michael chiklis
Utente Èlite
- 5,863
- 2,236
- CPU
- Intel i7-3770 @ 3,4 GHz
- Dissipatore
- CRYORIG M9i
- Scheda Madre
- ASROCK Z77 Pro3
- HDD
- Samsung 860 Evo
- RAM
- DDR3-1600 Kingston KHX16C9T3K2/16X 32 GB (4x8GB)
- GPU
- NVIDIA GeForce GTX 550 Ti
- Monitor
- Samsung SyncMaster T200
- PSU
- Antec EA650G Pro 650W
- Case
- Montech Air900 Mesh-Nero
- OS
- Win7 x64
Probabilmente ci sono dei "symbolic link" (collegamenti) che puntano a certe cartelle e che il software di recupero dati ha interpretato come se fossero dati reali.
Ad esempio, se c'è una cartella in D:\User\UTENTE\Desktop\fotomie che pesa 10 GB e un symlink in D:\ProgramData\UTENTE\Desktop\fotomie che punta alla cartella originale, il software di recupero può recuperare il symbolic link come fosse una cartella reale (quindi 2 volte).
Per evitare questo, bisogna impostare il software (se lo permette) in modo da tenere i symlink come tali durante la fase di recupero e/o di nasconderli...come ho fatto io, vedi fig:
Ad esempio, se c'è una cartella in D:\User\UTENTE\Desktop\fotomie che pesa 10 GB e un symlink in D:\ProgramData\UTENTE\Desktop\fotomie che punta alla cartella originale, il software di recupero può recuperare il symbolic link come fosse una cartella reale (quindi 2 volte).
Per evitare questo, bisogna impostare il software (se lo permette) in modo da tenere i symlink come tali durante la fase di recupero e/o di nasconderli...come ho fatto io, vedi fig: