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Non è la prima volta che lo scrivi quì sul forum, io me l'ero "memorizzato" e avevo intenzione di chiederti qualcosa in più, prima o poi. xDed ora sto facendo una telematica per la magistrale.
ho fatto nalisi matematica 1 e 2 corrispondenti a 12 CFU CIASCUNO (!) e analisi 1 aveva un terzo del corso che corrsipondeva approssimativamente all'utlimo anno dello scientifico, e poi tutta roba nuova, non parliamo di analisi 2.Sì, si fa un corso di 6cfu di analisi matematica, che come programma corrisponde al programma di un liceo scientifico o di un istituto tecnico
E mi fermerò a questo :asdtanto per informazione: a roma la facoltà di _Matematica ha attiva il corso di laurea in "Matematica per l'intelligenza artificiale"... ti lascio immaginare i corsi come sono!
Tra l'altro solitamente all'estero (EU almeno) la vita costa di piùsolo sulla carta
ti manca il confronto con gli altri, non puoi chiedere e ricevere spiegazioni da un professore (che nei corsi universitari di informatica è SEMPRE un esperto, con progetti, collaborazioni e pubblicazioni alle spalle); ci sono parecchi studi che dimostrano che perfino con corsi di laurea on-line la preparazione che ha uno che "si laurea" non è comparabile
questa è una fesseria, e pure bella grossa:
l'unica differenza reale tra Italia ed estero è che all'estero è più probabile ricevere una paga che sia commisurata all'esperienza maturata (nel caso non si abbia la luerea) e/o al titolo che presenti, mentre qui cercano solo di sfruttarti a basso costo,
Presentati all'estero con una laurea in informatica presa in Italia... si sfregano le mani perché già sanno che el conoscenze teoriche INDISPENSABILI le hai tutte, alla pratica ci pensano loro;
presentati qui in italia nelle milioni di aziende e aziendine magna-magna e cercano solo di pagarti il meno possibile. che tu abbia la laurea oppure no O, in altre parole, all'estero (poi dipende dove, mica ovunque), ti pagano di più.
Qui, nel forum, ho notato, che c'è la diffusa convinzione che la laurea in informatica e la programmazione siano la stessa cosa...
nulla di più sbagliato, in informatica si fa matematica, logica, teoria e pratica di algoritmi, di database, di tecniche di programmazione e questo solo per cominciare! tutte cose che sono necessarie per accedere a determinati tipi di lavori di alto livello (solitamente dentro grosse multinazionali);
per fare il programmatore non serve la laurea, basta un diploma e spesso neanche quello
Ma non importa. Si guadagna di più e si vive con più tranquillità e serenità.Tra l'altro solitamente all'estero (EU almeno) la vita costa di più
Senti scusami, siccome ho capito che sei uno studente mi chiedevo ma nel tuo percorso hai mai avuto obblighi di frequenza relativi magari a laboratori o robe varie?Io sto finendo la laurea e non conosco i design pattern, o meglio ne conosco uno (MVC) e pure superficialmente.
Dove lo abbiamo visto (l'insegnamento si chiamava Ing del Software) l'esame l'ho superato pure bene: con 28.
Pensa, c'era da fare anche il progetto ma non era richiesto e nemmeno previsto nei requisit usarlo.
L'abbiamo visto in teoria (ecco perché dicevo superficialmente), l'ho studiato in teoria e ho preso quel voto lì (complessivo della parte di teoria e del progetto).
E' vero, l'università ti da le basi, l'avevo scritto anche io, il problema è che ti da solo quello. Fin troppe basi (so già che quì vi strapperete i capelli).
Sui dev incapaci, ne trovi a bizzeffe pure di laureati (i neolaureati appunto).
Non nego che ce ce possano essere anche tra quelli "esperienziati".
In linea di principio però è gente che o ha avuto poco tempo per maturare esperienza, oppure ha avuto poca voglia di impegnarsi e imparare dalla propria esperienza.
---/
Ora una precisazione, quando dicevo che puoi fare da solo, intendevo semplicemente senza un titolo di laurea, non senza alcun tipo di titolo/certificato. Ce ne sono di molto validi che ti formano su un campo specifico, in maniera verticale.
E quei titoli valgono molto all'estero. @BAT
D'acordo con te invece sul discorso di "confronto" quotidiano con professori. Infatti è uno dei vantaggi che ti offre un corso di laurea.
L'altro vantaggio, che è anche uno dei motivi per cui la laurea viene richiesta dal mondo del lavoro, è che specialmente se la finisci in tempo, impari e dimostri di saper gestire i tuoi tempi, di saper gestire un grosso carico di lavoro e di stress. Per uno studente neolaureato questi sono tutti fattori oggettivi, e come tali vengono valutati positivamente.
Nello studio individuale invece ti detti da solo i tuoi tempi e ti spalmi il carico di lavoro come ti pare e piace.
Insomma te la prendi con comodo e non impari a lavorare "sotto pressione". Il concetto è questo.
Riguardo invece al "confondere la laurea di informatica con il lavoro di programmatore" diciamo che è senz'altro sbagliata sul lungo periodo, ma nell'immediato un laureato in informatico, a meno che non sia una cima, va a fare proprio quello di lavoro: il programmatore. Non va a fare il progettista. Se hai da ridire anche su questo sono tutt'orecchie.
Sì, si fa un corso di 6cfu di analisi matematica, che come programma corrisponde al programma di un liceo scientifico o di un istituto tecnico. Ma hey, lo stai facendo all'università = l'università ti da anche conoscenze di matematica.
Poi si fanno 6-9 cfu di prob & statistica e 6cfu di fisica o di chimica (caxxo c'entrano la fisica e la chimica con l'informatica).
Sempre programmi già fatti e strafatti alle superiori. Quando parlavo di "troppe basi"...
Sempre in confronto al programma svolto in 5 anni di un ITIS, ti sporchi le mani con codice molto di più lì di quanto hai la possibilità di farlo all'università perché le ore effettive di laboratorio vengono costantemente tagliate.
Insomma il pogramma di teoria te lo facciamo tutto, ti facciamo tipo due ore a settimana di laboratorio (in cui mettere in pratica quello che ti abbiamo spiegato in tutta la settimana), il resto te lo fai a casa. Peccato che uno studente ha come priorità quella di finire gli esami in tempo, non di diventare una cima in tutto ciò che gli si propone.
Non sto facendo di tutta l'erba un fascio ma questa è stata la mia esperienza all'università.
Su questo posso solo farti un plauso, hai praticamente scritto lo stesso che scriverei io.
Pensi quello che penso io. Purtroppo la realtà è questa.
Poi a dire "eh ma i laureati fuggono tutti dall'Italia", ma meno male, beato chi può farlo!
L'obbligo di frequenza nelle università pubbliche italiane non c'è, che si tratti di laboratorio o di lezioni frontali di teoria. *obblighi di frequenza relativi magari a laboratori o robe varie?
Esatto a medicina è sempre obbligatorio ad esempio.L'obbligo di frequenza nelle università pubbliche italiane non c'è, che si tratti di laboratorio o di lezioni frontali di teoria. *
Io però ho sempre seguito tutto quello che ho potuto. Anche perché, se hai la possibilità di farlo perché non sfruttare l'occasione. In presenza si impara molto di più che "a distanza", e si fatica anche di meno. Se però uno lavora anche, allora non ha molta scelta..
* O per lo meno, non c'è per quanto riguarda le facoltà di informatica, credo che il discorso sia diverso per le facoltà mediche ad esempio.