Ieri ho iniziato la serie animata giapponese Cowboy Bepop, che quando uscì 20 anni fa ormai venne acclamata per distanziarsi dal resto. È infatti notevole e ancora adesso fa il suo bel successo sia nella parte grafica che nella musica (una colonna sonora con i controfiocchi, un misto di jazz, blues, pop e elettronica). È ambientata nel futuro (il nome della serie è quello di una astronave) ma il genere è oltremodo complesso, e ricorda molto quello di serie come Lupin III e Aeon Flux, anche a livello di grafica e animazione. È ormai una serie culto per gli appassionati. 26 episodi di circa 24 minuti l’uno, la decisione di fare una serie corta fu degli autori stessi che non volevano creare una telenovela che si trascina per decenni e dopo una stagione diventa stantia come un pezzo di pane vecchio di un giorno.
Sconsiglio il binge, viene la tentazione ma meglio assaporare gli episodi singoli (che a volte ho guardato due volte per gustare di più i dettagli e la musica)