Personalmente non credo che giocare a tre o a quattro sia una grande discriminante ; esistono fior di squadra al mondo che giocano a tre ; a memoria l'Argentina di Bilardo, squadra sudamericana votata al 4-4-2 istituzionale, che vinse un mondiale con tre difensori dietro, se non erro. La squadra italiana di Torino che ha avuto problemi con la giustizia gioca con la difesa a tre da diversi anni, con qualche aiutino esterno, e con risultati accettabili. In Inghilterra, patria del calcio canonico con difesa a 4, Conte sta giocando col Chelsea a tre dietro, anche lui con eccellenti risultati. Il punto a mio avviso non è la difesa a tre o a quattro, ma riuscire a giocare sulla base dei giocatori che hai. Se hai degli esterni di centrocampo bravi a saltare l'uomo e bravi a coprire rientrando sul centrocampista avversario, e tre difensori fungibili fra di loro, rapidi di gamba e bravi di testa ...... puoi giocare a tre dietro e a cinque a centrocampo. Se al contrario i tuoi esterni non hanno queste caratteristiche dinamiche e tattiche, o dietro hai uno o due difensori un po' macchinosi, non rapidi e non fungibili fra loro ..... allora sei costretto a giocare con quattro dietro, e gli esterni che marcano stretto sull'uomo, e coprono alla morte, ma hanno licenza di sganciarsi (uno alla volta e senza esagerare ...) per tentare un supporto al centrocampo. Sempre che a centrocampo ovviamente ci sia un buon possesso di palla (alla Stankovic, Zanetti e Cambiasso per capirci ) che impedisca l'infilata di contropiede.
Nella partita di andata con quella certa squadra con divisa da ergastolani abbiamo giocato a 4 dietro, se ricordo bene, ma abbiamo pressato dal primo secondo di gara impedendo il gioco all'avversario, pur essendo andati sotto di un gol, e vincendo in rimonta. Ma il tutto ripeto con quattro dietro, e quindi con un uomo in meno a centrocampo, con grande pressing alto e senza correre grandi rischi. Ovviamente parliamo di un avversario mediocre, mica dell'Atalanta o del Genoao della Fiorentina, ed il pericolo è proprio quello di prendere sotto gamba la partita o di incontrare un arbitro in ...ehm... cattiva forma. Capita.