Ragazzi mi azzardo ad aggiungere una piccola considerazione sui sistemi caotici in quanto di lavoro mi occupo di sistemi complessi e mi scontro tutti i santi giorni a sbatterci la testolina. Premetto che mi sento un po' "intimorito" dalla presenza dei grossi calibri Gronag, Les Paul Custom e Andretti, quindi cerco di limitarmi un pochetto sperando di non dire troppe ca...te .
La cosa clamorosa secondo me è l'emergenza di due distinti comportamenti: quello "caotico" o comportamentale, legato al comportamento individuale del singolo partecipante del sistema (aka agente) e quello strutturale, che invece sembra governare il sistema nella sua interezza. Questa bipartizione sembra affliggere buona parte dei sistemi studiati finora (dalla mia personale esperienza: terremoti, sistema immunitario, attacchi epilettici, cancro alla pelle, stormi di uccelli...) ed è secondo me una cosa assolutamente incredibile, perché i partecipanti al sistema mettono in atto una struttura che non è prevista nella loro "specifica" né deterministicamente desumibile dalle loro interazioni.
Detto questo io non so se effettivamente esista una sorte di legge di determinismo universale, ma questo genere di evidenze mi spinge a credere che magari esiste e noi non ce ne accorgiamo.
Innanzitutto ti invito a leggere i miei articoli sul "principio di sovrapposizione degli stati quantistici" qui:
http://www.forum.tomshw.it/-scienza...-sovrapposizione-degli-stati-quantistici.html
In pratica la domanda che stai ponendo è dov'è la linea di "confine" tra il mondo microscopico, cioè quantistico, e, come ha detto il grande Bell, "il mondo preciso degli eventi specifici", ossia il mondo macroscopico :sisilui:
Ora, non c'è dubbio che il principio di sovrapposizione sia una caratteristica fondamentale dei processi fisici naturali, la sua linearità e in generale la linearità della teoria quantistica, da un punto di vista formale, è un fatto acquisito.
Se per un sistema fisico sono possibili due stati, sarà anche possibile ciascuna loro combinazione lineare.
Ma ciò che senso può avere a livello macroscopico ?
Ci troviamo dunque di fronte ad una situazione imbarazzante: da un lato il principio di sovrapposizione che ha un carattere "universale", cioè governa anche il mondo dei macrosistemi, mentre dall'altro è impossibile accettare il fatto che tali macrosistemi possano trovarsi in sovrapposizioni di stati, a cui, tra l'altro, corrispondono proprietà macroscopiche differenti :sisilui:
Non c'è alcun dubbio che si tratti di un problema concettuale di estrema rilevanza, molto dibattuto ancora oggi, che hai evidenziato: la teoria quantistica, così com'è o perlomeno nella sua interpretazione più "ortodossa", non è in grado di fornire una visione "coerente" della realtà e, per poter "assurgere" a teoria fondamentale del mondo fisico, dovrà essere "interpretata" in modo diverso oppure addirittura "riformulata" :asd:
Al momento non posso dilungarmi oltre su queste problematiche, anche perché si tratta di una materia estremamente tecnica e sto ancora studiando alcuni nuovi "modelli" di "riduzione dinamica", ma mi riprometto, compatibilmente col tempo a mia disposizione, di illustrare alcune soluzioni al problema della "teoria quantistica della misurazione" :sisilui:
Grazie e a presto, @Pino90 ;)