Il problema inquinamento deve essere sempre tenuto in primo piano e trattato con priorità, ma secondo me il problema principale non è tanto voler modificare nel tempo i parametri antinquinamento, ma il modo in cui pretendono il cambiamento.
Io penso che decidere di far sparire con uno schiocco di dito i diesel euro 5 senza prima attivare una strategia, è un suicidio sociale.
Questo perchè i politici non conoscono le tasche della gente e ragionano con le proprie che sono belle gonfie.
La politica deve fare politica e non deve solo imporre, ma anche proporre alternative valide come incentivi solidi e convenienti, strategie atte a far cambiare auto alle persone nel modo meno doloroso possibile, questo è fare politica.
Il green è una gran cosa, ma come la presentano i politici, porta la gente a non vederlo di buon occhio perchè, da come impongono le cose, sembra che il sacrificio lo debbano fare solo i comuni mortali e i poveracci.
Magari fanno cambiare auto ad un poveraccio che ha un euro5 di piccola cilindrata, ma lasciano circolare i barconi euro 6 da 500CV che hanno le emissioni 3 volte quella di un piccolo euro 5.
Ecco per questo motivo la gente si arrabbia, la responsabilità del green ricade solo sui comuni mortali, mentre i ricchi e le aziende continuano a inquinare con fabbriche coperte da mazzette, aerei e jet privati, Yacht di lusso che consumano quando la Costa Crociere.
Inoltre nessuno ha mai fatto i conti con lo smaltimento, nessuno ha mai fatto una ricerca sull'impatto ambientale per lo smaltimento di tutti gli euro 5? Conviene davvero mettere i limiti cosi in fretta senza prima attuare una strategia?
Insomma, ok il green, ma deve essere fatto con la testa e con organizzazione perchè poi diventa solo una costrizione e non una educazione.
Condivido parte di quello che hai scritto, ma quindi dici che
"deve essere fatto con la testa e con organizzazione" devi considerare che al momento non è attuabile.
Puoi metterci tutta la testa e l'oganizzazione che vuoi, ma non sarà comunque attuabile per una questione di disponibilità economica della gente e di costi dell'energia.
Si può insistere quanto si vuole sul cambiamento graduale, ma non serve a nulla finchè la gente continuerà a percepire pensioni da fame e stipendi altrettanto da fame.
Il mio discorso è limitato all'italia, guardo a quello che accade qui e non altrove.
Degli altri paesi non mi importa nulla, non mi frega niente di quanto costa un'auto in quella nazione, quanto costa l'energia in quell'altra nazione, quanto guadagnano o quanto prendono di pensione altrove.
A me interessa solo della nazione in cui vivo, io vivo e pago le tasse qui e non altrove.
Vorrei, anzi, tutti vorremmo che qui l'energia abbia costi che chiunque possa affrontare, stipendi che siano "dignitosi" nel pieno significato del termine.
Se mancano i soldi per affrontare tutto ciò, si può continuare a parlare di "
testa e organizzazione" all'infinito, ma le cose non cambieranno.
E dato che stipendi e pensioni non cambieranno, con queste discussioni ci si potrà riempire solo la pancia.
Gli unici stipendi e pensioni che cambieranno in positivo saranno quelle dei politici e di pochi altri.
La retorica "loro si e io no", "o tutti o nessuno" non serve in questo contesto.
Ogni piccolo passo può servire per salvare l'ambiente e questo deve essere fatto da tutti, anche se difficilmente altre nazioni se ne interessano.
Il problema non è tanto il cambiamento, ma come si cambia e a che velocità.
Qui manca una strategia, perchè senza di essa, tutto il peso del cambiamento pesa solamente su di noi.
La retorica di cui parli è proprio questa invece, ma dato che alcuni mezzi di trasporto non è possibile trasformarli in elettrico, allora bisogna rimanere con quello che abbiamo e se proprio hanno una fissa per l'elettrico lo adottino per il solo trasporto pubblico a cui comunque si aggiungeranno persone che lo preferiscono al termico, ma senza imposizioni di legge e michiate di questo tipo.