una scimmia è molto più evoluta di un criceto e capace già di comprendere un linguaggio complesso (ti invito a cercare in particolare alcune storielle circa una scimpanzè di nome washoe).
Chi ha detto che l'uomo è sfortunato dal punto di vista fisico? ovviamente se lo paragoniamo con la maggior parte degli animali ammetto che possiamo sembrare in netto svantaggio (più lenti, meno forti, pelle meno spessa, niente artigli o zanne, ecc), ma solo ad un'analisi superficiale.
Nonostante le apparenze, l'uomo, quello preistorico (non solo il sapiens ma anche gli altri ominidi), era un grande cacciatore... forse il può grande mai esistito nel regno animale. Questo perchè oltre ad un'intelligenza mediamente più sviluppata era dotato di una dote fisica non indifferente: la resistenza.
Un uomo è in grado di correre una maratona... un lupo, un leone, un cinghiale no... con altri animali come ad esempio i cavalli siamo quasi pari.
L'uomo preistorico ha saputo riconoscere i propri vantaggi ed ha elaborato una strategia di caccia assolutamente geniale e vincente, proprio con lo scopo di sfruttare tale capacità: ferire e poi inseguire la preda per diversi km, fino allo sfinimento di questa... se poi immaginiamo che tale preda era ferita (ad esempio in segito ad un agguato), non è difficile immaginare che ad esempio un cavallo avrebbe avuto sicuramente la peggio rispetto ad un cacciatore con un fisico paragonabile ad un maratoneta.
questa stessa resistenza può essere anche una strategia di difesa, un ghepardo ad esempio è dotato di uno scatto velocissimo, ma riesce a percorrere a quella velocità solo brevissime distanze.... se per puro miracolo o con qualche strategia o tecnica di difesa, l'uomo preistorico riusciva a resistere o schivare gli attacchi di un tale predatore, allora era assai probabile che questi, stremato dalla fatica, si arrendesse e lo lasciasse in pace (capita assai spesso nei documentari, dopo lo sprint e l'attacco fallito, le gazzelle passano a pochissimi metri dal predatore senza che questi si alzi da terra...).
un'altra caratteristica assolutamente da non sottovalutare è la capacità di adattarsi più facilmente di altri animali a climi diversi...
quindi no, l'uomo non ha dovuto sviluppare tali caratteristiche (l'intelligenza) per dover far fronte a delle debolezze (ipotesi molto lamarckiana), bensì una teoria è che l'uomo (parlo ancora di ominidi), essendo proprio un abilissimo cacciatore, riusciva ad assumere un quantitativo maggiore di proteine, che a quanto pare sono necessarie per lo sviluppo intellettivo.
insomma sempre lì siamo: mutazioni + selezione.