Il rapporto tra i giovani ed il lavoro

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La fisica come le altre materie pure ti aprono le porte verso una marea di campi di lavoro. In particolare gli italiani son molto richiesti all`estero un po` ovunque, dato che la preparazione dei 5 anni è molto alta. Gli altri stati ci triplicano con lo step dottorato, ma per il resto, mangiamo in testa a molti. ;)
Ho conosciuto 2 ragazzi tempo fa, laureati in matematica, che progettavano software per una grossa banca...nonostante loro di programmazione ne sapessero ben poco. E così tanti altri esempi :D

Proprio per questo i laureati in fisica, matematica, chimica sono i più richiesti in qualsiasi campo. hanno lo stipendio medio più alto e trovano impiego più facilmente (ma logicamente non sono alla portata di tutti).
 
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La fisica come le altre materie pure ti aprono le porte verso una marea di campi di lavoro. In particolare gli italiani son molto richiesti all`estero un po` ovunque, dato che la preparazione dei 5 anni è molto alta. Gli altri stati ci triplicano con lo step dottorato, ma per il resto, mangiamo in testa a molti. ;)
Ho conosciuto 2 ragazzi tempo fa, laureati in matematica, che progettavano software per una grossa banca...nonostante loro di programmazione ne sapessero ben poco. E così tanti altri esempi :D

Proprio per questo i laureati in fisica, matematica, chimica sono i più richiesti in qualsiasi campo. hanno lo stipendio medio più alto e trovano impiego più facilmente (ma logicamente non sono alla portata di tutti).
Ma un dottorato a che serve ed in cosa consiste? Cosa intendi con "ma logicamente non sono alla portata di tutti"? Non capisco sinceramente a livello strettamente di competenze, come il mondo della materia x e quello della programmazione trovino un punto d'incontro :\
 
in fisica fanno fare anche programmazione, ma secondo me un fisico rispetto a un ingegnere informatico sara' sempre inferiore in programmazione. anche perche l'approccio tra un problema matematico e uno di programmazione e' diverso, e' piu' difficile quello del programmatore secondo me
 
Ma un dottorato a che serve ed in cosa consiste? Cosa intendi con "ma logicamente non sono alla portata di tutti"? Non capisco sinceramente a livello strettamente di competenze, come il mondo della materia x e quello della programmazione trovino un punto d'incontro :\
https://it.wikipedia.org/wiki/Dottorato_di_ricerca
Detto facilmente, in pratica continui o inizi un nuovo progetto di ricerca all`interno dell`università e dopo 3 anni circa ottieni il titolo di dottore. Solo in Italia ti chiamano dottore dopo la laurea magistrale, all`estero il dottore è colui che ha fatto il dottorato (PhD) :bevuta:
Non sono materie che possono essere semplicemente studiate ed applicate, bisogna esserci portati, per avere risultati bisogna essere brillanti ed avere una grande passione, sopratutto nel mondo universitario. [discorso che non vuole sminuire le altre facoltà]
Proprio per questo gli iscritti sono sempre mooolto pochi rispetto alle altre facoltà ed è per questo che se ne laureano sempre pochi.

Il fatto non è quello di avere le giuste competenze per programmare, è che fare una facoltà come fisica ti da le competenze per poter risolvere un problema e questo basta per potersi introdurre nei più disparati mestieri. Poi c`è anche da dire che di norma se sei appassionato/studente/dottorato di fisica, ti avvicini molto al mondo dei computer e della programmazione...spesso i calcoli non si fanno da soli. ;)
 
https://it.wikipedia.org/wiki/Dottorato_di_ricerca
Detto facilmente, in pratica continui o inizi un nuovo progetto di ricerca all`interno dell`università e dopo 3 anni circa ottieni il titolo di dottore. Solo in Italia ti chiamano dottore dopo la laurea magistrale, all`estero il dottore è colui che ha fatto il dottorato (PhD) :bevuta:
Non sono materie che possono essere semplicemente studiate ed applicate, bisogna esserci portati, per avere risultati bisogna essere brillanti ed avere una grande passione, sopratutto nel mondo universitario. [discorso che non vuole sminuire le altre facoltà]
Proprio per questo gli iscritti sono sempre mooolto pochi rispetto alle altre facoltà ed è per questo che se ne laureano sempre pochi.

Il fatto non è quello di avere le giuste competenze per programmare, è che fare una facoltà come fisica ti da le competenze per poter risolvere un problema e questo basta per potersi introdurre nei più disparati mestieri. Poi c`è anche da dire che di norma se sei appassionato/studente/dottorato di fisica, ti avvicini molto al mondo dei computer e della programmazione...spesso i calcoli non si fanno da soli. ;)

Ma se tanto per dire uno si laurea in fisica, ma sa solo scrivere un ciclo, perché dovrebbe essere assunto? Oppure ti assumono e ti lasciano il tempo di raffinare le tue skills/conoscenze?
Carino comunque il dottorato, però che gran rottura di balls ottenerlo xD
 
Ultima modifica da un moderatore:
un laureato in fisica non sa solo scrivere un ciclo in genere XD
E comunque prima di assumerti guarderanno il curriculum...è logico che se ci hai scritto:
-capacità informatiche: ECDL primo livello
-tesi di laurea: studi sull`orbita dei satelliti
non ti prendono :vv:
 
un laureato in fisica non sa solo scrivere un ciclo in genere XD
E comunque prima di assumerti guarderanno il curriculum...è logico che se ci hai scritto:
-capacità informatiche: ECDL primo livello
-tesi di laurea: studi sull`orbita dei satelliti
non ti prendono :vv:

Sì, vabé, era un esempio xD. Non credo però che a livello di programmazione si faccia molto se non prendi un indirizzo specifico. Penso quindi che bisogna darsi da fare anche parallelamente ai corsi universitari per questo sbocco lavorativo.
 
Sisi logicamente il percorso classico non prevede grandi esami di programmazione/progettazione software, infatti se uno è più interessato a questo campo prende informatica o ingegneria informatica. Però laurearsi in fisica ti da tranquillamente gli strumenti per diventare anche un ottimo programmatore, cosa che puoi fare parallelamente al percorso di studi. Ho diversi amici che fanno fisica, chi si è appena laureato alla triennale, chi sta all`ultimo anno della specialistica e chi sta già facendo il dottorato e un buon 8/10 sa programmare o comunque ha buone basi.
 
Siamo un po' OT, ma visto che siete interessati:
Quando andai all'universtita', informatica non esisteva ancora, chi voleva studiarla o sceglieva fisica (scegliendo un attento piano di studi) o ingegneria elettronica. Io poi feci una tesi su intelligenza artificiale, quindi programmazione a iosa (ai tempi quando c'erano pochissime librerie, dovetti scrivere perfino i driver dei dispositivi che usavo). Ovviamente ci misi un bel' po' di tempo a laurearmi, per cui mi equipararono a un livello di dottorato (anche se non ufficialmente) Quindi quando cominciai a lavorare sapevo sia programmare che risolvere un problema e quindi scrivere un algoritmo (uno dei miei progetti venne poi brevettato). Ovvio che durante i colloqui di lavoro venni spennato ben bene, negli USA i risultati accademici contano solo se rimani in accademia, se vai a lavorare sono i test dei colloqui quelli che contano (e non sono facili per nulla), diciamo che il titolo di studio ti serve per "vincere" la possibilita' di avere un colloquio di lavoro e poi conta sullo stipendio.
Ma qui quasi tutti quelli della mia eta' che lavorano nell'industria hanno diplomi, lauree breve, lunghe e dottorati in campi piu' disparati, quello che conta e' quello che poi impari "sul campo". Ho visto dottorati in informatica che non sapevano programmare una rete neurale e nemmeno poi cosi' complicata.

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... Però laurearsi in fisica ti da tranquillamente gli strumenti per diventare anche un ottimo programmatore ...
Dopo avere faticato sugli esami del piano di studio, ci misi due giorni per imparare a programmare in C (sapevo gia' il Fortran), digerendo il manuale di Kernighan e Ritchie come se fosse un romanzo di Fantasy. Mai avuto problemi nell'aprire e capire un manuale di programmazione.
 
Siamo un po' OT, ma visto che siete interessati:
Quando andai all'universtita', informatica non esisteva ancora, chi voleva studiarla o sceglieva fisica (scegliendo un attento piano di studi) o ingegneria elettronica. Io poi feci una tesi su intelligenza artificiale, quindi programmazione a iosa (ai tempi quando c'erano pochissime librerie, dovetti scrivere perfino i driver dei dispositivi che usavo). Ovviamente ci misi un bel' po' di tempo a laurearmi, per cui mi equipararono a un livello di dottorato (anche se non ufficialmente) Quindi quando cominciai a lavorare sapevo sia programmare che risolvere un problema e quindi scrivere un algoritmo (uno dei miei progetti venne poi brevettato). Ovvio che durante i colloqui di lavoro venni spennato ben bene, negli USA i risultati accademici contano solo se rimani in accademia, se vai a lavorare sono i test dei colloqui quelli che contano (e non sono facili per nulla), diciamo che il titolo di studio ti serve per "vincere" la possibilita' di avere un colloquio di lavoro e poi conta sullo stipendio.
Ma qui quasi tutti quelli della mia eta' che lavorano nell'industria hanno diplomi, lauree breve, lunghe e dottorati in campi piu' disparati, quello che conta e' quello che poi impari "sul campo". Ho visto dottorati in informatica che non sapevano programmare una rete neurale e nemmeno poi cosi' complicata.

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Dopo avere faticato sugli esami del piano di studio, ci misi due giorni per imparare a programmare in C (sapevo gia' il Fortran), digerendo il manuale di Kernighan e Ritchie come se fosse un romanzo di Fantasy. Mai avuto problemi nell'aprire e capire un manuale di programmazione.
Ma lei è un T-1000, dica la verità.
[fine OT]
 
Ultima modifica da un moderatore:
Dopo avere faticato sugli esami del piano di studio, ci misi due giorni per imparare a programmare in C (sapevo gia' il Fortran), digerendo il manuale di Kernighan e Ritchie come se fosse un romanzo di Fantasy. Mai avuto problemi nell'aprire e capire un manuale di programmazione.

È proprio questo quello che intendevo ;) Prima o poi mi metterò anche io a programmare, mi piacerebbe un sacco imparare. Magari tra qualche annetto, quando sarò un filo più libero ^^
 
Io ho lasciato anni fa proprio per questa mancanza di pagamento della professionalita' (lasciai un indeterminato a 1500/mese) per andare all'estero dove la meritocrazia conta.
Ora sono un poco meno giovane (29 quest'anno) e ho raggiunto un tipo di lavoro che mi soddisfa e mi paga bene per quello che faccio.
 
Ultima modifica:
Io ho lasciato anni fa proprio per questa mancanza di pagamento della professionalita' (lasciai un iundeterminato a 1500/mese) per andare all'estero dove la meritocrazia conta.
Ora sono un poco meno giovane (29 quest'anno) e ho raggiunto un tipo di lavoro che mi soddisfa e mi paga bene per quello che faccio.
per curiosità dove sei finito? :D
Io al momento sono ancora in Saudi ^^ ma torno presto verso casina...e poi vediamo dove riparto
 
Ora come ora sono in Irlanda (alla McAfee Security).
Se torno in italia e' per 2 motivi:
1) pensione
2) azienda che mi paga con stipendio fuori Italia per lavorare li
 
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