La questione non può essere posta in quei termini, così semplicistici, da te descritti, Distruptor007,
la scienza ha commesso molti errori, non c'è dubbio, ma le metodologie che utilizza sono talmente collaudate che essa è sempre in grado di porre rimedio ai suoi stessi errori. Fu Popper a definire la linea di demarcazione tra ciò che è scienza e ciò che non lo è e tale linea si chiama "falsificabilità".
Tramite questi metodi, molto rigorosi, in grado di ottenere leggi generali, dimostrazioni e previsioni in accordo con l'esperienza, è possibile, a partire dai concetti fondamentali, "costruire" una propria "esattezza".
Il fatto che tale "esattezza" non sia stata ancora raggiunta non significa che non potrà esserlo in futuro.
Dire che non possiamo conoscere la realtà in modo certo non equivale a dire che tale "certezza" non potrà mai essere raggiungibile né tantomeno che non potremo conoscere "interamente" tale realtà, né in modo certo né in modo approssimato.
Solo chi pensa che la scienza abbia "pretese" di esattezza può arrivare a rinnegarne i risultati soltanto perché ne ha scoperto i limiti, i quali, ricordo, sono anch'essi elementi di conoscenza e, in ultima analisi, di "esattezza".
A presto e grazie ;)