Ti ricordo che la velocità ha un suo limite, per i medioevali questo limite non era un problema perchè non c'erano (e non ci sono perchè è impossibile...) le tecnologie per raggiungerlo. Ma per gli "eventuali alieni" con tecnologie più avanzate questo rappresenta sicuramente un problema.
E' come voler mettere 8 GB di RAM su una mobo che ne supporta al massimo 4...
Si, ma come dicevo prima, pare un limite insormontabile A NOI.
Vedi, la fisica (soprattutto dopo Einstein) ci ha "insegnato" a non considerare verità assolute le teorie che elabora (o almeno dovrebbe averlo insegnato a certi scienziati). Ragionare invece in termini di "limite insormontabile" è l'opposto del pensiero scientifico moderno, ed è anche un punto su cui
Karl Popper si è dibattuto a lungo (sarebbe poi la "falsificabilità" di una teoria scientifica secondo cui, più è
falsificabile più tende ad essere vera, meno è falsificabile e cioè confutabile e più assume i connotati di dogma religioso, vero
tout-court).
Quindi la velocità della luce è un limite relativo per le nostre conoscenze ma potrebbe non esserlo affatto per conoscenze future.
In ogni caso i fisici, che sono dei gran furboni (mai quanto i matematici però), non escludono altri modi più efficienti di spostarsi rapidamente con teorie e tecnologie che si pensano possibili a tutt'oggi.
Infatti Stephen Hawking è stato uno dei propugnatori/ipotizzatori (dopo Gene Roddemberry - cioè l'inventore di Star Trek :lol:) di un sistema di propulsione che curvi lo spazio comprimendolo davanti a sè e allungandolo dietro di sè usando un motore che attinge energia dalla elisione di materia e antimateria: in poche parole il famoso motore a "curvatura" delle navi di Star Trek (Hawking visitò il set di Star Trek the next generation nell'occasione che lo vide ospite in un cameo in cui recita la parte di se stesso sul ponte ologrammi e pare che disse proprio "Sì, è proprio così, è possibile un motore del genere").
Per molti fisici questo è possibile come, allo stesso modo, lo sfruttamento di zone di subspazio per muoversi attraverso grandi traiettorie: come se, per andare a Roma da Torino, si entrasse in uno sgabuzzino a casa propria che è una stanza in un altro spazio, selezionando in uscita, per esempio, Piazza di Spagna a Roma.
Posso capire che una persona anche di buona cultura e intelligenza, dopo che gli è stato "insegnato" il limite della velocità della luce, possa dire che i viaggi sarebbero interminabili su distanze galattiche, ma capisco molto meno quando lo dice uno scienziato, perchè qui siamo in campo di fede dogmatica.
:chupachup