Sprechi politici italiani

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
N

nikos

Ospite
Noidi ha detto:
Ciao a tutti,
non so se sia Off Topic, ma ora so dove (credo) c'è un paese "normale".
Guardate qui cosa è successo in Svezia:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/10_Ottobre/16/svezia.shtml

In poche parole questi hanno avuto la decenza di dimettersi per tali "piccolezze".
In Italia doverbbe dimettersi il 90% dei politici.
Ah scusate, mi dimenticavo che in Italia vengono premiati i + "furbi".
Ma guarda un po'... Si dimettono "solo" (ma è grave lo stesso) per non aver pagato il canone televisivo per 16 anni e aver pagato in nero la tata per i figli.. Ma pensa te se nel nostro parlamento ci possa essere qualcuno che abbia fatto peggio.. Da noi i vari reati di corruzione, ecc.. ormai valgono meno di queste cose.. :rolleyes:
 

ryu

Utente Attivo
1,377
0
come siete qualunquisti, sempre contro sti poveri politici, uno lavora una vita per potersi poi finalmente rubare uno stipendio da parlamentare con annessi e connessi, e voi li trattatte in questo modo? questa è gente che lovora sodo, e tutti noi nei loro panni faremmo lo stesso

ps: ho scordato di dire LOL!!!!

ora viene la parte seria: ho pensato a questa soluzione. votare sempre per l'ultimo della lista di partito (suppongo che cambieranno la legge elettorale ora in vigore, questi sciagurati!!!!)..è l'unico modo per mandare a casa quelli radicati nelle loro poltrone, sempre per l'ultimo in lista, porteremmo alla riblata decine e decine di nuovi politici, e col surplus di domanda si sa "i prezzi" si abbassano!!! :lol:
 

Noidi

Utente Èlite
1,735
11
CPU
Ryzen 5 3600
Dissipatore
Mugen MAX
Scheda Madre
MSI X570 A-Pro
HDD
Samsung 970 EVO Plus 500GBSamsung 850 Evo 250 GB + 1 TB Seagate
RAM
Corsair Vengeance 3200Mhz 2x16 GB
GPU
XFX RX 5700XT RAW II Ultra
Monitor
LG 21:9 250X1080
PSU
Corsair TX 650W
Case
Chieftec
OS
Windows 10 64 Bit
ipergiorg ha detto:
ma sul serio come fanno tre ministri a essere sgamati per un conticino da 200 euri? Evidentemente il fenomeno è diffuso (quasi come in italia)

Guarda che solo in Italia chi è furbo, nel senso negativo, viene visto come una persona in gamba. In molte altre nazioni, come ad esempio la Svezia, i ministri e/o politici che vengono beccati con le mani nel sacco, ci sono ovunque tali personaggi, hanno il pudore di tirarsi indietro., è tutta una questione di senso del pudore.
In Italia se un politico viene beccato ad infrangere la legge o ad evadere le tasse, questo politico si vanta anche di quello che ha fatto.
Ho postato quell'articolo perchè volevo far vedere quanto ormai in Italia ci si sia abituati a politici che rubano e lo dicono ai 4 venti, senza che poi ci siano conseguenze per la loro vita politica.
Loro sono stati beccati, ma hanno avuto il buon gusto di dimettersi, non sono incollati alle poltrone con l'attack come altri esponenti politici italiani.
Il tutto è una questione di Morale, scritto con la "M" maiuscola.
 
N

nikos

Ospite
Vestiti, auto blu e arredi
I politici costano il 36% in più

Parlamento e istituzioni: così dal 2001 sono cresciute le spese

Che sarti, i sarti del Senato! Facesse una convenzione con Cenci o Caraceni, Palazzo Madama spenderebbe forse di meno. Dal 2001 in qua la spesa per mettere in divisa un commesso, dalla giacca ai calzini, è cresciuta al netto dell'inflazione del 103%. Arrivando a 1.815 euro a testa. Oltre tre milioni e mezzo di lire. L'anno. Ma questo è solo un dettaglio tra i tanti. Il dato centrale è che, mentre chiedeva al Paese di fare sacrifici, il Palazzo della politica ha continuato come prima. Anzi: peggio.
I numeri, come dimostrano le nostre tabelle, non lasciano dubbi.
L'unica cifra rimasta quasi identica negli ultimi cinque anni è quella scritta nella busta paga annuale del presidente della Repubblica (poco sotto i 220 mila euro, il che significa che in termini reali il capo dello Stato è oggi un po' meno pagato di ieri).
Per il resto, ci costa meno il Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro) e di più tutto il resto.

Dice l'Istat che il costo della vita, nell'ultimo lustro, è cresciuto complessivamente del 13%? Bene: il peso sulle pubbliche casse degli organi costituzionali è aumentato del 36,56%.
Fatta la tara all'inflazione, del 24%. In moneta reale: 343 milioni, 151 mila e rotti euro. Cioè 664 miliardi di lire. In più.
Per carità, alla larga dal qualunquismo. Viva la democrazia, viva il Parlamento, viva il Quirinale. Ma possibile che la macchina del Colle proprio non potesse risparmiare un cent dei 64 milioni di euro in più che costa oggi rispetto al 2001? E a Palazzo Madama, sinceramente, non potevano dare una sforbiciatina ai 147 milioni e mezzo di euro supplementari di spese correnti che hanno fatto lievitare i costi fino a 527 milioni l'anno? E a Montecitorio, non potevano limare le stesse spese correnti perché non si impennassero fino alla quota di 940 milioni, con un aumento di 124 milioni? Le percentuali dei rincari (veri, al di là dell' inflazione) sono lì, sotto gli occhi: dal 2001 ad oggi la macchina del Quirinale costa il 42% in più, quella del Senato il 39%, quella della Camera il 15%, quelle della Corte Costituzionale e del Csm intorno al 29%. Colpa della maggioranza di destra e di Berlusconi, che al momento di prendere in mano il Paese aveva promesso che con lui lo Stato e i suoi organismi sarebbero stati più snelli? Sì. Ad esempio il bilancio del Senato di cui parliamo è stato presentato il 9 febbraio e quello della Camera il 15 marzo. Però non sono stati mai seriamente contestati dalla sinistra prima delle elezioni e sono stati poi approvati nelle ultime settimane dalla maggioranza d'oggi. Di più: la stessa finanziaria "lacrime e sangue" voluta da Romano Prodi per il 2007, prevede sventagliate di tagli ovunque, meno che per gli organi costituzionali.
Che ci dovrebbero costare (auguri) altri 38 milioni di euro supplementari. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Quanto alle voci che hanno fatto lievitare le spese, del Quirinale non sappiamo (per ora) nulla. Nonostante la battaglia per la trasparenza di isolati donchisciotte, il bilancio della Presidenza della Repubblica (che dieci anni fa prevedeva ad esempio 14 miliardi per mantenere 274 corazzieri e 60 cavalli e la manutenzione di 236 arazzi, 280 orologi e 285 tappeti) è ancora secretato. E i «libri di cassa» dei due rami del Parlamento contengono voci così fumose (un esempio alla Camera: «emolumenti per servizi di segreteria»: 15 milioni di euro) che se li mettesse a bilancio un'azienda privata si vedrebbe arrivare la Finanza: «Cioè?» Ciò che si può capire, però, basta e avanza per farsi un'idea chiarissima: il risparmio «a casa propria» non è il primo obiettivo dei deputati né quello dei senatori. Certo, sulle ricche indennità quotidianamente nel mirino dei giornali e delle tivù non si sono arrischiati. Non era il caso, con Tremonti che si sfogava dicendo «chi me l'ha fatto fare di diventare ministro di un Paese così povero?» e le sinistre che dall'opposizione dipingevano scenari foschi dove, per dirla con Giuliano Ferrara, «mancava il latte per i bambini». Anzi: considerata l'inflazione, le «indennità» (una delle voci dello stipendio vero, cui vanno in realtà sommate tante altre prebende assai succose) sono aumentate di una virgola (più 0,5%) alla Camera e sono addirittura calate (-7,3%) al Senato. Sul resto, però...

A Montecitorio, per dire, i rimborsi spese sono cresciuti oltre l'inflazione del 9,5%. I vitalizi agli ex deputati (che pesano per 127 milioni di euro: 35 più delle indennità dei parlamentari in carica, a riprova di come per anni la gestione delle pensioni agli onorevoli sia stata scriteriata) del 10,3%. I «servizi personale non dipendente» (cioè?) del 55%. La «comunicazione e informazione» del 40%. I «servizi igiene e pulizia» del 38%. I «servizi di guardaroba» del 43%. Le «spese di missione» del personale del 57,5%. Per non dire delle impennate più stupefacenti: mentre destra e sinistra, dalla Lega a Rifondazione, ammettevano che andava chiusa la stagione delle autoblù, la voce «noleggio di automezzi» ha visto una impennata da 28 a 140 milioni di euro. Pari a un aumento reale del 357%.

Direte: forse usano macchine a nolo per risparmiare sulla più costosa gestione di auto e autisti interni. Può darsi: la voce non è facilmente individuabile. Ma certo se a Montecitorio va come a Palazzo Madama, l'obiezione non regge. Negli ultimi cinque anni, infatti, la spesa per il noleggio di veicoli al Senato si è impennata del 36% oltre l'inflazione mentre, in parallelo, il costo della «gestione autoparco» (da 116 a 220 mila euro) veniva quasi raddoppiato e contemporaneamente erano più che raddoppiati (più 122%) gli «acquisti di autoveicoli». E allora, come la mettiamo? E cosa sono mai i «compensi per prestazioni di carattere professionale» passati da un milione e 291 mila euro a quasi tre milioni? E come si possono spendere 35 mila euro di «tessere di riconoscimento», cioè quasi 25 mila più che nel 2001? E come possono aumentare rispettivamente del 33% e del 90%, sempre al di là dell'inflazione, le spese per «arredi e tappezzerie» e della «rilegatura di libri e periodici»? Le voci più interessanti, però, sono quelle che riguardano il personale.
Non ci era stato spiegato, cinque anni fa, che gli organici erano troppo gonfi e occorreva avviare una sana politica di riduzione degli addetti? Bene: i dipendenti della Camera (112 mila euro di stipendio medio: 26 mila più del presidente del Consiglio, dopo il taglio di qualche giorno fa) sono passati da 1.757 a 1.897: 140 in più, per un costo di oltre 212 milioni di euro di buste paga.

Quanto a quelli del Senato, erano talmente tanti allo scoppio della crisi della prima Repubblica da essere drasticamente ridotti, tra il 1992 e il 2001, da 1.028 a 871. C'erano voluti nove anni per tagliarne 157, ne sono bastati cinque per assumerne 225. E salire al record: 1.096. Di cui 358 commessi, benedetti non solo da un nome più chic («assistenti parlamentari») ma anche da uno stipendio medio di 115.419 euro. A prova di vacche magre. Dice l'Istat che in questi anni gli stipendi dei lavoratori dell'industria sono cresciuti del 2,5% rispetto all'inflazione e quelli dei dipendenti del terziario dello 0,6. Agli «assistenti» è andata meglio: ci hanno guadagnato quasi il 10%.
Averne, di anni di crisi come questi...


Fonte: Corriere della Sera

Ennesima puntata...
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Entra

oppure Accedi utilizzando
Discord Ufficiale Entra ora!