Quella delle fasi di alimentazione è semplicemente una deriva dovuta all'aumento dei prezzi, non riesci a vendere una scheda a 300+€ con 8 power stages. Quindi, seppure non servano ad una mazza, trovi schede con 15+ power stages da 100A.
Ricordo che il picco di efficienza è sempre attorno ai 25-30A, quindi avere più fasi del dovuto significa ricadere in una fascia di minor efficienza (un po' come il discorso degli alimentatori sovradimensionati).
SUpponiamo di avere una cpu da 320w a 1.35v, significa 240A.
Con 8 power stages sei già nella fascia di massima efficienza (30A/power stage): in quelle di fascia alta l'efficienza di punta è tra il 93 e il 94%, ciò significa dissipare 3w per power stages.
Basta un comunissimo heatsink (un plauso a Msi per aver portato il dissi alettato sul vrm delle schede di fascia alta, gigabyte lo fa da anni: almeno paghi per qualcosa che costa di più e richiede più tecnica rispetto ai massicci dissi pieni di led) per gestire quel flusso.
L'altro giorno ho letto questo post di Bullzoid:
Questo ci dice, chiaramente, che abbiamo superato la fase del "VRM robusto" entrando direttamente in quella dell'inutile.
Sono d'accordo sul concetto di base che nella fascia alta ormai numero di fasi e "ampere" dei mosfet sono diventati marketing più che un bisogno reale.
Certi VRM ormai trovano una giustificazione solo nell'OC estremo (e forse nemmeno), nonostante gli alti consumi di cui sono capaci le CPU moderne.
Però teniamo presente che è impossibile utilizzare un mosfet alla massima corrente di rating. E bisogna anche capire cosa si intende per massima corrente, se di picco o continua. I produttori ci giocano: a volte una corrente massima non è nemmeno dichiarata.
In ogni caso un mosfet da "70A" non potrà mai erogare 70A, a meno di raffreddarlo in maniera veramente ottima, quindi a liquido o con un heatsink e un forte flusso d'aria diretto.
La massima quantità di calore che si può tirare fuori da un mosfet (senza farlo diventare incandescente) è qualcosa intorno ai 2-3 watt, poi chiaramente dipende da quanto buoni sono gli heatsink, quante fasi ci sono in parallelo e quanto flusso d'aria li investe (ma se serve un grosso flusso d'aria sui VRM della scheda madre per me già sono sottodimensionati).
Il problema dell'efficienza si presenta solo in caso di VRM enormemente sovradimensionati rispetto al carico reale perchè la massima efficienza di solito si raggiunge prima del 50% del rating.
Allego gli esempi di due moduli infineon (tra i pochi produttori ad avere i datasheet pubblici):
TDA 21490 (70A, 90A picco)
https://www.infineon.com/dgdl/Infin...N.pdf?fileId=5546d4627617cd8301762f44cf66624f
TDA 21462 (60A)
https://www.infineon.com/dgdl/Infin...fileId=5546d4627aa5d4f5017b65c1dd22634c&ack=t
La massima efficienza è raggiunta, nelle condizioni di test (un po' diverse da quelle operative su una scheda madre, ma accontentiamoci) a circa 20A sia per il primo, sia per il secondo e per il primo in particolare è prima di quanto ci si potrebbe aspettare.
Chiaramente il TDA 21490 è un mosfet di fascia alta che costerà dei bei soldi e con delle caratteristiche in termini di efficienza davvero ottime (97% di punta a 1.8V vout con frequenza di switch 600kHz), ma comunque il grafico ci dice che dai 10 ai 40A opera con efficienze superiori al 96% e quindi usarlo anche a soli 10A garantisce un ottima efficienza (anche se ovviamente sarebbe sprecato).
Quindi più che l'efficienza, è un problema di costo dei materiali. Ad esempio la MSI B550 Unify monta 14 di questi mosfet, che possono erogare tranquillamente 300A e più di corrente, troppi per qualsiasi CPU anche in OC estremo.
D'altra parte, non deve passare il messaggio che i VRM sono ininfluenti o peggio che conta solo il numero di fasi, perchè nella fascia bassa ci sono schede madri che hanno grossi problemi dal punto di vista dell'alimentazione (e non sempre hanno "poche fasi").
Ci sono esempi di B350, B450 che vanno a fuoco abbinate a Ryzen di fascia alta: anche alcune X570 hanno VRM assolutamente inadeguati per le CPU top di gamma (e qui parlaimo di fascia non così bassa almeno a livello di costo) e qualche B550, poche per fortuna, perchè i produttori hanno capito che la scelta di risparmiare troppo non pagava.
Anche la fascia bassa di Intel è un mezzo disastro: se le Z690, con pochissime eccezioni, hanno tutte buoni VRM, lo stesso non si può dire di tante B660 che faticano a gestire CPU che invece dovrebbero tranquillamente alimentare.
Esempio tratto da un video di hwunboxed:
Si vede una pletora di B660 "economiche" in throttling con un i7 12700 (non un top di gamma) e con temperature da cuocerci le uova.
Quindi bisogna sempre stare attenti a ciò che si compra, specialmente nella fascia bassa, senza però farsi abbindolare cercando numeri (di fasi, di ampere) esagerati. Soprattutto quando si vuole abbinare alla scheda madre una CPU con un consumo "significativo", tipo tutti gli Zen usciti sinora, perchè anche un 7600x a stock spara quasi 140 watt.
Vedremo come gestiranno la questione i produttori, ma se ripeteranno gli errori fatti con alcune schede madri del passato, potranno esserci prodotti problematici, nella fascia bassa.