Se foste Voi i genitori....

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Non si può leggere la parte quando dice che i genitori sono sotto shock, io lo shock elettrico avrei fatto alla madre. Se la figlia la mattina si trovava in macchina allora si può presumere che sta lì da ieri sera e che nessuno dei due genitori se ne sia fregato di portarla in casa perché altrimenti sembra strano o almeno un gesto premeditato mettere la figlia in auto prima di lavorare.
Sono questi eventi, incomprensibili non è la prima volta che si leggono cose del genere...povera piccola.
Non era da mettere dietro la piccola, 18 mesi la metti col seggiolino al contrario davanti, in modo da tenerla sempre sott'occhio.
 
Sono questi eventi, incomprensibili non è la prima volta che si leggono cose del genere...povera piccola.
Non era da mettere dietro la piccola, 18 mesi la metti col seggiolino al contrario davanti, in modo da tenerla sempre sott'occhio.
Forse sarò prevenuto io o no, ma dire che si è dimenticata la figlia in macchina andando al lavoro mi sembra una bugia
 
ad una mente sana sembra veramente inconcepibile, ma siamo ormai abituati a sentire di perizie psichiatriche dove certi criminali rimuovono completamente un fatto che hanno commesso... in questo caso potrebbero esserci stati dei motivi inconsci per i quali la madre provava "risentimento" verso la figlia, e quindi ha più o meno deciso di "liberarsene" in quel modo...
Le perizie psichiatriche è facile raggirare per uno sanno di mente, ma difficile che un pazzo passi per sanno di mente. Il fatto che una donna faccia un tale gesto volontariamente non è da escludere.
 
E' anche inconcepibile che le case di auto mobili oggi come oggi non siano in grado di installare un dispositivo dedicato che possa rilevare, la presenza del piccolo.
Abbiamo il cicalino che ti rompe le scatole se non indossi la cintura una volta partito, possibile non si possa fare il contrario per il seggiolino del piccolo, che si aziona quando spegni il motore....dai!!!
si potrebbe anche brevettare, con pochi componenti elettronici ed un minimo di conoscenza in materia.
Basterebbe un sensore di pressione posto sotto la seduta del seggiolino, si attiva nel momento in cui poni il bimbo comodo e dopo aver allacciato le sue cinture e non solo.
 
E' anche inconcepibile che le case di auto mobili oggi come oggi non siano in grado di installare un dispositivo dedicato che possa rilevare, la presenza del piccolo.
Abbiamo il cicalino che ti rompe le scatole se non indossi la cintura una volta partito, possibile non si possa fare il contrario per il seggiolino del piccolo, che si aziona quando spegni il motore....dai!!!
si potrebbe anche brevettare, con pochi componenti elettronici ed un minimo di conoscenza in materia.
Basterebbe un sensore di pressione posto sotto la seduta del seggiolino, si attiva nel momento in cui poni il bimbo comodo e dopo aver allacciato le sue cinture e non solo.
Si investe in novità che non sono utili per nulla, ma non nella salvaguardia della persona più importante.
 
Non si può leggere la parte quando dice che i genitori sono sotto shock, io lo shock elettrico avrei fatto alla madre. Se la figlia la mattina si trovava in macchina allora si può presumere che sta lì da ieri sera e che nessuno dei due genitori se ne sia fregato di portarla in casa perché altrimenti sembra strano o almeno un gesto premeditato mettere la figlia in auto prima di lavorare.

Forse sarò prevenuto io o no, ma dire che si è dimenticata la figlia in macchina andando al lavoro mi sembra una bugia
Sei prevenuto tu.

Sono cose che accadono, per lo più a causa di stress o anche solo per una modifica della routine quotidiana. Esempio lampante: ti è mai capitato di dover andare in un certo posto seguendo, almeno per un tratto, una strada che fai tutti i santi giorni? E non ti è mai successo di proseguire sulla strada che fai tutti i giorni, magari perché eri sovrapensiero o altro, salvo poi accorgerti che dovevi andare da tutt'altra parte?
E' la stessa, identica, cosa.

Lo stress, la modifica di una routine o altro possono confonderci e quella confusione genera errori e, purtroppo, tragedie.

Prima di lanciarvi a processare queste persone, prima di immaginare assurdità come desideri inconsci, pensate a quanti piccoli errori tutti commettiamo ogni santo giorno e come questi potrebbero trasformarsi in tragedia.
Prima di emettere sentenze di condanna - e ringrazio iddio che non sediate in un tribunale - provate anche solo per un'istante ad immaginare la pena, la sofferenza ed il senso di colpa che un genitore si porterà dietro per tutta la vita in casi del genere... è talmente straziante che in alcuni ordinamenti, come quello svizzero, casi simili portano a processi senza condanna in quanto si ritiene - ed a ragione - che sia inutile condannare una persona per un fatto che emotivamente e psicologicamente la segnerà per il resto della vita.
 
Concordo con quanto dice lord.
Lo stress gioca brutti scherzi, ma un problema di fondo potrebbe anche essere la mancanza per le famiglie, di un supporto come lo era tempo fa quando le famiglie potevano avere il supporto dei nonni e di altri familiari.
Ora la famiglia e molto più sola, per cui il compito genitoriale "grava" solo sulle due figure madre e padre, cosa non semplice considerando i carichi di lavoro ed appunto lo stress che questo porta.
Parlo da padre di una piccola di 4 anni, e ci sono delle volte che devo chiedere alla suocera che abita a Legnano di venire a casa dormire da me e tenermi la piccola quando sia io che la moglie siamo con lo stesso turno lavorativo, mia madre ha la sua età 87 anni con i suoi acciacchi e non che non voglia tenere la nipote, ma non riesce fisicamente e questo e frustrante anche per lei.
 
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Sei prevenuto tu.

Sono cose che accadono, per lo più a causa di stress o anche solo per una modifica della routine quotidiana. Esempio lampante: ti è mai capitato di dover andare in un certo posto seguendo, almeno per un tratto, una strada che fai tutti i santi giorni? E non ti è mai successo di proseguire sulla strada che fai tutti i giorni, magari perché eri sovrapensiero o altro, salvo poi accorgerti che dovevi andare da tutt'altra parte?
E' la stessa, identica, cosa.

Lo stress, la modifica di una routine o altro possono confonderci e quella confusione genera errori e, purtroppo, tragedie.

Prima di lanciarvi a processare queste persone, prima di immaginare assurdità come desideri inconsci, pensate a quanti piccoli errori tutti commettiamo ogni santo giorno e come questi potrebbero trasformarsi in tragedia.
Prima di emettere sentenze di condanna - e ringrazio iddio che non sediate in un tribunale - provate anche solo per un'istante ad immaginare la pena, la sofferenza ed il senso di colpa che un genitore si porterà dietro per tutta la vita in casi del genere... è talmente straziante che in alcuni ordinamenti, come quello svizzero, casi simili portano a processi senza condanna in quanto si ritiene - ed a ragione - che sia inutile condannare una persona per un fatto che emotivamente e psicologicamente la segnerà per il resto della vita.
Forse sarei prevenuto io, ma almeno tengo a valutare anche ogni possibilità senza escludere nulla o lasciar nulla al caso. I fatto che in italia e nel mondo si tende a prendere alla leggera quando succede una cosa e a volte la gente la passa liscia finché non scappa il morto e non si può più rimediare.
 
Forse sarei prevenuto io, ma almeno tengo a valutare anche ogni possibilità senza escludere nulla o lasciar nulla al caso. I fatto che in italia e nel mondo si tende a prendere alla leggera quando succede una cosa e a volte la gente la passa liscia finché non scappa il morto e non si può più rimediare.

Allora rileggi quello che hai scritto perché tu, come altri, sei partito in quarta parlando di possibile gesto premeditato e, per di più, solo sulla base di quanto letto sui giornali o sentito alla TV.

A volte le tragedie accadono anche alle persone più normali e per bene del mondo semplicemente perché, se c'è anche una sola possibilità che un evento si verifichi, è certo che prima o poi accadrà. Quindi, a volte, quando ci scappa il morto si tratta solo di una sfortunata serie di coincidenze ovvero di piccole disattenzioni teoricamente innocue che, però, hanno avuto un esito funesto.

Valutare ogni possibilità non significa scartare a priori quelle più probabili solo per cercare il marcio o lo scandalo o fare la morale. Valutare ogni possibilità significa essere realmente informati dei fatti e usare il Rasoio di Ockham.
 
No dai questa è una tragica casualità, potrebbe succedere a chiunque, non ci vedo premeditazione come il tipo che gettava la figliastra in piscina fino a farla affogare, il tutto ripreso da telecamere, ne abbiamo parlato in questo 3D.
 
Colpa della vita di ***** che siamo forzatamente obbligati a vivere, con o senza la nostra volontà...
 
Il fatto che non vedo nessun errore non voluto da parte della madre e non esclude ipotesi. Ho trascorso 5 anni in tribunale e non ho mai visto errori fatti in buona fede in percentuale alta.
 
Guarda, @Kenny90, ti rispondo pubblicamente. Se pensi che quelle parole siano una provocazione, allora hai proprio sbagliato. Sono solo la costatazione del fatto che - in generale ma più snow che tu - avete espresso pre-giudizi di condanna - con o senza condizionali poco cambia - senza conoscere realmente i fatti, senza usare nemmeno un minimo di umana empatia, senza fermarvi anche solo per un secondo a riflettere più a fondo. Invece che partire dalla spiegazione più semplice, da una tragica disattenzione o dimenticanza, da uno sbaglio che nel 99,999% dei casi non comporta nulla e cercare eventuali incongruenze rispetto a questa, io ho letto solo ipotesi più o meno campate in aria atte ad individuare una colpa maggiore (leggasi: "la bambina in macchina dalla sera prima") se non addirittura una premeditazione.

Se questo è il modo in cui affrontate una tragedia simile, cercando motivi per rinchiudere a vita una persona che patirà le pene del proprio personale inferno per tutta la vita, allora ribadisco che è una fortuna che non sediate in un'aula di tribunale come giudici (non che quelli che abbiamo siano migliori, anzi...). Ci sono voluti 2500 anni di evoluzione del diritto per comprendere che responsabilità, colpa e punibilità non sono sinonimi e ci siamo arrivati dopo tanti sforzi.

Nel tuo successivo post, hai scritto

"sebbene io sia sempre più preoccupato della riabilitazione di un criminale, perchè per me il punto cruciale è che vi deve essere la sicurezza che un reato non venga reiterato, cosa di cui sono sicuro in questo frangente, tuttavia oltre a ciò è e deve sempre essere prevista una pena OGGETTIVA..."

allora lascia che ti chieda una cosa: secondo te, se in questo caso come in molti altri prima si è trattato di una tragedia non voluta, di una sciocca dimenticanza tramutatasi in dolore infinito, la pena oggettiva che invochi quale dovrebbe essere? Perché, sai, per una madre involontariamente colpevole l'aver causato la morte di un figlio significa "fine pena: mai". Ogni singolo giorno della sua vita si sveglierà ricordando la sua colpa, andrà in giro e vedrà negli sguardi degl'altri l'accusa infamante di aver ucciso sua figlia e, mentre cercherà di addormentarsi, rivedrà il viso di quella bambina... e chissà cosa vedrà negli occhi dell'altra figlia. Chissà come fare a spiegarle di aver causato la morte della sorellina. Tu riesci anche solo ad immaginarlo?
Se sarà fortunata, molto fortunata, il marito le starà accanto e, entro 5 o 10 anni, un team di psicoterapeuti riuscirà a farle capire che non deve continuare a punire sé stessa e, di riflesso, chi la ama; se sarà meno fortunata, il che accade nel 20/25% dei casi, entro 5 anni raggiungerà la figlia. Suicidandosi.

Non tutti i genitori che causano la morte di un figlio sono Veronica Panarello o l'idiota vegano di turno che impone ai figli una sua scelta "etica" fregandosene di qualche decina di migliaia di anni di evoluzione. Questo caso, come altri prima, non è diverso dal padre che, facendo retromarcia, investe e uccide il figlio che, tragicamente, si trovava dietro l'auto l'unica volta che il padre non si è girato a guardare. Se entrambi avessero fatto più attenzione, se entrambi si fossero girati a guardare anche quel giorno, se solo un evento ne avesse attirato l'attenzione per la frazione di secondo necessaria per rendersi conto, quei bambini sarebbero ancora vivi. Ma non lo sono.

Nella stragrande maggioranza dei casi (che sono oggetto di studio da decenni a questa parte) si tratta di tragedie pure e semplici in cui la responsabilità comporta una colpa ma la colpa non comporta - o non dovrebbe comportare - la punibilità a causa dell'inumanità della pena per le ragioni già espresse sopra.
Finché non si prova che questo caso è diverso, che quanto raccontato dalla madre è incongruente con i fatti, che la sua colpa è ben maggiore di aver parcheggiato la macchina convinta di aver lasciato la figlia all'asilo, l'unica cosa che dovremmo fare è provare ad immedesimarci in lei e provare ad immaginare quanto la sua anima sia straziata da terribili sensi di colpa e rimorsi con cui dovrà continuare a convivere per il tempo che le resta. Fine pena: mai.

Io non ho giudicato voi come persone, né te né snow, ma solo il vostro approccio in questa occasione, un approccio che ritengo sbagliato sia nei modi che nelle forme. Ma, si sa, io ho i capelli bianchi ;)
 
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