Svarioni (e altro) nei libri di testo scientifici !

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Utente 16812

Ospite
Bene, diamo subito inizio alle danze con alcuni "classici" svarioni, più o meno marchiani, che ho riscontrato nei vari libri di testo scientifici che ho letto, a tutti i livelli, nessuno escluso: 1) "un centinaio di Ampere" - "un milione di watts" - "23 kg." - "800 Volt" - "qualche cm" - "km 185"; 2) "Determinare la relazione tra kgp e Newton"; 3) alcuni dati presi da una prova scritta all'Università di Milano: "V= 1000 Volt, B= 1 Tesla, R= 3 Ohm, L= 10^2 Henry, C= 100 microFarad" :asd:
Lasciamo stare, per un momento la "pedanteria", a volte insopportabile, di alcuni testi e l'astrusità di certa terminologia e continuiamo con alcune "castronerie" scientifiche che ho reperito in Rete: quella più interessante riguarda un improbabile esperimento (il paragrafo s'intitola "l'acqua va ... in salita", da un libro di scienze della scuola media) in cui viene illustrato che "l'acqua, per capillarità, sale lungo la corda e, raggiunta l'altra estremità, cade goccia dopo goccia nel recipiente posto in alto" :shocked:
Per me, che pensavo che il moto perpetuo fosse una pia illusione da più di un secolo, questo esperimento si è rivelato una grande illuminazione ! :asd:
A che serve spendere soldi inutili per costose tecnologie nucleari e fotovoltaiche quando ci troviamo di fronte a simili soluzioni, così economiche ed ecologiche ? :asd:
Andiamo avanti con alcune "proposte" sparse, ad elevato grado di scientificità: 1) "un watt equivale a circa 1000 calorie"; 2) "se osservi tutto ciò che emette luce, vedrai che si tratta di corpi caldissimi"; 3) "ormai quasi tutti i tipi di aereo, militari e di linea, superano ampiamente e in piena sicurezza il muro del suono. Su ogni aereo perciò è installato un machmetro"; 4) "il volo supersonico permette agli aerei militari di arrivare sui bersagli prima che possa giungervi il rumore dei loro motori, evitando di essere avvistati"; 5) "il gas inerte usato nelle lampadine ha la proprietà di rallentare la carbonizzazione del tungsteno".
E' scienza questa, secondo voi ?
Poi ci lamentiamo se una larga "fetta" dei nostri studenti mostra un senso di repulsione nei confronti della scienza e della tecnologia, soprattutto in tempi che, come quelli attuali, impongono scelte cruciali basate su una sicura cultura scientifica :sisi:
Avremo modo di parlare anche di una certa "editoria" catastrofista, soprattutto di stampo "ambientalista", i cui "toni" fondamentalisti emergono anche dai libri di testo scolastici e questo è un fatto di estrema gravità proprio perché viene utilizzato un "media" istituzionale.
Legate a queste questioni, metteremo anche in luce alcune motivazioni che hanno portato al "tramonto" della cultura scientifica in Italia e non solo.
Ne vedremo delle belle, vi assicuro che non ce ne sarà per nessuno ... ah ah ah ... :asd:
Buona lettura e sereno Natale a tutti :brindiamo:
 
Non ho esempi da riportare, o perlomeno non me ne viene in mente nessuno, ma vuoi mettere il bell'italiano con cui vengono scritti? Poi basta inserire una parola in latino e tutto diventa ancora più bello. Così sono apposto, ehm a posto, ehm... booooooooooh
 
Perché si "dovrebbe" imparare la Fisica ?
Ritengo che le risposte a tale questione siano spesso poco convincenti poiché "l'accento" viene posto soprattutto sulla mancanza di motivazioni da parte degli studenti e sul loro scarso interesse nei riguardi della materia.
"Stimolare" le motivazioni e ottenere l'interesse e il coinvolgimento degli allievi è senz'altro un punto "chiave" su cui tutti gli insegnanti dovrebbero focalizzarsi e che può essere "soddisfatto" tenendo conto di 3 elementi fondamentali: 1) la Fisica ha a che fare con fenomeni che trovano riscontro nella vita quotidiana, A PATTO CHE VENGANO SPIEGATI; 2) la Fisica è alla base di tecnologie che utilizziamo correntemente, A PATTO CHE VENGANO COMPRESE; 3) la Fisica fornisce una valida guida al corretto approccio nei riguardi dei "grandi" problemi del mondo moderno.
Tanto per citare un esempio, le tecniche di cottura degli alimenti (al calore secco, al calore umido, a vapore, nei grassi, ecc.) possono essere illustrate per discutere sulla trasmissione del calore (per conduzione, convezione e irraggiamento).
Per quanto attiene alle tecnologie, la maggior parte dei dispositivi attualmente utilizzati può costituire la base per introdurre specifici argomenti: mi vengono in mente i condensatori, il cui "ruolo", spesso ritenuto di scarsa importanza, può essere reso più "vivido" facendo riferimento alle loro applicazioni su piccola e su grande scala.
Ad esempio, nel caso delle memorie a stato solido la capacità è dell'ordine dei fF, mentre nel caso dei freni "rigenerativi" delle attuali macchine rientriamo nel "range" dei F e addirittura dei kF.
Purtroppo è da notare che le tecnologie non sono previste dai programmi del quinquennio nelle superiori e non è una buona cosa.
I grandi problemi della società attuale sono un'altra "fonte" di interesse praticamente illimitata: è sufficiente pensare all'ambiente. all'energia e così via.
Il calcolo della temperatura d'equilibrio della Terra, tenendo conto o meno del contributo dell'effetto serra, può essere un buon modo per introdurre la fisica delle fonti rinnovabili, con particolare riferimento all'energia eolica e al fotovoltaico.
Sulla radioattività non ci si dovrà focalizzare solo sui problemi a lei connessi (ad es. sullo smaltimento delle scorie radioattive), di relativa importanza, ma si discuterà sulla sua "reale" pericolosità, sulla sua distribuzione nelle varie zone del pianeta, ecc.
Non sono sicuro che questi miei suggerimenti debbano essere considerati di carattere pedagogico o disciplinare ma di sicuro so che l'acquisizione di competenze su queste basi sia di capitale importanza ai fini di un proficuo insegnamento della Fisica nelle scuole di qualsiasi ordine.
In definitiva è possibile "insegnare" che vale veramente la pena imparare la Fisica ! ?
A presto ?
 
Sono d'accordo. L'essere umano ha fatto progressi tecnologici incredibili da quando incominciò a usare la prima pietra. E la fisica è effettivamente in stretto contatto con la realtà (beh, non parlo della fisica quantistica, mai studiata). E non è l'unica disciplina. E questa è la cultura, mica sapere a memoria i promessi sposi! È la cultura di base che tutti dovrebbero conoscere. E ha anche creato l'alfabero che tutti noi usiamo.
 
Cito la definizione di "energia" riportata da Wikipedia (ripresa dalla Treccani): "l'energia è la grandezza fisica che misura la capacità di un corpo o di un sistema fisico di compiere lavoro, a prescindere dal fatto che tale lavoro sia o possa essere effettivamente svolto".
Questa definizione, tuttora riportata su molti testi di Fisica e Chimica per le scuole superiori e l'Università e molto vicina al significato comune che si dà dei concetti di lavoro ed energia nel linguaggio di tutti i giorni, in realtà "nasconde" diversi errori concettuali.
Perché ? ?

P.S. Ricordo che i concetti di energia e lavoro, in Fisica, hanno significati particolari che non si ricollegano all'idea comune generalmente assegnata a tali concetti ?
 
Beh, Wikipedia non è un trattato scientifico. È una enciclopedia e come tale va usata, è uno strumento di divulgazione scientifica.
La definizione che si legge sul concetto fisico di Energia è sostanzialmente corretta, ma ovviamente non scava a fondo, per esempio viene usato il termine “lavoro” che in questo contesto è anch’esso un termine scientifico che andrebbe definito, per cui occorre definire altri concetti come per esempio “massa”, “velocità”, “accelerazione”, che in parte conosciamo nella vita di tutti i giorni ma che in Fisica ne si dà una definizione “formale”, con cui è possibile assegnare unità di misura e fare operazioni matematiche tra loro. Di fatto la Fisica non nasce dal nulla, ma cerca proprio di dare una formalizzazione a concetti di uso comune. Come la matematica per esempio, tutti noi usiamo i numeri interi per contare, lo facciamo ogni giorno, ma in Matematica questo insieme di numeri viene definito mediante il concetto di “campo”, che lega assieme un insieme di elementi di cui ne fanno parte e le loro proprietà (in questo caso il campo dei numeri).
 
In fisica, le parole spesso hanno un significato diverso da quello comunemente usato nel linguaggio quotidiano, se vogliamo comprendere bene come effettivamente vanno le cose ed intenderci, in un contesto scientifico occorre attenerci a tali significati.
Wikipedia, pur nella sua funzione divulgativa, non può "derogare" al rigore concettuale ma il fatto ancora più grave è che la stessa definizione, con qualche piccola differenza, è ripresa (oltre che dalla Treccani, che non è certo pari a Wikipedia) da alcuni testi di studio delle scuole superiori (in particolare per i licei scientifici) e dell'Università.
La definizione di energia di un corpo relazionata al lavoro da esso svolto è sicuramente errata (non c'è alcuna relazione tra le due grandezze in quella definizione), se non altro perché il lavoro, in fisica, è svolto da una forza e non da un corpo ma c'è molto di più.
Il concetto di lavoro è associato, come sappiamo, all'idea di una forza e di uno spostamento in direzione della forza: in assenza di uno spostamento il lavoro è nullo, per quanto grande possa essere la forza.
Ora, in base al teorema dell'energia cinetica, per un sistema la variazione della sua energia cinetica (un altro aspetto trascurato nella definizione, si parla di variazione di energia e non di energia) è pari al lavoro totale esercitato SUL sistema (per aumentarne la velocità da 0 a v oppure, non tenendo conto del segno, per portarla da v a 0) da forze e non DAL sistema.
Il punto è tutto lì: in un "trasferimento" (attenzione: il termine "trasferimento" è fuorviante) di energia si dice che la forza ha compiuto lavoro sul sistema.
In generale non c'è alcuna relazione tra lavoro compiuto da una forza esercitata sul sistema e lavoro compiuto da una forza esercitata dal sistema (semmai c'è una relazione tra l'energia di un sistema e il lavoro da esso subito ma si tratta di una cosa totalmente diversa rispetto al lavoro compiuto).
Lo stesso discorso è valido anche per l'energia potenziale ?

P.S. Sull'altra "favoletta" delle diverse "forme" di energia tornerò a parlare molto presto, ci sarà da ridere (o, forse, da piangere) ?
 
Ultima modifica da un moderatore:
Esistono, a detta di alcuni testi di Fisica e Chimica per il liceo scientifico e l'Università, numerose "forme" di energia, almeno cinque o più tipi, è come dire "chi più ne ha, più ne metta" ! ☺️
Vediamo cosa dice Wikipedia a tale proposito:

"L'energia esiste in varie forme, ognuna delle quali ha una propria espressione in termini dei dettagli del sistema considerato, come la velocità o la distanza relativa fra particelle. Le principali forme di energia sono:
L'energia potenziale elastica è quella posseduta da un materiale elastico sottoposto a deformazione. L'energia luminosa o radiante è l'energia trasportata dei fotoni che compongono la luce, quindi l'energia della radiazione elettromagnetica."

Alcuni autori arrivano perfino a includere il calore e il lavoro tra le varie forme di energia, magari dopo aver introdotto l'equivalenza tra calore e lavoro.
 
Altri strafalcioni:

Se potessimo andare alla velocità della luce, non vedremmo nulla ... ?

Senza superare la velocità della luce, è impossibile raggiungere altri sistemi planetari.
Il problema delle "mutande sbirciate" è molto efficace ed elegante per spiegare l'entanglement quantistico ☺️

Nel libro "l'ordine del tempo" di Rovelli, a pag. 182, la formula n.8 che riguarda il red shift gravitazionale è errata per un fattore 2.
Nel libro "la realtà non è come ci appare" dello stesso Rovelli, a pag. 145, l'indicizzazione delle aree quantizzate dello spin è errata, si fa confusione tra numeri interi e semi-interi.
Quando si afferma che "il tempo non esiste" sarebbe il caso di spiegare le condizioni fisiche affinché tale affermazione possa acquisire un minimo di senso (senso che ha solo in qualche speculazione di gravità quantistica).
 
1627450591386.png
Nei processi di sintesi proteica, l'informazione scritta tramite un alfabeto a 4 lettere (le basi azotate) deve essere "tradotta" in un alfabeto a 20 lettere (gli amminoacidi). Le regole di passaggio da un alfabeto all'altro costituiscono il "codice genetico".
Ora, ciascun amminoacido viene codificato da una "tripletta", cioè da 3 basi, chiamata "codone" (sull'mRNA).
Con 4 basi si possono formare 64 codoni (4^3, di cui 61 codificano gli amminoacidi e 3 sono i "codoni di stop"), sufficienti per codificare i 20 amminoacidi, quindi un amminoacido può essere "specificato" da più codoni, per questo motivo si dice che il codice genetico è "ridondante" (o "degenerato").
Per l'operazione di "traduzione" del codice occorre un interprete: l'RNA di trasporto (il tRNA).
Materialmente la sintesi proteica avviene nei ribosomi.
https://www.docenti.unina.it/webdocenti-be/allegati/materiale-didattico/162126 ?

P.S. A breve vedremo un altro bello "sfondone" di Einstein sul famoso problema degli "otto minuti e mezzo" della luce del Sole al tramonto ?
 
Ultima modifica da un moderatore:
Signore e Signori,
lo strafalcione è servito !!!!! ?
In un suo libro divulgativo, dal titolo "L'evoluzione della Fisica", scritto insieme a Infeld, Einstein, parlando della relatività e del tempo, scrisse la seguente frase: "Looking at the clock from a distance, for example by television, we have always to remember that what we see now really happened earlier, just as in viewing the setting sun we note the event eight minutes after it's taken place" ☺️

"Osservando un orologio da lontano, ad esempio per mezzo di un televisore, dobbiamo sempre ricordare che ciò che vediamo in quell'istante è realmente accaduto anteriormente, così come guardando il calar del sole vediamo l'evento otto minuti dopo che ha avuto luogo" ?

Non è così, il Sole, tenendo conto del solo moto di rotazione terrestre (trascurando quindi, in prima approssimazione, il moto di rivoluzione e i fenomeni di rifrazione atmosferica), effettivamente si trova lì dove lo si vede (è ovvio che, se il Sole dovesse scomparire all'improvviso, noi continueremmo a vederlo per altri 8.5 minuti).
Gli ultimi raggi che osserviamo quando il Sole tocca la linea dell'orizzonte sono partiti 8.5 minuti prima, cioè quando il Sole era ancora sopra l'orizzonte ! ?

 
Ultima modifica da un moderatore:
Scusa ma mi pare che tu ti stia contraddicendo, prima dici che il sole “si trova dove lo si vede” (non è vero) poi dici che i raggi del sole arrivano 8 minuti dopo che sono partiti, “quando il sole era ancora sopra l’orizzonte” ().
Einstein e Infeld sono corretti, perché la velocità della luce è finita non vediamo mai gli oggetti dove sono, ma dove lo erano quando la loro luce ci colpisce. L’esempio del sole non è molto significante, 8 minuti non sono granché e nei casi della nostra vita normale non vediamo questo effetto in quanto gli oggetti che vediamo sono tutti vicini a noi (io poi sono miope, senza occhiali non vedo nulla dieci centimetri lontano dal naso…) ma nel caso delle osservazioni astronomiche l’effetto è gigantesco, non per nulla si dice che quello che vediamo è un “viaggio nel tempo” e che molte stelle sono in realtà morte da molto tempo.
 
Scusa ma mi pare che tu ti stia contraddicendo, prima dici che il sole “si trova dove lo si vede” (non è vero) poi dici che i raggi del sole arrivano 8 minuti dopo che sono partiti, “quando il sole era ancora sopra l’orizzonte” ().
Einstein e Infeld sono corretti, perché la velocità della luce è finita non vediamo mai gli oggetti dove sono, ma dove lo erano quando la loro luce ci colpisce. L’esempio del sole non è molto significante, 8 minuti non sono granché e nei casi della nostra vita normale non vediamo questo effetto in quanto gli oggetti che vediamo sono tutti vicini a noi (io poi sono miope, senza occhiali non vedo nulla dieci centimetri lontano dal naso…) ma nel caso delle osservazioni astronomiche l’effetto è gigantesco, non per nulla si dice che quello che vediamo è un “viaggio nel tempo” e che molte stelle sono in realtà morte da molto tempo.
A breve posterò la mia risposta all'intervento di @Andretti60 ?
Rifletti bene sull'ultima frase che ho scritto: quei raggi (o quei fotoni, se preferisci) che ci consentono di osservare il Sole al tramonto, sulla linea dell'orizzonte, sono stati emessi 8.5 minuti prima (dal nostro punto di vista la traiettoria dei fotoni è rappresentata da un arco di parabola, come il classico "aereo in volo" che sgancia una bomba), nel frattempo la Terra ha ruotato (è indifferente se consideriamo la rotazione terrestre o il moto "apparente" del Sole attorno alla Terra), con una certa pulsazione, in un intervallo di tempo pari a 8.5 minuti, quindi il Sole è nell'esatta posizione in cui lo vediamo, non è affatto tramontato come sostiene Einstein (e altri) !
Nella risposta più approfondita aggiungerò qualche elemento in più, se può essere di interesse per qualcuno ?
 
Ok, spiegami dove sbaglio 3F45FB61-9918-4EAA-B013-34C8522FC6DC.webp
All’istante t1 il sole emette un fotone, ma io sulla terra non lo vedo perché il fotone (o raggio di luce, ha poca importanza) impiega un certo intervallo di tempo per raggiungere la terra (la distanza D divisa per la velocità della luce). Quando il fotone mi colpisce, in quel momento io “vedo” il sole, apparentemente nella pozione (1) mentre invece il sole nel frattempo ha percorso 8 minuti della sua traiettoria (apparente) quindi è nella posizione (2).
Questo è vero per fenomeni simili, per esempio quando “sento” il rumore di un aereo mi volto nella direzione da cui proviene il suono (l’onda sonora), ma con sorpresa l’aereo non è in quella posizione ma parecchio avanti (questo perché il suono viaggia molto più lentamente della luce)
 
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