In informatica spesso si creano programmi che aggiungono/migliorano funzionalita' rispetto ad altri gia esistenti, ma che ne rendono anche l'utilizzo piu complesso, richiedendo una certa curva di apprendimento anche per le cose piu banali, come per systemd, che se vuoi eseguire un servizio prima di un altro o dopo, talvolta impazzisci, perche anche le terminologie Before After RequiredBy (con type=simple) non fanno quello che si vorrebbe e a mio avviso sembrano semplici ma non lo sono. Per non parlare del resto, journalctl illeggibile, systemctl da combinare con opzioni lunghe e dopo averle usate 100 volte ancore non ricordo, e quant'altro.
Poi, quando c'e' un programma nuovo, iniziano le "mode" delle molte aziende che hanno dirigenti non tecnicamente preparati e quindi scimmioni che si copiano uno con l'altro, molti anche in embedded vogliono systemd, tanto per complicarsi la vita se sysvinit andava benissimo per l'applicazione embedded specifica ed era moolto piu semplice. Stesso lo vedo per molti altri tool. Le mode. Maledette mode.
L'avvio in parallelo di systemd a mio avviso e' la piu semplice delle features, che esiste gia in altri init, temop fa ho scritto in un paio d'ore un init per gioco con fork() che avvia servizi in parallelo su pc.
E in informatica e' famosa la programmazione cargo-cult, e in generale il "cargo cult", la corsa a complicare inutilmente le cose che possono essere semplici (nella programmazione inteso anche come aggiungere codice copiato senza sapere esattamente perche') ma per me anche reinventare in maniera inutilmente complessa una cosa che gia esisteva, o anche crearla inutilmente complessa.
en.wikipedia.org
O farla utilmente complessa, ma coplessa da imparare e usata a sproposito.
Spesso devo lavorare su sistemi embedded con systemd, ed e' straziante anche solo leggerne i log da console seriale, (serve come minimo --no-pager).
systemd per altro e' stato bannato per le parti kernel
Cmq, questione di gusti, io di systemd ormai lo so usare discretamente ma ne faccio volentieri a meno, sempre, se posso. Se e' con la distro, lo tengo e spero di non doverci mettere mano.