Secondo me non c'è proprio nulla da discutere.
L'ONU, che certe volte è più lungimirante di molti stati che ne fanno parte, ha stabilito già tanti anni fa che il diritto alla sessualità è uno dei diritti fondamentali dell'individuo, esattamente come la vita, la libertà, etc. Del resto vorrei ben vedere come la prendereste se qualcuno dovesse venire a casa vostra a dirvi come potete o non potete vivere la vostra sessualità perché lo Stato lo ha stabilito per voi: il lunedì astinenza, il mar tedi solo alla missionaria, il mercoledì dispari solo per le coppie sposate, il giovedì astinenza... vado avanti? Già che ci siamo, ogni tanto dovremmo ricordarci che in Italia fino al 1996 o giù di li, lo stupro era considerato un reato contro la morale e non contro la persona. Aberrante, vero?
Eppure, nonostante questo diritto sia stato considerato così importante da meritare un riconoscimento ufficiale, nonostante l'amore fra persone dello stesso sesso si canti e si declami da 2500 anni o più e abbia dato vita ad alcune delle composizioni poetiche più belle di sempre, ancora siamo qui a scandalizzarci se vediamo due uomini che si baciano?
A quelli che dicono o pensano "che schifo" di fronte e ciò, dico solamente di essere meno ipocriti e piantarla di guardare video con due donne su you porn e simili.
Che si chiami matrimonio, che si chiami unione civile o con qualunque altro eufemismo "politically correct" per non far torto a nessuno, se è un sacrosanto diritto delle persone vivere la propria sessualità come desiderano, allora è un sacrosanto diritto di quelle stesse persone scegliere con chi condividere i diritti e i doveri derivanti da una convivenza. Non si sceglie chi amare, né come genere né come persona, ma ogni individuo deve avere il sacrosanto diritto di decidere con chi condividere la propria vita.
E del resto, se due persone hanno vissuto insieme per anni, se in questo lungo tempo hanno condiviso gioie e dolori, pianti e urla di gioia, giorni felici e giorni bui, chi sono io per dire loro che sono persone di serie "B" e non devono godere degli stessi diritti e degli stessi doveri di una coppia di persone di sesso opposto?
Per fare un esempio pratico capitato già molte volte, se Franco è stato buttato fuori di casa dal padre 20 anni prima perché gay e ha vissuto con Mario, l'amore della sua vita, perché mai scelte quali donare gli organi o staccare la spina di un respiratore
dovrebbero spettare a quei genitori che ormai non sanno neppure chi sia invece che alla persona che ha amato e con cui ha condiviso la vita? Allo stesso modo, perché
mai Franco dovrebbe essere costretto a lasciare la metà dei suoi beni ad una famiglia che l'ha disconosciuto e respinto invece che alla persona che ha amato? E, ancora, perché mai Mario non dovrebbe poter far causa a chi, guidando ubriaco, gli ha portato via la persona amata?
Io non so se si nasca gay o lo si diventi, o meglio, ho una mia idea ma non è una certezza, però so che non c'è nulla di male nell'amare un'altra persona e, dopo aver studiato la Bibbia per 6 anni in un collegio cattolico ultraconservatore, sono anche sicuro che né Dio né Gesù Cristo ci giudicheranno in base al sesso della persona o delle persone che abbiamo amato, ma sono assolutamente certo che ci giudicheranno per la nostra ipocrisia nel giudicare gli altri, per averli reputati inferiori a noi o avergli negato quei diritti che gli erano dovuti in quanto esseri umani...
Quindi, che lo si chiami matrimonio, contratto di convivenza, o vattelapesca non ha importanza. Quello che è importante è solo la sostanza, ovvero garantire a tutte le persone gli stessi diritti senza discriminare nessuno solo perchè ama una persona dello stesso sesso.
Ma no, dai!...
Comunque, più ci penso e più mi sembra anormale, pericoloso e contro natura che una coppia di uomini gay possa adottare un bambino senza passare attraverso seri e severi controlli, terapia e analisi - anche successivamente all'affido. Dipendesse da me, come assistente sociale, considererei quel tipo di affido proprio come l'ultima spiaggia.
In questo senso mi fido di più delle donne, a prescindere dalle loro tendenze sessuali.
Personalmente trovo che le tue parole riassumano un pensiero fondato su luoghi comuni quanto omofobico ed impregnato di gretta ignoranza. Sia chiaro, ribadisco che so che si tratta di un pensiero comune e il mio giudizio riguarda lo stesso e non la tua persona.
1) esattamente come esiste l'istinto materno esiste anche l'istinto paterno e non dipendono nemmeno un po' dalle preferenze sessuali, o almeno questo è quanto sostengono centinaia di psicologi e antropologi tanto che è la dottrina assolutamente prevalente;
2) la maggioranza dei puericidi (omicidi di bambini) sono commessi dalle madri e non dai padri, spesso a causa delle tristemente famose crisi post-parto ma anche come atto di ripicca nei confronti di un ex coniuge, per non parlare delle migliaia di madri che abitualmente usano i figli come "merce di scambio" in sede di separazione e/o divorzio solo perché per decenni in Italia hanno goduto di un immeritato
favor iuris a cui il legislatore ha solo recentemente posto rimedio con l'introduzione del principio dell'affido condiviso;
3) qualsiasi coppia eterosessuale che, in Italia, voglia adottare un bambino deve attraversare un percorso assolutamente sfibrante, devastante, invasivo e del tutto assurdo se si tiene conto del fatto che molto probabilmente qualsiasi media famiglia italiana è dieci volte meglio delle strutture per l'accoglienza di quei bambini.
Infine, un'ultima considerazione: l'adozione da parte di famiglie gay non pone problemi in sé e per sé perché qualunque famiglia in cui vi siano amore, comprensione, rispetto, dialogo, confronto, etc., sia essa etero o omosessuale, sarebbe un ambiente di crescita migliore di qualsiasi istituto per l'infanzia.
No, il problema è un altro, ovvero quelle migliaia di genitori idioti ed ignoranti che, non sapendo insegnare l'educazione, il rispetto e la tolleranza ai loro figli, li istigherebbero e li aizzerebbero - volontariamente o no - a prendere di mira ed insultare i bambini adottati da coppie omosessuali solo perché hanno due mamme o due papà, ricordandoci che i bambini non hanno pregiudizi i quali sono una prerogativa esclusiva degli adulti.
Questo è l'unico vero problema alle adozioni da parte di famiglie gay, la nostra incapacità come società di insegnare ai nostri figli un minimo di rispetto per chi non è come noi per il colore della pelle, per il nome con cui chiama Dio, per la lingua che parla o per le persone che ama. Il problema saremmo noi, non loro.