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Utente 16812
Ospite
INTRODUZIONE ALLA CIBERNETICA (parte prima)
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Nel 1942 a New York si tenne un convegno, sul tema dell'inibizione cerebrale (una delle funzioni cognitive che usiamo quotidianamente, in base alla quale il nostro cervello è in grado di correggere determinati comportamenti), in cui emerse la possibilità di uno scambio di informazioni tra esperti nel campo della fisiologia (medica) umana e tecnici nel settore dei meccanismi di controllo.
Pochi anni dopo (nel 1948 pubblicò il libro "Cybernetics") il matematico americano Norbert Wiener, uno dei massimi esponenti di questa nuova tendenza, determinò la nascita di un nuovo "filone" scientifico che chiamò "cibernetica", nome di origine greca che ha il significato di "arte di pilotare".
Wiener nacque nel 1894 a Columbia, nel Missouri, e morì nel 1964 a Stoccolma. Fin da piccolo si dimostrò un bambino prodigio in campo matematico, ottenne il dottorato in matematica a 18 anni, in seguito studiò con Bertrand Russell e David Hilbert. Durante la seconda guerra mondiale fu impegnato (insieme a Julian Bigelow, altro grande pioniere della cibernetica e ingegnere delle telecomunicazioni) nella realizzazione di un sistema di puntamento automatico per armamenti anti-aerei e fu proprio in quel periodo che studiò la possibilità di applicazione della teoria dei sistemi di controllo automatico anche agli esseri viventi.
Dopo la guerra dedicò tutte le sue energie alla diffusione di questa nuova disciplina scientifica che egli denominò, appunto, cibernetica, scienza (dei sistemi) che studia la realizzazione e il funzionamento di macchine elettroniche automatiche, in grado di simulare le funzionalità di un organismo vivente e in particolare del cervello umano.
Dagli studi sul sistema di puntamento che stava progettando emerse chiaramente la necessità di "adeguare", in modo rapido e automatico, la traiettoria del proiettile alla posizione dell'aereo, che varia casualmente, mediante un meccanismo di retroazione (feedback), similmente a quanto accade in alcuni comportamenti umani.
Per questo motivo in cibernetica è fondamentale la comprensione dei meccanismi di trasmissione di informazioni tra organi e cervello ed è anche il motivo per cui la cibernetica "abbraccia" un vasto campo di conoscenze, che va dalla biologia alla fisica, dall'informatica all'ingegneria, ecc.
Proprio perché in definitiva si tratta di una disciplina di equipe, uno dei limiti della cibernetica è quello dello scambio di informazioni tra ricercatori di discipline eterogenee, spesso poco "inclini" a divulgare i loro risultati o che divulgano dati incomprensibili e quindi inutilizzabili (ricordo, a tal proposito, che la medicina non è una scienza, perlomeno non una scienza "esatta").
In tutto ciò l'elettronica ha giocato, e tuttora gioca, un ruolo fondamentale, con le sue capacità tecniche sempre più avanzate: si è passati da "automi" complessi ma privi di intelligenza a robot "umanoidi" in grado di controllare i propri movimenti o di giocare a scacchi, grazie all'utilizzo di micro-controller automatici.
La teoria dell'informazione è parimenti importante, poiché tutti i sistemi di controllo richiedono la trasmissione di informazioni.
Poche persone conoscono la macchina di Turing, i calcolatori di Von Neumann e la teoria di Shannon, ancora meno persone conoscono Wiener e la cibernetica ma se oggi esistono dispositivi intelligenti (e, in ultima analisi, i computer con cui "navighiamo"), appartenenti a quel ramo applicativo della cibernetica che va sotto il nome di "Intelligenza Artificiale", lo si deve soprattutto al nostro grande "eroe oscuro" dell'era dell'informazione: Norbert Wiener.
A presto ;)
P.S. http://people.na.infn.it/~murano/Abilitanti/De Felice - Norbert Wiener.pdf (approfondimento sulla vita di N. Wiener) :sisi:
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Nel 1942 a New York si tenne un convegno, sul tema dell'inibizione cerebrale (una delle funzioni cognitive che usiamo quotidianamente, in base alla quale il nostro cervello è in grado di correggere determinati comportamenti), in cui emerse la possibilità di uno scambio di informazioni tra esperti nel campo della fisiologia (medica) umana e tecnici nel settore dei meccanismi di controllo.
Pochi anni dopo (nel 1948 pubblicò il libro "Cybernetics") il matematico americano Norbert Wiener, uno dei massimi esponenti di questa nuova tendenza, determinò la nascita di un nuovo "filone" scientifico che chiamò "cibernetica", nome di origine greca che ha il significato di "arte di pilotare".
Wiener nacque nel 1894 a Columbia, nel Missouri, e morì nel 1964 a Stoccolma. Fin da piccolo si dimostrò un bambino prodigio in campo matematico, ottenne il dottorato in matematica a 18 anni, in seguito studiò con Bertrand Russell e David Hilbert. Durante la seconda guerra mondiale fu impegnato (insieme a Julian Bigelow, altro grande pioniere della cibernetica e ingegnere delle telecomunicazioni) nella realizzazione di un sistema di puntamento automatico per armamenti anti-aerei e fu proprio in quel periodo che studiò la possibilità di applicazione della teoria dei sistemi di controllo automatico anche agli esseri viventi.
Dopo la guerra dedicò tutte le sue energie alla diffusione di questa nuova disciplina scientifica che egli denominò, appunto, cibernetica, scienza (dei sistemi) che studia la realizzazione e il funzionamento di macchine elettroniche automatiche, in grado di simulare le funzionalità di un organismo vivente e in particolare del cervello umano.
Dagli studi sul sistema di puntamento che stava progettando emerse chiaramente la necessità di "adeguare", in modo rapido e automatico, la traiettoria del proiettile alla posizione dell'aereo, che varia casualmente, mediante un meccanismo di retroazione (feedback), similmente a quanto accade in alcuni comportamenti umani.
Per questo motivo in cibernetica è fondamentale la comprensione dei meccanismi di trasmissione di informazioni tra organi e cervello ed è anche il motivo per cui la cibernetica "abbraccia" un vasto campo di conoscenze, che va dalla biologia alla fisica, dall'informatica all'ingegneria, ecc.
Proprio perché in definitiva si tratta di una disciplina di equipe, uno dei limiti della cibernetica è quello dello scambio di informazioni tra ricercatori di discipline eterogenee, spesso poco "inclini" a divulgare i loro risultati o che divulgano dati incomprensibili e quindi inutilizzabili (ricordo, a tal proposito, che la medicina non è una scienza, perlomeno non una scienza "esatta").
In tutto ciò l'elettronica ha giocato, e tuttora gioca, un ruolo fondamentale, con le sue capacità tecniche sempre più avanzate: si è passati da "automi" complessi ma privi di intelligenza a robot "umanoidi" in grado di controllare i propri movimenti o di giocare a scacchi, grazie all'utilizzo di micro-controller automatici.
La teoria dell'informazione è parimenti importante, poiché tutti i sistemi di controllo richiedono la trasmissione di informazioni.
Poche persone conoscono la macchina di Turing, i calcolatori di Von Neumann e la teoria di Shannon, ancora meno persone conoscono Wiener e la cibernetica ma se oggi esistono dispositivi intelligenti (e, in ultima analisi, i computer con cui "navighiamo"), appartenenti a quel ramo applicativo della cibernetica che va sotto il nome di "Intelligenza Artificiale", lo si deve soprattutto al nostro grande "eroe oscuro" dell'era dell'informazione: Norbert Wiener.
A presto ;)
P.S. http://people.na.infn.it/~murano/Abilitanti/De Felice - Norbert Wiener.pdf (approfondimento sulla vita di N. Wiener) :sisi:
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