IL Nucleare: Speranza o Distruzione?

  • Autore discussione Autore discussione Fall4
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Aku, non credere alla favoletta dell'idrogeno come energia pulita.
I media ci hanno proposto per anni la pillola indorata dell'idrogeno, tralasciando però un piccolissimo dettaglio:
l'energia elettrica per fare l'idrolisi dell'acqua da dove la prendiamo?
Da centrali nucleari che bruciano carbone o nafta, oppure da centrali fotovoltaiche?

Ma io infatti non c'ho mai creduto a questa favola ;). Forse dovevo specificarlo meglio anche nel post. Il problema dell'idrogeno è quello della reperibilità. Con l'idrogeno torneremo a dipendere ancora una volta dai combustibili fossili. La storia dell'idrolisi l'avevo sentita tempo fa dal mio professore di chimica (non dai media), però è chiaro che serve produrre energia per attuare il processo.
Volevo invece riprendere un'osservazione fatta da un utente qualche post fa (mi sembra valerius 14). Migliorare anche l'efficienza degli impianti o dei motori è l'altra strada da compiere, per cercare di ridurre la domanda di combustibile. A tal proposito io sogno ancora oggi un motore Stirling con dei rigeneratori quasi perfetti. Il ciclo Stirling per chi non lo sapesse, sulla carta ha il rendimento equivalente alla macchina perfetta di Carnot. Il problema sono proprio i rigeneratori. Senza di questi il ciclo Stirling si riduce a un Ciclo Otto! Secondo me si potrebbe osare di più su questo motore, dato che può funzionare sia con aria, elio, idrogeno, biomasse, rumori e vibrazioni ridotte (non sono presenti valvole). Il vero problema da risolvere, oltre ai rigeneratori sono quelle delle dimensioni, potenze prodotte (magari si potrebbe sfruttare per scaldare l'acqua con lo scambiatore e poi aggiungere una turbina per generare lavoro meccanico, lo so sto farneticando xD) e dei costi. Ma fino a quando i "potenti" avranno interesse a continuare con il carbone, petrolio, nucleare, probabilmente non sentiremo parlare di nè di vere nuove invenzioni, nè di nuove tecnologie o materiali e lo Stirling come in passato non emergerà mai.
 
Ma io infatti non c'ho mai creduto a questa favola ;). Forse dovevo specificarlo meglio anche nel post. Il problema dell'idrogeno è quello della reperibilità. Con l'idrogeno torneremo a dipendere ancora una volta dai combustibili fossili. La storia dell'idrolisi l'avevo sentita tempo fa dal mio professore di chimica (non dai media), però è chiaro che serve produrre energia per attuare il processo.
Volevo invece riprendere un'osservazione fatta da un utente qualche post fa (mi sembra valerius 14). Migliorare anche l'efficienza degli impianti o dei motori è l'altra strada da compiere, per cercare di ridurre la domanda di combustibile. A tal proposito io sogno ancora oggi un motore Stirling con dei rigeneratori quasi perfetti. Il ciclo Stirling per chi non lo sapesse, sulla carta ha il rendimento equivalente alla macchina perfetta di Carnot. Il problema sono proprio i rigeneratori. Senza di questi il ciclo Stirling si riduce a un Ciclo Otto! Secondo me si potrebbe osare di più su questo motore, dato che può funzionare sia con aria, elio, idrogeno, biomasse, rumori e vibrazioni ridotte (non sono presenti valvole). Il vero problema da risolvere, oltre ai rigeneratori sono quelle delle dimensioni, potenze prodotte (magari si potrebbe sfruttare per scaldare l'acqua con lo scambiatore e poi aggiungere una turbina per generare lavoro meccanico, lo so sto farneticando xD) e dei costi. Ma fino a quando i "potenti" avranno interesse a continuare con il carbone, petrolio, nucleare, probabilmente non sentiremo parlare di nè di vere nuove invenzioni, nè di nuove tecnologie o materiali e lo Stirling come in passato non emergerà mai.


ma perche non mettiamo mega accumulutori e mega batterie in giardino... appena viene un temporale BAMMM un fulmine ci da tt l'energia di cui abbiamo bisogno per almeno un centinaio di anni...
 
Ritorno al Futuro 1 non ti ha insegnato niente :asd:

:asd:

comunque il nucleare a fusione se si riuscisse ad ottenere sarebbe una cosa serai..

PS : raga dopo un po' d'assenza sono tornato ! xD
 
ok, ma pensate solo che per costruire un reattore a fusione servono in media 10 miliardi di euro, e questo per condurre esperimenti sulla fusione nucleare....Vedete il mondo come è?? Ogni giorno sentiamo parlare di paesi poveri e associazioni benefiche, ma i governi che spendono 10 miliardi di € per esperimenti che poi non hanno portato a nessun risultato mi sembra un assurdità.
Con 10 miliardi di € sfamavamo l' intera africa, ma come sappiamo il mondo va così...e sempre sarà...
 
Queste sono le regole dell'economia purtroppo, DEVONO esserci paesi poveri. Siamo ancora in alto mare, ma tra 100 anni troveremo un modo alternativo.
 
ragazzi già oggi sono presenti nel mondo nuove tecnologie per produrre energia elettrica, motori alimentati da idrogeno per le auto, celle fotovoltaiche ad alta resa, ecc..... solo che chi controlla le attività petrolifere e nucleari ha un guadagno troppo elevato per abbandonare queste fonti energetiche.

Il costo medio attuale di una centrale nucleare è di circa 2000-2200 euro/kWe installato, ovvero il costo in conto capitale di una centrale da 1000 MWe è di circa 2 miliardi di euro. Il costo dell’EPR da 1600 MWe (il reattore europeo di III Generazione fornito dalla franco-tedesca Areva) è di 3 miliardi di euro [2].

In realtà, sul Web circolano anche altre cifre – qualcuno arriva a dichiarare 15-20 miliardi di euro per il solo reattore – ma quelle più attendibili variano in una “forbice” fra 3-7 miliardi di euro. Il nodo, non facile da districare, riguarda cosa s’intenda per “costo”: il reattore, oppure la struttura? Entrambi?
Non dimentichiamo che, proprio per il nucleare, ci sono delle procedure d’infrazione aperte dall’UE per il finanziamento “occulto”, usando fondi statali per finanziare imprese private, che lavorano in quello che dovrebbe essere un libero mercato. Insomma, un ginepraio.
In effetti, la cifra di 5 miliari di euro per una centrale (struttura + reattore) da 1600 MWe è credibile, ma qui salta fuori un altro coniglio dal cappello: la “levitazione” dei costi.
Un chiaro esempio di questi problemi è la costruzione in corso a Okiluoto, in Finlandia, di un reattore europeo pressurizzato ad acqua (EPR) di nuova generazione – il primo reattore di questo tipo – che dopo soli diciotto mesi di costruzione ha già accumulato un ritardo di diciotto mesi sul programma, superando già adesso il budget previsto di 700 milioni di euro [4].

I tempi di costruzione delle centrali, dagli anni ’70 ad oggi, sono praticamente raddoppiati: per la maggior complessità tecnologica, per i sistemi di sicurezza, ecc. Se non sono riusciti a star “dentro” nei tempi (e quindi nei costi) tutti gli altri, c’è da sperare che ci riusciremo noi italiani?
Si potrà ricordare che il reattore finlandese è di nuova generazione, ma il fenomeno del procrastinarsi dei tempi di costruzione è un fenomeno planetario, che riguarda anche le centrali non sperimentali.

Poi, bisogna conteggiare i finanziamenti per “compensazione” alle popolazioni (termine assai poco chiaro) che ammonteranno a 3-4000 euro/anno per MWe installato: in pratica, una centrale da 1.600 MWe sborserà a “qualcuno” circa 6 milioni di euro l’anno.
Nel decreto recentemente approvato [5], si parla addirittura di “interventi a pioggia” per tutti: Comuni, Province, sconti sull’IRPEF, sulle forniture elettriche…ancora…roba da Babbo Natale Atomico, mica scherzi.
Saremo curiosi di verificare, dopo le elezioni regionali, quando si saprà chi si “beccherà” la centrale sulla cocuzza – prima no, ovvio, votate tranquilli… – quante di queste “piogge” di denaro rimarranno.
Bisogna stare attenti quando si parla di provvedimenti a favore della popolazione, perché quei soldi s’intendono dati agli amministratori locali, che sono cosa assai diversa dalle popolazioni.
Scusate il sospetto, ma i trucchi delle tre carte di Tremonti li conosciamo da tempo: magari “cartolarizzerà” quei benefici, “spalmandoli” in 25 esercizi finanziari…roba del genere…ma la centrale arriverà, sicuro. Cioè, sicuro: forse.
Calcolando benefici a “pioggia”, costi di costruzione e quant’altro…chiudiamo la faccenda a 7 miliardi di euro per una centrale da 1.600 MWe per 25 anni? Senza considerare, ovviamente, l’Uranio, il personale, le scorie…
I sostenitori del nucleare affermano che la “forza” del sistema è una produzione continua, senza interruzioni: falso. Anche le centrali nucleari, come tutti i sistemi complessi, necessitano di manutenzione: altrimenti, si spalancano veramente le porte dell’Inferno Nucleare, perdite di isotopi radioattivi, morte immediata di centinaia di persone nel luogo del disastro e morte a causa di esposizione alle radiazioni dal 500% al 6500% in più del normale.
concediamo a quelle centrali di produrre alla massima potenza per l’80% del tempo, da quando entreranno in funzione (circa 2020) al 2045.
Una centrale da 1.600 MWe produrrà, in un anno (all’80%), circa 11,2 milioni di MWh (11,2 TWh), in 25 anni 280 milioni di MWh (280 TWh).
Quanta potenza elettrica di fonte eolica sarebbe possibile installare con 7 miliardi di euro?
Calcolando il costo di 1 MW di potenza eolica installato in mare – lontano dalla costa, su piattaforma ancorata, invisibile da terra – in 1,3 milioni di euro [6] (+ 25-30% rispetto agli impianti a terra [7]), potrebbero essere installati 5.385 MW. Quanto produrrebbero in 25 anni?
Siccome le mappe eoliche del CESI [8] stimano nella aree marine del basso Adriatico, del Canale di Sicilia e del Sud della Sardegna (fondali inferiori ai 100 m) una produzione alla massima potenza per +3.000 ore l’anno, quegli aerogeneratori produrrebbero, sempre in 25 anni, circa 404 milioni di MWh (404 TWh). 124 TWh in più della centrale nucleare!
Crediamo bene che gli alfieri della “estetica ambientale” si spellino la lingua, in TV, contro l’eolico: potremmo addirittura ipotizzare che qualcuno paghi, e parecchio, per tanto fervore!
Difatti, negli altri Paesi stanno abbandonando il nucleare per investire nell’eolico: lo fa, addirittura, l’ENEL in Texas!
124 TWh in più senza considerare che la manutenzione dell’eolico è infinitamente meno onerosa rispetto ai costi del materiale fissile, del personale e della custodia delle scorie (peraltro, ben lontana dal trovare una soluzione)!
A questo punto c’è la solita obiezione: le rinnovabili non sono affidabili poiché intermittenti, poco costanti.
Ciò è vero, e sarebbe una follia affidarsi al solo eolico, ma come sappiamo tutti possiamo benissimo affiancare ad esso l' energia solare, geotermica e chimica.;)
 
Ciò è vero, e sarebbe una follia affidarsi al solo eolico, ma come sappiamo tutti possiamo benissimo affiancare ad esso l' energia solare, geotermica e chimica.;)

NOOOOO PERCHE' DETURPA L'AMBIENTE NOOOO!!!:asd::asd::asd::asd:

Questa è purtroppo la reazione dei VERDI e varie associazioni ambientaliste: meglio una cosa pulita ma che "deturpa" l'ambiente, il nucleare che da energia ma fa paura per il discorso scorie o il gasolio e il carbone, un "toccasana" per lo smog cittadino che non da "fastidio a nessuno"?:)

PS considerazione seria: bisogna dire che dipendiamo molto dall'esterno anche per i consumi eccessivi (non è la causa maggiore ma ha un suo bel peso): pensiamo al termostato dei termosifoni: bastano 19 gradi per stare bene. In molto uffici pubblici, case etc tante persone tengono a 23 gradi:skept: E qui ho detto abbastanza
 
PS considerazione seria: bisogna dire che dipendiamo molto dall'esterno anche per i consumi eccessivi (non è la causa maggiore ma ha un suo bel peso): pensiamo al termostato dei termosifoni: bastano 19 gradi per stare bene. In molto uffici pubblici, case etc tante persone tengono a 23 gradi:skept: E qui ho detto abbastanza
Si risolverà, purtroppo, grazie alle leggi dell'economia:
Domanda ed offerta. Quando, in futuro, la richiesta di energia rimasta invariata si troverà a far fronte ad un'offerta energetica inferiore(tradotta in costi superiori) gli uffici pubblici/le case etc. avranno temperature inferiori ;).
 
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