Non voglio scrivere troppo di queste cuffie subito, ma aspetterò.
Vi darò le mie opinioni durante la recensione e alla fine, sarò un po più soggettivo nel descrivere alcune cose, quindi non punitemi troppo nei commenti.
Come scheda audio uso la scarlett 2i4 [Ty #Smith ]
Iniziamo:
LE AKG 712 PRO
LA SCATOLA:
La scatola, rivestita da una cover, sembra essere semplice e, al primo impatto, essenziale nella descrizione del prodotto e le foto che ci mostrano la cuffia non ci dicono troppo.
Ma quando si toglie quella che sembra la sua gabbia ci troviamo davanti a una scatola, completamente diversa, nera e spoglia di tutto, con l'eccezione di una sola parola al centro della scatola che dice, Expect [Aspettati], che ci invita, anzi, ci provoca, ad andare avanti e cercare di scoprire cosa contenga quella scatola.
Aperta "la prima anta" ne troviamo un'altra, uguale alla precedente, ma questa volta la parola cambia, Discover [Scopri], e si inizia subito ad essere quasi impazienti, desiderosi di entrare in possesso della nostra cara cuffia.
Quasi per uno scherzo, aperta la seconda anta ci troviamo la custodia, in velluto nero e foderata all'interno, che copre la nostra cuffia e ci fa salire sempre di più il desiderio di prenderla in mano.
Tolto l'ultimo ostacolo tra noi e la cuffia, la si trova lì, finalmente, sembra molto fragile e quasi si brama di volerla prendere, proprio come quando vedi, per la prima volta, tuo figlio. La cuffia presenta i lineamenti arancioni che ne risaltano i dettagli e ne elevano i fascino, ma il colore principale è il nero che ricopre tutta la superficie. I padiglioni sono rigorosamente rivestiti in velluto nero. E sotto la cuffia troviamo scritta l'ultima didascalia: Perfection.
Distolta l'attenzione dall'elemento principale notiamo i manuali e l'adesivo che avevamo buttato via senza nemmeno essercene accorti (si trovavano tra la custodia e le cuffie), un cavo da 3m arancione con adattatore jack da 3.5 a 6.3 e un'altro cavo arricciato (nero questa volta) dalla lunghezza più o meno uguale.
LA CUFFIA
Caratteristiche della cuffia riferite dalla AKG:
Type: Open-back, dynamic headphones
Sensitivity 105 dB/V
Frequency range 10 Hz - 39.800 Hz
Rated impedance 62 ohms
Max. input power 200 mW
La cuffia sembra molto fragile. Infatti lo stile che contraddistingue la AKG, purtroppo, ci da questa sensazione a cui bisogna abituarsi; per questo si deve sempre avere la massima cura delle proprie cuffie, rendendosi conto di non avere un giocattolo tra le mani, ma una cuffia di un certo calibro, che non è fatta per i bambini e ha bisogno di essere maneggiata da mani che si rendano conto del suo valore e la trattino con rispetto. Ciò non toglie, d'altro canto, che la cuffia non sia robusta dove serve. I padiglioni, infatti, sono la parte più forte di questa AKG e gli danno anche la giusta importanza, al contrario, essa presenta una parte superiore che è molto essenziale e fine, composta da una fascia in cuoio, con il marchio AKG inciso sopra, e due tubi, di colore arancio, che collegano le due estremità; il tutto collegato da un particolare marchingegno fatto di plastica (Per la flessibilità che necessita il componente) e di filo elasticizzato.
Per quanto riguarda la comodità, quando ascolti questa bestia ti rinfreschi dentro e sembra che non ti faccia sentire nient'altro che il suo suono, facendoti entrare in una situazione quasi di estasi, aiutandoti ad isolarti dal mondo per assaporare i suoi suoni perfetti. Tutto, però, sembra quasi svanire quando togliamo la musica e sentiamo la cuffia per quel che è: non che sia malvagia, ma i padiglioni, rivestiti in velluto, stringono un po troppo (forse si deve ancora rilassare del tutto la cuffia, diamogli il beneficio del dubbio ancora per qualche giorno) e dopo lunghe sessioni di ascolto non si ha la necessità di togliere le cuffie, anche se a volte viene questa voglia. La fascia non è opprimente sul cranio, anzi, quasi non si sente, almeno che non si è particolarmente sensibili.
Per parlare del suono della cuffia potrei spendere troppe parole, ma non voglio sembrare troppo poco oggettivo; quindi dirò le cose secondo il mio parere, in pochissime parole.
La cuffia si sente bene,è bilanciata e non è fastidiosa; non prevale nessuno dei toni; il suono è coinvolgente, avvolgente e omogeneo. L'audio è pulito, tutti i suoni sono chiari e ben distinti gli uni dagli altri. Riesce ad isolarti e a farti restare centrato su quello che senti.
Spero di non aver speso troppe parole inutili, ed essere stato chiaro quando volevo.
Finisco la mia recensione così, sperando di avervi fatto sentire anche voi quello che io ho provato.
Vi darò le mie opinioni durante la recensione e alla fine, sarò un po più soggettivo nel descrivere alcune cose, quindi non punitemi troppo nei commenti.
Come scheda audio uso la scarlett 2i4 [Ty #Smith ]
Iniziamo:
LE AKG 712 PRO
LA SCATOLA:
La scatola, rivestita da una cover, sembra essere semplice e, al primo impatto, essenziale nella descrizione del prodotto e le foto che ci mostrano la cuffia non ci dicono troppo.
Ma quando si toglie quella che sembra la sua gabbia ci troviamo davanti a una scatola, completamente diversa, nera e spoglia di tutto, con l'eccezione di una sola parola al centro della scatola che dice, Expect [Aspettati], che ci invita, anzi, ci provoca, ad andare avanti e cercare di scoprire cosa contenga quella scatola.
Aperta "la prima anta" ne troviamo un'altra, uguale alla precedente, ma questa volta la parola cambia, Discover [Scopri], e si inizia subito ad essere quasi impazienti, desiderosi di entrare in possesso della nostra cara cuffia.
Quasi per uno scherzo, aperta la seconda anta ci troviamo la custodia, in velluto nero e foderata all'interno, che copre la nostra cuffia e ci fa salire sempre di più il desiderio di prenderla in mano.
Tolto l'ultimo ostacolo tra noi e la cuffia, la si trova lì, finalmente, sembra molto fragile e quasi si brama di volerla prendere, proprio come quando vedi, per la prima volta, tuo figlio. La cuffia presenta i lineamenti arancioni che ne risaltano i dettagli e ne elevano i fascino, ma il colore principale è il nero che ricopre tutta la superficie. I padiglioni sono rigorosamente rivestiti in velluto nero. E sotto la cuffia troviamo scritta l'ultima didascalia: Perfection.
Distolta l'attenzione dall'elemento principale notiamo i manuali e l'adesivo che avevamo buttato via senza nemmeno essercene accorti (si trovavano tra la custodia e le cuffie), un cavo da 3m arancione con adattatore jack da 3.5 a 6.3 e un'altro cavo arricciato (nero questa volta) dalla lunghezza più o meno uguale.
LA CUFFIA
Caratteristiche della cuffia riferite dalla AKG:
Type: Open-back, dynamic headphones
Sensitivity 105 dB/V
Frequency range 10 Hz - 39.800 Hz
Rated impedance 62 ohms
Max. input power 200 mW
La cuffia sembra molto fragile. Infatti lo stile che contraddistingue la AKG, purtroppo, ci da questa sensazione a cui bisogna abituarsi; per questo si deve sempre avere la massima cura delle proprie cuffie, rendendosi conto di non avere un giocattolo tra le mani, ma una cuffia di un certo calibro, che non è fatta per i bambini e ha bisogno di essere maneggiata da mani che si rendano conto del suo valore e la trattino con rispetto. Ciò non toglie, d'altro canto, che la cuffia non sia robusta dove serve. I padiglioni, infatti, sono la parte più forte di questa AKG e gli danno anche la giusta importanza, al contrario, essa presenta una parte superiore che è molto essenziale e fine, composta da una fascia in cuoio, con il marchio AKG inciso sopra, e due tubi, di colore arancio, che collegano le due estremità; il tutto collegato da un particolare marchingegno fatto di plastica (Per la flessibilità che necessita il componente) e di filo elasticizzato.
Per quanto riguarda la comodità, quando ascolti questa bestia ti rinfreschi dentro e sembra che non ti faccia sentire nient'altro che il suo suono, facendoti entrare in una situazione quasi di estasi, aiutandoti ad isolarti dal mondo per assaporare i suoi suoni perfetti. Tutto, però, sembra quasi svanire quando togliamo la musica e sentiamo la cuffia per quel che è: non che sia malvagia, ma i padiglioni, rivestiti in velluto, stringono un po troppo (forse si deve ancora rilassare del tutto la cuffia, diamogli il beneficio del dubbio ancora per qualche giorno) e dopo lunghe sessioni di ascolto non si ha la necessità di togliere le cuffie, anche se a volte viene questa voglia. La fascia non è opprimente sul cranio, anzi, quasi non si sente, almeno che non si è particolarmente sensibili.
Per parlare del suono della cuffia potrei spendere troppe parole, ma non voglio sembrare troppo poco oggettivo; quindi dirò le cose secondo il mio parere, in pochissime parole.
La cuffia si sente bene,è bilanciata e non è fastidiosa; non prevale nessuno dei toni; il suono è coinvolgente, avvolgente e omogeneo. L'audio è pulito, tutti i suoni sono chiari e ben distinti gli uni dagli altri. Riesce ad isolarti e a farti restare centrato su quello che senti.
Spero di non aver speso troppe parole inutili, ed essere stato chiaro quando volevo.
Finisco la mia recensione così, sperando di avervi fatto sentire anche voi quello che io ho provato.
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