c'è poco da argomentare, un presidente ha l'obbligo e il dovere di salvaguardare la vita dei propri cittadini (vale per qualsiasi nazione, tranne che l'italia, noi siamo la repubblica delle banane)
C'è molto da argomentare se questo è quello che credi sia avvenuto.
e non di mandarli al macello per riconquistare pezzi di terreno persi nel 2014 in seguito ad un referendum votato dalla stessa popolazione che ci abita,
Se intendi la Crimea tra il 20 e il 27 febbraio del 2014 ci fu aggressione militare con quelli che allora erano chiamati "omini verdi", uomini armati senza insegne, membri di forze speciali e di quella che oggi sappiamo essere la Wagner, che andarono a prendere possesso, manu militari, dei vari centri potere della regione e del parlamento della Crimea minacciando con le armi amministratori e parlamentari.
Putin durante tutta l'operazione negò, mentendo, di avere legami con queste forze militari salvo smentirsi successivamente.
Venne deposto il primo ministro sostituendolo con un esponente di un partito pro russia che aveva preso alle il 4%.
Il capo di quell'operazione militare era il colonello dell' FSB Igor Girkin che poi confermò anche sulla TV russa di essere stato lui quello che accese il conflitto e aver costretto con le armi a far votare per l'annessione della Crimea i deputati del parlamento. "lo schiacciante sostegno nazionale all'autodifesa" descritto dai media russi era una
finzione e la maggior parte delle forze dell'ordine, dell'amministrazione e dell'esercito era contraria.
Il referendum fu imposto poco dopo ma è stato definito da EU, OSCE, ONU illegittimo
Leggi l'articolo Crimea: quel referendum è illegittimo sul sito dell'ISPI.
www.ispionline.it
Nell'ultimo referendum legittimo e riconosciuto come regolare quello del 1991 per l'indipendenza dell'Ucraina dove anche in Donec'k e Luhans'k si raggiunse un numero di favorevoli superiore al 70% e in Crimea del 54%
https://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_sull'indipendenza_dell'Ucraina#:~:text=I cittadini ucraini espressero un,32%) votarono "Sì".
che si sentono russi e parlano russo (per i paesi dell'est europa è normale sentirsi russi, dato che erano sotto il loro controllo fino al 1991),
Eviterei di chiedere a un Polacco ma anche in altri paesi dell'est europeo...se si sentono russi...rischi di essere pestato.
La russofonia non è la stessa cosa della russofilia.
In Ucraina tutti parlano Russo e sono le unità territoriali locali ucraine russofone quelle più coinvolte nel conflitto.
sarebbe bastato contrattare nei primi mesi di guerra per salvare tante vite e perdere 1/10 di quello che ora ha conquistato la russia e che difficilmente cederà
Non so che film hai visto. Io ho visto un'invasione su larga scala di tutta l'Ucraina.
Putin ha negato l'esistenza legale dell'Ucraina.
La Russia nel migliore dei casi voleva tutta l'Ucraina e la voleva rendere uno stato vassallo come la Bielorussia.
Non so di quale trattativa parli.
--- i due messaggi sono stati uniti ---
Sarebbe bastato rispettare gli accordi di Minsk, ma come hanno recentemente confessato la
Merkel e l'ex presidente ucraino
Poroschenko, tali accordi erano in realtà solo un modo per dare tempo all'Ucraina di riorganizzarsi militarmente, anche con l'aiuto della NATO. Un po' come l'impegno preso dalla NATO all'inizio degli anni '90 di non espandersi ad est. Affidabili vero questi occidentali?!
Sarebbe bastato rispettare il memorandum di Budapest del 1994 quello in cui la Russia, Stati Uniti e Regno Unito s'impegnavano a rispettare e difendere l'indipendenza e l'unità territoriale dell'Ucraina in cambio della cessione delle armi nucleari sovietiche sul suolo ucraino. Se l'Ucraina le avesse mantenute non ci sarebbe stato nessun conflitto. Ma di quello nessuno parla tra i filorussi.
L'impegno della Nato a non espandersi a est è una barzelletta, uno stupendo cherrypicking che ignora sia il contesto di quelle presunte "rassicurazioni" sia quello che è avvenuto dopo tra cui il patto Nato-Russia del 1997 dove si stabilisce che «la NATO e la Russia non si considerano nemici» e che la NATO e la Russia lavoreranno insieme per contribuire a instaurare in Europa una sicurezza comune e globale» sulla base di principi e scopi comuni, ossia: a) democrazia, pluralismo, rispetto dei diritti umani, economia di mercato, b) rinuncia all’uso della forza, c) trasparenza reciproca per quanto riguarda la politica di difesa e le dottrine militari, d) prevenzione dei conflitti con mezzi pacifici, in conformità con i principi dell’ONU e dell’OSCE, e) appoggio a operazioni di
peace-keeping condotte sotto l’autorità del Consiglio di sicurezza dell’ONU o sotto la responsabilità dell’OSCE. Come contropartita all’allargamento della NATO, l’Atto prevedeva l’impegno di questa a non installare armi nucleari sul territorio dei nuovi Stati aderenti e a non incrementare le forze convenzionali sul suolo europeo (impegno preso anche dalla Russia) e invece a utilizzarle al meglio, assicurandone l’interoperabilità e l’integrazione.