Svarioni (e altro) nei libri di testo scientifici !

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Ok, spiegami dove sbaglio Visualizza allegato 413451
All’istante t1 il sole emette un fotone, ma io sulla terra non lo vedo perché il fotone (o raggio di luce, ha poca importanza) impiega un certo intervallo di tempo per raggiungere la terra (la distanza D divisa per la velocità della luce). Quando il fotone mi colpisce, in quel momento io “vedo” il sole, apparentemente nella pozione (1) mentre invece il sole nel frattempo ha percorso 8 minuti della sua traiettoria (apparente) quindi è nella posizione (2).
Questo è vero per fenomeni simili, per esempio quando “sento” il rumore di un aereo mi volto nella direzione da cui proviene il suono (l’onda sonora), ma con sorpresa l’aereo non è in quella posizione ma parecchio avanti (questo perché il suono viaggia molto più lentamente della luce)
Te lo spiego subito: in una data posizione i fotoni emessi dal Sole devono sempre seguire la direzione secondo la congiungente Terra-Sole, per quanto ci riguarda (il riferimento terrestre) il moto del Sole "trascina", apparentemente, i fotoni lungo una traiettoria che, come ho detto, non è rettilinea ma matematicamente (l'equazione della traiettoria dei fotoni è facile da ricavare) è rappresentata da un arco di spirale (rispetto a noi, ripeto).
Quindi, nel caso del disegno su riportato, osserveremo il Sole nella posizione (2), cioè esattamente dove si trova, come se la velocità della luce fosse infinita: l'unica differenza è che quei raggi che osserviamo sono stati emessi 8.5 minuti prima ☺️
E' possibile anche calcolare facilmente il contributo dovuto alla rifrazione atmosferica relativo all'altezza del Sole rispetto all'orizzonte e al suo diametro "apparente" ma si tratta di un contributo minimo e che non ha nulla a che vedere col tempo di percorrenza della luce della distanza Terra-Sole ?
 
Ai prossimi sfondoni !!! ?
Non mancate, ne vedremo di tutti i colori !!!!! ☺️
Nel frattempo deliziatevi alla lettura della definizione di energia data dalla Treccani:

"In fisica, e. di un sistema, l’attitudine del sistema a compiere un lavoro, sia come e. in atto, che opera cioè in un processo in cui si produce lavoro e che è commisurata al lavoro fatto, sia come vera e propria attitudine, cioè come e. potenziale, commisurata allora al lavoro fatto al momento in cui essa si traduce o si tradurrebbe in energia in atto (o, come anche si dice, al momento in cui essa effettivamente «si libera» o «si libererebbe»)"

Poi ci sono le famose "forme" di energia e qui avviene una vera e propria catastrofe:

"Può presentarsi in forme diverse e convertibili l’una nell’altra, in relazione ai processi e ai fenomeni cui il sistema partecipa, e può essere scambiata tra sistemi diversi, essendo in ogni caso rispettato un principio generale di conservazione dell’e., secondo il quale l’energia totale di un insieme isolato di sistemi rimane costante nel tempo. A seconda della forma che l’energia assume, si parla di: e. meccanica, posseduta in atto da un sistema in virtù del suo stato di moto, della sua posizione in un campo di forze, o della sua configurazione interna, a sua volta suddivisibile in e. cinetica, associata al semplice movimento, ed e. potenziale, associata alla posizione o alla configurazione (e. di posizione, e. di configurazione); e. termica, associata ai moti di agitazione termica molecolare; e. di radiazione, associata ai processi di radiazione, compresa la radiazione termica (e. radiante); e. elastica, associata a deformazioni di mezzi o corpi elastici; e. gravitazionale, quella di un corpo posto in un campo gravitazionale; e. elettrostatica ed e. elettromagnetica, associate a una configurazione stazionaria di cariche e, rispettivam., a un sistema di cariche in moto (o a un campo elettromagnetico); e. chimica ed e. nucleare, associate alla configurazione e alle forze di legame degli atomi in una molecola e, rispettivam., delle particelle in un nucleo atomico; e. di massa, quella che, in base al principio einsteiniano di equivalenza tra massa ed energia, è posseduta da una particella in quanto dotata di massa inerziale (è detta anche e. di riposo, risultando essere l’energia che compete alla particella nel sistema di riferimento in cui essa è in quiete)" ?

La commozione è tale che non riesco a trovare le parole ... ?
Dopo questa illuminante spiegazione posso tranquillamente suicidarmi con la piena consapevolezza di aver compreso alla perfezione il significato della parola "energia", le sue funzioni e il suo utilizzo ?
Addio ... ?
 
Altro giro, altri sfarfalloni !!! ☺️
Oggi vediamo la spiegazione data dalla NASA su come i satelliti riescono a rimanere in orbita:

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Bene, abbiamo imparato tre concetti del tutto nuovi in Fisica e cioè che: 1) l'energia viene chiamata "momento" (ossia "quantità di moto", il momento lineare); 2) l'energia/momento e la spinta gravitazionale sono forze; 3) l'equilibrio tra l'energia/momento e la forza di gravità è quello che consente al satellite di rimanere in orbita per parecchi anni !!!!! ?
Di fronte ad una spiegazione così sagace non rimane che levarsi tanto di cappello !
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Alla prossima (corbelleria) !!!
https://www.facebook.com/nasaspaceplace/videos/how-do-we-launch-things-into-space/2678359732376509/ ?
 
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Prima di scrivere certe castronerie, sarebbe il caso di andarsi a studiare un po' di Fisica (e magari anche un po' di Chimica) ... ?
 
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In questo breve testo non ci sono gravi errori (si poteva evitare di scrivere "le piante sembrano quasi magiche" magari fornendo una breve spiegazione sulla fotosintesi clorofilliana) ma la semplificazione è talmente "spinta" da andare a scapito del rigore concettuale, in pratica non spiega nulla sul funzionamento di un ecosistema.
Il flusso "continuo" e "unidirezionale" di energia in un ecosistema è attuato attraverso una serie di scambi (alimentari) tra "produttori" (autotrofi), "consumatori" (eterotrofi) e "decompositori" (funghi, batteri, ecc.); a ciascun passaggio una parte dell'energia, utilizzata nei processi metabolici (ad es. la respirazione), viene dispersa sotto forma di calore (che si libera nell'ambiente).
La materia, invece, a differenza dell'energia, che richiede un approvvigionamento continuo dall'esterno, rimane la stessa perché viene "riciclata" dal sistema dei produttori-consumatori-decompositori (questi ultimi con differenti "ruoli" ecologici ma strettamente interdipendenti): non a caso si parla di "ciclo della materia".
Nulla sul concetto di ecologia, nulla sul concetto di ecosistema, nulla sul concetto di ambiente, nulla sul concetto di habitat, nulla sui fattori biotici e abiotici, nulla sul concetto di bioma, nulla sul concetto di biosfera, nulla sulle catene alimentari, nulla sul concetto di "equilibrio ecologico", nulla di nulla ?

P.S. Buon Ferragosto a tutti ?
 


La definizione iniziale ("la pressione del sangue è la forza idrostatica che il sangue esercita sulle pareti dei vasi"), tra l'altro ripresa su diversi siti, contiene parecchi gravi errori, il primo dei quali riguarda il fatto che la pressione non è una forza idrostatica.
La pressione è una grandezza scalare, rapporto tra il modulo di F (la forza) che agisce perpendicolarmente ad una certa superficie A e l'area della superficie stessa (p=F/A, si misura in pascal (Pa)).
La definizione corretta della pressione sanguigna è riportata su Wikipedia:
Alla prossima (sì, castroneria) ?
 
Ultima modifica da un moderatore:
Nuovo giro, altra scempiaggine ! ?



No, non ci siamo, il lavoro di una forza d'attrito (radente) dinamico è SOLITAMENTE negativo ma può essere anche positivo.
La forza di attrito è una forza di contatto che si oppone sempre al movimento e quindi è sempre diretta nel verso opposto allo spostamento di un corpo ma il lavoro da essa compiuto può essere positivo o negativo (mentre quello della forza di attrito statico è di solito nullo ma se il punto di applicazione della forza non si sposta può essere anche non nullo).
Alla prossima (fregnaccia) ! ?

P.S. Si tratta di appunti universitari, stilati da docenti di Fisica, e nessuno, tra colleghi, discenti o altri, ha fatto presente uno strafalcione del genere finora ... è sbalorditivo ?
 
Mi puoi fare un esempio di una forza di attrito che compie un lavoro positivo?
Perbacco non mi ricordo più niente ?e pensare che avevo sempre nove di fisica.
 
Mi puoi fare un esempio di una forza di attrito che compie un lavoro positivo?
Perbacco non mi ricordo più niente ?e pensare che avevo sempre nove di fisica.
Inoltre alcuni testi mettono scorrettamente a confronto l'attrito radente con l'attrito volvente, ad esempio scrivendo: "l'attrito volvente è sempre di gran lunga minore dell'attrito radente" ?



Che senso ha confrontare due grandezze diverse da un punto di vista dimensionale ? ?

P.S. @Andretti60: se hai studiato bene la fisica, non dovrebbe essere difficile per te trovare qualche esempio di lavoro positivo compiuto da una forza d'attrito (radente) cinetico ?
 
Abbi pietà di me ? mi sono laureato in fisica quasi quaranta anni fa, specializzandomi in informatica (che come disciplina universitaria non esisteva ancora) e da allora ho sempre vissuto nel mondo dei computer (sia a livello software che hardware). È da allora che non faccio un esercizio di fisica classica, è già tanto che mi ricordo cosa sia l’attrito radente, figurati come possa trovare esempi… per esempio quello che mi ricordo è che a parità di superfici di contatto l’attrito volvente è minore di quello radente, per questo inventammo la ruota, ma nelle regioni con neve e ghiaccio si preferiscono slitte e sci (attrito radente) perché le ruote affonderebbero mentre i pattini sfruttano lo scioglimento del ghiaccio sulla superficie di contatto. Come vedi ricordo ancora qualcosa?
Questi tuoi interventi mi divertono tantissimo, per me è un salto indietro nel tempo.
 


In alcuni casi anche la forza d'attrito statico compie lavoro, se si sposta il suo punto d'applicazione ! ?

P.S. E' scorretto confrontare l'attrito radente (contrasta lo strisciamento con una forza) con l'attrito volvente (contrasta il rotolamento con un momento della forza) poiché si riferiscono a grandezze diverse, sarebbe come dire che pesano più le patate dei broccoletti, che c'entra ? ?
 


In alcuni casi anche la forza d'attrito statico compie lavoro, se si sposta il suo punto d'applicazione ! ?

P.S. E' scorretto confrontare l'attrito radente (contrasta lo strisciamento con una forza) con l'attrito volvente (contrasta il rotolamento con un momento della forza) poiché si riferiscono a grandezze diverse, sarebbe come dire che pesano più le patate dei broccoletti, che c'entra ? ?
O come dire che pesa più un kilo di paglia che un kilo di byte!
 
Altro giro, altra minchiata ! ?

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Quando la vecchia classificazione degli esseri viventi distingueva soltanto tra due categorie, le piante e gli animali, i funghi erano considerati vegetali (e tuttora qualcuno ritiene ancora che essi siano vegetali).
La "nuova" classificazione in cinque grandi "domini" (i funghi appartengono a uno di questi), denominati "Regni", è stata introdotta nel 1969 da Whittaker (e ce n'è una ancora più recente), basandosi sulla costituzione cellulare (cellule procariote, eucariote, unicellulari, pluricellulari), sull'attività "trofica" (nutrimento) ma soprattutto tenendo conto della "linea evolutiva" dei vari organismi viventi.
Le piante sono esseri viventi "eucarioti pluricellulari autotrofi" mentre i funghi, come gli animali, sono "eucarioti pluricellulari (ma i lieviti sono unicellulari) eterotrofi", decompositori e parassiti; una differenza (tra le altre, la riproduzione tramite "spore") con gli animali sta nel fatto che i funghi utilizzano, per il loro nutrimento, il processo di "assorbimento" (gli animali assumono il cibo per mezzo di una "bocca").
I funghi si sono "evoluti" da alcuni protisti, i cosiddetti "funghi mucillagginosi" (tipo i "mixomiceti"), che tuttora abbondano nei nostri boschi.
Alla prossima (sì, fregnacciata) ?
 
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Nel diagramma spazio-tempo su riportato, la linea rossa relativa al moto vario contiene dei tratti (verticali) a pendenza infinita che non hanno senso (a meno che non si tratti di teletrasporto) ?
Sarebbe il caso di andarsi a rivedere la differenza tra la velocità media e la velocità istantanea ?
 
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No, la distanza tra due punti è la lunghezza del segmento che ha per estremi i due punti.
Il segmento è un'altra cosa: un segmento AB è l'insieme dei punti di una retta formato da A, da B e dai punti compresi tra A e B (i punti A e B si chiamano "estremi" del segmento, i punti compresi tra A e B sono i punti "interni" del segmento).
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Un errore grave che ho riscontrato su diversi testi e scritti in Rete: il punto, la retta e il piano sono "enti", cioè oggetti geometrici, definiti "primitivi", di cui non si può fornire una definizione e che vengono accettati come noti.
Cos'è un punto ?
Cos'è un insieme ?
Cosa s'intende per "infinito" ?
Cosa significa "allineamento" e "ordinamento" di punti ?
Non se ne viene a capo ma è possibile pensare ad una rappresentazione "ideale" di questi oggetti: il punto "ideale" non ha dimensione (mentre quello che disegniamo ha un'estensione), la retta ideale non ha spessore ed è illimitata da entrambe le parti, il piano ideale è illimitato in tutte le direzioni.
A partire dagli enti primitivi e dalla definizione di alcuni "postulati" e "teoremi" è basata la cosiddetta "geometria razionale" di Euclide: enti "fondamentali" quali segmenti, semirette, angoli, semipiani, ecc., sono definiti per mezzo di enti primitivi, assiomi e teoremi ?
 
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