Guarda, mi limito a darti la mia esperienza, proponendoti più dettagli possibili.
Premetto che tutto dipende da chi sei, se per esempio riesci a dormire 3 ore a notte per recuperare tempo e studiare ben venga...
Io in triennale un paio di "sciocchezze" le ho fatte, tutto dipendeva dal fatto di volere soldi miei da poter spendere senza avere quel rimpianto del "sto buttando i soldi di mio padre per shots e cazzeggio", ma anche per una questione di indipendenza economica. Cioè principalmente io volevo uscire il sabato sera, spendere 200€ e non tornare a casa sentendomi a disagio per aver buttato i soldi che mio padre mi dava per pagare l'affitto (sono uno studente fuorisede).
Quindi ho cominciato a lavorare, che lavoro farà mai uno studente? il cameriere.
Lavoravo un boato: matrimoni, battesimi, cresime... c'erano mesi che riuscivo a mettere da parte sui 1300€, ma vivevo per lavorare.
In tutto questo ho avuto le peggiori performance all'università, parliamo di anni dove davo tipo 2-3 esami con 18-19 se andava bene, ricordo il secondo anno, è stato pessimo veramente, solo 1 esame in tutto l'anno... però lavoravo, ero contento che mettevo le mani in tasca e non sentivo solo la fodera, però guardavo troppo all'oggi e poco o niente al futuro, che è stato il primo errore.
Lavorare e studiare per me è stato pressochè impossibile, non sono riuscito a bilanciarmi tra le due cose perchè non mi era proprio possibile...se lavori come cameriere a chiamata, quando ti chiamano almeno teoricamente ti puoi rifiutare, ma in realtà devi andare, devi essere disponibile... altrimenti cominciano a non considerarti più, quindi ti senti obbligato ad andare sempre, il maître voleva avere a disposizione una squadra di camerieri efficiente, addestrata per funzionare insieme, è chiaro che non puoi fare il lavativo.
Col senno di poi, con mio padre che mi invitava a non farlo, non l'avrei fatto, o forse avrei interrotto dopo pochi mesi, avendo da subito capito che lavorare e studiare per me non era fattibile in quel contesto.
Considera che in tre anni in triennale non ho potuto proprio partecipare agli ultimi appelli della sessione estiva ed all'unico appello della sessione autunnale, cioè già erano pochi gli appelli alla mia università, poi me ne privavo io stesso perchè volevo andare a lavorare. D'estate mi facevo l'intera stagione, figurati con quale voglia ci si metteva a studiare per dare anche un solo esame a settembre. Che poi mi dicevo io: che sarà mai, 2 ore al giorno tutta l'estate e preparo l'esame...ma quando, mai riuscito a fare.
Io non ti dico di non andare a lavorare, se lo fai è un bene e non te ne pentirai, ciò che ti consiglio è di fare attenzione al fatto che all'università devi dedicare culo, anima e corpo...e se di questi te ne resta un pezzetto allora lavora, ma non togliere tempo prezioso allo studio. Io l'ho sottratto questo tempo, e chiaramente ho ritardato la mia entrata nel mondo del lavoro...quando, come me, vedrai i tuoi coetanei accedere da laureati nel mondo del lavoro rimpiangerai di aver ritardato gli studi.
spero di aver contribuito.