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Continuando la mia visione dei recenti prodotti sud coreani, ho appena finito
Sweet Home (prima stagione, 10 episodi) su Netflix (che non ha ancora confermato una continuazione). È tra le prime dieci più viste su Netflix statunitense, e posso capire il perché, sembra più una produzione cinematografica che televisiva.
Classico per le produzioni sud coreano, il fuoco è più sui protagonisti che la trama, gli abitanti di un edificio di appartamenti si barrica per difendersi da “mostri” che distruggono la città circostante, questi inquilini sono molto diversi tra loro e in primo piano sono le difficoltà che hanno nel prendere decisioni. Ma quando ci sono scene di azione, si balla sulla sedia, è estremamente sanguinolento, con corpi mozzati a fettine, puro stile splatter. A volte la trama (è tratto da un manga) ha similitudini con Down of the Dead (George Romero, 1978, co-prodotto da Dario Argento, uscito in Italia con il titolo Zombies), per via della claustrofobica ambientazione (e altro che evito). Cast fantastico, attori noti nelle produzioni televisive sud coreane. Conoscere un po’ di cultura e società sud coreano aiuta, ma non è indispensabile. Unico neo, a volte i dialoghi sono serrati e non si ha tempo per leggere i sottotitoli (il pulsante “indietro 10 secondi” aiuta in questo caso)
Voto personale 5/5
Sinceramente non sono interessato alla continuazione, anche se alcune domande rimangono senza risposta, è piuttosto chiaro come possa continuare (e anche qui taccio per evitare spoilers)