L'amore perfetto

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Cassandra

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Secondo voi, quali sono i requisiti x far funzionare una relazione? :) Discussione da Loveline... :asd:
 
Requisito assolutamente essenziale: la sincerità, IMHO.:) Non esiste una relazione duratura non fondata sulla sincerità. Al secondo posto, il rispetto reciproco.:sisi: Tutto il resto è secondario...;)
 
Rispetto, fiducia e ovviamente essere innamorati...
Per esempio io non potrei mai stare con una persona opprimente, troppo appiccicosa e che non mi lascia i miei spazi. E' giusto stare insieme ma è giusto anche mantenere un minimo di libertà.
Poi molto dipende anche dal carattere delle persone.
 
L' amore perfetto è quello dove c'è veramente amore.

Da citare anche stima, sincerità e correttezza.
 
Cassandra ha detto:
Secondo voi, quali sono i requisiti x far funzionare una relazione? :) Discussione da Loveline... :asd:

Chiaramente l'amore è il requisito fondamentale.
Al secondo posto metterei l'intelligenza.
Capire i cambiamenti esistenziali dell'altro/a che inevitabilmente in un rapporto lungo avvengono, è fondamentale. Occorre comprenderli e diventarne comlplici altrimenti ti trovi con un estraneo vicino e finisce tutto.

La sincerità (intesa come la confidenza ai massimi livelli) non è secondo me così importante.
Se si sta tra persone oneste ci possono anche stare i piccoli, innocenti segreti, che fanno parte della sfera personale di ognuno e che costituiscono il fascino.
Il partner non è l'amico del cuore.

Il rispetto non lo considero nell'ottica di un rapporto.
Se si rispettano le persone e non si usano per i propri porci comodi lo si farà conseguentemente col partner. Quindi direi che è più una qualità individuale.
 
Sincerità, rispetto, fiducia: tutte cose molto importanti.

Ma io aggiungerei anche una bella dose di amore "gratuito", cioè donare (donarsi) e servire l'altro senza pretendere di ricevere nulla in cambio (e pare facile farlo... :cav:). E non come una sorta di squallido scambismo che fa sì che "io do' a te solo se tu dai a me in cambio"

Poi metterei un'altra dose di concretezza, cioè io devo dimostrare, coi fatti e non solo a parole, il mio amore e il mio attaccamento all'altro, ma non con stupidi regalini (che, attenzione, sono pure importanti, ma non li reputo essenziali), ma semmai: perdonando l'altro quando sbaglia (pensando che anche io avrei potuto sbagliare come lei o peggio); oppure coi sacrifici, sul lavoro, sui piaceri (cioè per esempio accontentando i gusti dell'altro, gusti di ogni tipo anche gastronomici o cinematografici (tanto per dire i più stupidi)); sopportando e rispettare la suocera, o suocero che sia, che hanno dato la vita alla tua lei o al tuo lui. Concretezza anche del dolore e nella sofferenza fisica e spirituale, qualora foste credenti... Ma anche con l'impegno, con la responsabiltà (che oggi sta scomparendo!). Anche il matrimonio è simbolo di concretezza, dove io mi assumo le mie responsabilità e prometto di stare con te (di esserti fedele) fino alla fine della mia vita, nella gioia o nel dolore (dove il dolore non è solo quello procurato magari da una malattia, ma anche da quello procurato, che so', da un tradimento, per intenderci).

L'innamoramento passionale, che c'è all'inizio di ogni rapporto, è poco importante perchè col passare del tempo si appisola e se ci si conta troppo si rimane poi delusi o, peggio, si potrebbe rompere il rapporto con conseguenze che si addossano sui propri figli (per chi ne ha).

Un altro "segreto", e scusate se sono cattolico, è confidare nell'aiuto, nella forza e nel sostegno, sempre pronto, di Dio, che col suo Spirito consolatore ti dona speranza e ti aiuta a sopportare ogni tipo di croce, con la speranza e la fede di risorgere alla vita eterna, dopo aver portato tale croce, come Cristo è risorto, dopo aver portato la propria di croce, fino alla morte su di essa...
 
briele ha detto:
Sincerità, rispetto, fiducia: tutte cose molto importanti.

Ma io aggiungerei anche una bella dose di amore "gratuito", cioè donare (donarsi) e servire l'altro senza pretendere di ricevere nulla in cambio. E non come una sorta di squallido scambismo che fa sì che "io do' a te solo se tu dai a me in cambio" (e pare facile farlo... :cav: )

Poi metterei un'altra dose di concretezza, cioè io devo dimostrare, coi fatti e non solo a parole, il mio amore e il mio attaccamento all'altro, ma non con stupidi regalini (che, attenzione, sono pure importanti, ma non li reputo essenziali), ma semmai: perdonando l'altro quando sbaglia (pensando che anche io avrei potuto sbagliare come lei o peggio); oppure coi sacrifici, sul lavoro, sui piaceri (cioè per esempio accontentando i gusti dell'altro, gusti di ogni tipo anche gastronomici o cinematografici (tanto per dire i più stupidi)); sopportando e rispettare la suocera, o suocero che sia, che hanno dato la vita alla tua lei o al tuo lui. Concretezza anche del dolore e nella sofferenza fisica e spirituale, qualora foste credenti... Ma anche con l'impegno, con la responsabiltà (che oggi sta scomparendo!). Anche il matrimonio è simbolo di concretezza, dove io mi assumo le mie responsabilità e prometto di stare con te fino alla fine della mia vita (nella gioia o nel dolore, fisici o spirituali, ripeto).

L'innamoramento passionale, che c'è all'inizio di ogni rapporto, è poco importante perchè col passare del tempo si appisola e se ci si conta troppo si rimane poi delusi o, peggio, si potrebbe rompere il rapporto con conseguenze che si addossano sui propri figli (per chi ne ha).

Un altro "segreto", e scusate se sono cattolico, è confidare nell'aiuto, nella forza e nel sostegno, sempre pronto, di Dio, che col suo Spirito consolatore ti dona speranza e ti aiuta a sopportare ogni tipo di croce, con la speranza e la fede di risorgere alla vita eterna, dopo aver portato tale croce, come Cristo è risorto, dopo aver portato la propria di croce, fino alla morte su di essa...

;) ;) ;) ;) ;) ;) ;) :ok:
Scusa ma se io nn mi sposo ma convivo semplicemente sono meno seria, concreta e innamorata di chi si sposa? E un'altra cosa: va bene assecondare i gusti e le opinioni diverse del partner, però fino a un certo punto... il compromesso deve essere da entrambe le parti, altrimenti c'è un rapporto schiavo-padrone... anche il perdono va bene entro un certo limite: nn potrei mai perdonare un compagno violento o che mi tradisce, rinuncerei alla mia dignità altrimenti!
Condivido invece lo stare accanto al compagno/a nei momenti di sofferenza, troppo semplice stare insieme quando va tutto bene...
In quanto al suocero/a... beh, fidati, se fossi nella mia situazione ti ricrederesti, e il "porgere l'altra guancia" ti sembrerebbe la più immane c****ta che sia stata scritta! ;)
 
Qui serve il parere di Viator:) , ma dirò comunque la mia

Ovviamente ogni relazione ha il suo equilibrio, ma direi che quanto detto sino ad ore sia + o - sempre valido. Vorrei sottolineare l'importanza del compromesso, a mio avviso punto basalire su cui si fonda ogni rapporto, non solo di coppia.

Il rapporto con la famiglia del partner è la nota dolente di molti rapporti, purtroppo non si può dire "scegli o me o loro" non sarebbe giusto, ma spesso è la soluzione più semplice. Credo che bisogni sempre cercare un compromesso.

Cara Cassandra, posso dirti che nel mio caso specifico nonstante grossi compromessi da parte mia le rare volte che ho puntato i piedi e successo il finimondo e ti assicuro che mia moglie è una che si da molto da fare in questo senso, perchè se non fosse cosi il tutto non avrebbe più senso. In conclusione il più del lavoro lo deve fare il figlio non il suo partner. Mia moglie per gestire al meglio le cose si è rivolta ad una psicoterapeuta, ci sarebbe duvuta andare mia suocera ma anche cosi abbiamo ottenuto grandi risultati.
 
@ superoby:
mi dispiace molto x la situazione che si è creata in casa tua, io ancora nn sono sposata nè convivo, sono fidanzata da più di quattro anni, x fortuna ho una brava suocera, ma il suocero lascia un po' a desiderare... x fortuna il mio fidanzato è molto "selvatico", e tiene la famiglia (sua) dove dovrebbe stare, cioè al suo posto... nn so quando si è battuto xkè nessuno si intromettesse nella nostra relazione, e io faccio lo stesso con la mia famiglia, xkè anch'io sono "selvatica" come lui e nn ho un forte legame (tranne che con mio padre, che però già nn si intromette di suo)... spero che le cose si sistemino, stai vicino a tua moglie e, se posso permettermi, sii tu il suo psicoterapeuta, che gratifica di più e fa risparmiare un bel po' di soldini...
 
Cassandra ha detto:
@ superoby:
mi dispiace molto x la situazione che si è creata in casa tua, io ancora nn sono sposata nè convivo, sono fidanzata da più di quattro anni, x fortuna ho una brava suocera, ma il suocero lascia un po' a desiderare... x fortuna il mio fidanzato è molto "selvatico", e tiene la famiglia (sua) dove dovrebbe stare, cioè al suo posto... nn so quando si è battuto xkè nessuno si intromettesse nella nostra relazione, e io faccio lo stesso con la mia famiglia, xkè anch'io sono "selvatica" come lui e nn ho un forte legame (tranne che con mio padre, che però già nn si intromette di suo)... spero che le cose si sistemino, stai vicino a tua moglie e, se posso permettermi, sii tu il suo psicoterapeuta, che gratifica di più e fa risparmiare un bel po' di soldini...

Questo è molto positivo per voi:ok:

Lo psicoterapeuta non serve più grazie a dio, ma non potrei mai esserlo io, troppo coinvolto direttamente ed anche se fossi rimasto imparziale non sarebbe sembrato tale. Comunque le lunghe chiacchierate sull'argomento si fanno sempre ed aiutano a riflettere.
 
Giuridicamente oggi un figlio nato nel matrimonio è tutelato tanto quanto uno nato da una coppia di conviventi...
 
dunglade ha detto:
ma io non parlo a livello giuridico,io dico in riferimento al bambino in sè perchè secondo me potrebbe non sentirsi pienamente a suo agio..poi come ho detto magari i conviventi sono persone affettuosissime ecc.. però di primo acchito io dico che per me 2persone sposate mi danno il senso di persone +responsabili e consapevoli..poi spero che per conviventi tu intenda uomo e donna e non coppie omo...
Certo che intendo anche coppie omossesuali, xkè, loro sono esclusi dalla discussione? :boh: La mia domanda iniziale intende il termine "relazione" in senso estensivo, quindi x me sono comprese anche le relazioni omosessuali nel discorso...
Sinceramente nn sono d'accordo che una coppia omossessuale possa adottare un bambino, ma nn xkè penso che nn siano in grado di dargli l'amore e la stabilità di cui ha bisogno, ma xkè la società nn è ancora pronta x tutelare giuridicamente e psicologicamente un figlio di una coppia omossessuale... ma sarei pienamente d'accordo ad un matrimonio civile (nn religioso, è giusto che la Chiesa segui le sue regole) tra una coppia omosessuale... ho alcuni amici gay, fidanzati, e sono felici e molto più innamorati di coppie sposate da anni che nn hanno più niente da dirsi... nn vedo xkè negar loro un diritto civile che dovrebbero avere in qualità di cittadini, come me che sono eterosessuale... :sisi:
 
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