Il futuro della mobilità sono veramente le auto elettriche?

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Massimo 2967

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Ma per un utente normale conviene realmente passare alle auto elettriche?
Mi è capitato di imbattermi in questo video.
E cercando, di modelli di auto elettriche con problematiche simili ve ne sono molti.
Auto che per essere veramente vantaggiose, sia per l'ambiente che per il nostro portafogli, dovrebbero essere progettate per durare anni, riducendo al minimo sia i costi di gestione che di manutenzione.
 
Ma per un utente normale conviene realmente passare alle auto elettriche?
Mi è capitato di imbattermi in questo video.
E cercando, di modelli di auto elettriche con problematiche simili ve ne sono molti.
Auto che per essere veramente vantaggiose, sia per l'ambiente che per il nostro portafogli, dovrebbero essere progettate per durare anni, riducendo al minimo sia i costi di gestione che di manutenzione.
in realtà é piuttosto noto che le EV hanno un cost of ownership decisamente più basso, e durate tipicamente molto superiori in termini di km per via del minor numero di componenti in movimento. Leggasi: in percentuale, una EV entra in officina quasi mai rispetto ad una endotermica.
Alcune potranno avere problemi poi, nulla è esente da ciò, e specialmente quelle del gruppo Stellantis di problemi ne hanno diversi, ma auto serie è facile farle arrivare a 350 mila km senza che siano mai entrate in officina. Se a questo poi ci aggiungi che caricandole a casa non paghi praticamente nulla, il vantaggio mi sembra evidente.
D'altra parte, in concessionaria da noi è stato fatto un preventivo qualche settimana fa per una tiguan 2.0 TDI che ha spaccato il motore... 14 mila euro, il tizio l'ha rottamata. Cerca quanti utenti hanno spaccato il cambio automatico, il motore, il sistema di iniezione in un qualsiasi modello di auto endotermica... tutte problematiche da migliaia di euro, trovi pieno.
PS: il video del tizio mi pare chiaramente di parte con i discorsi che fa, li ho sentiti saltando qui e là... ma d'altra parte è un meccanico.
 
Concordo su quanto scritto sopra, perché giustamente un elettrico ha meno componenti soggetti a usura, prima di qualsiasi discorso la convenienza credo sia da valutare in "tempo"...che è poi ciò a cui tutto gira attorno.
A me repelle l'idea di dover perdere ore prima di rimettermi in marcia, soprattutto dovessi fare un viaggio lungo.
E su quello non c'è ancora nessun vantaggio.
 
Concordo su quanto scritto sopra, perché giustamente un elettrico ha meno componenti soggetti a usura, prima di qualsiasi discorso la convenienza credo sia da valutare in "tempo"...che è poi ciò a cui tutto gira attorno.
A me repelle l'idea di dover perdere ore prima di rimettermi in marcia, soprattutto dovessi fare un viaggio lungo.
E su quello non c'è ancora nessun vantaggio.
calcola che con la ricarica DC mediamente sono 20 minuti per un "pieno", che dopo 350/400 km coincidono (e superano) spesso quelli di una sosta per sgranchirsi le gambe o pranzare tuttavia
 
Devo riprendermi perché sinceramente pensavo peggio, cmq c'è da tenere conto che se sei il primo della fila ok, ma significa 3 auto l'ora per ogni colonnina.
Quante auto l'ora fa una pompa di benzina? 20?
 
Devo riprendermi perché sinceramente pensavo peggio, cmq c'è da tenere conto che se sei il primo della fila ok, ma significa 3 auto l'ora per ogni colonnina.
Quante auto l'ora fa una pompa di benzina? 20?
Questo è vero, anche se ciò sta ai gestori delle colonnine di adeguare il numero al parco auto circolante. Per ora non ci sono problemi, nel senso che in genere negli autogrill ad esempio gli stalli per la ricarica DC sono 4 o 6 (2 o 3 colonnine) e se va bene di occupate ce n'è uno, in futuro immagino aumenteranno proporzionalmente al numero di auto. Ipoteticamente si può pensare che ogni parcheggio dell'autogrill sia dotato di ricarica in futuro.
 
Dovranno anche aumentare le dimensioni degli autogrill per coprire maggior utenza. Quasi nessun problema in pianure, ma sarà problematico in Liguria o sugli appennini in generale dove sono tutti un po' "ricavati" dove possibile.
Magari un'organizzazione diversa, sarebbe interessante se le batterie fossero intercambiabili.
Al distributore viene lasciato l'onere di caricarli e quando arrivi te la cambiano, magari con un nuovo innesto rapido. Così tu impieghi pochi minuti e via. Non so, tutta fantasia la mia, ma per ora vedo troppo lontano il passaggio all' elettrico.

Poi la variabile della produzione dell'energia necessaria, della distribuzione (devi ricablare le linee per adeguarle alla portata necessaria)...insomma che il 2035 è troppo vicino.
 
Il problema è dato dal fatto, che le case costruttrici si sono accorte che una eventuale ampia diffusione dell'elettrico, comporterà un enorme cambio delle regole sul lungo termine.
Minore vendita di ricambi, minori introiti dalle riparazioni, riduzione dei volumi di vendita sul lungo termine( se l'auto è in grado di mantenere la sua affidabilità e prestazioni sul lungo periodo, anche gli intervalli tra un acquisto e l'altro si amplieranno).
Per questo motivo costruiscono modelli che risultano sempre più costosi e sempre meno convenienti da riparare con il tempo.
Per esempio il modello del video ha il caricabatteria guasto, e questo ne impedisce la ricarica, lo hanno inglobato nel gruppo propulsore, e non esiste la possibilità di ottenerlo come ricambio, si deve sostituire tutto il gruppo propulsore, che integra molti altri componenti oltre al motore stesso ( costo del solo ricambio circa 8.000 euro senza contare la mano d'opera).
Si deve smontare tutto, eliminare tutti i liquidi nell'impianto e rimetterli anche se ancora buoni.
Sempre in quel modello il cavo che collega la presa di alimentazione al caricabatterie, ha i fusibili inglobati e in caso di guasto, deve essere cambiato per intero.
Anche in questo caso si deve smontare il motore per cambiarlo, con un costo sproporzionato.
Questo rende non più conveniente riparare un auto che dopo 4-5 anni ha perso buona parte del valore di mercato, portando all'acquisto di un nuovo modello, rendendo vani tutti i proclami sull'ambiente.

Altro esempio la Ford Kuga, hanno inserito i fusibili del circuito di potenza all'interno del pacco batteria, non accessibili in alcun modo se non smontando lo stesso e aprendolo( cosa fattibile solo da personale specializzato).
Un cavo ad alto amperaggio passa proprio sotto uno dei fari anteriori, anche se vi era la possibilità di farlo passare in un punto più riparato, ma hanno optato per la soluzione più semplice e economica ( per loro), basta un tamponamento su quel lato per tranciarlo, come risultato una semplice riparazione di carrozzeria diventa un intervento costoso che richiede un fermo prolungato del mezzo.
Le auto elettriche dovrebbero essere progettate non solo per durare più a lungo, ma anche per rendere meno costosa la loro riparazione, perché vi è un vantaggio a possederle solo se il loro costo sul lungo periodo è inferiore a quello di un auto a combustione interna.

Esempio, costi riparazione auto elettrica, sempre dalla stessa fonte.
 
Ultima modifica:
Oggigiorno le auto elettriche e ibride hanno senso quasi esclusivamente in ambito urbano, dove si fanno pochi km e si ha tempo per ricaricarle (magari tutti i giorni).
 
Dovranno anche aumentare le dimensioni degli autogrill per coprire maggior utenza. Quasi nessun problema in pianure, ma sarà problematico in Liguria o sugli appennini in generale dove sono tutti un po' "ricavati" dove possibile.
Magari un'organizzazione diversa, sarebbe interessante se le batterie fossero intercambiabili.
Al distributore viene lasciato l'onere di caricarli e quando arrivi te la cambiano, magari con un nuovo innesto rapido. Così tu impieghi pochi minuti e via. Non so, tutta fantasia la mia, ma per ora vedo troppo lontano il passaggio all' elettrico.

Poi la variabile della produzione dell'energia necessaria, della distribuzione (devi ricablare le linee per adeguarle alla portata necessaria)...insomma che il 2035 è troppo vicino.
la batteria sostituibile non la vedo molto pratica... ci sono esperimenti pilota in Cina, ma ti richiede comunque 5 minuti, ovvero il tempo che le ultimissime architetture 1000V richiedono per una ricarica ad 1 MW di potenza. Huawei e BYD stanno sfornando caricatori da 1 o più MW, secondo me la direzione è più questa perché una batteria sostituibile porta seri problemi dal punto di vista dell'usura dei contatti e delle parti meccaniche in movimento, mentre la batteria sfruttando le connessioni serie/parallelo puoi caricarla alla velocità che vuoi senza nemmeno molto stress, dipende in quanto partizioni le celle. Senza contare che avere un sistema di batterie intercambiabili vorrebbe dire avere un'unica batteria per qualsiasi veicolo, ed è poco realistico anche considerando quanto alcuni produttori stiano investendo sulle chimiche internamente alle proprie linee produttive (BYD e Zeekr per esempio hanno le loro batterie proprietarie).
Il problema è dato dal fatto, che le case costruttrici si sono accorte che una eventuale ampia diffusione dell'elettrico, comporterà un enorme cambio delle regole sul lungo termine.
Minore vendita di ricambi, minori introiti dalle riparazioni, riduzione dei volumi di vendita sul lungo termine( se l'auto è in grado di mantenere la sua affidabilità e prestazioni sul lungo periodo, anche gli intervalli tra un acquisto e l'altro si amplieranno).
Per questo motivo costruiscono modelli che risultano sempre più costosi e sempre meno convenienti da riparare con il tempo.
Per esempio il modello del video ha il caricabatteria guasto, e questo ne impedisce la ricarica, lo hanno inglobato nel gruppo propulsore, e non esiste la possibilità di ottenerlo come ricambio, si deve sostituire tutto il gruppo propulsore, che integra molti altri componenti oltre al motore stesso ( costo del solo ricambio circa 8.000 euro senza contare la mano d'opera).
Si deve smontare tutto, eliminare tutti i liquidi nell'impianto e rimetterli anche se ancora buoni.
Sempre in quel modello il cavo che collega la presa di alimentazione al caricabatterie, ha i fusibili inglobati e in caso di guasto, deve essere cambiato per intero.
Anche in questo caso si deve smontare il motore per cambiarlo, con un costo sproporzionato.
Questo rende non più conveniente riparare un auto che dopo 4-5 anni ha perso buona parte del valore di mercato, portando all'acquisto di un nuovo modello, rendendo vani tutti i proclami sull'ambiente.

Altro esempio la Ford Kuga, hanno inserito i fusibili del circuito di potenza all'interno del pacco batteria, non accessibili in alcun modo se non smontando lo stesso e aprendolo( cosa fattibile solo da personale specializzato).
Un cavo ad alto amperaggio passa proprio sotto uno dei fari anteriori, anche se vi era la possibilità di farlo passare in un punto più riparato, ma hanno optato per la soluzione più semplice e economica ( per loro), basta un tamponamento su quel lato per tranciarlo, come risultato una semplice riparazione di carrozzeria diventa un intervento costoso che richiede un fermo prolungato del mezzo.
Le auto elettriche dovrebbero essere progettate non solo per durare più a lungo, ma anche per rendere meno costosa la loro riparazione, perché vi è un vantaggio a possederle solo se il loro costo sul lungo periodo è inferiore a quello di un auto a combustione interna.

Esempio, costi riparazione auto elettrica, sempre dalla stessa fonte.
vabbe questo è un discorso che vale per qualsiasi opera di ingegneria, non solo limitata ai veicoli. Pensa a quanti dispositivi elettronici sono anche solamente riparabili oggigiorno. Lì dipende dalla policy del produttore e da dove si mette l'asticella tra durata del veicolo ed economia di produzione, perché salvo avere il budget della NASA (e anche lì comunque si fanno compromessi) tutto è frutto di un compromesso prezzo/durata.
Mi ricordo del Peugeot-Stellantis 1.5 blueHDI che aveva la distribuzione a catena sottodimensionata a 7 mm per questioni di economie di scala, si spaccava spesso e si portava a dietro tutto il motore perché i pistoni battevano in testa. Si sono tritati parecchi motori per questo motivo.
Oggigiorno le auto elettriche e ibride hanno senso quasi esclusivamente in ambito urbano, dove si fanno pochi km e si ha tempo per ricaricarle (magari tutti i giorni).
ma chi lo dice? Io ci faccio 35 mila km l'anno, quasi tutti in autostrada e spesso anche per viaggi da 600 km. Dipende dall'auto che si compra, di certo non li fai con una citycar ma anche se fosse benzina sarebbe comunque molto difficile.
 
Oggigiorno le auto elettriche e ibride hanno senso quasi esclusivamente in ambito urbano, dove si fanno pochi km e si ha tempo per ricaricarle (magari tutti i giorni).

ma chi lo dice? Io ci faccio 35 mila km l'anno, quasi tutti in autostrada e spesso anche per viaggi da 600 km. Dipende dall'auto che si compra, di certo non li fai con una citycar ma anche se fosse benzina sarebbe comunque molto difficile.
Più che altro le ibride sono avvantaggiate dal fatto che sfruttano meglio la parte elettrica e la frenata rigenerativa.
In strade extraurbane e autostrade il risparmio è molto minore se non nullo in certi casi.
 
Più che altro le ibride sono avvantaggiate dal fatto che sfruttano meglio la parte elettrica e la frenata rigenerativa.
In strade extraurbane e autostrade il risparmio è molto minore se non nullo in certi casi.
Ma l'hai mai guardata una vera ibrida full, ti dico che si risparmia anche in autostrada.
Le finte ibride mild ovviamente no, ma quelle sono solo una buffonata
 
Più che altro le ibride sono avvantaggiate dal fatto che sfruttano meglio la parte elettrica e la frenata rigenerativa.
In strade extraurbane e autostrade il risparmio è molto minore se non nullo in certi casi.
Ciao.
Parlo nello specifico delle full Hybrid di Toyota, di cui posseggo un esemplare e delle quali mi sono interessato già 15 anni fa.

È vero che in autostrada diminuisce il vantaggio del sistema ibrido, non è invece vero per le strade extraurbane.

Va compreso il fatto che il sistema ibrido serve per fare lavorare il motore endotermico nella sua zona di massima efficienza,si tratta di un motore a ciclo atkinson (variante del ciclo miller).. usando la batteria come "carico" nelle fasi opportune e come aiuto quando utile/necessario.

Questo è possibile solo svincolando dai rapporti fissi il motore endotermico,cosa brillantemente risolta da Toyota con il Power Split Device e il resto del sistema che compone il loro powertrain,privo di frizioni (che possono rompersi) .

Con questo geniale sistema, ormai in commercio da quasi trent'anni, si ottiene anche una grande affidabilità, certo in autostrada diminuisce il range di combinazioni giri/coppia che il sistema è in grado di soddisfare.

Toyota d'altra parte si è inventata la storia della percentuale di elettrico percorsa,una trovata commerciale per le persone che per pigrizia o disinteresse non comprendono come funziona il sistema.. capisco che questo porti un po' fuori strada chi non approfondisce la questione.
 
per me...siamo troppo arretrati per il full elettrico
pensate se il completo parco auto italiano si convertisse d'improvviso ad elettrico...la rete di distribuzione elettrica attuale non sarebbe in grado si soddsfare la richiesta energetica, ne abbiamo esempio in estate, quando molti impianti di condizionamento dell'aria, sia civili che industrializzati sono funzionanti in contemporanea...distacchi di rete frequenti per l'esosa richiesta di megawatt, aggiungiamoci anche le auto elettriche, torneremmo a farci luce con le candele
servo prima le infrastrutture idonee e poi si vendono i veicoli elettrici a prezzi umani e forse avrebbe senso
 
Prenderò elettrico quando obbligheranno
 
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