GuybrushThreepwood
Utente Èlite
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Ma il prossimo passo, quello che temo veramente, è che passino dall'incetta delle aziende a quella dei privati, dato che l'interpretazione è facilmente modellabile anche a loro.
Non hai una radio, una tv in casa? Ma hai uno smartphone, tablet o pc, caro contribuente? Allora paghi il canone.
Aggiungendo che il meccanismo dovrebbe essere quello indicato da GangstaGiano (è assurdo che mi chiedano il canone nella mia azienda se lo pago già a casa mia da privato, a questo punto dovrei pagarlo quattro volte da privato se ho quattro tv a casa.. È inconcepibile), permettetemi un piccolo OT sulla situazione della RAI e sul perchè incito chiunque conosca a non pagare il canone.
Per farla breve, la RAI nella sostanza non è servizio pubblico.
Se fosse servizio pubblico, i membri del consiglio di amministrazione RAI dovrebbero essere nominati sulla base di rigidi criteri di merito e in modo del tutto indipendente dal governo e dai partiti. Invece è l'esatto contrario, anomalia italiana che ha permesso al precedente presidente del consiglio di essere titolare in via diretta delle principali reti private del panorama televisivo italiano (Mediaset), e di essere titolare in via indiretta delle principali reti televisive pubbliche (RAI, nominandone i membri del CDA). Un solo uomo controllava in modo più o meno diretto il 98% del panorama televisivo italiano, roba da repubblica delle banane, altro che servizio pubblico.
Se la RAI fosse servizio pubblico, dovrebbe essere gestita secondo i criteri di efficienza stabiliti dal diritto amministrativo per qualunque amministrazione pubblica, e quindi dismettere due dei suoi tre canali. La pubblica amministrazione dovrebbe agire raggiungendo i risultati prefissati al minor costo possibile, ergo tre canali che si scaricano a vicenda gli stessi film quattro volte l'anno non hanno ragione di esistere, uno è più che sufficiente ad informare adeguatamente la cittadinanza; gli altri due canali per la visione di nani, ballerine e commedie demenziali americane lasciamole ai privati.
Se la RAI fosse servizio pubblico, la pubblicità dovrebbe essere rigorosamente VIETATA. Volete un servizio mantenuto dai cittadini? Ok, allora dovete essere al NOSTRO servizio e prendere i soldi solo da noi. Senza pubblicità. Oppure, se proprio è necessaria (si dice che la pubblicità sia l'anima del commercio, non avendo conoscenze tecniche approfondite in materia non mi sento a priori di escluderla), pretendo però che dopo ogni pubblicità della nuova Audi o Mercedes superfiammante con cilindrata 3000 cc, venga ricordato agli spettatori che il limite di velocità sulla rete autostradale italiana è di 130Km/h.
Voglio che dopo ogni spot sulle merendine confezionate Kinder o Mulino Bianco, un nutrizionista chiarisca agli spettatori che quelle merendine sono piene fino all'orlo di conservanti, che dal punto di vista nutrizionale fanno schifo e che un bel paninazzo con la mortadella è molto più salutare per l'alimentazione dei loro figli.
Altrimenti questo non è servizio pubblico, è tv commerciale e come tale che la paghino per i fatti loro, io già a guardare i loro programmi gli faccio un favore in termini di audience, dato che è sulla base degli ascolti che i lauti contratti pubblicitari vengono stipulati.
Fine OT
Non hai una radio, una tv in casa? Ma hai uno smartphone, tablet o pc, caro contribuente? Allora paghi il canone.
Aggiungendo che il meccanismo dovrebbe essere quello indicato da GangstaGiano (è assurdo che mi chiedano il canone nella mia azienda se lo pago già a casa mia da privato, a questo punto dovrei pagarlo quattro volte da privato se ho quattro tv a casa.. È inconcepibile), permettetemi un piccolo OT sulla situazione della RAI e sul perchè incito chiunque conosca a non pagare il canone.
Per farla breve, la RAI nella sostanza non è servizio pubblico.
Se fosse servizio pubblico, i membri del consiglio di amministrazione RAI dovrebbero essere nominati sulla base di rigidi criteri di merito e in modo del tutto indipendente dal governo e dai partiti. Invece è l'esatto contrario, anomalia italiana che ha permesso al precedente presidente del consiglio di essere titolare in via diretta delle principali reti private del panorama televisivo italiano (Mediaset), e di essere titolare in via indiretta delle principali reti televisive pubbliche (RAI, nominandone i membri del CDA). Un solo uomo controllava in modo più o meno diretto il 98% del panorama televisivo italiano, roba da repubblica delle banane, altro che servizio pubblico.
Se la RAI fosse servizio pubblico, dovrebbe essere gestita secondo i criteri di efficienza stabiliti dal diritto amministrativo per qualunque amministrazione pubblica, e quindi dismettere due dei suoi tre canali. La pubblica amministrazione dovrebbe agire raggiungendo i risultati prefissati al minor costo possibile, ergo tre canali che si scaricano a vicenda gli stessi film quattro volte l'anno non hanno ragione di esistere, uno è più che sufficiente ad informare adeguatamente la cittadinanza; gli altri due canali per la visione di nani, ballerine e commedie demenziali americane lasciamole ai privati.
Se la RAI fosse servizio pubblico, la pubblicità dovrebbe essere rigorosamente VIETATA. Volete un servizio mantenuto dai cittadini? Ok, allora dovete essere al NOSTRO servizio e prendere i soldi solo da noi. Senza pubblicità. Oppure, se proprio è necessaria (si dice che la pubblicità sia l'anima del commercio, non avendo conoscenze tecniche approfondite in materia non mi sento a priori di escluderla), pretendo però che dopo ogni pubblicità della nuova Audi o Mercedes superfiammante con cilindrata 3000 cc, venga ricordato agli spettatori che il limite di velocità sulla rete autostradale italiana è di 130Km/h.
Voglio che dopo ogni spot sulle merendine confezionate Kinder o Mulino Bianco, un nutrizionista chiarisca agli spettatori che quelle merendine sono piene fino all'orlo di conservanti, che dal punto di vista nutrizionale fanno schifo e che un bel paninazzo con la mortadella è molto più salutare per l'alimentazione dei loro figli.
Altrimenti questo non è servizio pubblico, è tv commerciale e come tale che la paghino per i fatti loro, io già a guardare i loro programmi gli faccio un favore in termini di audience, dato che è sulla base degli ascolti che i lauti contratti pubblicitari vengono stipulati.
Fine OT