piccoli blocchi di silicio"):
- uno (5600x e 5800x) oppure due (5900x o 5950x) "Core-Die" computazionali, cioè contenenti i cores;
- un "IO-Die" per le comunicazioni con "l'esterno" (porte usb, linee pci express, sata, ecc...) oppure tra cores appartenenti a dies differenti;
Spoiler ZEN3
L'Infinity Fabbric rappresenta l'infrastruttura fisica, composta da tracciati presenti nel Substrate e opportuni spazi all'interno dei Dies, che permette le comunicazioni tra Core-Dies ed IO-Die.
L' Unified Memory Controller regola la frequenza delle memorie ram, le mette in comunicazione con i cores, ed è situato nell'IO-Die.
Le relazioni tra le frequenze degli apparati sopracitati sono determinanti per le prestazioni del sistema (argomento sviluppato nella sezione 6).
solo una nota @Avets : Infinity Fabric con una b sola ?.
-----> Aggiunta sezione "CENNI ARCHITETTURA" nella sezione 1-INTRO
Aggiunti brevi cenni sull'architettura e le vari componenti del processore dopo che @regedit aveva espresso dubbi che effettivamente non venivano trattati qui.
E' una breve bozza, non penso serva spingersi di più nel particolare ma se ci sono suggerimenti o correzioni ovviamente ben vengano.
Verificare la stabilità sotto undervolt di un processore risulta più difficoltoso dei casi precedenti (overclock manuale) a causa della dinamicità del sistema. Infatti le tensioni (ed anche l'intensità dell'undervolt nel caso del curve optimizer) variano in modo continuo poiché governate dal precision boost. Questo comporta che problemi di instabilità possano presentarsi durante gli stress test più intensi come durante carichi bassi o del tutto inesistenti (idle).
Data la versatilità del programma e la segnalazione dei core instabili nel caso di rilevamento di errori si consiglia l'utilizzo del programma di test "OCCT" impostato secondo le seguenti modalità:
Spoiler: carichi molto pesanti
Spoiler: carichi pesanti
Spoiler: carichi medi
Spoiler: carichi leggeri
Spoiler: carichi molto leggeri
NOTA1: Durante l'esecuzione dei test di stabilità (specie se privi di controllo degli errori) può essere utile controllare su hwinfo il contatore "whea errors". Qualora se ne rilevassero, il sistema andrebbe considerato instabile senza necessariamente attendere un crash dello stress test impiegato.
NOTA2: Durante i test sopracitati è fortemente consigliato non eccedere gli 85°C per prolungati periodi di tempo. Qualora questo dovesse verificarsi, il sistema di dissipazione è probabilmente inadeguato per l'aggressività dell'overclock ricercato che andrebbe pertanto rivalutato oppure il test è troppo pesante rispetto ai reali utilizzi dell'utente.
NOTA3: In riferimento ai primi 3 test proposti, qualora risultassero troppo pesanti (producendo temperature o assorbimenti eccessivi) è possibile provare ad alleggerirli selezionando un numero di threads pari al numero di cores (threads -> fixed -> inserire numero cores) che altrimenti, in modalità "auto" vengono assegnati in quantità doppia rispetto al numero di cores (per sfruttare a pieno l'SMT durante il test).
In aggiunta, qualora si verificasse un crash del sistema operativo, per individuare il possibile core responsabile, è possibile ricercare l'eventuale "whea error" nel "visualizzatore d'eventi" di windows. Sarà infine sufficiente individuare il "ID APIC processor" per risalire al core instabile secondo la seguente tabella:
ID APIC processor: 0 - 1 -> core 1
ID APIC processor: 2 - 3 -> core 2
ID APIC processor: 4 - 5 -> core 3
ID APIC processor: 6 - 7 -> core 4
ID APIC processor: 8 - 9 -> core 5
(...continuando fino all'esaurimento del numero di cores)
NOTA: E' utile controllare sporadicamente la presenza di whea errors per qualche settimana dopo l'applicazione e la verifica dell'undervolt applicato in odo da assicurarsi che anche nell'utilizzo quotidiano non si verifichino instabilità di alcun tipo (che sono sempre da evitare, anche quando molto rare).