Dio Esiste ? Ecco Le Prove

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Mi sa che i moderatori ci cacciano via da qui.
Tenevano la discussione aperta perche' si divertivamo a leggere le frignacce dei padreterni e si ritrovano due rinco (senza offesa) che parlano di elettroni e lacune ;)

Per quanto mi riguarda vi ammiro ed e' un piacere leggervi :)
 
... a meno di non considerare i chip elettronici :)

Certo, non c'e bisogno di scomodare la MQ per studiare il funzionamento del transistor, la legge di Ohm e' piu' che sufficiente (ma necessaria). Volendo possiamo anche costruire un computer con valvole, e lo facemmo all'inizio.
Il problema e' quando abbiamo cominciato a costruire circuiti integrati. Tutto divenne piu' piccolo. La scala non e' piu' a livello molecolare, ma atomica e subatomica: la fisica classica e i modelli classici dell'atomo non bastano piu, occorre usare la MQ. In quelle scale non possiamo piu' considerare un elettrone che "balza" da uno stato all'altro di una banda di valenza, andando a occupare uno spazio vuoto e lasciando una lacuna. Occorre pensare all'elettrone nella sua dualita', corpuscolare e ondulatoria.

Vedi, io mi sono diplomatico in elettronica (telecomunicazioni), inziammo dai tubi a vuoto per passare poi ai transistor e facemmo tutto senza la MQ, manco sapevamo cosa fosse. Perche' a livello macroscopico, come tecnici elettronici, alla fine quello che interessa e' calcolare la corrente che circola e come venga controllata e amplificata. Poi andai all'universita' e mi iscrissi a fisica. Mi stupii non poco quanto l'elettronica che studiai fosse cosi' diversa :) e perche' la studiammo al quarto anno, ossia dopo avere fatto meccanica quantistica.

Rompo la promessa e faccio un copia e incolla :) una famosa frase di Richard Feynman:

"I think it is safe to say that no one understands quantum mechanics. Do not keep saying to yourself, if you can possibly avoid it, ' But how can it be like that?' because you will go 'down the drain' into a blind alley from which nobody has yet escaped. Nobody knows how it can be like that."

Oh well, due al prezzo di una, questa e' di Niels Bohr

"Those who are not shocked when they first come across quantum mechanics cannot possibly have understood it."

Che e' quello che faccio io. Mi piace parlare di MQ, ma se dicessi che la abbia capita direi una scemenza. Ancora adesso la trovo affascinante come quando la studiai.

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cin cin (mi faccio anche io una birra, appena arrivato a casa)
Mi sa che i moderatori ci cacciano via da qui.
Tenevano la discussione aperta perche' si divertivamo a leggere le frignacce dei padreterni e si ritrovano due rinco (senza offesa) che parlano di elettroni e lacune ;)
Tutto estremamente corretto, esimio amico. Ma se usiamo il coltello per tagliare il pane, il laser per incidere una cataratta e la quantistica per definire la disposizione e l'energia derivante da microparticelle impegnate a sbattere a destra e a manca, apparentemente a bip di segugio, non dobbiamo insistere sul concetto di casualità e di caos, che è del tutto assente dall'universo che ci ospita, a mio sommesso avviso. Bohr parlava di particelle che non aveva mai visto, di energia e di sistemi atomici che osservava senza un microscopio adeguato, teorizzando sulle particelle subatomiche o sull'anarchia della massa di un bosone sostenuta (sempre da teorie non supportate da prove) di Higgs. Entrambi hanno dovuto aspettare quasi un secolo per avere conferma delle loro tesi.

Quindi, per chiarezza, la quantistica è la premessa indispensabile per consentirci una speculazione dell'infinitamente piccolo, delle sue regole e delle sue applicazioni. E permetterà in futuro di poter elaborare nuovi sistemi di calcolo, di regole e di visualizzazione in cinemascope e 16 milioni di colori di cose che a tutt'oggi possiamo soltanto immaginare o teorizzare.

Ma ripeto, non dobbiamo considerare la quantistica come la codifica del casuale. Il vasuale non è quello che oggi non riusciamo a governare e prevedere. Ed il mio famoso mazzo di carte, dal quale siamo partiti, lanciato in aria nelle stesse identiche condizioni, ricade a terra nelle stesse identiche posizioni precise ed immutabili per miliardi di volte.

Per quanto mi riguarda vi ammiro ed e' un piacere leggervi :)

Grazie davvero. Ma io ed Andretti non vorremmo diventare i due vecchietti rompiglioni sul palchetto a sinistra dei Muppet Show .....:D

Buona giornata a tutti.
 
... non dobbiamo insistere sul concetto di casualità e di caos, che è del tutto assente dall'universo che ci ospita, a mio sommesso avviso ...
Assolutamente in accordo, a quanto pare abbiamo trovato terreno in comune.
Esistono sistemi non deterministici (in effetti non molti) ma il caos con quelli non c'entra assolutamente. La teoria del caos e' una bella teoria matematica, un bell'esercizio se vuoi, che aiuta a metter un ordine in qualcosa che "apparentemente" ordine non ha. Ma se un elettrone balzella tra una banda di energia e l'altra non c'e' certo dietro la bacchetta magica di un prestigiatore (divino o no). Io iniziai a studiare il caos solo per interesse personale, visto che aveva buone probabilita' di applicazione alla crittografia (cosa su cui lavoro). L'idea di avere una crittografia apparentemente "caotica" e quindi difficile da rompere e' allettante, sfortunatamente non siamo ancora riusciti ad arrivarci. Non che serva molto, visto che neppure l'FBI pare riesca a craccare un semplice iPhone :)

Buona serata a tutti e voi. Lieto di avervi divertito. Vediamo quali altri "prove" divine tirano fuori gli altri.
 
Assolutamente in accordo, a quanto pare abbiamo trovato terreno in comune.
Esistono sistemi non deterministici (in effetti non molti) ma il caos con quelli non c'entra assolutamente. La teoria del caos e' una bella teoria matematica, un bell'esercizio se vuoi, che aiuta a metter un ordine in qualcosa che "apparentemente" ordine non ha. Ma se un elettrone balzella tra una banda di energia e l'altra non c'e' certo dietro la bacchetta magica di un prestigiatore (divino o no). Io iniziai a studiare il caos solo per interesse personale, visto che aveva buone probabilita' di applicazione alla crittografia (cosa su cui lavoro). L'idea di avere una crittografia apparentemente "caotica" e quindi difficile da rompere e' allettante, sfortunatamente non siamo ancora riusciti ad arrivarci. Non che serva molto, visto che neppure l'FBI pare riesca a craccare un semplice iPhone :)

Buona serata a tutti e voi. Lieto di avervi divertito. Vediamo quali altri "prove" divine tirano fuori gli altri.

:luxhello::D
 
... a meno di non considerare i chip elettronici :)

Certo, non c'e bisogno di scomodare la MQ per studiare il funzionamento del transistor, la legge di Ohm e' piu' che sufficiente (ma necessaria). Volendo possiamo anche costruire un computer con valvole, e lo facemmo all'inizio.
Il problema e' quando abbiamo cominciato a costruire circuiti integrati. Tutto divenne piu' piccolo. La scala non e' piu' a livello molecolare, ma atomica e subatomica: la fisica classica e i modelli classici dell'atomo non bastano piu, occorre usare la MQ. In quelle scale non possiamo piu' considerare un elettrone che "balza" da uno stato all'altro di una banda di valenza, andando a occupare uno spazio vuoto e lasciando una lacuna. Occorre pensare all'elettrone nella sua dualita', corpuscolare e ondulatoria.

Vedi, io mi sono diplomatico in elettronica (telecomunicazioni), inziammo dai tubi a vuoto per passare poi ai transistor e facemmo tutto senza la MQ, manco sapevamo cosa fosse. Perche' a livello macroscopico, come tecnici elettronici, alla fine quello che interessa e' calcolare la corrente che circola e come venga controllata e amplificata. Poi andai all'universita' e mi iscrissi a fisica. Mi stupii non poco quanto l'elettronica che studiai fosse cosi' diversa :) e perche' la studiammo al quarto anno, ossia dopo avere fatto meccanica quantistica.

Rompo la promessa e faccio un copia e incolla :) una famosa frase di Richard Feynman:

"I think it is safe to say that no one understands quantum mechanics. Do not keep saying to yourself, if you can possibly avoid it, ' But how can it be like that?' because you will go 'down the drain' into a blind alley from which nobody has yet escaped. Nobody knows how it can be like that."

Oh well, due al prezzo di una, questa e' di Niels Bohr

"Those who are not shocked when they first come across quantum mechanics cannot possibly have understood it."

Che e' quello che faccio io. Mi piace parlare di MQ, ma se dicessi che la abbia capita direi una scemenza. Ancora adesso la trovo affascinante come quando la studiai.

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cin cin (mi faccio anche io una birra, appena arrivato a casa)
Mi sa che i moderatori ci cacciano via da qui.
Tenevano la discussione aperta perche' si divertivamo a leggere le frignacce dei padreterni e si ritrovano due rinco (senza offesa) che parlano di elettroni e lacune ;)

La legge di Ohm è una legge "fenomenologica" che, come tale, in generale non si applica a tutti i conduttori ma soltanto ai cosiddetti "conduttori ohmici" e in determinate condizioni :sisilui:
Come sai, il transistor, così come il diodo, non è un componente lineare, la corrente in uscita sul collettore Ic non è controllata dalla tensione d'uscita Vce ma dalla corrente in ingresso sulla base Ib, nella zona di lavoro, ci troviamo quindi di fronte ad un componente che non può essere descritto dalla legge di Ohm :asd:
E' possibile, con opportuni accorgimenti, "linearizzare" il transistor con un modello per piccoli o grandi segnali, ciò consente di studiare il circuito "equivalente" attraverso il teorema di Thevenin e i principi di Kirchhoff :sisi:
Ma sarebbe meglio non "operare" tali semplificazioni (mi riferisco al fatto di dire che per studiare il funzionamento del transistore è necessaria e sufficiente la legge di Ohm) per non "offrire" una visione "distorta" della realtà ;)

P.S. Di solito per descrivere il funzionamento di un BJT si ricorre al cosiddetto modello di "Ebers-Moll" per grandi segnali, utilizzando le espressioni di Shockley derivate dalla caratteristica del diodo: https://www.google.it/url?sa=t&rct=...pD.pdf&usg=AFQjCNEhac7NoVqIr02_vp4wDi2kqaBxXQ

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I semiconduttori ed il loro comportamento "strano" sulla trasmissibilità, sulla resistenza e sulle aree protette dalla conduzione ci sono note da oltre un secolo, anche se le applicazioni concrete le abbiamo affinate con la fisica del nucleo e la scienza dei cosiddetti "drogaggi" degli anni 50. Nella realtà non hanno totalmente niente a che vedere con la quantistica. Ma proprio niente di niente. A meno di non considerare tutto quanto relativo a microparticelle (elettriche, luminose, elettroniche ecc...) figlie della quantistica a prescindere. Non farti fregare dalle chiacchiere dei teorici. :ok:

Ma qua stavamo parlando di Padreterni e delle prove certe finalmente svelate della sua esistenza ........ e finiamo per parlare di cose serie. :birra:

La mia prossima torta avrà un bel po' di candeline in piu' ; il che non vuol dire niente, come ben sai, assunto che la curiosità, il lavoro e la polemica sono il migliore antidoto antiaging contro i radicali liberi. Pannella compreso.

Secondo me.:)

E i diodi laser (ne parlerò in uno dei miei prossimi articoli divulgativi sulle nanotecnologie) cosa sono ? :asd:
Dei diodi tunnel ho già parlato, a proposito del principio di sovrapposizione degli stati quantistici, qui:
http://www.forum.tomshw.it/-scienza...tati-quantistici-post2530828.html#post2530828 :sisilui:
 
E i diodi laser (ne parlerò in uno dei miei prossimi articoli divulgativi sulle nanotecnologie) cosa sono ? :asd:
Probabilmente sono diodi laser ...;). Non riesco a capire il senso della tua domanda. E' interessante e positivo che tu faccia divulgazione scientifica, avendo tu presumibilmente una conoscenza approfonditao del campo.

Ma quando fai delle affermazioni sul dado famoso di cui parlavamo, alle quali qualcuno come me, ha cercato nel suo piccolo di ribattere con modeste argomentazioni popolari ma pertinenti, certamente sbagliatissime ma in tema, come ho fatto nei post 2886 e 2888, sarebbe giusto quanto meno un cenno di risposta.

Altrimenti la tua divulgazione ed i tuoi interventi diventano solo dotte dissertazioni cattedratiche a senso unico. Secondo me ovviamente e senza offesa per nessuno.
 
Ultima modifica da un moderatore:
... E' possibile, con opportuni accorgimenti, "linearizzare" il transistor con un modello per piccoli o grandi segnali, ciò consente di studiare il circuito "equivalente" attraverso il teorema di Thevenin e i principi di Kirchhoff :sisi:
Ma sarebbe meglio non "operare" tali semplificazioni (mi riferisco al fatto di dire che per studiare il funzionamento del transistore è necessaria e sufficiente la legge di Ohm) per non "offrire" una visione "distorta" della realtà ;)
...
Quale realtà? Occorre distinguere. Da punto di vista del "tecnico" (ripeto, feci l'industriale) l'approssimazione lineare e il modello di Kirchoff sono sufficienti, mi bastano quelli per determinare che resistenze usare per polarizzarlo e per determinare per esempio quale amplificazione mi posso aspettare. In quei casi la legge di Ohm è sufficiente, posso risolvere il circuito in pochi minuti, ti voglio vedere a farlo usando la laplaciana del sistema o risolvendo l'equazione di Schroedinger :) Non offro alcuna distorsione della realtà. Volevo soltanto dire che non sono sempre gli stessi concetti fisici che si applicano, dipende dalla situazione.
 
Ragazzi mi azzardo ad aggiungere una piccola considerazione sui sistemi caotici in quanto di lavoro mi occupo di sistemi complessi e mi scontro tutti i santi giorni a sbatterci la testolina. Premetto che mi sento un po' "intimorito" dalla presenza dei grossi calibri Gronag, Les Paul Custom e Andretti, quindi cerco di limitarmi un pochetto sperando di non dire troppe ca...te .

La cosa clamorosa secondo me è l'emergenza di due distinti comportamenti: quello "caotico" o comportamentale, legato al comportamento individuale del singolo partecipante del sistema (aka agente) e quello strutturale, che invece sembra governare il sistema nella sua interezza. Questa bipartizione sembra affliggere buona parte dei sistemi studiati finora (dalla mia personale esperienza: terremoti, sistema immunitario, attacchi epilettici, cancro alla pelle, stormi di uccelli...) ed è secondo me una cosa assolutamente incredibile, perché i partecipanti al sistema mettono in atto una struttura che non è prevista nella loro "specifica" né deterministicamente desumibile dalle loro interazioni.

Detto questo io non so se effettivamente esista una sorte di legge di determinismo universale, ma questo genere di evidenze mi spinge a credere che magari esiste e noi non ce ne accorgiamo.
 
Ultima modifica:
Non posso intimorire nessuno dal basso della mia insipienza. Ma a me pare una lieve contraddizione quello che scrivi, o magari ho capito male io. Scrivi :

quello "caotico" o comportamentale, legato al comportamento individuale del singolo partecipante del sistema (aka agente) e quello strutturale, che invece sembra governare il sistema nella sua interezza.
...
e poi aggiungi :

non so se effettivamente esista una sorte di legge di determinismo universale, ma questo genere di evidenze mi spinge a credere che magari esiste e noi non ce ne accorgiamo.

Cioè parli di comportamenti individuali anarcoidi del singolo "agente" all'interno di una struttura che governa il sistema, e poi invece parli di un possibile determinismo universale del quale magari non ci accorgiamo. Voglio dire, se c'e' anarchia e caos di agenti, come scrivi, non puo' esserci determinismo universale di alcun tipo. Mi pare un ossimoro.

L'esempio che citi dei terremoti e della loro prevedibilità calza praticamente a pennello su quanto sostengo da decine di post, e cioè che con buona pace di microparticelle ballerine, se fossimo capaci fisicamente di ispezionare il sottosuolo, tenerlo meticolosamente monitorato con sonde e sensori, telecamere, termometri, analizzatori di gar, goniometri elettronici, sensori di movimento e quant'altro fino al nucleo terrestre (è un esempio ovviamente....), con estrema probabilità saremmo in grado di prevedere con esattezza assoluta i terremoti, di qualsiasi tipo e di qualsiasi entità.

Lo stesso dicasi per i 40 milioni di spermatozoi che si imbarcano verso il concepimento ad ogni accoppiamento umano, e dei quali ovviamente non siamo in grado di stabilire CHI alla fine genererà un nuovo individuo, al contrario di tutti altri 39.999.999 ex amici suoi rimasti a bocca asciutta. Non conosciamo le componenti che agiscono su ciascuno dei 50 milioni di spermatozoi in modo da poter stabilre chi potrà vincere la corsa, manco in modo sommario, perchè ci mancano tutti i parametri "atketici" di ciascuno, il ph dell'ambiente, la loro mobilità individuale, il loro grado di resistenza singolo, la loro velocità ecc......ecc..... ma nessuno potrà pensare ad un accoppiamento casuale generato dal caos di spermatozoi allo sbando come una marea di tifosi che esce da uno stadio alla ricerca di una birra fresca al bar.

Se questo non riusciamo a farlo per evidenti limiti tecnici non vuol dire, a mio avviso, che esistano comportamenti caotici per i quali è impossibile stilare previsioni comportamentali. Cioè il fatto di avere dei comportamenti diversi di sottoparticelle rispetto a molecole ed atomi che si comportano elettricamente in modo opposto per esempio agli input elettrici o alla generazione di energia, puo' soltanto significare che ...

da una parte non esistono unità di misura, teorie, modelli, fisica e matematica uguale per tutti gli elementi dell'universo,
che è necessario studiare e definire altre teorie che ci permettano di esaminare questi comportamenti sulla base di modelli certi,
e che il famoso "caos", cioè il comportamento casuale ed imprevedibile di una particella assimilabile ad un marinaio ubriaco che spara con un kalashikov in mano non ci azzecca totalmente niente di niente.

Poi stiamo semplicemente argomentando sulla base delle reciproche conoscenze piu' o meno condite dalle opinioni personali, senza la pretesa, almeno per quanto mi riguarda, di avere le certezze di Kirchhoff o la spiegazione esatta ed indiscussa del comportamento di diodi e transistori. Parlo per me, che so di non sapere un bip. Ma continuo con protervia a NON credere nel caso e nel caos.
 
Vedi, io mi sono diplomatico in elettronica (telecomunicazioni), inziammo dai tubi a vuoto per passare poi ai transistor e facemmo tutto senza la MQ, manco sapevamo cosa fosse. Perche' a livello macroscopico, come tecnici elettronici, alla fine quello che interessa e' calcolare la corrente che circola e come venga controllata e amplificata. Poi andai all'universita' e mi iscrissi a fisica. Mi stupii non poco quanto l'elettronica che studiai fosse cosi' diversa :) e perche' la studiammo al quarto anno, ossia dopo avere fatto meccanica quantistica.

Rompo la promessa e faccio un copia e incolla :) una famosa frase di Richard Feynman:

"I think it is safe to say that no one understands quantum mechanics. Do not keep saying to yourself, if you can possibly avoid it, ' But how can it be like that?' because you will go 'down the drain' into a blind alley from which nobody has yet escaped. Nobody knows how it can be like that."

Oh well, due al prezzo di una, questa e' di Niels Bohr

"Those who are not shocked when they first come across quantum mechanics cannot possibly have understood it."

Che e' quello che faccio io. Mi piace parlare di MQ, ma se dicessi che la abbia capita direi una scemenza. Ancora adesso la trovo affascinante come quando la studiai.

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cin cin (mi faccio anche io una birra, appena arrivato a casa)
Mi sa che i moderatori ci cacciano via da qui.
Tenevano la discussione aperta perche' si divertivamo a leggere le frignacce dei padreterni e si ritrovano due rinco (senza offesa) che parlano di elettroni e lacune ;)

Che io ricordi, il progetto sperimentale AMBRA, riguardante il nuovo indirizzo di "Elettronica e Telecomunicazioni", è entrato a far parte del nostro ordinamento scolastico, se trascuriamo una breve fase "sperimentale", dall'anno 1994/95 e, se non erro, tu dovresti essere diplomato dal 1978/1979 :look:
Sarei curioso di sapere dove hai studiato le "Telecomunicazioni" se antecedentemente all'a.s. 1994/95 tale materia non era stata ancora istituita nel nostro ordinamento :asd:
 
... Sarei curioso di sapere dove hai studiato le "Telecomunicazioni" se antecedentemente all'a.s. 1994/95 tale materia non era stata ancora istituita nel nostro ordinamento :asd:
Civico Istituto Tecnico Industriale Galileo Galilei, Genova. Diplomato nell'anno scolastico 1978/79
Grande bel istituto, buoni insegnanti (quelli buoni). Tre specializzazioni, Meccanica, Elettrotecnica e Telecomunicazioni. Esiste ancora, ma non so se sia ancora un istituto comunale e se abbia ancora le stesse specializzazioni. Che io sappia quando mi diplomai non erano molti gli istituti italiani con quella specializzazione.

Di certo, per restare in tema, non era una scuola molto "religiosa", i crocefissi vennero tolti quando imbiancarono le aule e noi non li appendemmo piu', anche se al suo posto si poteva trovare la playmate del mese, con il beneplacito dei professori maschi. Eppure avevamo buoni insegnanti di religione, che invece di fare lezione si accontentavano di parlare con chi ne avesse voglia, lasciando fare agli altri quello che volevano (tipicamente studiare altre materie o facendo un salto nei laboratori), si raccomandavano sempre di usare il preservativo durante i rapporti sessuali, perche' sapevano bene che la magggior parte di noi era gia' attiva sessualmente. Se proprio volete farlo, dicevano, fatelo almeno bene :)
 
Ultima modifica:
Che io ricordi, il progetto sperimentale AMBRA, riguardante il nuovo indirizzo di "Elettronica e Telecomunicazioni", è entrato a far parte del nostro ordinamento scolastico, se trascuriamo una breve fase "sperimentale", dall'anno 1994/95 e, se non erro, tu dovresti essere diplomato dal 1978/1979 :look:
Sarei curioso di sapere dove hai studiato le "Telecomunicazioni" se antecedentemente all'a.s. 1994/95 tale materia non era stata ancora istituita nel nostro ordinamento :asd:

Per soddisfare la tua curiosità : http://www.ittgiorgi.gov.it/pof/pof2012-13/pof 2011-12 e 2012-13.pdf

L'Istituto Tecnico Industriale Statale Statale di Brindisi nasce nel 1958 come sede staccata del "Marconi" di Bari, con l'istituzione di una prima classe nella Specializzazione in Telecomunicazioni. Nell’ottobre 1960 il Ministero della P. I. concede l'autonomia amministrativa e didattica alla sede di Brindisi che prende il nome di Giovanni Giorgi ....



 
@Les Paul Custom
Ciao, scusami tanto se non ti ho più risposto ma fra 15 giorni mi laureo e sto finendo la tesi - risolvere GI in O(n^3) è difficile! :D
Ritengo che la conversazione che avevamo iniziato ormai diverso tempo fa sia importante e meriti una risponda approfondita e accurata, ma non ne ho avuto proprio modo proprio a causa degli impegni pre laurea. Prometto che appena ne avrò il tempo produrrò una risposta adeguata alle tue obiezioni che sono del tutto naturali vista la spiegazione pessima e approssimativa che ho dato in prima istanza.

Scusate tutti l'OT! :)

A presto ragazzi!
 
Ragazzi mi azzardo ad aggiungere una piccola considerazione sui sistemi caotici in quanto di lavoro mi occupo di sistemi complessi e mi scontro tutti i santi giorni a sbatterci la testolina. Premetto che mi sento un po' "intimorito" dalla presenza dei grossi calibri Gronag, Les Paul Custom e Andretti, quindi cerco di limitarmi un pochetto sperando di non dire troppe ca...te .

La cosa clamorosa secondo me è l'emergenza di due distinti comportamenti: quello "caotico" o comportamentale, legato al comportamento individuale del singolo partecipante del sistema (aka agente) e quello strutturale, che invece sembra governare il sistema nella sua interezza. Questa bipartizione sembra affliggere buona parte dei sistemi studiati finora (dalla mia personale esperienza: terremoti, sistema immunitario, attacchi epilettici, cancro alla pelle, stormi di uccelli...) ed è secondo me una cosa assolutamente incredibile, perché i partecipanti al sistema mettono in atto una struttura che non è prevista nella loro "specifica" né deterministicamente desumibile dalle loro interazioni.

Detto questo io non so se effettivamente esista una sorte di legge di determinismo universale, ma questo genere di evidenze mi spinge a credere che magari esiste e noi non ce ne accorgiamo.

Innanzitutto ti invito a leggere i miei articoli sul "principio di sovrapposizione degli stati quantistici" qui:
http://www.forum.tomshw.it/-scienza...-sovrapposizione-degli-stati-quantistici.html
In pratica la domanda che stai ponendo è dov'è la linea di "confine" tra il mondo microscopico, cioè quantistico, e, come ha detto il grande Bell, "il mondo preciso degli eventi specifici", ossia il mondo macroscopico :sisilui:
Ora, non c'è dubbio che il principio di sovrapposizione sia una caratteristica fondamentale dei processi fisici naturali, la sua linearità e in generale la linearità della teoria quantistica, da un punto di vista formale, è un fatto acquisito.
Se per un sistema fisico sono possibili due stati, sarà anche possibile ciascuna loro combinazione lineare.
Ma ciò che senso può avere a livello macroscopico ?
Ci troviamo dunque di fronte ad una situazione imbarazzante: da un lato il principio di sovrapposizione che ha un carattere "universale", cioè governa anche il mondo dei macrosistemi, mentre dall'altro è impossibile accettare il fatto che tali macrosistemi possano trovarsi in sovrapposizioni di stati, a cui, tra l'altro, corrispondono proprietà macroscopiche differenti :sisilui:
Non c'è alcun dubbio che si tratti di un problema concettuale di estrema rilevanza, molto dibattuto ancora oggi, che hai evidenziato: la teoria quantistica, così com'è o perlomeno nella sua interpretazione più "ortodossa", non è in grado di fornire una visione "coerente" della realtà e, per poter "assurgere" a teoria fondamentale del mondo fisico, dovrà essere "interpretata" in modo diverso oppure addirittura "riformulata" :asd:
Al momento non posso dilungarmi oltre su queste problematiche, anche perché si tratta di una materia estremamente tecnica e sto ancora studiando alcuni nuovi "modelli" di "riduzione dinamica", ma mi riprometto, compatibilmente col tempo a mia disposizione, di illustrare alcune soluzioni al problema della "teoria quantistica della misurazione" :sisilui:
Grazie e a presto, @Pino90 ;)
 
"Essendo Dio dotato di propria volontà e potendo tutto, può anche decidere di autolimitarsi (come fa, per esempio, permettendo il libero arbitrio). Quindi Dio potrebbe creare qualcosa e poi porre dei limiti alla propria onniscienza e onnipotenza, come appunto accade con il libero arbitrio umano: pur essendo onnipotente Dio limita sé stesso per attribuire responsabilità e libertà ai singoli."
 
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