Tre scapoli e un bebè” è un film americano del 1987, interpretato da attori di discreta fama.
Fu il pubblico ad accorgersi di qualcosa di strano nella pellicola ormai distribuita in tutto il mondo. Durante una scena del film dietro una tenda compare la sagoma di un bambino dalla carnagione giallognola. A seguito di alcune prime investigazioni si diffuse la notizia che nella villa affittata per le riprese del film aveva vissuto una coppia il cui figlio di nove anni rimase ucciso da un colpo partito accidentalmente mentre giocava con il fucile del padre. Si disse che i suoi genitori straziati avessero poi venduto la casa non potendoci più vivere a causa del continuo “ricordo” del figlio che l’abitazione suscitava in loro.
Mentre i due attori attraversano la stanza è facile intravvedere la sagoma del bambino osservarli da dietro le tende. Incredibile pensare che nessuno se ne fosse accorto, per di più, pochi secondi prima, nella stessa inquadratura proprio in controluce in quel punto appare una figura molto simile al profilo di un fucile, forse quello che uccise il ragazzo.
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Inutile dire quanto scalpore tale situazione abbia suscitato, così, in un un’intervista del novembre 1997, il regista stesso ha rivelato che la figura che viene intravista per qualche secondo è in realtà una sagoma di cartone raffigurante Ted Danson (uno degli attori del film) realizzata a fini promozionali (pubblicità di croccantini per cani) e dimenticata in un lato del set. Inoltre da più parti sarebbero giunte conferme del fatto che non esisterebbe nessuna casa infestata in quanto il film sarebbe appunto stato girato per intero in un set cinematografico, uno studio di Toronto creato ad hoc per le riprese.
Mistero risolto? Forse no! Alcuni pezzi del puzzle non trovano posto:
– Primo, alcune fonti continuano a sostenere che la casa esista realmente.
– Secondo, molti hanno ritenuto che se il regista non avesse voluto speculare su questa vicenda (la quale ha dato senza dubbio una notevole notorietà al film, di per se stesso non eccezionale) avrebbe dovuto pretendere la sostituzione della sequenza incriminata (che comunque nella carriera di un regista costituirebbe una “gaffe” di non poco conto). Non si spiega poi l’apparizione del fucile.
– Infine, come spiegare il fatto che durante il passaggio di andata compaia la sagoma di un fucile (presumibilmente quello che avrebbe ucciso il bambino) e subito dopo, nel passaggio di ritorno, compare la figura umana? Ciò sarebbe possibile solo se tra una scena e l’altra fosse stato apportato un taglio cinematografico. Peccato che molti esperti di tecniche di montaggio cinematografico sostengano che la sequenza non abbia subito alcun taglio. In quel caso sarebbe stato impossibile spostare e far apparire due sagome in un così breve lasso di tempo.