Per quanto riguarda gli ssd ho letto sono più sicuri per urti e cadute ma ovviamente soggetti a problemi elettrici (cortocircuiti, sovralimentazioni) e che perdono i dati al punto che se un giudice ordina il sequesto di un pc con ssd, se lo vanno a riprendere dopo un certo periodo di giacenza non trovano più niente
https://www.infolabdata.it/dischi-ssd-lignoranza-verso-la-tecnologia-non-scusa/
Si chiama: "manipolare delle informazioni".
Lo studio è di parecchi anni fà (2014-2015) ed è su basi teoriche e non rilevate/empiriche (ovviamente all'epoca non c'erano dati statisticamente importanti sul comportamento degli ssd nel trattenere i dati a distanza di anni).
Su questo punto possiamo spezzare una lancia a favore: molti degli ssd inizializzati tra il 2012 ed il 2014 (che non sono finiti nel cestino o nel cassetto causa dimensione troppo piccola), funzionano.
Ritornando a quello studio, i dati furono inviati da Intel (che nell'ultimo quarto del 2014 rappresentava solo il 7% della produzione mondiale mentre ad es. Samsung era stabilmente al 30% con nand di qualità ben superiore).
Cosa importante è l'interpretazione corretta della tabella
Jedec è un organo che norma tra le altre cose, anche i prodotti di storage,
Questo perchè sono strumenti importanti proprio ai fini legali.
Jedec quindi in quello scritto parte da dati su uno studio teorico fatto da Intel per stabilire dei parametri sulla durata dei dati sul dispositivo quando questo ha già raggiunto il massimo di scritture dichiarato dal produttore (ad es. nel tuo caso Kingston A400 da 250GB, le condizioni descritte si osservano dopo che ci hai scritto 80 TB).
Si mette in relazione la temperatura cui stà la cella nand quando viene memorizzata e la temperatura di conservazione dell'ssd.
La situazione tipica evidenziata con un pc funzionante a 40° e una conservazione del dispositivo a temperatura di 30°C, rileva una conservazione di minimo 52 settimane (1 anno).
Solitamente la temperatura di memorizzazione sappiamo che è oltre 50°C e che la temperatura ambiente è inferiore a 30°C... quindi ci spostiamo molto più verso le 240 settimane.
Ora, lo studio si conclude così, e tutto quello che ne è venuto, sono state solo speculazioni giornalistiche.
Non si è considerato che non si stava scrivendo di SSD parzialmente scritti e "messi via", ma di dispositivi che avevano raggiunto un grado di usura considerato già limite, e quindi non traslabile nel mondo reale senza darne il giusto contesto.
Attualizzando ad oggi?
Sono cambiate le nand (in peggio), sono cambiati gli algoritmi di gestione (in meglio).
Questo studio che ha dettato le norme Jedec al giorno d'oggi è improponibile (lo era nel 2017 quando i tipi del data recovery lo hanno riciclato); oggi no.
Gli SSD perdono dati col tempo se non sono più alimentati e senza possibilità di eseguire dei refresh, non si discute e, Tad76, fai bene a considerare un HDD per i dati statici; ma i dati empirici, stanno fortunatamente smentendo tutto.
Inoltre, se stai a vedere le discussioni, ci sono molti ma molti più hdd rotti che non segnalazione di ssd che si rompono improvvisamente. Il motivo è un po la qualità degli ssd in commercio (ancora riusciamo a resistere al mercato degli ssd economici asiatici), ed un po, mi spiace dirlo, al calo della qualità degli hdd consumer di questo ultimo decennio.