- 38,402
- 13,813
- CPU
- i5 13600KF @5.4/4.3 GHz
- Dissipatore
- Thermalright Frozen Notte 360
- Scheda Madre
- MSI Z690 Tomahawk Wifi DDR4
- HDD
- Samsung 990 Pro 2TB e Crucial MX500 2TB
- RAM
- Crucial Ballistix 2x16GB 3200MT/s CL16 @4000C17
- GPU
- Asus TUF RTX 4070 Ti Super
- Monitor
- LG 27UL650 UHD
- PSU
- Seasonic Prime TX-750
- Case
- Sharkoon CA200M
- OS
- Windows 11 Pro
Tieni presente che comunque negli ultimi mesi i produttori si stanno concentrando sempre di più sugli M.2 NVME, lasciando un po' perdere i SATA: i produttori principali tipo Samsung e Crucial non so esattamente da quanto tempo vendono i loro MX500 e 870 Evo senza averli mai sostituiti con qualcosa di nuovo (anche se quasi sicuramente ci sono stati dei "refresh" silenti).
In un mercato ancora in rapida evoluzione come quello degli SSD ciò crea una disparità di valore, oltre che di prestazioni, tra M.2 e SATA perchè i primi contano sulle tecnologie più aggiornate.
Detto questo, al di là delle fluttuazioni di prezzi giornaliere che possono cambiare le cose (anche a causa delle offerte) ti direi che per quello che vedo, negli ultimi tempi, c'è ancora convienienza economica a prendere un buon SATA sul taglio da 4TB (come ti hanno fatto notare), mentre per i tagli da 2TB e 1TB sostanzialmente i prezzi tra M.2 e SATA di pari qualità sono allineati. Quindi ha più senso stare sui primi, se si ha disponibilità di uno slot.
Questo, ripeto, in generale, poi si valuta sempre caso per caso.
Comunque volevo ulteriormente sottolineare come la velocità di picco non sia un indice attendibile di performance.
Questo grafico indica come varia la velocità di scrittura di un P3 Plus nel corso del tempo:
(fonte: https://www.tomshardware.com/reviews/crucial-p3-plus-ssd-review-capacity-on-the-cheap)
Praticamente una volta terminata la cache la velocità crolla a 100MBps. E la cache è ampia a unità vuota (550GB in questo esempio), ma si contrae mano a mano che l'SSD si riempie, oltre al fatto che ci vuole tempo per ripristinarla una volta terminato il processo di scrittura. Quindi uscire dalla cache è più facile di quello che si potrebbe pensare.
Questo è solo un esempio molto immediato dove un drive QLC dramless soffre; ce ne sono molti altri anche di uso maggiormente comune (uso misto scritture\letture, letture e scritture di file di dimensione eterogenea).
In un mercato ancora in rapida evoluzione come quello degli SSD ciò crea una disparità di valore, oltre che di prestazioni, tra M.2 e SATA perchè i primi contano sulle tecnologie più aggiornate.
Detto questo, al di là delle fluttuazioni di prezzi giornaliere che possono cambiare le cose (anche a causa delle offerte) ti direi che per quello che vedo, negli ultimi tempi, c'è ancora convienienza economica a prendere un buon SATA sul taglio da 4TB (come ti hanno fatto notare), mentre per i tagli da 2TB e 1TB sostanzialmente i prezzi tra M.2 e SATA di pari qualità sono allineati. Quindi ha più senso stare sui primi, se si ha disponibilità di uno slot.
Questo, ripeto, in generale, poi si valuta sempre caso per caso.
Comunque volevo ulteriormente sottolineare come la velocità di picco non sia un indice attendibile di performance.
Questo grafico indica come varia la velocità di scrittura di un P3 Plus nel corso del tempo:
(fonte: https://www.tomshardware.com/reviews/crucial-p3-plus-ssd-review-capacity-on-the-cheap)
Praticamente una volta terminata la cache la velocità crolla a 100MBps. E la cache è ampia a unità vuota (550GB in questo esempio), ma si contrae mano a mano che l'SSD si riempie, oltre al fatto che ci vuole tempo per ripristinarla una volta terminato il processo di scrittura. Quindi uscire dalla cache è più facile di quello che si potrebbe pensare.
Questo è solo un esempio molto immediato dove un drive QLC dramless soffre; ce ne sono molti altri anche di uso maggiormente comune (uso misto scritture\letture, letture e scritture di file di dimensione eterogenea).
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