Svarioni (e altro) nei libri di testo scientifici !

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Sarei curioso di sapere quali sono queste reazioni fisiche ... ?
Nel caso, ad esempio, dei passaggi di stato è preferibile usare il termine "trasformazione" o "cambiamento" per non indurre a pensare che vi sia un'alterazione della natura chimica delle sostanze coinvolte.
Si fa un uso scorretto della terminologia: le trasformazioni fisiche (reversibili) modificano solo lo stato fisico della materia, non la sua composizione chimica, mentre nelle reazioni chimiche (generalmente irreversibili) i "reagenti" di partenza si trasformano, attraverso la formazione di nuovi legami chimici, in sostanze differenti (chiamate "prodotti") da quelle di partenza.
Nelle reazioni nucleari, particolari reazioni chimiche, si manifesta anche un effetto "energetico", dovuto al fatto che una parte della massa del sistema si trasforma in energia nucleare (si pensi alla sintesi dell'elio, a partire da due protoni di idrogeno e da due neutroni), che nelle trasformazioni fisiche e chimiche di norma rimane costante.
 
Da Wikipedia:
"Una materia allo stato solido ha un volume e una forma propria" ?
"L'unico modo per variare la forma di un solido consiste nell'applicazione di forze abbastanza intense da spezzare i legami, causando però la rottura o il taglio del corpo" ☺️

Ma neanche per sogno, il volume di un solido è invariabile ma la forma no, anche a seguito di "sollecitazioni" non troppo intense, le forze di coesione di un solido possono essere di intensità molto diverse.
Un foglio di carta non è un solido ?
E un elastico ? ☺️

P.S. Alle prossime fesserie ?
 
"L'elettronvolt è il lavoro eseguito da un elettrone per attraversare una differenza di potenziale pari a 1 volt"



Tralasciando il fatto che si scrive 1V e non "1 volt", cosa significa "attraversare una d.d.p. di 1V" ?
L'elettrone, poi, non compie alcun lavoro, casomai il lavoro è compiuto dalla forza elettrostatica che agisce sull'elettrone, il quale si muove in un campo elettrico (prodotto dal sistema di cariche interagenti con l'elettrone), quando la particella si sposta da una posizione iniziale ad una posizione finale aventi una d.d.p. di 1V.
Vale a dire che 1eV è l'energia che un elettrone acquista quando viene accelerato dalla tensione di 1V.
Essendo e=1.6*10^(-19) C la carica dell'elettrone, si avrà: 1eV=1.6*10^(-19) J.
Alle prossime fregnacce ?
 
Da Wikipedia:
"Una materia allo stato solido ha un volume e una forma propria" ?
"L'unico modo per variare la forma di un solido consiste nell'applicazione di forze abbastanza intense da spezzare i legami, causando però la rottura o il taglio del corpo" ☺️

Ma neanche per sogno, il volume di un solido è invariabile ma la forma no, anche a seguito di "sollecitazioni" non troppo intense, le forze di coesione di un solido possono essere di intensità molto diverse.
Un foglio di carta non è un solido ?
E un elastico ? ☺️

P.S. Alle prossime fesserie ?

Sì, però "proprio" è diverso da "invariabile"

Forma propria significa che, date determinate e fisse condizioni esterne, mantiene una determinata forma nel tempo
Il foglio di carta disteso sul tavolo, senza alcuna sollecitazione eccetto il campo gravitazionale (che anche se non precisamente, possiamo considerare costante e fisso nel tempo), mantiene la sua forma

Tra l'altro anche il volume di un solido non è "invariabile" ? (ma proprio sì, perché a parità di condizioni esterne sarà ben determinato)
Nei piloni dei ponti, ad esempio, vengono proprio lasciati dei giunti perché le travi assumono dimensioni differenti tra estate ed inverno per il fenomeno della dilatazione termica (che comporta un volume diverso a seconda della temperatura a cui un corpo si trova) eppure sono solidi
 
Sì, però "proprio" è diverso da "invariabile"

Forma propria significa che, date determinate e fisse condizioni esterne, mantiene una determinata forma nel tempo
Il foglio di carta disteso sul tavolo, senza alcuna sollecitazione eccetto il campo gravitazionale (che anche se non precisamente, possiamo considerare costante e fisso nel tempo), mantiene la sua forma

Tra l'altro anche il volume di un solido non è "invariabile" ? (ma proprio sì, perché a parità di condizioni esterne sarà ben determinato)
Nei piloni dei ponti, ad esempio, vengono proprio lasciati dei giunti perché le travi assumono dimensioni differenti tra estate ed inverno per il fenomeno della dilatazione termica (che comporta un volume diverso a seconda della temperatura a cui un corpo si trova) eppure sono solidi
Sì, è proprio ciò che intendevo dire, sono tutti aspetti che vanno puntualizzati e che rendono la definizione, per l'appunto, inesatta.
Va anche sottolineato che il modello del corpo solido indeformabile (detto "corpo rigido"), in cui le distanze reciproche tra le particelle restano invariate, è una pura astrazione fisico-matematica che consente, però, di semplificare lo studio dei moti (traslatorio, rotatorio e roto-traslatorio) di tale solido (il punto materiale, infatti, può solo traslare).
E' ovvio che, nel momento in cui si dovrà affrontare lo studio sulle deformazioni di un corpo, dovremo necessariamente abbandonare il modello ideale del "corpo rigido".
Saluti ?
 
Sì, è proprio ciò che intendevo dire, sono tutti aspetti che vanno puntualizzati e che rendono la definizione, per l'appunto, inesatta.
Va anche sottolineato che il modello del corpo solido indeformabile (detto "corpo rigido"), in cui le distanze reciproche tra le particelle restano invariate, è una pura astrazione fisico-matematica che consente, però, di semplificare lo studio dei moti (traslatorio, rotatorio e roto-traslatorio) di tale solido (il punto materiale, infatti, può solo traslare).
E' ovvio che, nel momento in cui si dovrà affrontare lo studio sulle deformazioni di un corpo, dovremo necessariamente abbandonare il modello ideale del "corpo rigido".
Saluti ?
Sì, ma lì di sbagliato ci vedo solo la seconda parte:
"L'unico modo per variare la forma di un solido consiste nell'applicazione di forze abbastanza intense da spezzare i legami, causando però la rottura o il taglio del corpo"

E solo perché hanno aggiunto il discorso sullo "spezzare i legami" (che è un modo, ma non è strettamente necessario per modificare la forma di un solido)

Un solido, anche se voglio studiarne le deformazioni ha una forma propria, non dipendente dall'ambiente circostante, modificabile solo mediante l'applicazione di forze esterne (poi possono essere modifiche della forma reversibili se resto in campo elastico, senza rottura dei legami, o irreversibili se passo al campo plastico, con rottura e riformazione dei legami)

Un liquido od un gas, invece non hanno forma propria perché anche in assenza di forze esterne, la loro forma dipende dall'ambiente che li circonda

La stessa cosa vale per il volume
Un solido od un liquido hanno volume proprio perché, a parità di condizioni al contorno, il loro volume non dipende dallo spazio che li circonda, al contrario un gas non ha volume proprio perché dipenderà dallo spazio che lo circonda


E' chiaro che sono definizioni "macroscopiche" dello stato della materia che poi ci portano alle approssimazioni necessarie per semplificarci lo studio di determinai fenomeni
Si può passare anche a definizioni più precise distinguendo gli stati in base ai legami ed ai gradi di libertà atomici, ma dipende dal livello di precisione che interessa osservare
In questo caso definire il solido come "con forma e volumi propri" è corretto finché voglio studiarne le proprietà ed iterazioni a livello macroscopico e posso aggiungerci l'indeformabilità se per il mio caso studio eventuali deformazioni sono irrilevanti rispetto a ciò che voglio verificare (ulteriore semplificazione)
 
...

E solo perché hanno aggiunto il discorso sullo "spezzare i legami" (che è un modo, ma non è strettamente necessario per modificare la forma di un solido)
non solo, ma la forma di un corpo solido può variare anche senza spezzare i legami interni, questo lo si sa (e sapeva) bene in quanto ogni "stato" ha poi una serie di attributi, nel caso dei solidi per esempio si parla di malleabilità e flessibilità. Un ramo di un albero ha un certo grado fi flessibilità per cui si flette al vento o per forza esterna, ma niente si "spezza". Quando si spezza e' perché si supera la soglia di un altro attributo, ossia la sua robustezza.

Ad ogni modo, la pagina Wiki in italiano e' molto incompleta (quella inglese e' un po' meglio, almeno cita il "vetro" come uno stato a se'), ma in fondo qui parliamo di definizione "classiche" che ormai sono superate, vanno ancora bene solo in particolari applicazioni, per esempio se costruisco la cuccia del cane l'idea che il legno che sto usando sia un "solido" va ancora perfettamente bene.

Dalla pagina wiki inglese:
Although multiple attempts have been made to create a unified account, ultimately the definitions of what states of matter exist and the point at which states change are arbitrary.[20][21][22] Some authors have suggested that states of matter are better thought of as a spectrum between a solid and plasma instead of being rigidly defined.[23]
 
"Alcune razze sono costituzionalmente meno tolleranti all'alcol della razza bianca"

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Anche se in questo contesto il termine "razza" (che, ricordo, ha il significato di "sottospecie" in ambito biologico) è usato come sinonimo di "etnia", da tempo termini quali "razza bianca" (caucasica), "razza nera" (africana) e "razza gialla" (mongolica) non sono più ammessi in ambito scientifico per "differenziare" alcune caratteristiche somatiche (o "fenotipiche") dell'uomo poiché la specie umana ("sapiens" si scrive con la lettera minuscola, mentre il genere "Homo" si scrive con la lettera maiuscola) condivide il 99.9% del suo DNA con qualsiasi altro individuo sulla Terra.
Le varie "popolazioni" (o "gruppi etnici") umane hanno avuto origine da un unico ceppo africano che si è progressivamente espanso in Asia e in Europa (se non ci fossero stati quei flussi migratori, oggi avremmo tutti la pelle scura).
Il termine "razza" viene tuttora utilizzato in ambito zootecnico per evidenziare una marcata diversità genetica fra alcune specie animali (cani, cavalli, ecc.) e vegetali, che è però il risultato di una selezione artificiale (in pratica sono incroci controllati) e non di un'evoluzione naturale.
Occorre rimarcare che, anche se in ambito genetico non ha senso parlare di "razze umane", spesso il problema non sta nell'inesattezza di adoperare il termine "razza" quanto nel "senso negativo" talvolta associato all'uso di tale termine.
Buon fine settimana ?
 
Qui entri in un campo minato, e anche tu sei giusto solo a metà, in quanto sia i concetti di “razza” che la “etnia” usate per differenziare il genere umano sono abitrari. Entrambi. La razza è come siamo visti dagli altri, per esempio veniamo classificati in base al colore della pelle, mentre la etnia è come ci consideriamo noi stessi, e dipende sia da fattori fisici che culturali. Esempio classico: una donna coreana, nata da famiglia coreana, ma adottata da famiglia italiana, e che ha vissuto tutta la sua vita in Italia, senza mai avere avuto nessun contatto con la cultura coreana. Si considera quindi etnicamente “italiana” anche se agli occhi degli altri viene considerata “asiatica”. Ma se avesse avuto anche contatti con la cultura coreana, per esempio se sia ancora in contatto con la sua famiglia e amici e parla anche coreano? In questo caso si considera sia coreana che italiana, a livello etnico, e qui sta un’atra grande differenza, la etnia può non essere non unica, a differenza della razza.

Dire quindi che alcuni “gruppi etnici” siano meno tolleranti all’alcol è sbagliato. Quello che è vero è che certe persone più di altre sono meno tolleranti, per motivi prettamente fisici e biologici. In medicina nei giorni nostri quando si parla di “gruppo umano” è solamente per dare una indicazione di massima in quanto certe patologie sono più o meno marcate a seconda di un qualche “gruppo”, che a volte non ha nulla a che fare con la razza. Per esempio se andiamo dal dottore lamentandoci di dolore al torace, il dottore non ci chiede quanti anni abbiamo e di quale sesso apparteniamo per discriminarci, semplicemente perché nei maschi sopra una certa età può essere un segno di problemi cardiaci e fa subito un cardiogramma, altrimenti fa altre domande e altri test.
 


Finalmente un esempio ammirevole di rigore concettuale mostrato dalla professoressa Arpinati nell'illustrare le operazioni con le misure, tra tanti venditori ambulanti incompetenti che decantano le loro doti di esperti conoscitori di scienza un po' di rigore non fa male, tutt'altro ?

P.S. Tra una fregnaccia e l'altra, questo bell'intermezzo ci voleva ?
 
Cosa si intende per “grandezza”?
È lecito dividere due numeri che hanno la stessa unità di misura, quello che si ottiene è un valore adimensionale (tipico esempio: le percentuali)
 
Cito da Wikipedia: "It is important to realize that in physics today, we have no knowledge of what energy is" (frase attribuita a Feynman).
Ovviamante Feynman scherzava ma molti docenti e autori di libri di testo, forse sulla falsariga di quell'affermazione poco felice, hanno ripreso la stessa idea un po' strampalata.
Jearl Walker, autore di vari testi di fisica (noto soprattutto per il libro "The Flying Circus of Physics" del 1975), sostiene che "il significato di energia è così vasto che scriverne una definizione chiara è davvero difficile" (sì, come no ... ?)
Wikipedia stessa dichiara: "una precisa definizione di energia non è semplice da fornire ..." (sì, eeeeeh ...).
Naturalmente non mi esimerò dal criticare chi afferma tali baggianate: sappiamo perfettamente cos'è l'energia e non faccio riferimento a quella scellerata definizione che intende l'energia come la misura dell'attitudine di un corpo di compiere lavoro.
Saluti ?

P.S. E smettiamola di parlare delle tante "forme di energia" ?

P.P.S. @Andretti60: https://www.scuolabook.it/Uploaded/zanichelli_1_4229_preview/zanichelli_1_4229_preview.pdf (capitolo sulla "misura" della prof. Arpinati) ?
 
Ultima modifica da un moderatore:
La balla della mancanza di gravità sulla ISS fa imbestialire pure me (è solo 10% minore che sulla terra). Ma quello è un libro di testo? Perché in genere si trova su internet (dove il 99% è spazzatura)
 
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