Allo stato attuale Linux cresce o direi crescerebbe solo per i fallimenti altrui, non ha un motore autonomo di crescita.
E non deve averne. Linux è un software. Le strategie di marketing spettano alle aziende. E quelle crescono ( Google con Android e ChromeOS, Redhat, SuSe ).
Io ribadisco ancora una volta che tanti utenti di Linux sono soltanto dei fan sfegatati, e pur di avere ragione dicono cose false e spacciano dati falsi.
Questo esiste pure in ambito Windows. C'è pure il tizio che se ne esce con un "installare quei tar.gz è assurdo". Per cui o non sanno di cosa parlano o mentono sapendo di mentire.
Io non uso Linux perchè odio Microsoft, non ci deve essere nessun lavaggio di cervello in tal senso, ma lo uso perchè lo trovo semplicemente migliore.
La comunità Linux non ha mai mostrato molto interesse nei lavaggi di cervello. Figurati che Torvalds disse che per lui era irrilevante se più gente decidesse di usare Linux o meno. Chiaro che ci sono i fanboy. Ma quelli sono ovunque.
Ma attualmente è limitato principalmente da alcuni che proprio non ce la fanno ad accettare le idee altrui, e dalle società commerciali che ci sono dietro che non aspettano altro di diventare gli unici padroni di un sistema che è nato per essere libero.
Trovo curiose queste affermazioni. Linux è software ed è disponibile a tutti. Il non accettare le idee altrui, è molto più radicato in ambito closed, dove le aziende ti danno il prodotto e quello è. T'attacci se non ti piace ( vedi la "telemetria", gli aggiornamenti sfascia-sistema, il beta testing sulla pelle degli utenti, attuati da MS con Windows 10 ).
E stesso discorso per le società commerciali. Redhat, per esempio, persegue i suoi obiettivi e lo fa nel modo che ritiene più conveniente. Ma nessuno ci obbliga a seguirli. Possiamo benissimo seguire la nostra strada. Systemd non piace? C'è Devuan. C'è Void. C'è Gentoo. Semmai la questione è perchè il grosso dell'utenza Linux segua una sola campana. E in molti dicono che è perchè quella campana ha migliorato il sistema operativo.
Linux si è diffuso tantissimo nei primi anni del 2000, c'erano distribuzioni molto avanzate come Mandrake, che la reputo la migliore mai esistita
Hai fatto bene a citare Mandrake, seguita da Mandriva, perchè è l'esempio di quanto più flessibile sia l'opensource rispetto al closed. Dopo i guai di Mandriva, si è andato di fork ed è nata Mageia. La comunità ha continuato a seguire la direzione iniziale, fregadonsene di quello che l'azienda voleva.
ma purtroppo ora tutto è in mano alle grandi società le quali, dovendo gestire piccoli numeri, non sono sottoposte di fatto a nessun controllo.
Non mi è chiaro che tipo di controllo vorresti. Non c'è nessun controllo nemmeno su Microsoft. Non è che il governo americano possa ordinare di sviluppare il sistema operativo in un certo modo. Idem per Redhat e soci.
Come scrivevo sopra, queste società fanno ciò che ritengono più conveniente per loro. Ma la comunità ha il codice e può andare in un'altra direzione. Perchè non lo fa? Semmai è questo il problema. Ed è una domanda che molti guru si sono posti. Facevi notare che 20 anni fa, la crescita di Linux era stellare. Io ti faccio notare che 20 anni fa, molti utenti Linux si mettevano in gioco. Ci mettevano il loro tempo. Chi scriveva codice, chi segnalava bug, chi effettuava le traduzioni. Poi venne il boom di Linux, e tanti "scrocconi" si avvicinarono al sistema. Vogliono vogliono, ma non collaborano. Però sono pronti a lamentarsi.
Case in point, le lagnanze contro Redhat che ha deciso di trasformare Centos in un beta testbed per RHEL. Ed è sempre questa la ragione per cui la comunità non riesce ad andare altrove rispetto alle decisioni di Redhat e soci. Tutti odiamo Systemd. Ma mantenere software non allineato a Systemd è un compito che lasciamo volentieri a pochi eroi. Ma questi eroi non hanno tanto tempo libero!!
Quindi perchè lamentarsi se non si è disposti a mettersi in gioco?
Linux è quasi diventato un OS distopico, con determinati utenti che pensano di avere la funzione di controllare il pensiero di coloro che vogliono dire altro.
Stesso discorso di sopra. Linux è un software ed è disponibile a tutti. Basta fregarsene di cosa vuole Redhat ( o altre aziende come lei ) e andare per la propria strada. Ma non si vuole investire tempo e fatica per farlo. Però ci si lamenta!! Curioso no!?!