Il problema è che le persone che stanno li non rappresentano la nazione ma, per la maggior parte, gruppi di potere che vogliono ottenere dei risultati. E di ciò chi si interessa di politica dovrebbe farsene una ragione. Se poi dovessero abolire in toto il finanziamento pubblico ai partiti sarebbe la fine.
Renzi, oltre a non avere idee convergenti con il pd, oltre ad aver giocato un ruolo divisivo in questi mesi, ha anche perso le primarie. E poi dopo essere stato sul punto di accettare la candidatura a premier ha desistito (mossa tattica correta dal suo punto di vista ma dimostrazione del fatto che pur rappresentando una buona parte del partito prefrisce usare il suo peso per fare casino dalle retrovie invece che contribuire a trovare una soluzione).
I malumori sul governissimo ci sono:
Pd ancora in ebollizione. C'è chi frena - Corriere.it
e non posso dargli torto. Perchè non si tratta di governare con brave persone che la pensano diversamente ma hanno a cuore il destino del paese. Stiamo parlando degli stessi uomini che, con una maggioranza
stellare, hanno fatto cadere il governo Monti per puro calcolo elettorale, di partiti che prima dell'autunno 2011 stavano per affondare travolti dagli scandali venuti a galla man mano, gente a cui perfino lo stesso PPE ha voltato le spalle, gli stessi che in questi giorni propongonoin cambio della fiducia:
-abrogazione dell'imu (senza dire dove prendere i fondi);
-detrazione per 5 anni dei contributi per le imprese che assumono e ai neo assunti versamento in busta paga dell'irpef (senza dire dove trovano i fondi);
-semplificazione burocratica (magari eliminando il certificato antimafia come proposto da Brunetta nel 2011 stoppato, bontà sua, da Maroni);
-elezione diretta del presidente della repubblica (riforma proprio fondamentale in questo momento, tanto per spendere un altro pò di soldi ogni 7 anni, tanto pagano i cittadini);
-altre amenità varie su cui, per ora si può sorvolare.