Io parto dal presupposto che le droghe leggere, così come quelle pesanti, e come la prostituzione, sono fenomeni reali, non statistiche o teorie.
LA proibizione, in vigore da sempre, non mi sembra abbia sortito effetti di rilievo, se non rischiare di rovinare la vita a qualcuno, più delle droghe stesse, o dell'andare a prostitute, basti vedere i suicidi quando entrò in vigore la denuncia per i clienti delle lucciole...
IMHO una mente un pochino più aperta e in contatto con la realtà dovrebbe cercare il modo di rendere meno dannose possibili, e col minor costo sociale, queste situazioni, nei casi succitati tra l'altro, legalizzando e regolamentando, allo Stato entrerebbero in tasca tanti soldini.
Senza contare che sono molti di più i giovani che si fanno le canne affascinati dal gusto del proibito, che quelli che non se le fanno per paura di passare guai con la legge (a 14 anni, o 16, o 18, ci si crede praticamente immortali e immuni da tutto).
Senza contare che chi usa droghe leggere si deve rivolgere al mercato clandestino, che li mette in contatto con spacciatori che vendono anche eroina, cocaina, pasticche, ecc, situazione pericolosissima per un ragazzo di 16 anni, che rischia per una stupidaggine di trovarsi in mezzo ad un mondo che non ha nulla a che fare con lui.
Evidentemente, come già detto da molti, chi comanda non è lo Stato, a meno che non ne venga in tasca anche a lui qualcosa, da questa situazione.
Io cercherei un dialogo, soprattutto intergenerazionale, il mondo è cambiato tantissimo da quando i nostri genitori avevano la nostra età, viviamo un mondo differente. Parliamone, non mi stà bene un NO senza spiegazioni, così come non mi stà bene un SI non motivato.