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Cenni preliminari sul RAID
Il Redundant Array of Independent Disks ("insieme ridondante di dischi indipendenti", RAID) è un sistema di “connessione logica” tra più dischi per ottenere determinati vantaggi, quali:
RAID 0 (striping): consente di unire due o più dischi in modo da vederli come un unico spazio, come un unico disco (si parla di unico “volume”). I dati vengono partizionati in segmenti di uguale lunghezza e scritti su dischi differenti. La grandezza della partizione si chiama unità di striping.
Quando la dimensione dei dati richiesti è superiore ad un' unità di striping, tali dati vengono distribuiti su più dischi e possono essere letti in parallelo aumentando le prestazioni.
È consigliato configurare dischi della stessa generazione/tecnologia e con la stessa capacità, meglio se di identica marca/modello (evitando così eventuali problemi).
Per quanto riguarda lo spazio totale disponibile (riferito ad array composti con dischi identici, caldamente consigliati) questo sarà uguale a
ad esempio:
160GB+160GB = 160GBx2 = 320GB
Il RAID 0 lo si sceglie per l’aumento delle prestazioni in lettura/scrittura, incremento che raggiunge teoricamente il valore del 100% (all’atto pratico, 40–50%).
Optare per questa configurazione comporta anche dei rischi: il guasto di uno dei dischi comporta la perdita totale dei dati contenuti in tutti i dischi, poiché i dati vengono ripartiti su tutti i dischi disponibili e quindi perdere un disco significa rompere la “catena” di indirizzamenti dei dati stessi.
In termini di sicurezza, poiché ogni disco ha statisticamente una certa percentuale di probabilità di guastarsi, la probabilità statistica di perdita dei dati è proporzionale al numero dei dischi impiegati.
E’ quindi evidente che un salvataggio dei propri dati (mediate un ulteriore disco di backup), se è sempre consigliato, in questo caso è quasi obbligatorio.
La creazione di un array RAID 0 è una procedura distruttiva, vale a dire che eventuali dati precedenti presenti sui dischi che verranno configurati, saranno perduti, visto che cambia completamente l’indirizzamento delle tracce dei dischi.
E’ comunque caldamente consigliato configurare il RAID 0 su dischi puliti, vale a dire su dischi dai quali eventuali precedenti partizioni sono state rimosse, poiché ci sono casi in cui partizioni precedenti vanno a confondere l’ array stesso creando notevoli problemi nel riconoscimento della configurazione da parte del sistema.
RAID 1 (mirroring): è una configurazione che permette di collegare due dischi in modo tale che uno dei due sia lo specchio (mirror) dell’altro. I dati vengono scritti in maniera identica su entrambi i dischi e vengono tenuti aggiornati in parallelo.
E’ un sistema che implementa la sicurezza dei dati, poiché il guasto di un disco non implica la perdita dei dati, visto che ne esiste una copia sull’altro disco.
In caso di guasto, la procedura di ricostruzione dell’ array permetterà di ripristinare la situazione copiando i dati su un nuovo disco (in sostituzione di quello guasto).
In termini di prestazioni queste sono praticamente equivalenti a quelle del disco singolo, con un leggero incremento per le operazioni di lettura (e magari un lievissimo peggioramento in fase di scrittura).
Per quanto riguarda la questione dei “dischi identici”, valgono le stesse considerazioni fatte per il RAID 0.
L’attivazione del RAID 1 non è una procedura distruttiva ed i dati dovrebbero essere perfettamente leggibili attivando un RAID 1 su disco con dati già presenti (per poi procedere alla “ricostruzione” aggiungendo un nuovo disco), anche se è’ comunque altamente consigliato un salvataggio dei propri dati poiché il risultato, procedendo in questo modo, non è garantito.
RAID 0+1 (RAID10): non è altro che la configurazione in mirroring (RAID 1) di dischi precedentemente configurati in striping (RAID 0). Unisce il miglioramento delle prestazioni ottenute con lo striping alla ridondanza dei dati offerta dal mirroring.
Necessita di almeno 4 dischi: 2 coppie di dischi in RAID0 (ciascuna coppia sarà la copia speculare dell’altra).
N.B. Alcune schede madri con controller integrato non consentono questa configurazione.
Ecco un semplice schema riassuntivo:
RAID0
RAID1
RAID0+1 (RAID10)
[Logical Drive=unità logica, ovvero volume RAID, ciò che "vede" il sistema operativo; Physical Disks=dishi fisici, ovvero i dischi fissi intesi a livello hardware]
Come creare e configurare il RAID
I controller integrati generalmente funzionano sia come - appunto - controller RAID, sia come normali controller SATA, vale a dire che supporteranno sia dischi in configurazione RAID che dischi indipendenti.
I controller RAID integrati vanno attivati dal bios della scheda madre; nella configurazione del BIOS, potremmo attivare il RAID tramite la voce:
[AMI BIOS] > Configure SATA as > [RAID]
[Phoenix Award BIOS] > SATA mode > [RAID]
o simili, in base al tipo di BIOS.
Dopo aver configurato il controller in “RAID mode”, ed aver salvato le impostazioni del BIOS, al riavvio premere la combinazione di tasti necessaria per accedere alla console di configurazione RAID (la sequenza di tasti è indicata nel manuale della scheda madre, nel caso dei diffusi SB Intel ICH7R/ICH8R/ICH9R/ICH10R la combinazione è ctrl+i).
[Questa parte della guida fa riferimento al controller RAID Intel, integrato nei southbridge Intel delle ultime generaioni, ma la procedura è analoga a quella di altri tipi di controller integrati.]
Nella console, selezionare l’ opzione Create RAID Volume, e premere <Enter>.
Apparirà la schermata di configurazione
in cui sarà possibile:
N.B. Per muoversi tra le varie voci, fare riferimento ai tasti indicati nella guida a video mostrata nella parte inferiore dello schermo, ad esempio
Una volta impostate e personalizzate le varie opzioni, selezionare Create Volume (e scegliere "yes" o premere <Y> nel caso di messaggio di conferma dell' operazione): l’ array RAID è stato creato con successo.
Il Redundant Array of Independent Disks ("insieme ridondante di dischi indipendenti", RAID) è un sistema di “connessione logica” tra più dischi per ottenere determinati vantaggi, quali:
- la visione unica di tutto lo spazio disponibile (un unico volume) > RAID0 e RAID1;
- l’aumento delle prestazioni in lettura/scrittura > RAID0;
- l’aumento della sicurezza dei propri dati > RAID1.
- RAID 0 ;
- RAID 1 ;
- RAID 0+1.
RAID 0 (striping): consente di unire due o più dischi in modo da vederli come un unico spazio, come un unico disco (si parla di unico “volume”). I dati vengono partizionati in segmenti di uguale lunghezza e scritti su dischi differenti. La grandezza della partizione si chiama unità di striping.
Quando la dimensione dei dati richiesti è superiore ad un' unità di striping, tali dati vengono distribuiti su più dischi e possono essere letti in parallelo aumentando le prestazioni.
È consigliato configurare dischi della stessa generazione/tecnologia e con la stessa capacità, meglio se di identica marca/modello (evitando così eventuali problemi).
Per quanto riguarda lo spazio totale disponibile (riferito ad array composti con dischi identici, caldamente consigliati) questo sarà uguale a
Codice:
(capacità singolo disco rigido) x (numero dei dischi)
160GB+160GB = 160GBx2 = 320GB
Il RAID 0 lo si sceglie per l’aumento delle prestazioni in lettura/scrittura, incremento che raggiunge teoricamente il valore del 100% (all’atto pratico, 40–50%).
Optare per questa configurazione comporta anche dei rischi: il guasto di uno dei dischi comporta la perdita totale dei dati contenuti in tutti i dischi, poiché i dati vengono ripartiti su tutti i dischi disponibili e quindi perdere un disco significa rompere la “catena” di indirizzamenti dei dati stessi.
In termini di sicurezza, poiché ogni disco ha statisticamente una certa percentuale di probabilità di guastarsi, la probabilità statistica di perdita dei dati è proporzionale al numero dei dischi impiegati.
E’ quindi evidente che un salvataggio dei propri dati (mediate un ulteriore disco di backup), se è sempre consigliato, in questo caso è quasi obbligatorio.
La creazione di un array RAID 0 è una procedura distruttiva, vale a dire che eventuali dati precedenti presenti sui dischi che verranno configurati, saranno perduti, visto che cambia completamente l’indirizzamento delle tracce dei dischi.
E’ comunque caldamente consigliato configurare il RAID 0 su dischi puliti, vale a dire su dischi dai quali eventuali precedenti partizioni sono state rimosse, poiché ci sono casi in cui partizioni precedenti vanno a confondere l’ array stesso creando notevoli problemi nel riconoscimento della configurazione da parte del sistema.
RAID 1 (mirroring): è una configurazione che permette di collegare due dischi in modo tale che uno dei due sia lo specchio (mirror) dell’altro. I dati vengono scritti in maniera identica su entrambi i dischi e vengono tenuti aggiornati in parallelo.
E’ un sistema che implementa la sicurezza dei dati, poiché il guasto di un disco non implica la perdita dei dati, visto che ne esiste una copia sull’altro disco.
In caso di guasto, la procedura di ricostruzione dell’ array permetterà di ripristinare la situazione copiando i dati su un nuovo disco (in sostituzione di quello guasto).
In termini di prestazioni queste sono praticamente equivalenti a quelle del disco singolo, con un leggero incremento per le operazioni di lettura (e magari un lievissimo peggioramento in fase di scrittura).
Per quanto riguarda la questione dei “dischi identici”, valgono le stesse considerazioni fatte per il RAID 0.
L’attivazione del RAID 1 non è una procedura distruttiva ed i dati dovrebbero essere perfettamente leggibili attivando un RAID 1 su disco con dati già presenti (per poi procedere alla “ricostruzione” aggiungendo un nuovo disco), anche se è’ comunque altamente consigliato un salvataggio dei propri dati poiché il risultato, procedendo in questo modo, non è garantito.
RAID 0+1 (RAID10): non è altro che la configurazione in mirroring (RAID 1) di dischi precedentemente configurati in striping (RAID 0). Unisce il miglioramento delle prestazioni ottenute con lo striping alla ridondanza dei dati offerta dal mirroring.
Necessita di almeno 4 dischi: 2 coppie di dischi in RAID0 (ciascuna coppia sarà la copia speculare dell’altra).
N.B. Alcune schede madri con controller integrato non consentono questa configurazione.
Ecco un semplice schema riassuntivo:
RAID0
RAID1
RAID0+1 (RAID10)
[Logical Drive=unità logica, ovvero volume RAID, ciò che "vede" il sistema operativo; Physical Disks=dishi fisici, ovvero i dischi fissi intesi a livello hardware]
Come creare e configurare il RAID
I controller integrati generalmente funzionano sia come - appunto - controller RAID, sia come normali controller SATA, vale a dire che supporteranno sia dischi in configurazione RAID che dischi indipendenti.
I controller RAID integrati vanno attivati dal bios della scheda madre; nella configurazione del BIOS, potremmo attivare il RAID tramite la voce:
[AMI BIOS] > Configure SATA as > [RAID]
[Phoenix Award BIOS] > SATA mode > [RAID]
o simili, in base al tipo di BIOS.
Dopo aver configurato il controller in “RAID mode”, ed aver salvato le impostazioni del BIOS, al riavvio premere la combinazione di tasti necessaria per accedere alla console di configurazione RAID (la sequenza di tasti è indicata nel manuale della scheda madre, nel caso dei diffusi SB Intel ICH7R/ICH8R/ICH9R/ICH10R la combinazione è ctrl+i).
[Questa parte della guida fa riferimento al controller RAID Intel, integrato nei southbridge Intel delle ultime generaioni, ma la procedura è analoga a quella di altri tipi di controller integrati.]
Nella console, selezionare l’ opzione Create RAID Volume, e premere <Enter>.
Apparirà la schermata di configurazione
in cui sarà possibile:
- specificare il nome del volume (quello di default va bene);
- selezionare il tipo di array da creare (RAID0, RAID1 e RAID0+1 chiamato in alcuni controller RAID10);
- selezionare con quali dischi rigidi creare l’ array (nel caso in cui abbiamo, ad esempio, 3 dischi rigidi installati, selezioneremo solo i 2 con cui creeremo il RAID);
- impostare lo stripe size (grandezza dell' unità di striping) dell’ array RAID0 (consigliato un valore di stripe size basso per sistemi server, o alto per sistemi adibiti a audio/video editing, con cui si ha a che fare con file di grosse dimensioni; per utilizzi generici è consigliabile una “via di mezzo”, come 16, 32, 64 KB);
- specificare la capacità finale dell’ array RAID in GB (di default, è già specificata la capacità massima in base alla capacità di dischi installati).
N.B. Per muoversi tra le varie voci, fare riferimento ai tasti indicati nella guida a video mostrata nella parte inferiore dello schermo, ad esempio
Codice:
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[enter] – select