Ciao;
ecco il terzo quesito di @MasterArchi... e sì scegliere qualcosa nella Bolgia dell'audio non è facile... soprattutto quando i produttori ci danno 4 indicazioni con tanti numeroni (tanto belli ed allettanti quanto inutili).
come sempre chiedete... e se avete domande nuove contattatemi;)
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ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE NELL’ACQUISTO DI CUFFIE / DAC / AMPLIFICATORI
Anche in questo caso voglio aggiungere un pezzetto: le casse.
Partiamo dalle cuffie:
-Il primo dato che solitamente ci propinano è che sono cuffie dinamiche… bella scoperta il 99% delle cuffie sono dinamiche… le altre sono elettrostatiche.
-Il secondo dato invece è più importante perché ci dicono se sono aperte, semi aperte o chiuse. Essenzialmente le cuffie chiuse solitamente hanno dei bassi più presenti e roboanti… solitamente perché poi ci sono le cuffie chiuse che mostrano un suono dettagliatissimo, inoltre le chiuse presentano un grado di isolamento notevole che va da suoni esterni molto attutiti a suoni esterni inudibili, l’isolamento è tuttavia rivolto anche verso l’esterno e chi sta fuori spesso non sente nulla della musica che stiamo ascoltando. Le cuffie aperte e semi aperte invece mostrano un suono con bassi più naturali , ma hanno un grado di isolamento minore in entrambi i versi. Tuttavia mostrano un senso spaziale maggiore delle chiuse che si traduce in posizionalità e soprattutto estensione della scena… anche qui con le dovute attenzioni ci sono cuffie chiuse che mostrano un posizionamento molto preciso.
-Driver al neodimio… terza caratteristica… il neodimio è un materiale molto leggero ma col tempo si scarica quindi prima o poi le cuffie saranno da buttare (una decina d’anni comunque)… cmq quasi tutte le cuffie hi-fi hanno driver al neodimio.
-Dimensione del driver… spesso dico chè c’è una regola: un driver più grosso riproduce i bassi meglio di un driver piccolo… occhio però che un buon driver anche se grosso deve suonare bene anche gli alti, quindi non basta che ci sia un driver grosso… bisogna andare a vedere come suona il driver in questione. Per esperienza tuttavia mi sento di dire che non ricordo driver al di sotto dei 40mm di diametro che suonassero bene.
-Sensibilità o SPL ci dice quanto suona forte la cuffia con 1 mW di potenza fornita… se ci si tiene sopra i 90db solitamente è meglio.
-Risposta in frequenza: tenete presente che il nostro orecchio va da circa 16-20hz a 15000-20000hz quindi come minimo deve avere 20hz-18000hz. Certo se superasse i limite sarebbe meglio… MA attenzione questo dato non ci dice assolutamente nulla perché ci indica soltanto che il driver riproduce quei suoni… non come li riproduce, per sapere ciò bisogna affidarsi al grafico di frequenza (spiegherò più avanti) che solitamente non è dato dalle aziende.
-Impedenza: è importante perché l’impedenza ci dice se necessitiamo di prendere anche un amplificatore per cuffie o meno. Fino ai 60 ohm solitamente si è a posto anche con dispositivi mobili, se si supera tale limite invece sono uccelli senza zucchero… nel senso che l’amplificatore è necessario. Si potrebbe pensare che le cuffie da 600 ohm suonino meglio di quelle da 32 ohm, ma se prendiamo lo stesso modello (per esempio beyerdynamic dt880) si può vedere che il modo di suonare è pressoché identico mentre invece varia il fatto che il volume in cuffie da 600ohm è più controllabile. (comunque per un buon ascolto un amplificatore è sempre comodo anche con cuffie da 32 ohm)
-Earpads: solitamente il velluto è più comodo, ma ho incontrato chi trova più comoda la pelle… l’unica cosa certa è che se si cambia il pad di una cuffia cambia anche il suono.
-Pressione: si intende la pressione sviluppata dalle cuffie… è un parametro soggettivo, le cuffie che stringono di più tra quelle che ho provato sono le Audio Technica ATH M50 c’è chi le trova comode o chi le trova scomode.
-Cavi: l’unica cosa che mi sento di dire è che se c’è un cavo da 1 metro è meglio per la qualità… però i bisogni sono diversi. Scrivono sempre placcati d’oro quindi non tenetelo come parametro indicativo.
-Peso: cuffie troppo pesanti solitamente sono faticose da tenere in testa… ma solitamente per cuffie di buona resistenza si viaggia da poco meno di 200g a circa 300g.
-Ultimo parametro per le cuffie è se queste sono circumaurali o sovra urali; le prime non toccano l’orecchio e si appoggiano sull’osso della testa , le seconde si appoggiano all’orecchio… le circumaurali solitamente sono più comode.
Ora i dac:
-Input… più ne hanno (come tipologie) meglio è certo è che se vi trovate il dac miracoloso con tutti gli ingressi esistenti ad un prezzo basso… bhè usate la testa.
-Bitrate: 16-24 sparato come se fosse la rivoluzione… va bhè tutti lo fanno alcuni raggiungono i 32 bit… evitate di guardare questi numeri come se vi possano far trovare il nirvana musicale.
-Frequenze: fino a 192kHZ… altri arrivano a 384kHz (quelli ultra hi-fi)… tenendo presente che solitamente si ascolta a 16 bit 44kHz… traete le vostre conclusioni se proprio dovere prendere il super uber…
Poi vi dicono tutti i chip… a meno che siate super appassionati e quindi il nome di un chip possa dirvi qualcosa non guardate il nome.
-THD: Total Harmonic Distrorsion (i dati importanti vanno sotto le sigle solitamente) è il tasso di distorsione armonica… presumo che abbiate già intuito che più è basso meglio è … se dopo il primo 0 ne vedete un altro paio è meglio.
-SNR: Signal to Noise Ratio… si è un altro dato importante più è alto meno rumore c’è… tuttavia tenete presente che già un SNR di 60 db è un valore tale per cui già non si sente più rumore... ad oggi però non mi vengono in mente molti prodotti con SNR inferiore ai 100db.
-Alimentazione: spesso dicono alimentazione separata per canale, separata per analogico e digitale… l’importante è che sia continua e se è pure lineare è meglio… per fisime mentali mie preferisco sempre l’alimentazione esterna… ma come appunto ho detto sono fisime ovvero cose che non hanno riscontri oggettivi nella scienza.
Schede audio:
Per le schede audio vale tutto quello che ho detto per i DAC anche perché il surround è curato dai software o di Creative o di Dolby o di Dts.
Ed ora i miei amati diffusori (volgarmente casse):
qui si apre un mondo molto, ma molto più esteso delle cuffie, cercherò di non tediarvi troppo.
Anche per i diffusori l’importante è il grafico di risposta in frequenza, anche se dei buoni diffusori scendono in basso e non hanno tentennamenti sugli alti.
Si distinguono tra diffusori da scaffale (piccoli) e diffusori da pavimento (grandi)
Solitamente vale la regola che un diffusore più voluminoso scende meglio in basso rispetto ad uno più piccolo.
Altra regola solitamente valida è che più grosso è il woofer migliori saranno i bassi… personalmente considero woofer quelli dai 10 pollici in su… l’8 pollici è un quasi woofer… il 6,5 pollici è già un mid-woofer.
Di importante da vedere è anche il numero di trasduttori (altoparlanti) presenti nel diffusore (4 woofer 1 midrange ed 1 tweeter non possono costare 100 euro e suonare, non fatevi abbindolare), il numero di vie è altrettanto importante un 3 vie solitamente costa 400 euro scontato… di listino 500-600 quindi se vi propongono un 5 vie a 300 euro lasciate stare (a meno che stiamo parlando dell'usato). Ci sono anche i due vie a quel prezzo e sono quasi tutti ottimi prodotti (lascio aperto il fatto che potrei non conoscere cose pessime)… però non pensate che il numero di vie ed il numero di trasduttori dica se il prodotto è buono, usate la testa e vedete il numero in rapporto al prezzo… ma soprattutto se non sapete chiedete!!!
Carico del sistema: ci sono essenzialmente 5 carichi
1) baffle infinito (cassa aperta dietro o cassa chiusa particolarmente grande)
2) sospensione pneumatica (cassa chiusa)
3) bass reflex (il tubo vibrante)
4) linea di trasmissione
5) tromba
Le linee di trasmissione e le trombe montate vengono dai 1500 euro in su, sono di elevata qualità e di una difficoltà progettuale come poche, non si hanno formule magiche che dicano come farle e bisogna usare molte conoscenze e l’orecchio per farle.
Buffle infinito : c’è qualcosa nell’hi-fi (ma poco)
Quelle che vanno per la maggiore sono sospensione pneumatica e bass reflex. Sono le più semplici da progettare perché le formule predittive sono certe (se però non ci capite molto non pensiate di fare il miglior diffusore del mondo bisogna sapere un po’ anche da dove partire). I bass reflex scendono più in basso delle sospensioni pneumatiche (solitamente), ma non è detto che lo facciano meglio dato che il reflex dà un supporto alle basse non composto da note ma da vibrazioni virtuali dell’aria nel tubo reflex… se scegliete un reflex guardate che sia di diametro di almeno 6 cm sotto non scendete… troppe turbolenze nel tubo.
Ecco altre caratteristiche da prendere in considerazione :
-SPL: dai 90db in su è alta efficienza… ma ecco usando la testa non scendiamo sotto agli 86 db.
-Impedenza: solitamente questa non è un problema dato che non ce ne sono molti che scendo no sotto i 6ohm… tenete presente che più si scende più si deve avere un buon amplificatore o sfruttare il biampling.
-Monowiring/biwiring: ovvero una coppia di morsetti (monowiring)/due coppie di morsetti (biwiring); il biwiring è comodo quando vogliamo usare cavi auto costruiti per portare più potenza ad una delle due vie.
-Monoampling/biampling: ovvero se per quel diffusore potete usare un solo amplificatore o dovete usarne due… solitamente il biampling è un tocco in più e mai necessario per far suonare dei diffusori… certo che per il massimo della qualità alcuni progetti (anche miei) arrivano a sfruttare anche un triampling e per farle suonare è pure necessario.
Amplificatori:
Siano per cuffie o siano per diffusori i dati si presentano in modo simile.
-Risposta in frequenza: ricordiamo che l’udito va dai 16-20Hz ai 15-20kHz quindi in questa zona è importante che la risposta sia la più lineare possibile con variazioni inferiori ad 1 db; solitamente danno la risposta in frequenza anche fino agli 80kHz (altri arrivano ai 200kHz) ma non è un dato fondamentale, solitamente però più è estesa la risposta in frequenza più è lineare la risposta in banda audio.
-Potenza: 10-20-50-100-500 Watt, ma che importa se un amplificatore suona male? I Watt non dicono se un amplificatore suona forte o suona bene, dicono quanta energia erogano… tenete presente che in un ascolto casalingo solitamente è difficile superare i 10 Watt. Negli anni ’60 c’erano due teorie di costruzione dei diffusori: la teoria dell’efficienza e la teoria della potenza; la prima affermava pochi Watt tanti decibel, la seconda affermava il contrario… se ieri le filosofie costruttive avevano un senso oggi il marketing la fa da padrone e siccome arrivare a tanti Watt è più facile che arrivare a tanti decibell ecco che oggi mi viene da dire che è preferibile orientarsi sull’efficienza, quindi non state a guardare troppo questo numeretto o numerone dei Watt, controllate giusto di non avere dei diffusori da 10 W affiancati ad un amplificatore da 100 W altrimenti diventerebbe difficile pilotare adeguatamente il volume.
-Impedenza: l’impedenza è un dato fondamentale perché ci dice che diffusori o che cuffie possiamo affiancare all’amplificatore. Affiancare dei diffusori da 2-4 ohm ad un amplificatore che scende solo a 6-8ohm non è salutare (può surriscaldarsi, rompersi o perfino incendiarsi) affiancare invece dei diffusori da 16 ohm non sarà un problema. Per le cuffie idem al massimo se attacchiamo delle cuffie da 600ohm ad un amplificatore da 150 ohm non suoneranno. Il consiglio che mi sento di dare è che se per caso si avessero dei diffusori da 2 ohm di pensare molto seriamente al biampling.
-THD: anche qui è fondamentale perché ci dice quanta potenza è veramente disponibile è infatti un dato fornito almeno due volte, la prima volta è affiancato alla potenza massima usabile senza distorsione, la seconda è la distorsione alla massima potenza… guardate il dato più basso e vedrete quanta potenza potrete usare.
-SNR: vedi DAC il discorso è identico.
-Alimentazione: lineare è sempre meglio; toroidale o switching? Dipende da quanto pesa il toroidale… insomma vedere amplificatori per diffusori da più di 100 W per canale affiancati da un toroidale e leggere un peso totale di 2kg … è meglio optare per un alimentatore switching.
Infine ci sono varie classi di amplificatori: valvolari, mosfet, classe D (o T se parliamo dei chip Tripath).
I valvolari sono sempre meglio… frase tipica degli audiofili di vecchia data e che hanno assistito all’esplosione del valvolare… negli anni 60 forse era una certezza, ma oggi siamo nel 2014 e le cose sono un po’ cambiate, le cose ad essere cambiate maggiormente sono le valvole quelle buone sono rare e costano tanto, ci sono degli ottimi valvolari a 3000-5000 euro, decisamente non alla portata di tutti (onestamente si legge di molti audiofili che hanno scartato i propri valvolari per amplificatori decisamente meno costosi, e dire che le valvole sono meglio oggi imho è una forzatura)… ricordo inoltre chi i valvolari hanno anche un costo di mantenimento (le valvole vanno cambiate ogni tanto).
I mosfet hanno due netti vantaggi verso i valvolari: la manutenzione è semplice e non dispendiosa infatti non ci sono parti da sostituire ogni tanto e quando si sostituisce qualcosa solitamente è ora di buttarlo e prenderne uno nuovo, e soprattutto costano meno di un valvolare.
Mantengono però tre peculiarità dei valvolari: sono grossi, sono pesanti e per dare potenza consumano molto.
I classe D (lo ammetto sono i miei preferiti); oggi come oggi hanno imho solo vantaggi: sono piccoli, leggeri, poco costosi (300 euro quando si spende tanto e se si aggiunge anche l’alimentatore lineare si arriva ad un massimo di 500 euro), ma soprattutto molto, molto efficienti (88% minimo). Sonicamente sono molto precisi grazie al fatto che sono digitali (c’è un chip alla base di tutto, i primi e più famosi sono i Tripath)… nel professionale hanno letteralmente soppiantato le altre tecnologie, nell’audiofilia invece no, ma sono proprio questi amplificatori che hanno diviso in due gli audiofili : c’è chi dopo averli ascoltati ha rivenduto il suo valvolare o mosfet e c’è chi neanche li vuole ascoltare, ma decide di non abbandonare le vecchie tecnologie… sicuramente non sono ancora maturi al 100%, ma si è sulla buona strada.
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Che dire quindi tra i tre tipi di amplificatore? Personalmente direi di lasciar perdere il valvolare, mantenerne viva la memoria come pezzo fondamentale della storia dell’audio, ma guardare avanti, imho guardare ai classe D.[/FONT]
ecco il terzo quesito di @MasterArchi... e sì scegliere qualcosa nella Bolgia dell'audio non è facile... soprattutto quando i produttori ci danno 4 indicazioni con tanti numeroni (tanto belli ed allettanti quanto inutili).
come sempre chiedete... e se avete domande nuove contattatemi;)
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ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE NELL’ACQUISTO DI CUFFIE / DAC / AMPLIFICATORI
Anche in questo caso voglio aggiungere un pezzetto: le casse.
Partiamo dalle cuffie:
-Il primo dato che solitamente ci propinano è che sono cuffie dinamiche… bella scoperta il 99% delle cuffie sono dinamiche… le altre sono elettrostatiche.
-Il secondo dato invece è più importante perché ci dicono se sono aperte, semi aperte o chiuse. Essenzialmente le cuffie chiuse solitamente hanno dei bassi più presenti e roboanti… solitamente perché poi ci sono le cuffie chiuse che mostrano un suono dettagliatissimo, inoltre le chiuse presentano un grado di isolamento notevole che va da suoni esterni molto attutiti a suoni esterni inudibili, l’isolamento è tuttavia rivolto anche verso l’esterno e chi sta fuori spesso non sente nulla della musica che stiamo ascoltando. Le cuffie aperte e semi aperte invece mostrano un suono con bassi più naturali , ma hanno un grado di isolamento minore in entrambi i versi. Tuttavia mostrano un senso spaziale maggiore delle chiuse che si traduce in posizionalità e soprattutto estensione della scena… anche qui con le dovute attenzioni ci sono cuffie chiuse che mostrano un posizionamento molto preciso.
-Driver al neodimio… terza caratteristica… il neodimio è un materiale molto leggero ma col tempo si scarica quindi prima o poi le cuffie saranno da buttare (una decina d’anni comunque)… cmq quasi tutte le cuffie hi-fi hanno driver al neodimio.
-Dimensione del driver… spesso dico chè c’è una regola: un driver più grosso riproduce i bassi meglio di un driver piccolo… occhio però che un buon driver anche se grosso deve suonare bene anche gli alti, quindi non basta che ci sia un driver grosso… bisogna andare a vedere come suona il driver in questione. Per esperienza tuttavia mi sento di dire che non ricordo driver al di sotto dei 40mm di diametro che suonassero bene.
-Sensibilità o SPL ci dice quanto suona forte la cuffia con 1 mW di potenza fornita… se ci si tiene sopra i 90db solitamente è meglio.
-Risposta in frequenza: tenete presente che il nostro orecchio va da circa 16-20hz a 15000-20000hz quindi come minimo deve avere 20hz-18000hz. Certo se superasse i limite sarebbe meglio… MA attenzione questo dato non ci dice assolutamente nulla perché ci indica soltanto che il driver riproduce quei suoni… non come li riproduce, per sapere ciò bisogna affidarsi al grafico di frequenza (spiegherò più avanti) che solitamente non è dato dalle aziende.
-Impedenza: è importante perché l’impedenza ci dice se necessitiamo di prendere anche un amplificatore per cuffie o meno. Fino ai 60 ohm solitamente si è a posto anche con dispositivi mobili, se si supera tale limite invece sono uccelli senza zucchero… nel senso che l’amplificatore è necessario. Si potrebbe pensare che le cuffie da 600 ohm suonino meglio di quelle da 32 ohm, ma se prendiamo lo stesso modello (per esempio beyerdynamic dt880) si può vedere che il modo di suonare è pressoché identico mentre invece varia il fatto che il volume in cuffie da 600ohm è più controllabile. (comunque per un buon ascolto un amplificatore è sempre comodo anche con cuffie da 32 ohm)
-Earpads: solitamente il velluto è più comodo, ma ho incontrato chi trova più comoda la pelle… l’unica cosa certa è che se si cambia il pad di una cuffia cambia anche il suono.
-Pressione: si intende la pressione sviluppata dalle cuffie… è un parametro soggettivo, le cuffie che stringono di più tra quelle che ho provato sono le Audio Technica ATH M50 c’è chi le trova comode o chi le trova scomode.
-Cavi: l’unica cosa che mi sento di dire è che se c’è un cavo da 1 metro è meglio per la qualità… però i bisogni sono diversi. Scrivono sempre placcati d’oro quindi non tenetelo come parametro indicativo.
-Peso: cuffie troppo pesanti solitamente sono faticose da tenere in testa… ma solitamente per cuffie di buona resistenza si viaggia da poco meno di 200g a circa 300g.
-Ultimo parametro per le cuffie è se queste sono circumaurali o sovra urali; le prime non toccano l’orecchio e si appoggiano sull’osso della testa , le seconde si appoggiano all’orecchio… le circumaurali solitamente sono più comode.
Ora i dac:
-Input… più ne hanno (come tipologie) meglio è certo è che se vi trovate il dac miracoloso con tutti gli ingressi esistenti ad un prezzo basso… bhè usate la testa.
-Bitrate: 16-24 sparato come se fosse la rivoluzione… va bhè tutti lo fanno alcuni raggiungono i 32 bit… evitate di guardare questi numeri come se vi possano far trovare il nirvana musicale.
-Frequenze: fino a 192kHZ… altri arrivano a 384kHz (quelli ultra hi-fi)… tenendo presente che solitamente si ascolta a 16 bit 44kHz… traete le vostre conclusioni se proprio dovere prendere il super uber…
Poi vi dicono tutti i chip… a meno che siate super appassionati e quindi il nome di un chip possa dirvi qualcosa non guardate il nome.
-THD: Total Harmonic Distrorsion (i dati importanti vanno sotto le sigle solitamente) è il tasso di distorsione armonica… presumo che abbiate già intuito che più è basso meglio è … se dopo il primo 0 ne vedete un altro paio è meglio.
-SNR: Signal to Noise Ratio… si è un altro dato importante più è alto meno rumore c’è… tuttavia tenete presente che già un SNR di 60 db è un valore tale per cui già non si sente più rumore... ad oggi però non mi vengono in mente molti prodotti con SNR inferiore ai 100db.
-Alimentazione: spesso dicono alimentazione separata per canale, separata per analogico e digitale… l’importante è che sia continua e se è pure lineare è meglio… per fisime mentali mie preferisco sempre l’alimentazione esterna… ma come appunto ho detto sono fisime ovvero cose che non hanno riscontri oggettivi nella scienza.
Schede audio:
Per le schede audio vale tutto quello che ho detto per i DAC anche perché il surround è curato dai software o di Creative o di Dolby o di Dts.
Ed ora i miei amati diffusori (volgarmente casse):
qui si apre un mondo molto, ma molto più esteso delle cuffie, cercherò di non tediarvi troppo.
Anche per i diffusori l’importante è il grafico di risposta in frequenza, anche se dei buoni diffusori scendono in basso e non hanno tentennamenti sugli alti.
Si distinguono tra diffusori da scaffale (piccoli) e diffusori da pavimento (grandi)
Solitamente vale la regola che un diffusore più voluminoso scende meglio in basso rispetto ad uno più piccolo.
Altra regola solitamente valida è che più grosso è il woofer migliori saranno i bassi… personalmente considero woofer quelli dai 10 pollici in su… l’8 pollici è un quasi woofer… il 6,5 pollici è già un mid-woofer.
Di importante da vedere è anche il numero di trasduttori (altoparlanti) presenti nel diffusore (4 woofer 1 midrange ed 1 tweeter non possono costare 100 euro e suonare, non fatevi abbindolare), il numero di vie è altrettanto importante un 3 vie solitamente costa 400 euro scontato… di listino 500-600 quindi se vi propongono un 5 vie a 300 euro lasciate stare (a meno che stiamo parlando dell'usato). Ci sono anche i due vie a quel prezzo e sono quasi tutti ottimi prodotti (lascio aperto il fatto che potrei non conoscere cose pessime)… però non pensate che il numero di vie ed il numero di trasduttori dica se il prodotto è buono, usate la testa e vedete il numero in rapporto al prezzo… ma soprattutto se non sapete chiedete!!!
Carico del sistema: ci sono essenzialmente 5 carichi
1) baffle infinito (cassa aperta dietro o cassa chiusa particolarmente grande)
2) sospensione pneumatica (cassa chiusa)
3) bass reflex (il tubo vibrante)
4) linea di trasmissione
5) tromba
Le linee di trasmissione e le trombe montate vengono dai 1500 euro in su, sono di elevata qualità e di una difficoltà progettuale come poche, non si hanno formule magiche che dicano come farle e bisogna usare molte conoscenze e l’orecchio per farle.
Buffle infinito : c’è qualcosa nell’hi-fi (ma poco)
Quelle che vanno per la maggiore sono sospensione pneumatica e bass reflex. Sono le più semplici da progettare perché le formule predittive sono certe (se però non ci capite molto non pensiate di fare il miglior diffusore del mondo bisogna sapere un po’ anche da dove partire). I bass reflex scendono più in basso delle sospensioni pneumatiche (solitamente), ma non è detto che lo facciano meglio dato che il reflex dà un supporto alle basse non composto da note ma da vibrazioni virtuali dell’aria nel tubo reflex… se scegliete un reflex guardate che sia di diametro di almeno 6 cm sotto non scendete… troppe turbolenze nel tubo.
Ecco altre caratteristiche da prendere in considerazione :
-SPL: dai 90db in su è alta efficienza… ma ecco usando la testa non scendiamo sotto agli 86 db.
-Impedenza: solitamente questa non è un problema dato che non ce ne sono molti che scendo no sotto i 6ohm… tenete presente che più si scende più si deve avere un buon amplificatore o sfruttare il biampling.
-Monowiring/biwiring: ovvero una coppia di morsetti (monowiring)/due coppie di morsetti (biwiring); il biwiring è comodo quando vogliamo usare cavi auto costruiti per portare più potenza ad una delle due vie.
-Monoampling/biampling: ovvero se per quel diffusore potete usare un solo amplificatore o dovete usarne due… solitamente il biampling è un tocco in più e mai necessario per far suonare dei diffusori… certo che per il massimo della qualità alcuni progetti (anche miei) arrivano a sfruttare anche un triampling e per farle suonare è pure necessario.
Amplificatori:
Siano per cuffie o siano per diffusori i dati si presentano in modo simile.
-Risposta in frequenza: ricordiamo che l’udito va dai 16-20Hz ai 15-20kHz quindi in questa zona è importante che la risposta sia la più lineare possibile con variazioni inferiori ad 1 db; solitamente danno la risposta in frequenza anche fino agli 80kHz (altri arrivano ai 200kHz) ma non è un dato fondamentale, solitamente però più è estesa la risposta in frequenza più è lineare la risposta in banda audio.
-Potenza: 10-20-50-100-500 Watt, ma che importa se un amplificatore suona male? I Watt non dicono se un amplificatore suona forte o suona bene, dicono quanta energia erogano… tenete presente che in un ascolto casalingo solitamente è difficile superare i 10 Watt. Negli anni ’60 c’erano due teorie di costruzione dei diffusori: la teoria dell’efficienza e la teoria della potenza; la prima affermava pochi Watt tanti decibel, la seconda affermava il contrario… se ieri le filosofie costruttive avevano un senso oggi il marketing la fa da padrone e siccome arrivare a tanti Watt è più facile che arrivare a tanti decibell ecco che oggi mi viene da dire che è preferibile orientarsi sull’efficienza, quindi non state a guardare troppo questo numeretto o numerone dei Watt, controllate giusto di non avere dei diffusori da 10 W affiancati ad un amplificatore da 100 W altrimenti diventerebbe difficile pilotare adeguatamente il volume.
-Impedenza: l’impedenza è un dato fondamentale perché ci dice che diffusori o che cuffie possiamo affiancare all’amplificatore. Affiancare dei diffusori da 2-4 ohm ad un amplificatore che scende solo a 6-8ohm non è salutare (può surriscaldarsi, rompersi o perfino incendiarsi) affiancare invece dei diffusori da 16 ohm non sarà un problema. Per le cuffie idem al massimo se attacchiamo delle cuffie da 600ohm ad un amplificatore da 150 ohm non suoneranno. Il consiglio che mi sento di dare è che se per caso si avessero dei diffusori da 2 ohm di pensare molto seriamente al biampling.
-THD: anche qui è fondamentale perché ci dice quanta potenza è veramente disponibile è infatti un dato fornito almeno due volte, la prima volta è affiancato alla potenza massima usabile senza distorsione, la seconda è la distorsione alla massima potenza… guardate il dato più basso e vedrete quanta potenza potrete usare.
-SNR: vedi DAC il discorso è identico.
-Alimentazione: lineare è sempre meglio; toroidale o switching? Dipende da quanto pesa il toroidale… insomma vedere amplificatori per diffusori da più di 100 W per canale affiancati da un toroidale e leggere un peso totale di 2kg … è meglio optare per un alimentatore switching.
Infine ci sono varie classi di amplificatori: valvolari, mosfet, classe D (o T se parliamo dei chip Tripath).
I valvolari sono sempre meglio… frase tipica degli audiofili di vecchia data e che hanno assistito all’esplosione del valvolare… negli anni 60 forse era una certezza, ma oggi siamo nel 2014 e le cose sono un po’ cambiate, le cose ad essere cambiate maggiormente sono le valvole quelle buone sono rare e costano tanto, ci sono degli ottimi valvolari a 3000-5000 euro, decisamente non alla portata di tutti (onestamente si legge di molti audiofili che hanno scartato i propri valvolari per amplificatori decisamente meno costosi, e dire che le valvole sono meglio oggi imho è una forzatura)… ricordo inoltre chi i valvolari hanno anche un costo di mantenimento (le valvole vanno cambiate ogni tanto).
I mosfet hanno due netti vantaggi verso i valvolari: la manutenzione è semplice e non dispendiosa infatti non ci sono parti da sostituire ogni tanto e quando si sostituisce qualcosa solitamente è ora di buttarlo e prenderne uno nuovo, e soprattutto costano meno di un valvolare.
Mantengono però tre peculiarità dei valvolari: sono grossi, sono pesanti e per dare potenza consumano molto.
I classe D (lo ammetto sono i miei preferiti); oggi come oggi hanno imho solo vantaggi: sono piccoli, leggeri, poco costosi (300 euro quando si spende tanto e se si aggiunge anche l’alimentatore lineare si arriva ad un massimo di 500 euro), ma soprattutto molto, molto efficienti (88% minimo). Sonicamente sono molto precisi grazie al fatto che sono digitali (c’è un chip alla base di tutto, i primi e più famosi sono i Tripath)… nel professionale hanno letteralmente soppiantato le altre tecnologie, nell’audiofilia invece no, ma sono proprio questi amplificatori che hanno diviso in due gli audiofili : c’è chi dopo averli ascoltati ha rivenduto il suo valvolare o mosfet e c’è chi neanche li vuole ascoltare, ma decide di non abbandonare le vecchie tecnologie… sicuramente non sono ancora maturi al 100%, ma si è sulla buona strada.
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Che dire quindi tra i tre tipi di amplificatore? Personalmente direi di lasciar perdere il valvolare, mantenerne viva la memoria come pezzo fondamentale della storia dell’audio, ma guardare avanti, imho guardare ai classe D.[/FONT]
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