Prossimo ai 44 anni... quasi un vecchio qui sul forum...
Non entro direttamente nella discussione perché temo finirà in caciara sulla politica.
Vi posso però dare un consiglio:
STUDIATE.
E lottate affinché la scuola pubblica (l'unica a cui tutti possono accedere) migliori e non venga smantellata in favore di quella privata (a cui in pochi possono accedere).
Perché l'unica arma di autodifesa veramente efficace che avete ed avrete è la vs cultura.
Quella non potranno mai togliervela e tramite quella potrete ragionare con la vs testa senza finire controllati dal populista di turno.
E grazie a quella potrete contribuire al miglioramento del paese o, se proprio lo riterrete necessario, seguire la vs strada altrove.
Non sono prossimo ai 44 anni e non sono un vecchio di questo forum. Il consiglio che posso dare ai ragazzi è: nulla.
L'istruzione pubblica italiana è mediocre e riconosciuta come tale anche all'estero. Veniamo apprezzati per le nostre capacità lavorative, per l'intraprendenza, esportiamo all'estero professionisti laureati e lavoratori di primissimo livello ma ciò non è dovuto certamente alla qualità della nostra istruzione. E a chi ce l'ha tanto con l'istruzione privata direi di farsi un giretto nel più grande ateneo italiano, che è il più grande d'Europa, a vedere con i propri occhi come gli studenti debbano sedersi a terra per seguire la lezione e debbano prendere appuntamento con taluni professori per discutere dato che per loro stessa ammissione comunicare tramite e-mail li mette in difficoltà oggettive.
La valenza culturale dell'istruzione è pari a zero e nelle aule universitarie italiane al di là delle ovvie nozioni tecniche lo studente non è altro che un contenitore di informazioni e di opinioni espresse da una classe gerarchica di professori che al pari di quella politica ha assunto i poteri di una casta nobiliare. La nostra capacità di discernimento è forviata e castrata fin dalle scuole primarie, così come la nostra capacità imprenditoriale ed economica una volta usciti dalla scuola.
O sei figlio di papà che spesato e pagato ti dedichi - volontà permettendo - allo studio dove desideri e in un centro di formazione valido, o sei figlio di papà che hai possibilità di lavoro nell'azienda di famiglia o hai la disponibilità economica del papi per poter intraprendere un tuo percorso individuale. Per gli altri c'è il niente o la speranza nel sempre valido fattore C.
Siamo in balia di poteri forti che hanno assunto il comando oligarchico di intere nazioni: poteri economici, politici, media. Non c'è salvezza in questo, né per la cultura né per le persone. A meno che con "salvezza" non si intenda il riuscire a guadagnare più a fine mese o ancor più per comperarsi l'agognato smartphone. Come se preferire il benessere di una famiglia all'acquisto di uno smartphone di fascia alta o di un auto di lusso fosse una questione culturale e non morale.
Da tempo il ruolo delle masse non è altro che essere subordinate a tali poteri con il lavaggio del cervello più grande mai messo in atto nella storia, al punto che siamo noi stessi vittime e carnefici, un esercito di burattini avvelenati nel profondo dalla totale assenza di qualsivoglia valore umano e morale in balia della volontà sociale perpetrata da chi controlla la nostra istruzione ed il nostro lavoro, inducendo le nostre scelte ed i nostri desideri nel fertile nulla etico di cui siamo fatti.
La prima crisi che vive il nostro tempo e la nostra società è dentro le persone, non fuori. E ciò ha poco a che vedere con la cultura di ognuno.
Quando è stata scoperta l'America? Chi sa rispondere? Quante sono le provincie italiane? Perché è stato ucciso Enrico Mattei? Perché è stato rapito e assassinato Aldo Moro? Perché ci troviamo in difficoltà nel rispondere a queste domande dopo cinquant'anni da quei fatti? Perché non abbiamo votato l'attuale Presidente del Consiglio? Perché c'è la crisi? Perché il malcontento del Popolo Sovrano non si traduce in un reale cambiamento democratico della condizione attuale?
E ancora viviamo nell'illusione della nostra gloriosa libertà, persino dopo aver perduto inconsapevolmente la nostra inviolabile libertà di coscienza.
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“In America, in questo periodo della storia del mondo, una stampa indipendente non esiste, lo sapete voi e lo so pure io. Non c’è nessuno di voi che oserebbe scrivere le proprie vere opinioni, e già sapete anticipatamente che se lo facesse esse non verrebbero mai pubblicate.
Io sono pagato un tanto alla settimana per tenere le mie opinioni oneste fuori dal giornale col quale ho rapporti. Altri di voi sono pagati in modo simile per cose simili, e chi di voi fosse così pazzo da scrivere opinioni oneste, si ritroverebbe subito per strada a cercarsi un altro lavoro. Se io permettessi alle mie vere opinioni di apparire su un numero del mio giornale, prima di ventiquattrore la mia occupazione sarebbe liquidata. Il lavoro del giornalista è quello dì distruggere la verità, di mentire spudoratamente, di corrompere, di diffamare, di scodinzolare ai piedi della ricchezza, e di vendere il proprio paese e la sua gente per il suo pane quotidiano. Lo sapete voi e lo so pure io.
E allora, che pazzia è mai questa di brindare a una stampa indipendente? Noi siamo gli arnesi e i vassalli di uomini ricchi che stanno dietro le quinte. Noi siamo dei burattini, loro tirano i fili e noi balliamo. I nostri talenti, le nostre possibilità, le nostre vite, sono tutto proprietà di altri. Noi siamo delle prostitute intellettuali“. -
Questo affermava John Swinton più di un secolo fa, redattore capo del New York Times. Un secolo fa.
Noi itaGLIAni di buona scuola salveremo il mondo appena dopo aver salvato il portafogli, tranquilli.
E tutto questo è scritto in un forum dove
forse si può affermare che un azienda offre prodotti o servizi peggiori di un altra, dove
forse si può discutere di politica esprimendo opinioni di disprezzo educate nella sezione "Politica e attualità", dove
forse se dici la verità su qualcuno o su qualcosa non vieni epurato in nome del Sacro Illustrissimo Regolamento di Forum.
Forse.