Il sito Myrotvorets, che significa letteralmente “Il Pacificatore”, ha lo scopo di schedare coloro che sono considerati “nemici dell’Ucraina“, le cui informazioni personali, come numeri di telefono, indirizzi di residenza, link dei profili social, nomi di eventuali figli e parenti, sono consultabili pubblicamente tramite una maschera di ricerca.
Si tratta di una vera e propria Lista di Proscrizione che minaccia la libertà di espressione e di stampa: una sorta di Ministero della Verità velato. Eppure, nonostante ciò, lo slogan del sito e del Centro Myrotvorets è il detto latino “Pro bono publico”, ovvero “per il bene di tutti”.
Nell’Ucraina che l’Europa vuole accogliere con grande entusiasmo tra i suoi membri è ammesso dare libero sfogo all’odio e agevolare “repulisti” di ogni tipo di opposizione ai governi in carica. Non è una storia recente ma è una condizione che nasce dalla rivoluzione di piazza Maidan e perdura ancora oggi. I servizi segreti ucraini, l’SBU, con il patrocinio del Ministero degli affari interni sponsorizzano il “Centro Myrotvorets” un’organizzazione con sede a Kiev che gestisce l’omonimo sito.
Sul sito vengono caricate sia le informazioni raccolte dai servizi segreti che quelle fornite dai civili in maniera privata. Secondo l’attuale legge ucraina, il centro non utilizza le informazioni contenute nelle segnalazioni anonime e per segnalare ci si deve registrare. Le informazioni che il sito fornisce non sono neppure controllate, quindi non è previsto alcun meccanismo di ricorso o reclamo per un individuo che volesse richiedere la correzione o la rimozione dei dati.
Nell’aprile 2015, il sito ha pubblicato gli indirizzi di casa dello scrittore ucraino Oles Buzina e dell’ex parlamentare Oleh Kalašnikov, pochi giorni dopo sono stati assassinati. Sempre nella capitale ucraina, un commando aveva ucciso Sergej Sukhobok, titolare di un sito internet e di un piccolo giornale che contrastava la politica del governo e sosteneva le ragioni della gente del Donbass ribelle.
Nel 2018, Svjatlana Aleksievic, Premio Nobel per la letteratura, ha dovuto annullare un incontro con i lettori nel Teatro Verde della città ucraina di Odessa dopo aver ricevuto minacce dai nazionalisti locali. Il Teatro Verde ha affermato che il nome della Aleksievic era stato aggiunto a una lista di “nemici dell’Ucraina” dal sito web “Myrotvorets”, in quanto avrebbe “propagandato discordia interetnica e manipolato informazioni importanti per la società”.
Nel 2019 il portavoce dell’ONU, Benjamin Moreau, si è schierato contro Myrotvorets, e ha dichiarato che le azioni svolte sul sito costituiscono una violazione del diritto alla privacy. Moreau lamenta inoltre la scarsa collaborazione delle istituzioni ucraine, le quali, nonostante le critiche internazionali, continuano a mantenere attivo il sito e il lavoro di schedatura.