Ma la medicina siamo sicuri che è una scienza?
Secondo me sì, in continua evoluzione per fortuna, ma secondo me sì.
Poi sta a vedere quanto questa continua evoluzione ci collochi ancora nella fase sperimentale.
Ricordo ormai una ventina di anni fa che ci fu il periodo di gran dibattito sull'uso delle staminali per le cure delle mielolesioni, con le bordate del nostro Stato parassita circa l'etica nel ricavarle dai feti, dai cordoni ombelicali ecc...arrivarono le sintetiche da dove? Dalla Cina...ovviamente.
Così come ovviamente iniziarono a sperimentare subito sui topi e in breve tempo sugli umani in barba a qualsiasi buonsenso, facendo leva su chi ritiene di aver poco o nulla da perdere.
Ricordo un amico e accompagnatore che con 20k euro circa si fecero un mese in Cina (non ricordo la città) dove tale Wise Young ritenuto luminare e appunto "specialista" del caso faceva operazioni molto semplici: siringa, inserire liquido staminale, togliere ago. Il mese in Cina non era necessario per il post operazione anche perchè come spiegato era poco più invasivo di una infiltrazione, ma perchè volevano studiarti e vedere le reazioni che potevano verificarsi. Rispetto a un metodo consolidato, ai miei occhi penso avessero giusto una vaga idea di quel che stavano facendo.
Ebbene qualcosa recuperò, non a camminare, ma qualcosa recuperò e sicuro migliorò di tanto la sua situazione. Fu un successo, inutile nasconderlo e diciamoci la verità, 20k euro non sono una cifra impossibile, in fondo c'è chi si apre il mutuo per le vacanze estive con la famiglia.
Tutto questo aveva una "legggggerissima" controindicazione: le cellule staminali erano difficili da programmare e potevano mutare in cellule tumorali.
Son cose che solo a parlarne mi vien l'ansia, ma dopo tutta la pappardella, torno a chiedermi:
in un campo ancora poco conosciuto e con poche garanzie come la medicina neurochirurgica, quel medico luminare e specialista cosa aveva più di altri? Cosa lo definiva tale?
Secondo me aveva solo più pelo sullo stomaco di altri e tanta voglia di farsi un nome...anche sbattendosene altamente le balle di rischiare sulla pelle altrui.
Per tanti era uno specialista luminare, ai miei occhi un ricercatore senza scrupoli che non sapeva come sarebbe andata a finire in nessuno dei suoi pazienti.