Stilate Delle Proposte Politiche Su Come Migliorare La Situazione Italiana

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Parlamento & parlamentari.
Eliminazione:
- del bicameralismo perfetto, con l'istituzione di un Senato delle Regioni.
- della figura dei Senatori a vita.
Diminuzione del numero dei parlamentari della Camera, affiancato da uno snello Senato delle Regioni.
Impossibilità di ricoprire:
- qualsiasi carica politica (nazionale o locale) per più di 10 anni (ad eccezione di 1 mandato come Presidente della Repubblica salvo talune eccezioni).
- la carica di Presidente della Repubblica da parte di un precedente Presidente del Consiglio oppure da parte di capigruppo di un partito nonché superare un singolo mandato
La prolungata assenza di un parlamentare senza motivo (medico o di impegno istituzionale), non soltanto dovrebbe portare ad una detrazione dello stipendio (per es. uguale a quanto preso dai Sindaci ed, in ogni caso, non superiore a 3 volte la media nazionale) ma pure al suo "licenziamento" senza possibilità di sostituzione con altra persona (quindi il posto dovrebbe rimanere vuoto).
Impossibilità di ricoprire cariche elettive per chi possiede quote importanti su mezzi di diffusione di massa (come già accade all'estero).
Abolizione dei privilegi concessi ai politici nonché dei vitalizi e pensioni d'oro in modo retroattivo - sostituendole con importi non più alti di 2-3 volte la media nazionale. (Per la parte pubblica, per dire se hanno fatto esperienze private, guadagnando molto, quella parte di stipendio o pensioni, non dovrebbe venire toccata).
Finanziamento pubblico fino al 50 % delle spese sostenute annualmente, purché il tutto non superi una determinata cifra massima, in modo da eliminare pure strutture elefantiache e gravare troppo sullo Stato. Il resto devo trovarlo tramite donazioni (e conseguenti sgravi fiscali da parte di chi farà queste donazioni).
Pubblicazione, liberamente accessibile, di tutti i guadagni e spese, dei parlamentari, nonché degli emolumenti presi dai dirigenti pubblici o altro personale pubblico con guadagni superiori a 2 volte la media nazionale privata. (Lo stipendio medio italiano, nei fatti, è di circa 1000 euro al mese).

Riforma elettorale
con eliminazione:
- della possibilità di creare coalizioni elettorali
- dei partiti che hanno raccolto meno del 15 % dei consensi
- pagamento dei portaborse & c. fatto direttamente dalle Camere (con un'ammontare massimo di spesa totale) e non dal singolo parlamentare (per evitare situazioni in nero, ecc.)
Impossibilità di elezioni di condannati vari.
Impossibilità del cumulo di cariche (con relativi stipendi) da parte di cariche pubbliche (sia politiche che di natura dirigenziale).

Abolizione delle province con trasferimenti dei compiti al livello dei comuni più grandi oppure mettendosi insieme ai comuni confinanti finché non raggiungono una certa soglia.

Realizzazione di uno Stato federale dove ogni Regione si tiene l' 80 % dei propri soldi, mentre il restante 20 % sarebbe dedicato in parte a ciò che deve rimanere al livello centrale, ed in parte per finanziare progetti.
In questa ipotetica graduatoria in attesa di finanziamento, le aree più sofferenti del Paese, dovrebbero essere messe più avanti ma se per qualsiasi motivo le opere non venissero sviluppate con criterio, i finanziamenti verrebbero persi e dovrebbe essere imposto una pesante penalizzazione in modo che almeno per 2 anni, risultino in fondo alla graduatoria.

Vendita del patrimonio immobiliare pubblico dismissibile, a prezzi di mercato, oppure, in caso contrario, dare in concessione d'uso, diciamo fino a 20 anni ed a valore simbolico - ma senza prevedere rinnovi automatici - le strutture più disastrate, a prezzi simbolici, imponendo al privato una serie di lavori per rimetterli in piedi, con controlli periodici, pena la perdita di tale concessione, anzitempo.
Se tutto invece procede bene, al termine della concessione, stabilire un'affitto a valori di mercato, oppure procedere con la vendita, sempre a valori di mercato.

Abolizione del canone Rai.
Abolizione del collocamento pubblico, tanto è totalmente inefficace.
Abolizione delle categorie professionali, il titolo di studio e l'esperienza eventualmente maturata dovrebbero essere quindi l'unica cosa di cui tenere in considerazioni per ottenere un servizio.
Abolizione di tutta la burocrazia connessa alla creazione di un'attività lavorativa al livello individuale o d'impresa, salvo quella necessaria per attività pericolose o dannose per l'ambiente.
Abolizione tasse sulla prima casa.
Ai fini della tassazione (1), considerare un'approccio di tipo progressivo, guardando il reddito netto (anziché il lordo), senza considerare il nucleo familiare (in modo che paghi di più se in una famiglia è presente una persona che guadagna molto, rispetto a più persone che guadagnano meno, anche se risultassero detenere alla fine un reddito complessivo maggiore - in modo da incentivare pure una maggiore autonomia individuale oltre a risultare più attivi).
Senza considerare risparmi e/o immobili e/o terreni che dovrebbero essere soggetti a tassazione a parte - nel caso non si tratti della prima casa - ma senza fare considerazioni riguardo al reddito.
Semplificando però notevolmente il calcolo di quanto spettante e senza automatismi - in termini di errori involontari - in pesanti penali.
Applicare pure una tassa speciale sulla richezza nel caso di grandi redditti e/o patrimoni.

Lasciando però agevolazioni per chi ha persone invalide o anziane e non supera un certo reddito.
Punizione severe per i falsi invalidi.
Licenziamento in tronco, pure nel settore pubblico, per i tanti casi documentati di malcostume.

Piano di medio-lungo periodo per il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, con l'integrazione del trasporto marittimo, con speciale attenzione al trasporto delle merci in modo da ridurre il trasporto su gomma.

Detassazioni importanti, al livello individuale, per donazioni e, nel caso delle imprese, nel caso di finanziamento per la rimessa in sesto, del patrimonio pubblico, si tratti di palazzi, strade o altro, specificando un limite massimo.
Naturalmente il tutto deve risultare adeguatamente documentato, sia nelle spese, sia nella certificazione finale relativa al fatto che l'opera sia stata effettivamente portata avanti.

Tassazione maggiorata per le imprese che decidono di avvalersi di contratti precari o con grandi turn-over del personale.

Appalti pubblici: imposizione di non superamento della cifra stabilita, nonché di pagamento di una penale, se i lavori non risulteranno consegnati nei tempi stabiliti. Con pagamento alla fine dell'opera o, nel caso di pagamenti durante la fase di lavorazione, soltanto dietro controllo dello stato dei lavori.
Senza consentire la possibilità di sub-appalti.
Usare i patrimoni sequestrati alle organizzazioni criminali per svecchiare la giustizia italiana in modo che sia possibile avere processi in tempi più rapidi (svecchiando pure molte incongruenze legislative che si sono stratrificate nel tempo).
Pagamento, in tempi certi e brevi, della pubblica amministrazione alle imprese, con titoli di Stato, oppure aspettando più tempo nel caso si voglia denaro.
In tutte le situazioni in cui si presenti un oligopolio, imposizione di un prezzo massimo.
Stessa cosa per situazioni particolari, come ad es. le forme di assicurazioni obbligatorie, imponendo il non superamento di un prezzo massimo, se invece la stessa utenza desiderasse qualcosa di più, le assicurazioni potranno decidere.il prezzo che vogliono, per le prestazioni aggiuntive e/o accessorie.
Autorità antitrust dotate di adeguati risorse per fare controlli rigorosi con possibilità di fare multe molto pesanti (adesso c'è un limite, che non ricordo).
Immigrazione: possibilità di cittadinanza per chi risiede da almeno 6 anni sul territorio italiano, in maniera legale, e con lavoro.
Cioè se l'ottiene il figlio, non l'otterrano i genitori od i suoi parenti in automatico, mentre varrebbe il contrario, nel caso i genitori ottengano la cittadinanza ed il figlio nascesse sul territorio italiano.
Possibilità di rimozione della cittadinanza - per chi l'ha ottenuta, senza nascere in Italia da immigrati che hanno già acquisito la cittadinanza- per reati gravi.
Investimenti in energie alternative con incentivi in forma di detrazione delle tasse.

Nota;
Nel elenco di cose da scrivere non state a pensare al tempo che sarebbe necessario per realizzarle, amesso che ci fosse reale volontà di realizzarle.

(1) Tra le altre cose, devo ancora sviluppare bene un sistema innovativo, per la tassazione, quindi specificherò meglio in seguito.
 
Ultima modifica:
Vendita del patrimonio immobiliare pubblico dismissibile, a prezzi di mercato, oppure, in caso contrario, dare in concessione d'uso, diciamo fino a 20 anni ed a valore simbolico - ma senza prevedere rinnovi automatici - le strutture più disastrate, a prezzi simbolici, imponendo al privato una serie di lavori per rimetterli in piedi, con controlli periodici, pena la perdita di tale concessione, anzitempo.
Non mi convince, potrebbe essere una cosa interessante ma non in Italia, dove si darebbe il via libera alla Mafia e a certe lobby per accaparrarsi beni che nessun altro può permettersi a pochi spiccioli. Per il problema di corruzione che abbiamo, è da escludersi a priori, forse tra 200 anni, ma adesso è infattibile.
Riforma elettorale con eliminazione:
- della possibilità di creare coalizioni elettorali
- dei partiti che hanno raccolto meno del 15 % dei consensi
- pagamento dei portaborse & c. fatto direttamente dalle Camere e non dal singolo parlamentare (per evitare situazioni in nero, ecc.)
Impossibilità di elezioni di condannati vari.
Su questo punto completo disaccordo. Una soglia di sbarramento del 15% è mostruosa. In linea di massima tornerei al vecchio proporzionale, che garantisce la rappresentazione di tutti i cittadini. Si fotta la governabilità, il passo di "responsabilità" deve essere compiuto dai nostri rappresentanti che devono trovare un accordo tra di loro; la democrazia non può in alcun modo essere sottomessa all'interesse economico (principale ragione, fasulla, per cui oggi i politici insistono su questo tema). La questione dei portaborse e dei dipendenti statali non va affrontata con una riforma elettorale (non ha proprio senso). Secondo me si dovrebbe iniziare ad abolire o almeno ridefinire il contratto di lavoro nazionale, per cui gente che è lì a prendersi il suo assegno a fine mese senza alzare un dito può essere licenziata in tronco come accade in ogni sana azienda privata.
Finanziamento pubblico fino al 50 % delle spese sostenute annualmente, purché il tutto non superi una determinata cifra massima, in modo da eliminare pure strutture elefantiache e gravare troppo sullo Stato. Il resto devo trovarlo tramite donazioni (e conseguenti sgravi fiscali da parte di chi farà queste donazioni).
Io direi invece di abolirli questi finanziamenti pubblici, che intanto vengono attribuiti non a chi se li merita, ma a chi è l'amico dell'amico ecc. ecc. Detassiamo e agevoliamo le imprese che fanno bene. Meno soldi vanno a finire a Roma, meno ne vengono sprecati. Mettere in moto la macchina statale per attribuire i finanziamenti pubblici costa caro: bisogna infatti creare un ufficio che se ne occupi, pagare n burocrati che passino il giorno a mettere timbri su timbri, pagare, salatamente, una schiera di dirigenti pubblici con stipendi di 600000€ l'anno...
Investimenti in energie alternative con incentivi in forma di detrazione delle tasse.
Secondo me si può applicare a tutte le attività :)
Ai fini della tassazione (1), considerare un'approccio di tipo progressivo, guardando il reddito netto (anziché il lordo), senza considerare il nucleo familiare (in modo che paghi di più se in una famiglia è presente una persona che guadagna molto, rispetto a più persone che guadagnano meno, anche se risultassero detenere alla fine un reddito complessivo maggiore - in modo da incentivare pure una maggiore autonomia individuale oltre a risultare più attivi).
Oltre a non piacermi quello che c'è scritto (lo stato deve favorire l'autonomia individuale in base a quale principio?), io direi che si debba innanzitutto fare una scelta a priori: tassare il reddito o tassare il patrimonio. Uno dei due, non entrambi.

Alcune critiche spero costruttive, non ho il tempo di finire di leggerlo tutto. Ma perché ti cimenti in una cosa simile?
 
Non mi convince, potrebbe essere una cosa interessante ma non in Italia, dove si darebbe il via libera alla Mafia e a certe lobby per accaparrarsi beni che nessun altro può permettersi a pochi spiccioli.

Io parlo di valori di mercato e non di pochi spiccioli mentre le concessioni sarebbero relativi agli immobili a pezzi, che quindi necessitano di importanti ristrutturazioni, che dovrebbero essere indicate - nel dettaglio - prima di concedere la concessione.

Su questo punto completo disaccordo. Una soglia di sbarramento del 15% è mostruosa.
L'idea consisterebbe nell'eliminare, una volta è per sempre, i partiti piccoli che pur disponendo di pochi voti condizionano fortemente i partiti maggiori.
Per questo ho incluso pure l'eliminazione delle coalizioni in fase di campagna elettorale.

Io direi invece di abolirli questi finanziamenti pubblici
Da questo punto di vista sono stato "buono" dicendo di limitare il rimborso al 50 % della spesa sostenuta (e documentata) - ma con un tetto massimo - per limitare la possibilità che a quel punto soltanto alcuni possano permettersi di entrare nel campo politico.
Così la struttura dei partiti diverrebbe più snella mentre i finanziamenti dovrebbero risultare trasparenti e di pubblica visione quelli di un certo importo e quelli provenienti da persone non fisiche.

(lo stato deve favorire l'autonomia individuale in base a quale principio?)
Il principio consisterebbe nel favorire l'indipendenza individuale, svolgendo un ruolo attivo nella società, anziché favorire fenomeni di parassitismo (si tratti di partner o figli che magari hanno già terminato gli studi). Con poche eccezioni, tipo chi opera in strutture benefiche o si adopera per anziani e malati presenti in famiglia.
E considerando che chi guadagna molti soldi, generalmente, non è soggetto a lavori usuranti e, più in generale, è molto più protetto, rispetto a famiglie che fanno lavori in cui ognuno guadagna meno, ecc.

io direi che si debba innanzitutto fare una scelta a priori: tassare il reddito o tassare il patrimonio. Uno dei due, non entrambi.
Al discorso della tassazione ci devo ancora pensare meglio, pensando qualcosa di innovativo.

Ma perché ti cimenti in una cosa simile?
Perché:
- esiste una sezione Politica, mentre in altri parti è stata eliminata
- si passa troppo tempo a lamentarsi e a non fare proposte costruttive - almeno finché esisterà un posto in cui è possibile farle ... indipendentemente dal fatto che non saranno ascoltate ... tanto vale farle
- il fenomeno 5 stelle - indipendentemente da certi toni usati e da come andrà a finire - ha dimostrato che perfino in un Paese come l'Italia sarebbe possibile fare nascere qualcosa di diverso, con un certo peso, pure qualora venissero fissati parametri di sbarramento altissimi, per eliminare i partitini, quindi la democrazia rimarrebbe salva.
 
Ultima modifica:
Appalti pubblici: imposizione di non superamento della cifra stabilita, nonché di pagamento di una penale, se i lavori non risulteranno consegnati nei tempi stabiliti. Con pagamento alla fine dell'opera o, nel caso di pagamenti durante la fase di lavorazione, soltanto dietro controllo dello stato dei lavori.
Senza consentire la possibilità di sub-appalti.

Pagamento, in tempi certi e brevi, della pubblica amministrazione alle imprese, con titoli di Stato, oppure aspettando più tempo nel caso si voglia denaro.

1. già adesso dovrebbe essere cosi. Esistono i SAL (stato di avanzamento lavori), le ditte che eseguono i lavori realizzati un certo importo delle lavorazioni previa verifica del direttore lavori emette la fattura per quel importo autorizzato, anche perchè pagare solo alla fine creerebbe notevoli problemi alle aziende sopratutto per i lavori grossi. Piuttosto sarebbe più utile prevedere l'obbligo di una fideiussione per l'intero importo dei lavori in modo che se questi non vengono realizzati lo stato avrebbe i soldi. Ma questo sarebbe molto difficile da fare.

2. il pagamento con titoli di stato è una cavolato imo, poi ci pago le tasse con quelli, il cibo, gli operai ? Non credo, lo stato deve trovare i soldi o permettere di scalare dall'imponibile delle tasse i crediti verso le PA
 
1. Stavo pensando che si potrebbe risolvere il problema dei grossi appalti pubblici disponendo l'ingresso di un'insieme di aziende per fare un lavoro, in questo modo sarebbe possibile chiedere una fideiussione bancaria anticipata con copertura del 100 %, per la parte anticipata dallo Stato (parlo della quota del lavoro eseguito e non del totale).
Così se il lavoro non viene neanche iniziato, lo Stato ha la garanzia che i soldi gli ritornino indietro, mentre se è iniziato, ma non viene finito, potrebbe essere proseguito da altri (sempre lo stesso progetto iniziale, seguendo tutte le specifiche che sono state stabilite).

Rifare, in tempi brevi, un nuovo appalto (basato sempre sul progetto iniziale).
In ogni modo, come forma di penale, l'insieme di imprese che non portasse avanti il progetto che hanno vinto, sarebbe bandita dal partecipare in altri appalti, se non fossero capaci di farsi dare una fideiussione con copertura totale dell'opera (cosa molto improbabile, perfino per un'insieme di imprese).
In considerazione alle recenti notizie di distruzione dolosa di opere pubbliche, l'aggiunta di un'assicurazione obbligatoria, con copertura totale dell'opera da realizzare, da parte delle stesse imprese.

2. I titoli di Stato potrebbero essere rivenduti oppure presentati alle Banche come garanzia per ottenere altri tipi di finanziamento.
Chiaramente, dalla rivendita, è ipotizzabile una perdita rispetto all'importo totale, ma anche se fosse del 10 %, risulterebbe sempre meglio rispetto a quanto avviene adesso, con tempi di pagamento biblici ...

io direi che si debba innanzitutto fare una scelta a priori: tassare il reddito o tassare il patrimonio. Uno dei due, non entrambi.
Riprendendo il discorso, manterrei pure la tassazione sul patrimonio immobiliare (ad esclusione dell'abitazione principale - purché questa non abbia un valore di mercato superiore ad un certo importo oppure, il proprietario, non superi certi redditi) per diversi motivi.
Sostanzialmente:
- il territorio è una risorsa finita
- per vari motivi (anche giusti - es. riguardo al patrimonio storico) non è spesso praticabile pensare di abbattere vecchi edifici per crearne di nuovi
- nei divesi casi di concentrazioni di immobili o terreni, dovere pagare annualmente importi (in base al valore di mercato del bene), serve sia per favorirne l'utilizzo ma anche, eventualmente, una sua vendita

Es. concreto, ipotizziamo che una persona oppure un'azienda, si compri un'insieme di locali, in determinate zone, se non dovesse pagare niente, potrebbe lasciarli sfitti - per periodi di tempo indeterminato - finché non ottiene il prezzo d'affitto voluto.
Mentre dovendo pagare annualmente sempre determinati importi risulta incentivata a farne usi migliori.
A maggiore ragione se il proprietario risultasse essere una persona o azienda estera, perché in questo caso, se non esistessero tasse su tali patrimoni, si tratterebbe di vendita del territorio italiano (mi riferisco alla superficie occupata sia dall'immobile o del terreno agricolo).
 
Ultima modifica:
trf in busta, la pensione in busta, per stipendi lordi di 1500 euro niente tasse sullo stipendio ( tfr e pensione esclusa ).

grossi incentivi alla ricerca, anche in campo militare se dobbiamo riprendere soldi...

rimodernare le cabine telecom e liberare l'ultimo miglio di linea.

dimezzare accise carburanti.

per i prossimi 6 mesi mi accontento di questo...
 
Potresti riformulare un piano, senza limiti di tempo?

partendo dal punto che il problema debiti è dello stato si potrebbe cercare di migliorare la situazione delle persone cercando di far pari ai conti.

se aumenti di poco lo stipendio togliendogli le tasse non si ha un forte impatto psicologico sulle persone e lo stato perderebbe soldi, ma se prendiamo uno stipendio lordo di 1400 euro e lo rendiamo netto, ci mettiamo i soldi che l'azienda versa per la pensione ( opzionale a scelta del dipendente ) e il tfr si va almeno a 1490 euro circa, un aumento di 300 euro al mese non sono spiccioli e permetterebbe alle persone di aumentare un po i consumi. dopo un periodo di crisi la voglia di spendere e ricomprare l'auto o altro c'è.

aumentando i consumi aumentano le entrate per lo stato, ma in questo caso dovrebbe fare pari, o quasi.

problema numero due: troppe tasse sulle aziende, ma permettigli di investire il 50% di quello che dovrebbero darti in ricerca e svilutto o assunzione di nuovo personale per aumentare il giro, anche entrambe ma rimanendo sempre dentro il 50%. se comprano macchinari o altro fanno girare soldi e permetti una crescita uniforme dalle piccole alle grandi industrie. per fare ricerca servono persone e dalle persone che lavorano ottieni soldi.

se suppongo che attualemnete una azienda sana cresce del 8% l'anno, investendo il 50% di tasse in ricerca ( obbligo di tot brevetti l'anno ) dovrebbe aumentare il suo livello di crescita. le industrie sane investono soldi e le industrie medio piccole ottengono lavoro e a sua volta possono investire. maggiore lavoro maggiore crescita e più posti di lavoro disponibili.

punto 3: è meglio succhiare tutta la linfa vitale da una piccola azienda e farla chiudere o non chiedergli niente per quell'anno e aspettare che si riprenda? tanto prendo X una volta e lui chiude, se aspetto un anno e lui continua col lavoro prendo X l'anno dopo e quelli a seguire. se dopo un anno chiude prendo ugualmente X. allo stato cambia poco ma darebbe un po di respiro ai piccoli imprenditori.



insomma meno tasse sugli stipendi = più spese.
più spese = più lavoro.
più lavoro = meno disoccupazione.

la ruota da seguire è quella.

per le aziende, alla fin dell'anno fatturano X, in netto è Y. se lo metti in cassa mi paghi le tasse, se assumi gente me ne paghi di meno ( 20000 euro annui a dipendente di costo con obbligo di contratto minimo 2 anni ) se investi in ricerca me ne paghi il 50%.



ps: non sono il tipo giusto per fare tutti i calcoli precisi su questa roba e non me ne intendo troppo, ma bisogna calcolare molto di più l'impatto psicologico di certe tasse e usare meno la calcolatrice.
 
La pensione, per tutti noi, non sarà comunque disponibile, calcolando l'allungamento dell'età pensionabile ed il precariato, nonché il nuovo sistema di calcolo, sono già fatti i conti per cui risulterebbe che chi riuscirà a riceverla otterrà un valore di circa il 40 % rispetto a quanto avveniva con il precedente calcolo, e siccome in Italia la pensione media è inferiore ai 1000 euro, è facilmente intubile il disastro a cui andremo incontro.
Da giovani, con precariato e senza lavoro, da vecchi, i pochi che otterrano la pensione, risulteranno più disperati degli attuali.
Tanto tutti se ne fregano perché si tratta di situazioni che riceveranno l'apice nel giro di decenni ...

Poi i politici, nonché tutti gli altri privilegiati, mi farebbero ridere (se non ci fosse da piangere), quando vogliono mantenere le loro prerogative (fregandosene altamente del debito pubblico e di come spremono i cittadini) quando loro non si fanno problemi a metterla in tasca agli esodati.
Anche per questo, tra le riforme da fare, ho messo alcune di tipo retroattivo.

Comunque in seguito vedo se riesco a sistemera un po' meglio il topic iniziale oppure proseguo in altre risposte.
 
Ultima modifica:
Volevo rispondere punto per punto al tuo primo post, ma poi divverrebbe un wall of text che nessuno si metterebbe a leggere. Quindi sintetizzo molto: tante delle cose che vorresti fare sono irrealizabili, perchè i tagli da te previsti manderebbero a gambe all'aria i conti dello stato. Ad esempio vorresti lasciare l'80% della tassazione alle regioni, ma con il 20% restante lo stato non ci farebbe un bel niente e ci troveremmo rapidamente con regioni ricchissime (quelle con industrie e tessuto produttivo vitale) e regioni al livello di africa sud sahariana.

Sanità, istruzione e difesa/sicurezza non possono che restare nelle mani dello stato e sono tutti settori "in perdita", cioè che non generano (nè devono...guai) generare profitto e per i quali quindi servono tanti tanti soldi. I conti vanno, ahimè, fatti con il bilancino non falciando con l'accetta perchè poi succedono disastri.

Secondo me, per rimettere in moto almeno un pò l'economia si potrebbe:

-sburocratizzare il mondo delle imprese. In una settimana si dovrebbe poter aprire un'azienda. E altrettanto tempo si dovrebbe dedicare alle scartoffie ad azienda avviata. Questo senza levare documentazioni importanti, tanto per fare due esempi durc e certificato antimafia (dove serve). Per fare questo però lo stato dovrebbe, oltre che legiferare in tal senso, aprire degli sportelli ad hoc con gente competente per agevolare le aziende. Ma dove reperire i fondi?

-Riforma dell'università e investimenti sulla ricerca. Trovare il modo, con meccanismi progressivi, di eliminare il baronato ed istituire commissioni per il finanziamento della ricerca tali che si prevengano favoritismi. Riforma dei finanziamenti in base al numero di studenti.

-studiare un modo perchè gli imprenditori in credito con lo stato possano scalare questi crediti almeno in parte dalle tasse, onde evitare che accendano mutui per pagare l'imu.

-disincentivazione dei contratti a tempo. Prendere un precario DEVE costare molto di più che assumere una persona con contratto indeterminato. Così si incentiverebbero le aziende ad investire sul personale invece che prendere carne da lavoro usa-e-getta che porta solo ad una dequalificazione del mercato del lavoro e ad una maggiore precarieta del quadro sociale (e ai circoli viziosi che questo comporta, anche a scapito delle stesse aziende);

-tetto massimo di stipendi per i manager delle società che si quotano in borsa e limite ai bonus da legare necessariamente al buon andamento dell'azienda (escludendo gli anni fiscali in qui i miglioramenti economici si ottengono con i licenziamenti). Questo per evitare che manager falliti facciano danni mandando in malora azionisti grandi e piccoli e aziende potenzialmente vitali solo per incassare buone uscite milionarie.

Basta così, volevo limitarmi invece ho scritto un mare di roba :asd:
 
Ad esempio vorresti lasciare l'80% della tassazione alle regioni, ma con il 20% restante lo stato non ci farebbe un bel niente ...
Se rimarrebbe troppo poco si potrebbe pure pensare ad un 70 % però:
Sanità, istruzione e difesa/sicurezza non possono che restare nelle mani dello stato e sono tutti settori "in perdita", cioè che non generano (nè devono...guai) generare profitto e per i quali quindi servono tanti tanti soldi.
non sono d'accordo sull'includere le voci sanità ed istruzioni interamente a carico dello Stato centrale piuttosto che delle singole Regioni questo perché troppi abusi vengono realizzati in questo modo.
Per me devono essere le Regioni (con un limitato aiuto dello Stato) ad occuparsi di pagare la realizzazione delle strutture e pagamento del personale.
Le Regioni - avendo autonomia - potrebbero produrre titoli per finanziare certe opere e/o affidarsi a donazioni.
Insomma, finendo di pensare allo Stato centrale come una mucca da mungere, ed i cittadini finendola di fare i finti tonti pensando che la baracca può continuare ad andare avanti come sempre, perché tanto ci saranno altri a pagare i conti.

Mentre riguardo ad un "nucleo" molto limitato di servizi - come ad es. la difesa - occorre mantenerla centrale.
 
-Diventare una repubblica federale stile USA, con ogni regione che gestisce i soldi da lei prodotti
-Sostituzione del senato attuale con un senato delle regioni, dove però regioni, come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, in attivo e che coprono i deficit negativi di altre regioni abbiano più peso delle altre in maniera proporzionale ed equa.
-Riduzione degli stipendi dei parlamentari del 50-60%, riduzione del finanziamento pubblico ai partiti del 75%(necessario per chi non è ricco e vuole una discreta campagna elettorale senza urlare cose populiste) e riduzione del numero dei parlamentari del 50%
-Tetto di 150 euro sui contanti prelevabili e spendibili al mese, divieto di pagamento in contanti sopra i 150, campagna di educazione sull'uso della moneta elettronica, riduzione del 90% dell'incasso bancario per le commissioni
-Nuove e rafforzate leggi su falso in bilancio, anticorruzione, riciclaggio, evasione fiscale
-Aumento dei fondi per la ricerca con tagli mirati nelle spese militari, non molto ovviamente
-Impossibilità di cariche multiple
-Rafforzamento lotta a corruzione e evasione
-Semplificazione della burocrazia, in stile Regno Unito, e privatizzazioni su molti settori, tranne quello dell'acqua
-Istituzione di una grande banca statale e pubblica, che possa concedere prestiti alle imprese con bassi tassi d'interesse
-Aumento delle tasse sul gioco d'azzardo
-Ispezione della spesa statale ed eliminazione dei possibili sprechi
-Discussione in parlamento di problemi riportati da programmi come Report, Presadiretta, etc.. (anche se non so come attuarlo)
-Rinegoziazione del Fiscal Compact
-Imu non da togliere, ma da rendere leggermente più equa, anche se già cosi la ritengo tale
-Con i soldi guadagnati dalla lotta all'evasione e dai tagli alla spesa, io ridurrei Irpef e Irap prima di altre tasse
-Divisione delle banche in istituti di credito e istituti d'investimento
-Rafforzamento normative per le banche
-Distinzione droghe pesanti e leggere, con legalizzazione di quest'ultime e della prostituzione protetta e che tutela i clienti (non fraintendetemi, penso solo che tanto sono già stradiffuse e che i soldi almeno entrerebbero nella pancia dello stato e delle associazione mafiose, in più le droghe leggere causano attualmente meno morti dell'alcol che è legale!)
-Eliminazione delle ricette mediche cartacee, solo dopo aver diffuso la banda larga in tutto il paese

Quando me ne vengono altre le dico

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Sanità, istruzione e difesa/sicurezza non possono che restare nelle mani dello stato e sono tutti settori "in perdita", cioè che non generano (nè devono...guai) generare profitto e per i quali quindi servono tanti tanti soldi. I conti vanno, ahimè, fatti con il bilancino non falciando con l'accetta perchè poi succedono disastri.

Dipende se guardiamo l'Italia sono in perdita, ma in alcune regioni che hanno un modello virtuoso ed esportabile sono in attivo.
 
Ultima modifica:
Evidenzierò alcuni dei punti in cui mi trovo in disaccordo:
-Tetto di 150 euro sui contanti prelevabili e spendibili al mese, divieto di pagamento in contanti sopra i 150, campagna di educazione sull'uso della moneta elettronica, riduzione del 90% dell'incasso bancario per le commissioni
Contrario perché in questo modo si arriverebbe ad uno Stato di Polizia senza intaccare minimamente il problema dell'evasione fiscale che rimane incentrato su:
criminalità organizzata (dove vengono usati presta nomi)
imprese medio-grandi (che possono pagare agevolmente studi per eludere la legge)
professionisti (cominciando dai manager per finire ai ruoli inferiori)
Mentre con simile norme si colpirebbero le famiglie (pure di pensionati e dipendenti) che devono giustificare le proprie spese in base a dubbi studi di settore, che sono nati per i professionisti. Risultano facilmente abusabili e poi spetta al cittadino giustificare certe spese, tra l'altro pure a distanza di anni.

-Istituzione di una grande banca statale e pubblica, che possa concedere prestiti alle imprese con bassi tassi d'interesse
Non penso sia necessario istituire un'altro carrozzone pubblico ma penso che lo stesso risultato potrebbe essere ottenuto in modo diverso. Anche se non sarebbe semplice.

-Distinzione droghe pesanti e leggere, con legalizzazione di quest'ultime
Non sono convinto perché risulterebbe più semplice commettere degli abusi, pure importanti, se poi aggiungiamo normative permissive nei confronti di chi commette danni perché in quel momento non era in grado di intendere o volere, la cosa diventerebbe ancora più odiosa.

e della prostituzione protetta e che tutela i clienti (non fraintendetemi, penso solo che tanto sono già stradiffuse e che i soldi almeno entrerebbero nella pancia dello stato
Non risolverebbe la situazione perché:
- diverse malattie sessuali non sono rilevabili subito ed anche se fosse possibile verificare subito lo stato di malattia, teoricamente le visite andrebbero fatte dopo ogni rapporto sessuale : dato che lo stesso cliente potrebbe divenire portatore di malattie e non è praticabile che il cliente stesso disponga di un certificato di esenzione di malattie (anche per gli abusi possibili)
- dove il tutto è stato legalizzato, i quartieri perdono valore e vengono gestiti dalla criminalità organizzata, nonostante l'apparente facciata di legalità esterna o per il turista in visita
- la prostituzione non sparirebbe dalle strade perché più di tanti non potrebbero entrare in tali strutture ed anche perché in questo modo eviterebbero di pagare le tasse
- la stragrande maggioranza delle prostitute sono costrette a diventarlo, non si tratta di una scelta, mentre le poche che lo fanno per scelta non sono in grado di soddisfare la domanda

Io penso che piuttosto che fare i moralisti (cosa difficile in un Paese in cui la religione la fà da padrone) oppure pensare di guadagnarci qualcosa da queste pratiche, una sana liberazione sessuale risulterebbe preferibile.
 
Evidenzierò alcuni dei punti in cui mi trovo in disaccordo:

Contrario perché in questo modo si arriverebbe ad uno Stato di Polizia senza intaccare minimamente il problema dell'evasione fiscale che rimane incentrato su:
criminalità organizzata (dove vengono usati presta nomi)
imprese medio-grandi (che possono pagare agevolmente studi per eludere la legge)
professionisti (cominciando dai manager per finire ai ruoli inferiori)
Mentre con simile norme si colpirebbero le famiglie (pure di pensionati e dipendenti) che devono giustificare le proprie spese in base a dubbi studi di settore, che sono nati per i professionisti. Risultano facilmente abusabili e poi spetta al cittadino giustificare certe spese, tra l'altro pure a distanza di anni.

Sarebbero da applicare insieme a ciò anche, come scritto qualche punto prima, delle norme più severe contro l'evasione, le false partite iva, i prestanomi etc. Ciò permetterebbe la tracciabilità.

Non penso sia necessario istituire un'altro carrozzone pubblico ma penso che lo stesso risultato potrebbe essere ottenuto in modo diverso. Anche se non sarebbe semplice.

Questa è un'opzione valida nel caso in cui non vi sia possibilità di dividere banche di credito e d'investimento, oppure di obbligare le banche a prestare all'economia reale (ipotesi più difficile).

Non sono convinto perché risulterebbe più semplice commettere degli abusi, pure importanti, se poi aggiungiamo normative permissive nei confronti di chi commette danni perché in quel momento non era in grado di intendere o volere, la cosa diventerebbe ancora più odiosa.

Le droghe leggere sono meglio dell'alcool, che uccide ogni anno 150 mila persone. Non vedo perchè l'alcool possa circolare ed esse no. In più il giro d'affari è enorme e a mio parere avremmo qualche miliardo in più all'anno. In più tutto ciò è da accompagnare con norme che pongano dei limiti, come per l'alcool. Ovvio che non puoi guidare dopo aver fumato per esempio.

Non risolverebbe la situazione perché:
- diverse malattie sessuali non sono rilevabili subito ed anche se fosse possibile verificare subito lo stato di malattia, teoricamente le visite andrebbero fatte dopo ogni rapporto sessuale : dato che lo stesso cliente potrebbe divenire portatore di malattie e non è praticabile che il cliente stesso disponga di un certificato di esenzione di malattie (anche per gli abusi possibili)
- dove il tutto è stato legalizzato, i quartieri perdono valore e vengono gestiti dalla criminalità organizzata, nonostante l'apparente facciata di legalità esterna o per il turista in visita
- la prostituzione non sparirebbe dalle strade perché più di tanti non potrebbero entrare in tali strutture ed anche perché in questo modo eviterebbero di pagare le tasse
- la stragrande maggioranza delle prostitute sono costrette a diventarlo, non si tratta di una scelta, mentre le poche che lo fanno per scelta non sono in grado di soddisfare la domanda

Io penso che piuttosto che fare i moralisti (cosa difficile in un Paese in cui la religione la fà da padrone) oppure pensare di guadagnarci qualcosa da queste pratiche, una sana liberazione sessuale risulterebbe preferibile.

Riguardo alle malattie, i clienti sono esposti a meno rischi (non sicuri al 100%), in più chi vuole fare ciò lo fa lo stesso, quindi sarebbe un decremento dei rischi accompagnato da una tassazione che porterebbe molti soldi (4 miliardi l'anno in Germania). Ciò ridurrebbe, nel bene e nel male, il giro della prostituzione illegale e controllata dal crimine organizzato. Non penso che ciò estinguerà quelle sulla strada, penso solo che uno preferirà correre meno rischi. Molte sono costrette a diventarlo, ma se il giro diminuisce di conseguenza diminuiscono le persone sfruttate.

Probabilmente non sarai d'accordo ma piuttosto che far affondare il paese con tutte queste tasse sarebbe meglio trovarli qui, come fanno altri paesi
 
Ultima modifica:
mi basterebbero 4-5 cose

oggi il costo della politica è di 24mld€ circa bisogna portarlo a circa 15mld€ (voce a sè) in più:
standardizzazione dei costi delle forniture alla PA di tutti i servizi
contratto di lavoro unico tra pubblico impiego e privato (un commesso della camera arriva fino a 6000€mensili:scandaloso)
affido appalti LLPP a società in base al capitale interamente depositato o versato (vedi che fine fanno i vari Caltagirone, non è altro che un intermediario che subappalta)
stipendio manager pubblici (alto livello) non superiore a 10 volte quello di un normale impiegato
sai quanti quattrini si risparmierebbero solo con queste voci?
 
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