Ogni giorno la società ti sbatte in faccia la realtà per quello che è, senza stare a indugiare più di tanto.
In altre occasioni invece, lo fa mascherando la presenza del marcio, dell'onnipresente male, che è l'apice della sua natura.
Un male che ti segue ad ogni passo, ogni cosa che fai, che pensi o che osi dire.
Non devi avere alcuna opinione personale, non devi avere alcun tipo di opinione che "urta" il suo sentire, il suo modo di vedere la realtà e il suo modo di decretarla come unica verità a cui tutti devono attenersi.................se non vogliono correre rischi.
Tutto ciò dà l'impressione di attraversare una giungla, in cui la fitta vegetazione ti impedisce di proseguire con disinvoltura, senza temere nulla. Altre volte invece sembra di attraversare una palude malsana dove ogni respiro brucia l'aria nei polmoni e ad ogni passo è come sprofondare.
Ma non sono i piedi che sprofondano, è la coscienza che si stà inabissando perchè è in uno stato di torpore, indotto da individui che sanno come agire per raggiungere un tale fine.
Questo senso di ottundimento, di apatia, è solo temporaneo perchè sanno come risvegliare coloro che sono caduti in questo stato di quiescenza, sanno come fare in modo che risveglino la loro collera, la violenza verbale, il disappunto e farli accanire contro i loro stessi "simili".
Altro che impressione, non lo è per niente, ma è molto facile credere che lo sia quando è stata fatta la scelta di non vedere e di non sentire.
In questo clima di falsità, gli stessi che si sorridono vicendevolmente, si abbracciano, si fanno regali, un attimo dopo potrebbero con estrema facilità odiarsi e vomitarsi reciprocamente ogni cattiveria possibile ed immaginalibile.