ATTENZIONE!! intel + microsoft= guai

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:nod: sperando di chiarire un minimo la questione... leggendo questa cosa lo ritenutai mportante e lo copiata qui...

Microsoft: futuro incerto per Palladium? Forse sì
Fabio Boneschi

“Nelle scorse ore si sono registrate alcune indiscrezioni secondo cui il futuro di Palladium è in forse; Microsoft interessata alle tecnologie No Execute implementate sui recenti processori”


Nelle scorse ore si sono registrate alcune indiscrezioni secondo cui il futuro di Palladium è tutt'altro che definito. Mario Juarez, product manager della business unit Microsoft dedicata alla sicurezza, ha affermato che Microsoft non ha ancora stabilito quali tecnologie legate al progetto "Next-Generation Secure Computing Base" (NGSCB) verranno integrate in Longhorn.

Dichiarazioni pesanti che fanno eco alle polemiche dello scorso anno quando il progetto Palladium (nome più umano con cui ci si riferisce a NGSCB) venne annunciato, tale progetto va infatti a toccare temi decisamente delicati come la privacy, la sicurezza ed alcune scelte "obbligate" imposte all'utente.

Le tecnologie NGSCB implicano uno stretta iterazione tra software ed hardware, quest'ultimo non sarà più libero di eseguire codice e relative applicazioni, ma dovrà essere "autorizzato" (semplicando molto i concetti) dalla componente software. Pur presentato con i migliori propositi legati alla sicurezza, alla lotta agli illeciti ecc., sin dalle prime ore Palladium è stato accusato di ledere alla libertà ed alla privacy. L'utente infatti non sarebbe più libero di installare ed utilizzare hardware e software a piacimento, ma sarebbe obbligato a scegliere componenti "Palladium compatibili".

Juarez ha affermato che gli sviluppatori ed i partner di Microsoft non hanno mai accettato di buon grado il progetto NGSCB ed il lavoro di riscrittura del codice utilizzando nuove API, per tal motivo Microsoft avrebbe frenato l'entusiasmo rallentando i tempi d'adozione delle nuove tecnologie.

Microsoft si rivolge con interesse alle nuove tecnologie NX (No Execute), implementate a livello di processore e sviluppate per aumentare la sicurezza; l'adozione di tali nuove funzionalità ha un orizzonte temporale più vicino infatti i prossimi service pack per Windows XP e Windows 2003 Server ne implemeteranno il supporto.

Le tecnologie NX non permettono l'esecuzione di codice ritenuto dannoso per il sistema (evitano il cosidetto "buffer overflow"): banalizzando il concetto, essi rappresentano una sorta di antivirus hardware. Sottolineamo però che NX non è l'unica novità in ambito si sicurezza, infatti stanno nascendo molte altre features implementate sui chipset le cui potenzialità sono molto elevate. A questo indirizzo. è disponibile un approfondimento relativo alle scelte di AMD.
http://www.computerweekly.com/Article127806.htm (QUESTO IL LINK )

Parecchie fonti di informazione hanno interpretato le parole di Juarez come una battuta di arresto per il progetto Palladium, un cambio di rotta importante; in seguito a tali notizie Microsoft ha rilasciato nuove dichiarazioni specificando che lo sviluppo di NGSCB continua, ma essendo cambiato pesantemente lo scenario relativo all'hardware disponibile, alcune linee guida del progetto devono essere riviste.

Pur non avendo la certezza in merito al futuro di Palladium ed alla sua implemetazione nelle future beta di Longhorn, traspare un dato chiaro e incostentabile: ciò che nel 2003 era stato annunciato come un futuro sicuro e irreversibile, oggi viene messo in discussione dalle stesse fonti Microsoft.
 
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:nod: poi vorrei trascrivere sempre una riflessione molto equa... :nod: che in quella lettera non c'era del tutto l'equità... anche se il problema c'è... :nod:

Palladium, TCPA, problemi reali o ipotetici?

Alessandro Bordin

“Dopo due anni di assopimento, l'ansia da Palladium torna a crescere nella rete. Siamo davvero di fronte ad uno scenario senza possibilità di ritorno? O stiamo semplicemente esagerando”


Stando a quanto riportato in rete, i fantasmi del passato a volte ritornano. Prendiamo spunto da un ben argomentato approfondimento di Punto-Informatico sul delicato tema Palladium / TCPA/TCG/TC. Un paio di anni fa prende forma nell'immaginario collettivo un mostro mangiatutto chiamato Palladium, un'entità poco definita dall'indole decisamente aggressiva scatenata dai soliti noti monopolisti a ghermire l'indifeso utente, chino sul proprio PC a farsi gli affari propri.
Palladium è il sistema di controllo ipotizzato anni fa da Microsoft, anche se in molti identificano erroneamente la stessa cosa nei più rassicuranti nomi come TCPA (Trusted Computer Platform Alliance), passando per TCG (Trusted Computer Group), per giungere alla semplice sigla TC, Trusted Computer, ovvero Computer "fidato". A livello concettuale poco cambia; Palladium è un sistema più complesso, che potrebbe appoggiarsi su hardware certificato TCPA; avere dunque hardware TPCA mette in condizione il sistema operativo di sfruttare tecnologie ad hoc di controllo come Palladium, ma all'atto pratico senza un sistema software che ne sfrutti le potenzialità non si fa nulla.

Per Microsoft è Palladium, per Apple avrà un altro nome ma poco cambia; qualora prendessero piede, tali sistemi di controllo sono frutto di un connubio indissolubile hardware e software.

In cosa consiste tutto ciò e chi sono i genitori di cotal Babau tecnologico? I nomi sono i soliti: Microsoft, Intel, AMD, IBM, Apple e via dicendo, ovvero aziende che messe assieme costituiscono circa il 98% del parco macchine del Pianeta, ovviamente anche sul piano software. Lo scopo? Trovare il modo di sviluppare hardware e software per salvaguardare i propri interessi e per combattere la pirateria in modo serio, lo spam ed in generale ogni utilizzo malevolo, utilizzando metodi quasi da Grande Fratello (quello vero di 1984 di George Orwell, non la trasmissione televisiva).

Come? Integrando a livello hardware alcuni chip di controllo e tecnologie ad essi connesse. Software pirata? Non sarà in teoria più eseguibile, e idem valga per contenuti digitali ritenuti non originali. Oltre al problema sicurezza, dunque, anche un'arma per le sopraccitate case per arginare e possibilmente eliminare a monte il problema pirateria.

Portando la semplificazione agli estremi il sistema vede nel chip "Fritz" uno dei componenti hardware responsabili del controllo incrociato e dell'autenticazione dei contenuti digitali (è fondamentalmente un contenitore di chiavi crittografiche volte ad identificare l'utente), in grado di dialogare con il sistema operativo per permettere o bloccare l'esecuzione del materiale digitale sotto esame.

Tale chip, il cui nome ricorda più un gendarme elvetico che un chip di controllo tanto temuto, dovrebbe migrare negli anni dalle schede madri fino all'integrazione direttamente nelle CPU stesse, scenario che ne renderebbe difficile una eventuale disattivazione.

Apriti cielo. Da anni non manca chi dipinge un futuro a tinte fosche, con visioni apocalittiche di greggi umani sotto il rigido controllo di pochi (spesso uno solo, Bill Gates), evidentemente molto interessati a sapere tutto di tutti, e pronti a presentare il conto per ogni minimo sgarro, pronti a richiamarci all'ordine al minimo accenno di disallineamento dal rigido sistema.

Stiamo ovviamente romanzando il problema, ma c'è anche chi ritiene minacciato il mondo Open Source, temendo che venga escluso dalle applicazioni supportate dall'hardware dedicato al controllo del famoso chip Fritz (stiamo semplificando al massimo il discorso), senza parlare della privacy.

Ordunque, questo è uno degli scenari possibili, ma riteniamo eccessive queste paure, oltre che ingiustificate le critiche che vengono mosse a priori ad un sistema di controllo del software.

Il software o i contenuti digitali in genere vengono per un motivo oscuro ritenuti beni di serie B, la cui copia illecita viene spesso vista come atto quasi dovuto. Negarlo è ipocrisia. Chi copia contenuti digitali e software non ha la coscienza sporca, mentre molto probabilmente mai ruberebbe una caramella da uno scaffale.

Praticamente tutti, e mi metto io per primo, abbiamo almeno una volta nella vita copiato o fatto uso di materiale digitale illegale. Si potrebbe discutere per anni su prezzi e licenze, ma l'introduzione di un sistema di controllo serio non sarebbe che legittimo, così come sarebbe ultra-legittimo da parte di artisti e major proteggere il frutto del proprio lavoro. Non stiamo parlando di generi di prima necessità, quindi il prezzo alto non è un alibi e una giustificazione; si vive anche senza cinema o musica. Se per strada vedo una Porsche 911 che però non mi posso permettere, di certo non la vado a rubare: ne faccio a meno. Il principio è il medesimo. Ci sono alternative più economiche, mentre a livello software addirittura gratuite.

Arriviamo dunque alle nostre considerazioni in merito. Pur guardando con interesse al problema, riteniamo eccessiva l'ansia che sta man mano crescendo nella rete.

1) Un sistema di controllo così rigido va contro le leggi di mercato di hardware e software, a causa dell'adeguamento da parte di tutti i produttori alle specifiche, il tutto per ogni sistema operativo. Già questo fa presagire che se mai ci sarà un sistema di controllo, questo a nostro avviso sarà molto più blando di quanto temuto, essendo il lavoro di adeguamento estremamente oneroso e antieconomico. Ricordiamo che il denaro è "il motor che tutto muove".

2) Privacy in pericolo. Aggiungo: adesso no? Capisco che può non essere consolante, ma è una cosa con cui siamo destinati a convivere. Già attualmente la nostra privacy non è garantita; in campo informatico il problema è molto più sentito, ma non vedo crociate per i tre anni di archivio per le telefonate e gli sms. Ritroviamo la regola dei due pesi e delle due misure.

3) Questi sistemi di controllo nascono in seguito a diversi problemi, fra cui quello della copia illegale di materiale informatico. Era impensabile che fosse tollerata per sempre una simile anomalia. Rimane un punto fermo: chi è in regola non avrà mai nulla da temere.

Siamo comunque dell'opinione che la realtà fra qualche anno sarà molto più rosea di quanto ipotizzato dalle visioni più pessimistiche. Non mancano esempi di come esperti del settore, ma proprio tanti, si siano strappati le vesti per problemi poi rivelatisi inesistenti. Uno su tutti: il Millenium bug, altro Babau esorcizzato dall'orologio stesso. Ricordo che molte software house hanno prodotto software dedicati per scongiurare le imminenti ed inevitabili sciagure. Chi spese una fortuna per cautelarsi ebbe gli stessi benefici di chi non fece nulla, nel 99,9% dei casi.

Riteniamo inoltre che il mondo dell'Open Source non corra alcun pericolo, in virtù sia delle menti che ne animano il progetto, sia per la bontà del progetto stesso che è destinato ad espandersi sempre più.

Non fasciamoci la testa prematuramente, dunque. Anche se fosse (e non lo credo), inoltre, potremmo opporci?

Ultima considerazione, riguardante i mercati emergenti. C'è un bacino di utenza di circa 2 miliardi di persone che attende di essere massicciamente informatizzato. Stiamo parlando di Cina e India, in ordine cronologico. Logico che molte case attive nel panorama informatico vogliano partire con il piede giusto, senza ripetere gli errori commessi in Occidente. Stiamo ovviamente parlando di intenzioni, che non è detto assolutamente si traducano in un progetto realizzabile.

Inoltre non dimentichiamo che fra quei 2 miliardi può sempre celarsi un nuovo Bill Gates/Steve Jobs; in un futuro nemmeno lontano la supremazia x86/Microsoft potrebbe avere come concorrenti architetture e ambienti software in grado di stravolgere completamente le carte....
 
Cavolo in poche parole saremo fregati!

Mio Dio... perchè!!!sono ancora troppo giovane...

P.s. ragazzi... troviamoci e mettiamoci d' accordo per una protesta! :nod: (obbligatorio l' uso di bombe a mano e lanciarazzi:lol:) Naturalmente un gruppo andrà da Bill e l' altro alla Intel

p.s.2 scherzi a parte come faremo?
 
Ultima modifica da un moderatore:
REDCHAT ha detto:
Cavolo in poche parole saremo fregati!

Mio Dio... perchè!!!sono ancora troppo giovane...

P.s. ragazzi... troviamoci e mettiamoci d' accordo per una protesta! :nod: (obbligatorio l' uso di bombe a mano e lanciarazzi:lol:) Naturalmente un gruppo andrà da Bill e l' altro alla Intel

p.s.2 scherzi a parte come faremo?


:( :( :( :( anche io sono troppo giovane avrò da soli 3 anni il pc è ancora un bimbo... :cry: :cry: :cry: :cry: NON HOANCORA PROVATO IL DUAL CORE!!!!!!!!! :cry: :cry: :cry:

ma quando si leggono cose del genere...
"In cosa consiste tutto ciò e chi sono i genitori di cotal Babau tecnologico? I nomi sono i soliti: Microsoft, Intel, AMD, IBM, Apple e via dicendo, ovvero aziende che messe assieme costituiscono circa il 98% del parco macchine del Pianeta, ovviamente anche sul piano software."

:( comandano loro e basta se dicono che cosi deve essere cosi faranno... sono aziende ke si spartiscono... incassi stratosferici.. :cry: ( e io nn posso comprarmi manco una macchina nuova... )
 
Ultima modifica da un moderatore:
Io dico a mio padre: Se mi devi compare il pc nuovo fallo prima del ottobre 2006... altrimen ti ti costerò in programmi e musica almeno 10.000€ :lol:

(questo non vuol dire che io crackko programmi sia inteso :nod:)
 
Si chiamerà no1984 il sito web di coordinamento di tutte le persone che si oppongono allo strisciante neo-Palladium

www.no1984.org

La lista è nata per costituire un potente medium di informazione spontanea sulla silenziosa marcia di NGSCB-Palladium, un progetto multinazionale che mira a includere tecnologie di gestione dei diritti digitali sulle opere multimediali, all'interno dei processori, permettendo un controllo dall'esterno dei certificati (e di chissà cos'altro) in possesso dell'utilizzatore.

La questione, come già scritto più volte sulle pagine di Z.News, è cruciale per il futuro dell'ICT, e non solo. I ragazzi di no1984 si sono organizzati, e in pochi giorni hanno aperto una mailing list, un canale IRC e un wiki. La svolta che garantirà la popolarità sarà dunque l'apertura del sito, sulla scorta dell'esempio internazionale, tra gli altri, di AgainstTCPA.

La partecipazione alla lista è stata fin dall'inizio impressionante, segno che, almeno tra gli addetti ai lavori, il problema è molto sentito. "Un numero così grande di iscritti significa, probabilmente, che le persone cominciano a sentire parlare di trusted computing e vogliono sapere di che si tratta", dice Marco Nenciarini, uno degli organizzatori.

Ma non si tratta solo di smanettoni e integralisti del software libero. Anzi, il mondo degli utilizzatori Windows è quello più bersagliato dalle menomazioni del consorzio liberticida. "Molti iscritti alla lista di discussione usano Windows," continua Marco Nenciarini, "non si tratta di una questione tecnica, ma di libertà di espressione".

Obiettivi del movimento? Soprattutto informare. Spargere il seme della conoscenza nei confronti di un sistema che si autoproclama difensore della sicurezza, ma che in realtà mira a moltiplicare dividendi da caimano sulla proprietà intellettuale, a danno dei diritti più elementari dell'utente comune. "Un sito web dove anche chi non è un professionista o uno smanettone possa capire di che si tratta e perchè è pericoloso per la sua libertà", dice ancora Nenciarini.

Ma non ci si ferma al sito: "Dobbiamo contattare gruppi informatici e non, localizzati in tutta italia e fornire loro materiale informativo da distribuire localmente". Come dire, il mezzo Internet non basta, attrezziamoci a comunicare con tutto quello che abbiamo a disposizione.

I ragazzi di no1984 hanno tutte le carte in regola per diventare uno dei movimenti più importanti del Net-attivismo italiano. Non hanno alle spalle un partito politico o associazione influente (ma questo potrebbe essere un vantaggio!), niente mezzi economici, nessuna notorietà al di fuori del web, ma l'argomento affrontato e il "traffico assurdo" dei primi giorni della lista promettono un grande successo.

Siamo in tanti ad augurarci che una mobilitazione spontanea, attiva, corale come questa, possa cambiare le forze in gioco, e convincere i potenti gruppi che sostengono Palladium che la loro può diventare una guerra persa.

(Grazie a Nicola Alcide Grossi e ZeusNews)
 
Io consiglio una cosa, torniamo alle machine da scrivere! Mi sembra una buona soluzione!!!!! :asd:

P.S.: per la protesta io ci sto!!!! :ghigno2:
 
Inverter ha detto:
Io consiglio una cosa, torniamo alle machine da scrivere! Mi sembra una buona soluzione!!!!! :asd:

P.S.: per la protesta io ci sto!!!! :ghigno2:
:biglaugh: zio bill sicuro farà un nastro protetto x l'inchiostro :asd: :asd: ...
 
BluIce ha detto:
:biglaugh: zio bill sicuro farà un nastro protetto x l'inchiostro :asd: :asd: ...

Questa è bella... :biglaugh:

Vero che lui ha la casa computerizzata?? :eyes: e se il suo svista se lo mette in casa... in "Azienda" i colleghi potrebbero vedere quanda va in bagno.... e le temperature del case.. no no scusate.. della casa :ghigno2:
 
Humar ha detto:
:help::help:
se succede è la volta buona che passo al pinguino!:nod:

il problema rimane lo stesso delle parole spese in passato ... se i componenti del pc non permettono la trasmissione tra hardware e soft se nn ha i codici che comunicano la vedo a quanto difficile...

anche se con un pc vecchio si potrebbe fa..
 
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Palladium all'assalto dei telefonini

Il consorzio Trusted Computing Group progetta il telefonino della prossima generazione. Ecco come sarà.

[ZEUS News - 03-10-2005]
Immagine di telefonino
Sempre più schiavi delle Telecom, grazie al TCG

Il Trusted Computing Group (TCG), il famigerato consorzio che sviluppa le specifiche di sicurezza per i computer vigilantes del futuro, ha rilasciato un elenco di applicazioni per la sicurezza dei futuri telefoni cellulari. Sfortunatamente, molta di questa sicurezza punta ad aiutare i provider di telefonia mobile nel controllo indebito sui propri clienti.

La Electronic Frontier Foundation (EFF) commenta il comunicato del TCG di martedì scorso a San Francisco, criticando le proposte come "passi nella direzione sbagliata per il futuro delle comunicazioni mobili". Seth Schoen, di EFF, ha dichiarato che "il TCG si offre per dare una mano alle telecom a blindare i nostri telefonini".

"Le proposte annunciate fanno in modo che il provider decida chi può produrre software per il nostro telefono, se possiamo caricare o salvare i nostri documenti, e anche se posso cambiare gestore o vendere il telefonino. Non credo che i consumatori saranno entusiasti di queste innovazioni," aggiunge Schoen.

Il TCG ha elencato undici tipi di protezione allo studio per essere implementati su hardware "fidato" nei telefoni cellulari. Fra gli altri, ha citato un meccanismo che impedirà di cambiare gestore, vendere o regalare il telefonino, e uno che controllerà l'utilizzo del software, che potrà per esempio impedire il funzionamento di software non gradito al gestore.

Ci sarà un supporto al Digital Rights Management (DRM), che permetterà al gestore di stabilire quali contenuti multimediali potranno essere riprodotti sul cellulare. Niente di nuovo? Già ora molti apparecchi si comportano così. La novità sta nel fatto che questi blocchi non saranno preinstallati prima della vendita (e quindi aggirabili da qualche smanettone), ma potranno essere attivati da remoto, a piacimento del gestore telecom.

Tutte queste nuove caratteristiche ricadono nel nome di sicurezza, sia che proteggano da virus, sia che impediscano ai consumatori l'esercizio di diritti finora considerati sacrosanti, come cambiare compagnia telecom o installare software di terze parti.

Come già visto in casi analoghi, la sicurezza tanto sbandierata non è quella del consumatore, ma quella del provider a danno del consumatore. Prepariamoci a non godere più delle caratteristiche che oggi costituiscono vantaggi per gli utenti, come la portabilità e la trasferibilità di macchine e schede Sim.

Oltre all'allargamento di obiettivi, c'è un'altra importante novità nell'atteggiamento del consorzio TCG. Di fronte alle proteste delle organizzazioni di utilizzatori di PC, legittimamente spaventate e polemiche verso la blindatura della CPU, finora aveva tenuto un profilo neutrale, sostenendo che la tecnologia non mira a limitare l'utilizzo delle macchine. Con i cellulari, il TCG offre esplicitamente un aiuto ai gestori proprio per limitare la libertà degli operatori.

EFF sostiene che "l'industria delle comunicazioni cellulari non ha ancora capito che i telefonini sono piccoli computer, e gli operatori si aspettano la stessa libertà di scelta che trovano sui loro PC e palmari.".

"Sarebbe meglio," continua Schoen, "lavorare per rendere il cellulare libero come il PC, piuttosto che trasformare il computer in un aggeggio blindato e inutilizzabile come i telefonini." In casa Palladium, dove si stanno arruolando i gestori telefonici come importantissimi alleati politici, pare esserci un orientamento diverso.

:( :( :( :( :( :(
 
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