- 750
- 120
- CPU
- AMD FX 8320E Black Edition
- Dissipatore
- Noctua NH-L12
- Scheda Madre
- Gigabyte Mod SoAM3+ GBT GA-78LMT-USB3
- HDD
- Western Digital WD10EZEX 1 TB
- RAM
- HyperX Savage Kit 3 x 4 GB, 1600MHz, DDR3
- GPU
- XFX AMD Radeon RX 580 8 Gb
- Monitor
- Samsung LCD
- PSU
- Thermaltake Hamburg Alimentatore 530W
- Case
- iTek Zeero Gaming Midi Tower
- OS
- Windows 10
Salve a tutti;
Vorrei proporvi questo tema per farmi un'idea e soprattutto per confrontarmi con voi sul pensiero che ho relativamente al lavoro oggi.
Mi capita spesso di leggere che i giovani sono svogliati e non desiderosi di mettersi alla prova.
Io sono solo un paio d'anni che lavoro e in realtà piuttosto normali ma nelle quali non sono mai riuscito ad essere "ricompensato" per gli sforzi fatti.
La mia prima versa esperienza lavorativa l'ho svolta a 50 minuti di macchina da casa.
Guadagnavo sui 500€ (di cui 350 andavano in benzina ed assicurazione) con un orario che doveva essere di 8 ore ma che è sempre stato minimo da 9 ore al giorno.
Ero obbligato a lavorare anche al sabato, in nero, per 5€ all'ora.
Eseguivo un totale di 50 ore settimanali (senza contare gli spostamenti) per poco più di 500€ e tante promesse poi non mantenute.
Cambio studio e ne trovo uno vicino a casa nel quale vengo assunto a tempo indeterminato.
A tempo indeterminato full time, ma da contratto vengo pagato per sole 6 ore al giorno (le restanti due non mi vengono pagate perché non ho abbastanza esperienza).
Gli straordinari non esistono; sono obbligato ad eseguirli quando serve ma non sono pagati.
Sono soggetto, come anche altri dipendenti, a demansionamento. Non per motivi particolari ma per semplici esigenze; esigenze che mi hanno anche privato di usufruire di ferie che avevo messo giù di diritto.
Ora dopo tutto questo vissuto (e si parla di soli due posti di lavoro in due anni) ho da fare diverse considerazioni.
Trovo insensato da parte di molti sentir dire che i giovani non hanno voglia di lavorare. Diciamo che molti possono aver paura oppure non farcela a sopportare una vita simile.
Il ragazzo al giorno d'oggi è praticamente considerato come una prostituta (passatemi il termine). Con la scusa che sei giovane ti bistrattano e ti pagano il minimo indispensabile (conosco persone che guadagnano 200€ al mese, addirittura alcuni svolgono tirocini gratuitamente) facendoti fare magari mansioni inerenti al tuo lavoro ma anche altre che in quel dato momento devono essere svolte ma, essendo pesanti e noiose, preferiscono demandarle all'ultimo arrivato.
Gli strumenti per lavorare spesso sono scadenti, rovinati o tenuti male (io lavoro con un pc con un pentium llll con la ventola sempre a mille e ci devo lavorare su autocad). Non vi dico i lag.
Tengo a precisare che per quanto riguarda i sopralluoghi o comunque il lavoro in esterno conosco molti i quali sono costretti ad utilizzare e di conseguenza chilometrare la propria macchina in quanto l'azienda non ne fornisce una propria (capita anche a me a volte). Senza contare le spese che poi vengono rimborsate a fine mese; non sembra ma un bel 100€ al mese in meno a disposizione li ho sempre. Sembra una stupidata ma virtualmente lo stipendio risulta minore ogni mese fino al rimborso successivo!
Tengo a precisare che comunque le realtà che ho vissuto in prima persona hanno come titolari delle persone che comunque, è qui parlo per fonti sicure e dati oggettivi, hanno una discreta quantità di denaro e di proprietà alle spalle.
Ora io nella mia posizione, dopo quanto descritto sopra, vedendo tutti giorni il mio titolare arrivare con il suo macchinone da 70 mila euro, sentendomi raccontare del suo ponte nella meravigliosa casa in montagna ecc. Non ho ragione ad arrabbiarmi?
Qui non si tratta di lotte di classe o di sinistra e o destra; si parla di Onestà Intellettuale!
Il giovane d'oggi si trova a lavorare in un mondo esasperato dove ha solo doveri e mai diritti.
Quello che svolge non è quasi mai debitamente ricompensato e/o riconosciuto (e parlo per qualsiasi tipo di individuo formato; io sono diplomato ma ho sempre collaborato con laureati e non).
Voglio precisare che vivo queste situazioni in Lombardia, una regione nella quale a livello economico si va più che discretamente...
Comprendo benissimo che anche l'imprenditore di turno abbia le sue spese e le sue difficoltà; è anche vero però che le parti dovrebbero venirsi incontro perchè mi spiace dirlo, ma ormai siamo costretti alla schiavitù!
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Vorrei proporvi questo tema per farmi un'idea e soprattutto per confrontarmi con voi sul pensiero che ho relativamente al lavoro oggi.
Mi capita spesso di leggere che i giovani sono svogliati e non desiderosi di mettersi alla prova.
Io sono solo un paio d'anni che lavoro e in realtà piuttosto normali ma nelle quali non sono mai riuscito ad essere "ricompensato" per gli sforzi fatti.
La mia prima versa esperienza lavorativa l'ho svolta a 50 minuti di macchina da casa.
Guadagnavo sui 500€ (di cui 350 andavano in benzina ed assicurazione) con un orario che doveva essere di 8 ore ma che è sempre stato minimo da 9 ore al giorno.
Ero obbligato a lavorare anche al sabato, in nero, per 5€ all'ora.
Eseguivo un totale di 50 ore settimanali (senza contare gli spostamenti) per poco più di 500€ e tante promesse poi non mantenute.
Cambio studio e ne trovo uno vicino a casa nel quale vengo assunto a tempo indeterminato.
A tempo indeterminato full time, ma da contratto vengo pagato per sole 6 ore al giorno (le restanti due non mi vengono pagate perché non ho abbastanza esperienza).
Gli straordinari non esistono; sono obbligato ad eseguirli quando serve ma non sono pagati.
Sono soggetto, come anche altri dipendenti, a demansionamento. Non per motivi particolari ma per semplici esigenze; esigenze che mi hanno anche privato di usufruire di ferie che avevo messo giù di diritto.
Ora dopo tutto questo vissuto (e si parla di soli due posti di lavoro in due anni) ho da fare diverse considerazioni.
Trovo insensato da parte di molti sentir dire che i giovani non hanno voglia di lavorare. Diciamo che molti possono aver paura oppure non farcela a sopportare una vita simile.
Il ragazzo al giorno d'oggi è praticamente considerato come una prostituta (passatemi il termine). Con la scusa che sei giovane ti bistrattano e ti pagano il minimo indispensabile (conosco persone che guadagnano 200€ al mese, addirittura alcuni svolgono tirocini gratuitamente) facendoti fare magari mansioni inerenti al tuo lavoro ma anche altre che in quel dato momento devono essere svolte ma, essendo pesanti e noiose, preferiscono demandarle all'ultimo arrivato.
Gli strumenti per lavorare spesso sono scadenti, rovinati o tenuti male (io lavoro con un pc con un pentium llll con la ventola sempre a mille e ci devo lavorare su autocad). Non vi dico i lag.
Tengo a precisare che per quanto riguarda i sopralluoghi o comunque il lavoro in esterno conosco molti i quali sono costretti ad utilizzare e di conseguenza chilometrare la propria macchina in quanto l'azienda non ne fornisce una propria (capita anche a me a volte). Senza contare le spese che poi vengono rimborsate a fine mese; non sembra ma un bel 100€ al mese in meno a disposizione li ho sempre. Sembra una stupidata ma virtualmente lo stipendio risulta minore ogni mese fino al rimborso successivo!
Tengo a precisare che comunque le realtà che ho vissuto in prima persona hanno come titolari delle persone che comunque, è qui parlo per fonti sicure e dati oggettivi, hanno una discreta quantità di denaro e di proprietà alle spalle.
Ora io nella mia posizione, dopo quanto descritto sopra, vedendo tutti giorni il mio titolare arrivare con il suo macchinone da 70 mila euro, sentendomi raccontare del suo ponte nella meravigliosa casa in montagna ecc. Non ho ragione ad arrabbiarmi?
Qui non si tratta di lotte di classe o di sinistra e o destra; si parla di Onestà Intellettuale!
Il giovane d'oggi si trova a lavorare in un mondo esasperato dove ha solo doveri e mai diritti.
Quello che svolge non è quasi mai debitamente ricompensato e/o riconosciuto (e parlo per qualsiasi tipo di individuo formato; io sono diplomato ma ho sempre collaborato con laureati e non).
Voglio precisare che vivo queste situazioni in Lombardia, una regione nella quale a livello economico si va più che discretamente...
Comprendo benissimo che anche l'imprenditore di turno abbia le sue spese e le sue difficoltà; è anche vero però che le parti dovrebbero venirsi incontro perchè mi spiace dirlo, ma ormai siamo costretti alla schiavitù!
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