The Telegraph: "l'uscita di Mario Monti è l'unica via per salvare l'Italia"

[Booker DeWitt]

The Telegraph: "l'uscita di Mario Monti è l'unica via per salvare l'Italia"

L'Italia ha solo un grave problema economico. Ha la valuta sbagliata. L'Italia è più ricca della Germania in termini pro capite, con circa 9.000 miliardi di euro di ricchezza privata. Ha il più grande avanzo primario nel blocco dei G7. Il suo debito pubblico e privato combinato è al 265% del PIL, inferiore a quello di Francia, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti o Giappone. Il paese si piazza in cima alla graduatoria dell'indice del Fondo Monetario Internazionale per "sostenibilità del debito a lungo termine" tra i principali paesi industrializzati, proprio perché ha riformato da tempo il sistema pensionistico sotto Silvio Berlusconi. "Hanno un vivace settore delle esportazioni, e un avanzo primario. Se c'è un paese nell'UE che potrebbe trarre beneficio dal lasciare l'euro e dal ripristino della competitività, è l'Italia, ovviamente", ha dichiarato Andrew Roberts di RBS. "I numeri sono davanti a noi. Pensiamo che la storia del 2013 non è quella di paesi costretti a lasciare l'UEM, ma di paesi che scelgono di andarsene".

Una studio di "teoria dei giochi" condotto da Bank of America ha concluso che l'Italia avrebbe da guadagnare più degli altri membri dell'UE da un'uscita e dal ripristino di un controllo sovrano sulle leve di politica economica. La sua posizione patrimoniale sull'estero è vicina all'equilibrio, in netto contrasto con la Spagna e il Portogallo. Il suo avanzo primario comporta che può lasciare l'UE in qualsiasi momento lo desideri senza dover affrontare una crisi di finanziamento. Un alto tasso di risparmio significa che qualsiasi shock dei tassi di interesse dopo il ritorno alla lira rfluirebbe indietro nell'economia attraverso i maggiori rendimenti agli obbligazionisti italiani - e spesso si dimentica che i tassi di interesse "reali" dell'Italia erano molto più bassi sotto la Banca d'Italia. Roma ha in mano delle carte vincenti. Il grande ostacolo è il premier Mario Monti, installato a capo di una squadra di tecnocrati nel Putsch di novembre 2011 dal cancelliere tedesco Angela Merkel e dalla Banca Centrale Europea - tra gli applausi dei media europei e della classe politica. Monti può anche essere uno dei migliori gentlemen europei ma è anche il sommo sacerdote del Progetto UE e un personaggio chiave dell'adesione dell'Italia all'euro. Prima se ne va, prima l'Italia può fermare lo scivolamento nella depressione cronica. I mercati sono, naturalmente, inorriditi del fatto che si dimetterà una volta che il bilancio 2013 sarà stato approvato, aprendo la porta al caos politico all'inizio del prossimo anno. I rendimenti sui titoli a 10 anni del debito italiano lunedì sono saliti di 30 punti base al 4.85%. "L'armistizio è durato 13 mesi. Ora la guerra continua. Il mondo ci guarda con incredulità ", ha scritto il Corriere della Sera. Il rischio immediato per gli investitori obbligazionari è un parlamento diviso, con un "25%" di possibilità di vittoria allo schieramento euroscettico di Berlusconi, la Lega Nord e il comico Beppe Grillo, che ora nei sondaggi è vicino al 18%. "Se non c'è una maggioranza chiara in Parlamento siamo condannati", ha dichiarato il Prof. Giuseppe Ragusa dell'Università Luiss Guido Carli di Roma. Qualsiasi risultato del genere lascerebbe i mercati obbligazionari palesemente esposti, come durante l'ultimo spasimo della crisi del debito a luglio. Roma sembrerebbe ancor meno disposta a richiedere un salvataggio e firmare un "Memorandum" rinunciando alla sovranità fiscale - i presupposti per un intervento della BCE che metta un tetto massimo ai rendimenti dei titoli italiani.

Tutti gli investitori che si sono precipitati sul debito italiano - o spagnolo - dopo che Mario Draghi della BCE si è impegnato a fare tutto il possibile per tenere insieme l'UE, potrebbero scoprire che Draghi non è in grado di mantenere la sua promessa. Le sue mani sono legate dalla politica. Gli obbligazionisti diventerebbero molto preoccupati. Ma gli interessi della democrazia italiana e dei creditori stranieri non sono più allineati. Le politiche deflazionistiche stile anni '30 imposte da Berlino e Bruxelles hanno spinto il paese in un vortice greco. La lobby del business di Confindustria ha detto che il paese si sta riducendo in "macerie sociali". Gli ultimi dati confermano che la produzione industriale in Italia è in caduta libera, giù del 6.2% nel mese di ottobre rispetto all'anno precedente. "Negli ultimi 12 mesi abbiamo visto una capitolazione completa del settore privato", ha detto Dario Perkins di Lombard Street Research. "La fiducia delle imprese è tornata ai livelli della crisi finanziaria nella sua fase più profonda. La fiducia dei consumatori è ai minimi di sempre. Berlusconi ha ragione nel dire che l'austerità è stata un disastro completo". I consumi sono calati del 4.8% rispetto allo scorso anno, sul peso della maggiore pressione fiscale. "Non ci sono precedenti nei dati. Il rischio per il 2013 è che il crollo possa essere ancora peggiore," ha dichiarato la Confcommercio, federazione dei commercianti. Le origini di questa crisi risalgono alla metà degli anni '90, quando il marco e la lira sono stati agganciati in un cambio fisso. L'Italia aveva un sistema di scala mobile dei salari e delle abitudini di inflazione. Le vecchie abitudini sono dure a morire. Ha perso dal 30 al 40% di competitività del lavoro contro la Germania, con un lento declino. Il suo storico surplus commerciale con la Germania è diventato un grande deficit strutturale.
Ormai il danno è fatto. Non è possibile riportare indietro l'orologio. Ma è esattamente ciò che le élite politiche UE stanno cercando di fare, attraverso le drastiche misure di austerità e "svalutazione interna". Una politica di questo tipo può funzionare in una piccola economia aperta come l'Irlanda. In Italia si sta ripetendo l'esperienza britannica quando Winston Churchill nel 1925 riportò la sterlina alla parità aurea ad un tasso sopravvalutato. Come Keynes disse acidamente, i salari sono "rigidi" verso il basso. I salari britannici si spostarono di poco nei cinque anni successivi. L'effetto principale di questa politica è portare in alto il tasso di disoccupazione. Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è al 36.5% e ancora in aumento. Monti ha colpito con una stretta fiscale del 3.2% del Pil quest'anno, tre volte la dose terapeutica. Non vi è alcuna ragione economica per farlo. L'Italia ha avuto un saldo primario vicino all'equilibrio nel corso degli ultimi sei anni. E' stata, anche sotto Berlusconi, un raro esempio di rettitudine. L'avanzo primario raggiungerà il 3.6% del PIL quest'anno e il 4.9% l'anno prossimo. Non si potrebbe essere più virtuosi. Eppure questa sofferenza è stata peggio che inutile. La stretta fiscale stessa ha spinto il debito pubblico Italiano da una situazione di equilibrio stabile ad una zona di pericolo. Il FMI dice che il rapporto debito/Pil sta crescendo molto più velocemente di prima, saltando dal 120% dell'anno scorso al 126% di quest'anno e al 128% nel 2013.

L'economia ha subito una contrazione per cinque trimestri. Citigroup dice che questa caduta andrà per le lunghe, con cali dell'1.2% nel 2013 e dell'1.5% nel 2014, con in seguito una crescita vicino allo zero fino al 2017, e lungo la strada la ristrutturazione del debito. Sarebbe sorprendente se gli elettori italiani tollerassero a lungo questa débacle, anche se Pier Luigi Bersani vincesse le elezioni con un programma di centro-sinistra, pro-riforme, pro-euro. I dati dell'indagine Pew Trust mostrano che ora solo il 30% pensa che l'euro sia stata una "buona cosa". Il coro a favore dell'uscita dall'UE si è sopito dopo che Draghi ha promesso la salvezza. Cinque mesi più tardi, è chiaro che la crisi è sempre più profonda e si sta ancora avvitando. Le voci si alzano di nuovo, sempre più forti. Berlusconi ci gioca con malizia, un giorno lanciando con aria di sfida la "pazza idea" di dire alla Banca d'Italia di stampare euro, il giorno dopo dicendo che "parlare di lasciare l'euro non è una bestemmia ." Questa settimana ha usato un linguaggio più duro. "L'Italia è sull'orlo del baratro. Non posso permettere che il mio paese sprofondi in una spirale di recessione senza fine." "La situazione di oggi è molto peggiore di un anno fa, quando ho lasciato il governo. Abbiamo un milione in più di disoccupati, il debito è in aumento, le imprese stanno chiudendo, la proprietà è al collasso, e il mercato delle auto è distrutto. Non possiamo continuare ad andare avanti in questo modo. "

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-the-telegraph-luscita-di-mario-monti-lunica-via-per-salvare-litalia2-il-quotidiano-48039.htm

Fonte originale: Mario Monti's exit is only way to save Italy - Telegraph

 

[-THOR-]

Premettendo che sono ignorante in economia, a questo punto mi chiedo: perchè allora Monti continua su questa strada se porterà solo recessione?:skept:
Per quanto riguarda il passato: prima di entrare nell'euro non sono state considerati anche gli aspetti negativi (ero "piccolo" all'epoca)?:doh:

 

[Booker DeWitt]

Gli aspetti negativi furono già da tempo segnalati dai più illustri economisti della nostra epoca (esiste anche uno studio degli analisti della Federal Reserve, che bocciarono da subito l'Euro), e alcuni euro-scettici continuano a dare previsioni, come Krugman e Stiglitz. Quest'ultimo fece una bella lezione di economia a Monti un paio di mesi fa, dove era presente anche Massimo D'Alema, altro intoccabile. In estrema sintesi, Stiglitz, altro premio Nobel oltre a Krugman, affermava, giustamente, che le politiche di austerità non avrebbero portato altro che recessione. Insomma, bisogna cambiare strategia. E' stato fatto? Certo che no, questo perché bisogna comprendere qual'è il fine ultimo dei cosiddetti europeisti, che nella voce principale della loro agenda, non c'è certo rigore, equità, e bene per i cittadini, che siano italiani, greci o spagnoli. E questo lo stiamo vedendo. I dati di oggi, rispetto a quando c'era Berlusconi, sono peggiorati, il debito è aumento a dismisura, e spero che qualcuno abbia capito che è un debito che non potrà mai essere ripagato (certo, senza sovranità monetaria è un po' difficile pensarlo). Io ora mi chiedo se qualcuno si è mai chiesto come mai c'è chi ancora continua a prestare soldi. Gli afflussi di capitali dovrebbero smorzarsi, e invece no, continuano all'infinito, fino ad ingolfare il sistema. Fondamentalmente si sa come andranno le cose da cui ai prossimi anni, e tanto lo vedi sui tassi di interesse sui titoli a 10 anni che paghi. Stai già pagando l'uscita dall'Eurozona ma senza nessun miglioramento.

 

[lock3r]

Lasciare l'Euro? Ma voi siete pazzi (non ce l'ho con Alexander eh, anzi grazie per questi bei 3d). Io temo che chi dice queste cose o è in malafede o non sa di che sta parlando. Ciao!

 

[Booker DeWitt]

Tu sei premio Nobel all'economia? Purtroppo sei un altro di quelli drogati dalla disinformazione. La maggior parte dei migliori economisti consiglia di uscire dall'Euro e svalutare quanto prima, certo dopo 20 anni di sistema rigido, ci vuole.

Si ora mi aspetto la favoletta dell'inflazione, cosa che si può smentire con dati scientifici presenti sul sito del Fondo Monetario Internazionale.

 

[lock3r]

Va bene, hai sicuramente ragione tu. Ciao. :sisi:

 

[digit78]

Va bene, hai sicuramente ragione tu. Ciao. :sisi:

rispondi argomentando.. è chiaro che non la pensi così ma a questo punto dovresti sentirti anche in dovere di spiegare il tuo dissenso. Non sei un economista? Non fa nulla, puoi rispondere citando le tue fonti. Ovviamente di pari autorevolezza.

 

[lock3r]

rispondi argomentando.. è chiaro che non la pensi così ma a questo punto dovresti sentirti anche in dovere di spiegare il tuo dissenso. Non sei un economista? Non fa nulla, puoi rispondere citando le tue fonti. Ovviamente di pari autorevolezza.

Sinceramente non ho alcuna voglia di discutere con uno che risponde con quei toni e quei modi. E' come provare a parlare con un fanboy, ti viene il nervoso perché quello c'ha la fede mistica e non si smuove di un millimetro e tu non ottieni nulla. D'altronde scusami se parto prevenuto visti il suo atteggiamento ed i toni che ha usato. Spero che "non avere voglia" sia lecito in questo forum.

Ciao :)

EDIT: ok, sono pesante, ma per me è stata una giornataccia! :) Ciao ancora

 

[Booker DeWitt]

Parla l'economia e le sue formule, l'unione europea e il suo famoso trattato è stato considerato un no sense da Krugman, e non si è vergognato a dirlo. Fortuna che è tutto scritto nei libri di testo. L'UE fu considerata già una cattiva idea da quanto Mundell, nel '61, presentò la teoria sull'AVO - Area Valutaria Ottimale. L'UE non poteva funzionare, se aveva lavori diversi, lingue diverse, sistemi giuridici diversi. Paesi come Grecia, Italia (quest'ultima per colpa di continue pressioni dalla Francia) c'è entrata a forza, senza passare ad alcun referendum, falsando i dati, e questo lo sanno cani e porci. La perdita della propria sovranità monetaria (già notata da Paul De Grauwe nel '92) è uno dei fattori più importanti, insieme ad una minor domanda estera che ha fatto perdere credibilità e quindi i beni ricavati dalle esportazioni.

 

[Francomoh]

Tu sei premio Nobel all'economia? Purtroppo sei un altro di quelli drogati dalla disinformazione. La maggior parte dei migliori economisti consiglia di uscire dall'Euro e svalutare quanto prima, certo dopo 20 anni di sistema rigido, ci vuole.

Si ora mi aspetto la favoletta dell'inflazione, cosa che si può smentire con dati scientifici presenti sul sito del Fondo Monetario Internazionale.

Uscire dall'Euro? Bene, molti ne parlano. Ora passiamo ai fatti. Come fare? Perchè parlare siamo capaci tutti.
Già sarà un enorme costo ristampare le nuove banconote. Figuriamoci tutto l'enorme lavoro di riconversione (ovviamente ci si mangierà su in maniera pazzesca). Senza contare, infine, che chi scambierà con noi dovrà riconvertire con questa nuova ipotetica valuta.

E detto dal Thelegraph? Un quotidiano inglese che, come tutti i britannici, è antieuropeista e antieuro? Sinceramente non lo considero molto autorevole.
Concludo dicendo: nemmeno io sono nobel dell'economia (che ritengo una scienza non precisa generata e mossa da panico e eurofia) ma pensare di uscire dall'euro è, IMHO, un idea folle.

 

[Booker DeWitt]

Veramente sono pro uscita dall'euro anche Stiglitz, Krugman, economisti della FED, l'ex presidente dell'FMI, Borghi, Sapelli e Bagnai, mica solo gli inglesi, gli unici ad avere abbastanza cervello da capire che inserirsi dentro un sistema monetario FOLLE, a cambi fissi 1 a 1, con mancanza di sovranità e, ovviamente per motivi strutturali, lacrime e sangue con tagli alla spesa pubblica (perché ti credo, dopo l'aumento del debito ESTERO non sovrano/pubblico, l'unico modo per ripagare i creditori esteri è puntare ai tagli di servizi e famiglie) non poteva continuare. Ricordiamo anche che l'UE è fatta ad immagine e somiglianza del sistema economico della Germania, e a dirla tutta, questi l'unico surplus che riescono a fare è col Sud Europa, tant'è che con i mercati emergenti fallisce sempre. Qui si vuole continuare a seguire il sogno europeista neoliberista e mercantilista che è puramente politico, deciso neanche dalla politica dei singoli paesi dell'UE, ma da soggetti dediti a voler creare libero mercato e a favorire quindi i mercati internazionali, che l'unica cosa che sanno fare è creare nuove bolle, fare carry trade, aumentare bonus al suo management. Queste sono delle fregature, stiamo solo pagando alla Germania, che, paradossalmente, dopo l'Italia, è il paese che cresce meno (adotta il sistema della repressione della domanda interna). Questa storia si è già vista, vedi l'Argentina, e accade ogni qual volta che un paese debole si attacca ad uno più forte (la Grecia è fallita per questo, mica per la corruzione e sperpero di denaro pubblico), capita quindi che quest'ultimo con tassi di inflazione più bassi, mangia su quelli meno industrializzati. Li sfrutta. Direi che bisogna ricordare cos'è successo nel 2008, cosa ha fatto la Lehman Brothers con i suoi bei mutui subprime tossici, e il suo successivo fallimento (perché l'hanno fatta fallire?) ha portato, come proprio spiega benissimo la teoria dell'Area Valutaria Ottimale, uno shock asimmetrico all'UE. Noi paghiamo questo.

N.B. Faccio notare che lo spread, sta prezzando, molto probabilmente, un probabile fallimento dell'eurozona. L'eurozona cioè è destinata a fallire per sua stessa struttura, non si scappa, e questo, anche vedendo i tassi di interessi che paghi.

 

[Byte]

non mi lancio in spiegazioni dato che non sono un esperto ( che cmq gli esperti che abbiam avuto sin ora...vabbhè dai )

questo è un docente universitario ,economista etc

 

[Inuyasha]

L'euro non doveva nemmeno esistere, ormai è troppo tardi.

 

[Booker DeWitt]

Ecco appunto, il professor Borghi, che stimo, spiega molto semplicemente come si può fare per uscire dall'Euro. Molti tra i più famosi e autorevoli economisti, da anni spiegano perché l'Euro è sempre stata una delle peggiori azioni mai fatte, e ideologie mai pensate. Certo che, oltre a ciò che ho già detto, aggiungiamo un'assenza del Tesoro, di un fisco, che gli stati non devono occuparsi di politica economica, che l'unica cosa a cui pensa la BCE è mantenere bassa l'inflazione (e la deflazione invece, questa sconosciuta), e soprattutto, mancanza di trasferimenti regionali, motivo per cui gli USA ancora continuano a stare uniti invece di andare per aria. Immagino che a Draghi gli verrebbe un colpo se qualcuno gli consigliasse di far diventare la BCE prestatore di ultima istanza (come la FED). Paradossale che ancora non si voglia fare....ma ancor più strano è che, dal 1992, in nessun trattato c'è mai stato scritto nulla del genere. E' chiaro che l'Euro è una scelta di classe contro il salariato, ed è chiaro anche che sta portando all'estinzione di quello che di buono aveva poi creato questo sistema che si basa fondamentalmente sul debito (il capitalismo), cioè il ceto medio.

 

[Francomoh]

Re: The Telegraph: "l'uscita di Mario Monti è l'unica via per salvare l'Italia"

non mi lancio in spiegazioni dato che non sono un esperto ( che cmq gli esperti che abbiam avuto sin ora...vabbhè dai )

questo è un docente universitario ,economista etc

Video potenzialmente interessante. Peccato che sia lungo. E considerando l'attenzione media che si assesta sui 15-20 minuti.. Per cose simili serve un video sintetico.

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Veramente sono pro uscita dall'euro anche Stiglitz, Krugman, economisti della FED, l'ex presidente dell'FMI, Borghi, Sapelli e Bagnai, mica solo gli inglesi, gli unici ad avere abbastanza cervello da capire che inserirsi dentro un sistema monetario FOLLE

Io sono convinto che sono pro uscita euro perchè fiutano il vento.
Anche Silvio è pro uscita euro e fatalità da poco. Cosa che fino a qualche mese la non lo era.
Gli unici che sono sempre stati contro l'euro sono i vari movimento NoEuro e Grillo. E fino a qualche anno fa erano visti come pazzoidi visionari.
Ora "magicamente" sono diventati la verità?

Concludo dicendo: sicuramente l'euro ha qualche defezione e la sua nascia/formazione non è stata fatta nel migliore dei modi.
Sta di fatto che, a mio avviso, l'uscita dall'euro con il ritorno alla lira od un altra ipotetica valuta non è la soluzione.

Sempre ed ovviamente IMHO.