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Beh non direi, non mi sembra peggio dell'Aerocool.
Se cerchi l'interno dell'Antec GX1200 capisci meglio com'è fatto internamente, da quel punto di vista sono uguali.
Korer credo proprio di andare di s340 elite e poi prendere un hue* in futuro con 2 ventole aer egb(il pacchetto diciamo, su amazon a 85 euro, prezzo relativamente buono)
Solo che ora mi chiedo, nel s340 elite nella parte superiore e posteriore possono andarci 2 ventole da 140mm?
Un saluto a tutti gli utenti del forum!
Scrivo queste righe per fare una personale recensione dell’Aerocool P7 C1, un case di recente uscita e di cui ultimamente si scrive e legge tanto, tra le varie discussioni del forum; online si trova qualche review, ma nessuna in lingua italiana, così ho deciso di offrire un servizio alla community, riportando la mia esperienza.
Si tratta di un case con pannello in vetro temperato e controller led, venduto a circa 90 € su Amazon; Aerocool prevede di lanciare altri prodotti della linea Project 7(alimentatori, ventole, dissipatori, case e altro), ma questa recensione analizzerà l’unico prodotto della serie ad oggi lanciato dall’azienda, il case appunto, di cui trovate il link di seguito.
INTRODUZIONE:
Ho scelto questo case un po’ per caso, su consiglio dell’amico @webbiercoin81: avevo la necessità di sostituire uno Zalman Z3 Plus, dunque ho acquistato – in un primo momento – un Cooler Master Masterbox 5; ottimo case, ma che non mi lasciava pienamente soddisfatto, così ho deciso di affidarmi alla sorte: se fossi riuscito a vendere il Masterbox 5 al prezzo d’acquisto, avrei proceduto al cambio. Non avevo ancora rimosso le pellicole protettive preapplicate (l’ho tenuto neanche una decina di giorni), quindi non è stato difficile venderlo; è durato mezza giornata su un famoso sito di compravendita online, venduto a mano ad un ragazzo della mia zona. Successivamente, ho acquistato questo Aerocool, che analizzeremo nel dettaglio.
Posteriore: 1x120 mm (ventola in dotazione di serie);
Radiatori:
Frontale: 240/280/360 mm;
Superiore: 240 mm;
Posteriore: 120 mm;
Peso: 8,4 Kg;
Supporto alimentatori: ATX;
PACKAGING:
Amazon ha spedito la scatola del case inserita dentro un’altra scatola più grande, proteggendo adeguatamente la confezione originale; non si tratta della classica scatola color avana, ma già dall’esterno capiamo che si tratta di un prodotto di un certo livello.
All’interno, troviamo il case ben protetto da due blocchi in polistirolo, avvolto in una grande busta in plastica; ecco come si presenta il case, rimuovendo il polistirolo ed il cellophane.
Nascoste nel vano copri alimentatore, incastonate nei bay da 3,5 pollici, troviamo due piccole scatole: in una troviamo tutta la minuteria (viti, fascette in velcro, hub per le ventole), mentre l’altra contiene una striscia led RGB magnetica, lunga circa 40 cm; troviamo anche un manuale in varie lingue, tra cui l’italiano; personalmente ho apprezzato molto la scelta di Aerocool, di suddividere le viti in diverse buste di plastica, così da non confonderle durante le fasi di installazione.
ASPETTO ESTERNO:
Ciò che contraddistingue questo case è sicuramente la grande finestra in vetro temperato, in una leggera colorazione fumè, fissata con delle pratiche viti con guarnizione in gomma, che eviteranno rotture indesiderate; il case si fa decisamente notare, grazie anche alla griglia di ventilazione superiore e agli intarsi su essa presenti che favoriscono il ricircolo dell’aria, posti sopra e nella parte bassa dello chassis, ai lati. Le parti in plastica che circondano il case contribuiscono ad aumentarne le dimensioni: infatti, aumentano il volume del P7-C1, coniugando funzionalità ed estetica, e conferendo allo chassis delle linee aggressive che bene si sposano tra loro e con le parti interne, visibili grazie alla grande finestra laterale.
Nella parte frontale, troviamo invece una griglia, circondata da un frame bianco, al di sotto del quale troviamo una striscia led preinstallata, comandata da un controller posto nella parte superiore; quest'ultima è forata per garantire una corretta ventilazione nel caso di installazione di ventole e radiatore. Troviamo inoltre il pannello frontale che, oltre ai soliti pulsanti di accensione e reset, ospita 2 porte USB 2.0, 2 USB 3.0, ingresso microfono, uscita cuffie, card reader per formati SD/micro SD, e 2 tasti a cui si è fatto riferimento in precedenza, necessari al controllo dei led (uno per il colore, l’altro per gli effetti).
Posteriormente non abbiamo sorprese degne di nota: troviamo infatti l’apertura per il PSU, i 7 slot PCI, il foro per l’I/O shield ed una griglia di ventilazione da 120 mm;
Nella parte inferiore, come anticipato, notiamo due supporti (praticamente delle alette) che tengono il case sospeso, per favorire l’ingresso dell’aria all’interno dell’alimentatore; qui è presente un filtro anti-polvere, la cui pulizia risulterà, però, difficoltosa (da tenere presente che non è rimovibile, così come quello superiore).
Il lato opposto alla finestra è completamente liscio e privo di bombature, in colorazione bianco opaco nel mio caso; i materiali sono di buona qualità, non i migliori che abbia mai visto, ma superiori – ad esempio – rispetto a quelli del mio vecchio Z3 Plus.
ASPETTO INTERNO:
Il layout interno del P7-C1 è molto essenziale; notiamo subito una parte sporgente, molto utile per il cable management, dalla quale far passare i cavi.
Sulla cover del PSU sono presenti due bay da 2,5 per gli SSD; dietro ad uno di questi, notiamo un unico foro per il passaggio dei cavi: purtroppo, si rivelerà insufficiente, dal momento che gran parte dello spazio sarà “rubato” dai connettori SATA e di alimentazione necessari al funzionamento dell’SSD, di conseguenza lo spazio necessario al passaggio degli altri cavi sarà ridotto all’osso. Avrei gradito più fori, disposti per tutta la lunghezza della copertura, ma con un po’ di pazienza si riesce ad ovviare al problema; sarebbe stato più semplice, ad esempio, installare l’SSD dietro al tray per la scheda madre, destinando il foro in questione esclusivamente al passaggio dei cavi del pannello frontale; da notare, inoltre, lo spazio destinato all’installazione del radiatore, che tuttavia non potrà essere troppo spesso.
Posteriormente, lo spazio per il cable management è buono, sono presenti diversi punti su cui agganciare le fascette, sotto quest’aspetto non ho riscontrato criticità; purtroppo, arriviamo a quello che – a parer mio – è il più grande problema di questo case: la gabbia degli hard disk, posizionata troppo a ridosso dell’alimentatore. Avendo un alimentatore modulare, i cavi di quest’ultimo rimangono schiacciati dalla gabbia, e nel mio caso ho dovuto smontarla per posizionare il PSU; inoltre, ricordate il foro presente dietro ad uno dei bay da 2,5? Se prima lo spazio era poco, con il PSU installato si riduce ulteriormente; consiglio quindi di far passare quanti più cavi possibili prima dell’installazione dell’alimentatore.
Per l’airflow, ho pensato alla seguente configurazione:
2 Arctic F12 da 120mm intake frontali;
1 Enermax Everest 120 mm exhaust posteriore (recuperata dal mio vecchio case);
1 Aerocool 120 mm exhaust superiore (ventola in dotazione, che ho spostato superiormente).
Tutte le ventole, ad eccezione della Enermax collegata alla scheda madre, sono connesse all’hub per le ventole fornito di serie con il case (a sua volta collegato alla scheda madre e gestito da UEFI); ho pensato a questa impostazione per una mera questione di fisica: l’aria fresca viene immessa frontalmente, mentre l’aria calda viene espulsa posteriormente e superiormente (l’aria calda, per sua natura, tende a “salire” verso l’alto). Configurando le ventole come descritto, sono riuscito ad abbassare la temperatura della GPU di qualche grado, merito anche del maggiore spazio a disposizione, e di un layout interno molto pulito; con l’arrivo (e conseguente aggiunta) delle Arctic F12, la situazione non potrà che migliorare.
ASSEMBLAGGIO:
CPU: i5 6500 3,2 GHz;
Dissipatore: Raijintek Aidos;
Motherboard: ASRock H170 Pro4S;
RAM: DDR4 Kingston 4x4 GB 2133 MHz CL15 (proprio fiere senza heatsink, ma pagate 6,80 € ciascuna vanno benissimo);
SSD: SanDisk Plus 256 GB;
HDD: Western Digital Caviar Blue 7200 RPM WD10EZEX;
VGA: SAPPHIRE NITRO+ AMD Radeon™ RX 480;
PSU: Aerocool GT-500 SG semi modulare (grazie @Falco75 per aver scovato questa perla).
Con i dovuti accorgimenti, l’installazione dei componenti risulterà abbastanza agevole, grazie soprattutto ai tanti spazi per il passaggio dei cavi; come vedete, qualcosa può essere migliorata, spostando l’SSD nella parte posteriore, e ordinando meglio i cavi del pannello frontale. Al più presto ordinerò dei cable combs, per sistemare meglio i cavi sleeved; tutto sommato, sono abbastanza soddisfatto del risultato finale, ma col senno di poi avrei potuto fare di meglio.
NOTE PERSONALI:
Questo Aerocool P7-C1 offre alcune features interessanti ad un ottimo prezzo, una su tutte la grande finestra in vetro. Inoltre, oltre alla striscia led in dotazione con connettore proprietario, sarà possibile connettere altre due strisce led RGB, dotate del classico connettore 4 pin (Aerocool fornisce anche due adattatori maschio-maschio, per connettere una striscia femmina al connettore presente all’interno del case); le strisce aggiuntive, seguiranno lo stesso schema impostato tramite il controller, che offre la possibilità di scelta tra 8 colori (bianco, ciano, blu, fucsia, rosso, arancione, giallo, verde, più il ciclo automatico) e 4 effetti di luce (led sempre on, fade, effetto battito, led off).
In foto, potete osservare la seconda striscia, che copre il lato posteriore, superiore e frontale della struttura, illuminata del medesimo colore della striscia in dotazione.
Tuttavia, bisogna mettere in evidenza alcuni aspetti negativi: come avrete forse compreso, ho odiato terribilmente l’unico foro presente sulla cover del PSU per il passaggio dei cavi; a questo, aggiungiamo il poco spazio presente tra l’alimentatore e la gabbia degli hard disk. Nulla di problematico, ma sono aspetti cui bisognerà prestare attenzione se si vuole avere vita facile; inoltre, faccio notare che gli slot PCI non sono riutilizzabili, ed è un peccato per un case che – comunque – costa 90 €.
CONCLUSIONI:
Alla luce di quanto affermato, questo Aerocool è da tenere in considerazione? A mio avviso sì, per diverse ragioni: abbiamo a che fare, infatti, con un case di buona fattura, con materiali non al top, ma comunque buoni; ha degli aspetti negativi, ma nulla di insormontabile. La features delle strisce led è un incentivo in più, e taglia le gambe alla versione economica dello stesso case, con finestra in acrilico (venduta a soli 10 € in meno, e senza la striscia led magnetica), che non ha praticamente senso di esistere; a tutto ciò aggiungiamo un design sicuramente accattivante (ma qui entriamo nel merito del gusto personale), un layout interno pulito ed essenziale ma decisamente pratico, tanto spazio per la VGA e per i dissipatori high-end ad aria, un hub per le ventole incluso con funzione PWM, ed un card reader che può sempre tornare utile. Peccato per alcune piccole pecche (copri slot non riutilizzabili, spazio per il PSU limitato, una sola ventola preinstallata, filtri inferiori e superiori non rimovibili), ma vale assolutamente i suoi 90 €, a questo prezzo è il case in vetro più economico - ma di qualità - sul mercato (se mi sbagliassi, correggetemi pure); merita decisamente di essere preso in considerazione, se non potete investire i circa 20-25 € di differenza necessari per acquistare le alternative più prossime (Phanteks P400S Tempered e NZXT S340 Elite).
Per dubbi, domande e consigli su come migliorare la recensione, basta chiedere qui sotto.
EDIT:
Viste le recenti richieste in merito ad alcuni aspetti del case, aggiorno la recensione con le informazioni richieste.
Per collegare i led sono presenti in totale 3 connettori: uno di questi è doppio e possiede un attacco proprietario, a cui connettere la striscia presente sul pannello frontale e quella in dotazione; gli altri due sono dei normali connettori 4 pin per strisce led 12 V (le più diffuse, acquistabili su eBay, Amazon o AliExpress), di cui trovate le foto e la tipologia di collegamento sotto.
La striscia termina con il connettore nero indicato sotto, e con il case sono forniti due adattatori Maschio/Maschio come quello a sinistra qui sotto:
Di seguito, potete vedere l'effetto finale con ogni colorazione, nell'ordine: Bianco, Ciano, Blu, Fucsia, Rosso, Arancio, Giallo, Verde, Ciclo continuo (non presente per ovvie ragioni).
Infine, ecco l'altezza massima per i dissipatori, misurata lasciando qualche millimetro di distanza dalla scheda madre (calcolando orientativamente l'altezza del socket); dal momento che il pannello in vetro è esterno alla struttura, "poggiato" su di essa e non incassato, lo spazio massimo è ben superiore ai 166 mm dichiarati da Aerocool (il limite è indicato dalla freccia rossa in foto).
Tuttavia, va ricordato che la misura è stata presa in maniera approssimativa, per cui potrebbe differire di qualche millimetro; è bene dunque non esagerare, evitando di spingersi troppo oltre la misura indicata dal produttore.
N.B. Il sottoscritto non si assume alcuna responsabilità qualora lo spazio fosse insufficiente; la misura è stata presa per un utente che aveva un dissipatore più grande di 0,6 mm.
Dunque non tornate piangendo, affermando che il sottoscritto vi ha autorizzati.
Bella sfida.
Ovviamente mettiamo a confronto i modelli in vetro temperato; direi che la questione si riduce alla preferenza estetica, entrambi sono validi (cerca il confronto pubblicato sul canale YouTube Salazar Studio).
Bella sfida.
Ovviamente mettiamo a confronto i modelli in vetro temperato; direi che la questione si riduce alla preferenza estetica, entrambi sono validi (cerca il confronto pubblicato sul canale YouTube Salazar Studio).
Un saluto a tutti gli utenti del forum!
Scrivo queste righe per fare una personale recensione dell’Aerocool P7 C1, un case di recente uscita e di cui ultimamente si scrive e legge tanto, tra le varie discussioni del forum; online si trova qualche review, ma nessuna in lingua italiana, così ho deciso di offrire un servizio alla community, riportando la mia esperienza.
Si tratta di un case con pannello in vetro temperato e controller led, venduto a circa 90 € su Amazon; Aerocool prevede di lanciare altri prodotti della linea Project 7(alimentatori, ventole, dissipatori, case e altro), ma questa recensione analizzerà l’unico prodotto della serie ad oggi lanciato dall’azienda, il case appunto, di cui trovate il link di seguito.
INTRODUZIONE:
Ho scelto questo case un po’ per caso, su consiglio dell’amico @webbiercoin81: avevo la necessità di sostituire uno Zalman Z3 Plus, dunque ho acquistato – in un primo momento – un Cooler Master Masterbox 5; ottimo case, ma che non mi lasciava pienamente soddisfatto, così ho deciso di affidarmi alla sorte: se fossi riuscito a vendere il Masterbox 5 al prezzo d’acquisto, avrei proceduto al cambio. Non avevo ancora rimosso le pellicole protettive preapplicate (l’ho tenuto neanche una decina di giorni), quindi non è stato difficile venderlo; è durato mezza giornata su un famoso sito di compravendita online, venduto a mano ad un ragazzo della mia zona. Successivamente, ho acquistato questo Aerocool, che analizzeremo nel dettaglio.
Posteriore: 1x120 mm (ventola in dotazione di serie);
Radiatori:
Frontale: 240/280/360 mm;
Superiore: 240 mm;
Posteriore: 120 mm;
Peso: 8,4 Kg;
Supporto alimentatori: ATX;
PACKAGING:
Amazon ha spedito la scatola del case inserita dentro un’altra scatola più grande, proteggendo adeguatamente la confezione originale; non si tratta della classica scatola color avana, ma già dall’esterno capiamo che si tratta di un prodotto di un certo livello.
All’interno, troviamo il case ben protetto da due blocchi in polistirolo, avvolto in una grande busta in plastica; ecco come si presenta il case, rimuovendo il polistirolo ed il cellophane.
Nascoste nel vano copri alimentatore, incastonate nei bay da 3,5 pollici, troviamo due piccole scatole: in una troviamo tutta la minuteria (viti, fascette in velcro, hub per le ventole), mentre l’altra contiene una striscia led RGB magnetica, lunga circa 40 cm; troviamo anche un manuale in varie lingue, tra cui l’italiano; personalmente ho apprezzato molto la scelta di Aerocool, di suddividere le viti in diverse buste di plastica, così da non confonderle durante le fasi di installazione.
ASPETTO ESTERNO:
Ciò che contraddistingue questo case è sicuramente la grande finestra in vetro temperato, in una leggera colorazione fumè, fissata con delle pratiche viti con guarnizione in gomma, che eviteranno rotture indesiderate; il case si fa decisamente notare, grazie anche alla griglia di ventilazione superiore e agli intarsi su essa presenti che favoriscono il ricircolo dell’aria, posti sopra e nella parte bassa dello chassis, ai lati. Le parti in plastica che circondano il case contribuiscono ad aumentarne le dimensioni: infatti, aumentano il volume del P7-C1, coniugando funzionalità ed estetica, e conferendo allo chassis delle linee aggressive che bene si sposano tra loro e con le parti interne, visibili grazie alla grande finestra laterale.
Nella parte frontale, troviamo invece una griglia, circondata da un frame bianco, al di sotto del quale troviamo una striscia led preinstallata, comandata da un controller posto nella parte superiore; quest'ultima è forata per garantire una corretta ventilazione nel caso di installazione di ventole e radiatore. Troviamo inoltre il pannello frontale che, oltre ai soliti pulsanti di accensione e reset, ospita 2 porte USB 2.0, 2 USB 3.0, ingresso microfono, uscita cuffie, card reader per formati SD/micro SD, e 2 tasti a cui si è fatto riferimento in precedenza, necessari al controllo dei led (uno per il colore, l’altro per gli effetti).
Posteriormente non abbiamo sorprese degne di nota: troviamo infatti l’apertura per il PSU, i 7 slot PCI, il foro per l’I/O shield ed una griglia di ventilazione da 120 mm;
Nella parte inferiore, come anticipato, notiamo due supporti (praticamente delle alette) che tengono il case sospeso, per favorire l’ingresso dell’aria all’interno dell’alimentatore; qui è presente un filtro anti-polvere, la cui pulizia risulterà, però, difficoltosa (da tenere presente che non è rimovibile, così come quello superiore).
Il lato opposto alla finestra è completamente liscio e privo di bombature, in colorazione bianco opaco nel mio caso; i materiali sono di buona qualità, non i migliori che abbia mai visto, ma superiori – ad esempio – rispetto a quelli del mio vecchio Z3 Plus.
ASPETTO INTERNO:
Il layout interno del P7-C1 è molto essenziale; notiamo subito una parte sporgente, molto utile per il cable management, dalla quale far passare i cavi.
Sulla cover del PSU sono presenti due bay da 2,5 per gli SSD; dietro ad uno di questi, notiamo un unico foro per il passaggio dei cavi: purtroppo, si rivelerà insufficiente, dal momento che gran parte dello spazio sarà “rubato” dai connettori SATA e di alimentazione necessari al funzionamento dell’SSD, di conseguenza lo spazio necessario al passaggio degli altri cavi sarà ridotto all’osso. Avrei gradito più fori, disposti per tutta la lunghezza della copertura, ma con un po’ di pazienza si riesce ad ovviare al problema; sarebbe stato più semplice, ad esempio, installare l’SSD dietro al tray per la scheda madre, destinando il foro in questione esclusivamente al passaggio dei cavi del pannello frontale; da notare, inoltre, lo spazio destinato all’installazione del radiatore, che tuttavia non potrà essere troppo spesso.
Posteriormente, lo spazio per il cable management è buono, sono presenti diversi punti su cui agganciare le fascette, sotto quest’aspetto non ho riscontrato criticità; purtroppo, arriviamo a quello che – a parer mio – è il più grande problema di questo case: la gabbia degli hard disk, posizionata troppo a ridosso dell’alimentatore. Avendo un alimentatore modulare, i cavi di quest’ultimo rimangono schiacciati dalla gabbia, e nel mio caso ho dovuto smontarla per posizionare il PSU; inoltre, ricordate il foro presente dietro ad uno dei bay da 2,5? Se prima lo spazio era poco, con il PSU installato si riduce ulteriormente; consiglio quindi di far passare quanti più cavi possibili prima dell’installazione dell’alimentatore.
Per l’airflow, ho pensato alla seguente configurazione:
2 Arctic F12 da 120mm intake frontali;
1 Enermax Everest 120 mm exhaust posteriore (recuperata dal mio vecchio case);
1 Aerocool 120 mm exhaust superiore (ventola in dotazione, che ho spostato superiormente).
Tutte le ventole, ad eccezione della Enermax collegata alla scheda madre, sono connesse all’hub per le ventole fornito di serie con il case (a sua volta collegato alla scheda madre e gestito da UEFI); ho pensato a questa impostazione per una mera questione di fisica: l’aria fresca viene immessa frontalmente, mentre l’aria calda viene espulsa posteriormente e superiormente (l’aria calda, per sua natura, tende a “salire” verso l’alto). Configurando le ventole come descritto, sono riuscito ad abbassare la temperatura della GPU di qualche grado, merito anche del maggiore spazio a disposizione, e di un layout interno molto pulito; con l’arrivo (e conseguente aggiunta) delle Arctic F12, la situazione non potrà che migliorare.
ASSEMBLAGGIO:
CPU: i5 6500 3,2 GHz;
Dissipatore: Raijintek Aidos;
Motherboard: ASRock H170 Pro4S;
RAM: DDR4 Kingston 4x4 GB 2133 MHz CL15 (proprio fiere senza heatsink, ma pagate 6,80 € ciascuna vanno benissimo);
SSD: SanDisk Plus 256 GB;
HDD: Western Digital Caviar Blue 7200 RPM WD10EZEX;
VGA: SAPPHIRE NITRO+ AMD Radeon™ RX 480;
PSU: Aerocool GT-500 SG semi modulare (grazie @Falco75 per aver scovato questa perla).
Con i dovuti accorgimenti, l’installazione dei componenti risulterà abbastanza agevole, grazie soprattutto ai tanti spazi per il passaggio dei cavi; come vedete, qualcosa può essere migliorata, spostando l’SSD nella parte posteriore, e ordinando meglio i cavi del pannello frontale. Al più presto ordinerò dei cable combs, per sistemare meglio i cavi sleeved; tutto sommato, sono abbastanza soddisfatto del risultato finale, ma col senno di poi avrei potuto fare di meglio.
NOTE PERSONALI:
Questo Aerocool P7-C1 offre alcune features interessanti ad un ottimo prezzo, una su tutte la grande finestra in vetro. Inoltre, oltre alla striscia led in dotazione con connettore proprietario, sarà possibile connettere altre due strisce led RGB, dotate del classico connettore 4 pin (Aerocool fornisce anche due adattatori maschio-maschio, per connettere una striscia femmina al connettore presente all’interno del case); le strisce aggiuntive, seguiranno lo stesso schema impostato tramite il controller, che offre la possibilità di scelta tra 8 colori (bianco, ciano, blu, fucsia, rosso, arancione, giallo, verde, più il ciclo automatico) e 4 effetti di luce (led sempre on, fade, effetto battito, led off).
In foto, potete osservare la seconda striscia, che copre il lato posteriore, superiore e frontale della struttura, illuminata del medesimo colore della striscia in dotazione.
Tuttavia, bisogna mettere in evidenza alcuni aspetti negativi: come avrete forse compreso, ho odiato terribilmente l’unico foro presente sulla cover del PSU per il passaggio dei cavi; a questo, aggiungiamo il poco spazio presente tra l’alimentatore e la gabbia degli hard disk. Nulla di problematico, ma sono aspetti cui bisognerà prestare attenzione se si vuole avere vita facile; inoltre, faccio notare che gli slot PCI non sono riutilizzabili, ed è un peccato per un case che – comunque – costa 90 €.
CONCLUSIONI:
Alla luce di quanto affermato, questo Aerocool è da tenere in considerazione? A mio avviso sì, per diverse ragioni: abbiamo a che fare, infatti, con un case di buona fattura, con materiali non al top, ma comunque buoni; ha degli aspetti negativi, ma nulla di insormontabile. La features delle strisce led è un incentivo in più, e taglia le gambe alla versione economica dello stesso case, con finestra in acrilico (venduta a soli 10 € in meno, e senza la striscia led magnetica), che non ha praticamente senso di esistere; a tutto ciò aggiungiamo un design sicuramente accattivante (ma qui entriamo nel merito del gusto personale), un layout interno pulito ed essenziale ma decisamente pratico, tanto spazio per la VGA e per i dissipatori high-end ad aria, un hub per le ventole incluso con funzione PWM, ed un card reader che può sempre tornare utile. Peccato per alcune piccole pecche (copri slot non riutilizzabili, spazio per il PSU limitato, una sola ventola preinstallata, filtri inferiori e superiori non rimovibili), ma vale assolutamente i suoi 90 €, a questo prezzo è il case in vetro più economico - ma di qualità - sul mercato (se mi sbagliassi, correggetemi pure); merita decisamente di essere preso in considerazione, se non potete investire i circa 20-25 € di differenza necessari per acquistare le alternative più prossime (Phanteks P400S Tempered e NZXT S340 Elite).
Per dubbi, domande e consigli su come migliorare la recensione, basta chiedere qui sotto.
EDIT:
Viste le recenti richieste in merito ad alcuni aspetti del case, aggiorno la recensione con le informazioni richieste.
Per collegare i led sono presenti in totale 3 connettori: uno di questi è doppio e possiede un attacco proprietario, a cui connettere la striscia presente sul pannello frontale e quella in dotazione; gli altri due sono dei normali connettori 4 pin per strisce led 12 V (le più diffuse, acquistabili su eBay, Amazon o AliExpress), di cui trovate le foto e la tipologia di collegamento sotto.
La striscia termina con il connettore nero indicato sotto, e con il case sono forniti due adattatori Maschio/Maschio come quello a sinistra qui sotto:
Di seguito, potete vedere l'effetto finale con ogni colorazione, nell'ordine: Bianco, Ciano, Blu, Fucsia, Rosso, Arancio, Giallo, Verde, Ciclo continuo (non presente per ovvie ragioni).
Infine, ecco l'altezza massima per i dissipatori, misurata lasciando qualche millimetro di distanza dalla scheda madre (calcolando orientativamente l'altezza del socket); dal momento che il pannello in vetro è esterno alla struttura, "poggiato" su di essa e non incassato, lo spazio massimo è ben superiore ai 166 mm dichiarati da Aerocool (il limite è indicato dalla freccia rossa in foto).
Tuttavia, va ricordato che la misura è stata presa in maniera approssimativa, per cui potrebbe differire di qualche millimetro; è bene dunque non esagerare, evitando di spingersi troppo oltre la misura indicata dal produttore.
N.B. Il sottoscritto non si assume alcuna responsabilità qualora lo spazio fosse insufficiente; la misura è stata presa per un utente che aveva un dissipatore più grande di 0,6 mm.
Dunque non tornate piangendo, affermando che il sottoscritto vi ha autorizzati.
Un saluto a tutti gli utenti del forum!
Scrivo queste righe per fare una personale recensione dell’Aerocool P7 C1, un case di recente uscita e di cui ultimamente si scrive e legge tanto, tra le varie discussioni del forum; online si trova qualche review, ma nessuna in lingua italiana, così ho deciso di offrire un servizio alla community, riportando la mia esperienza.
Si tratta di un case con pannello in vetro temperato e controller led, venduto a circa 90 € su Amazon; Aerocool prevede di lanciare altri prodotti della linea Project 7(alimentatori, ventole, dissipatori, case e altro), ma questa recensione analizzerà l’unico prodotto della serie ad oggi lanciato dall’azienda, il case appunto, di cui trovate il link di seguito.
INTRODUZIONE:
Ho scelto questo case un po’ per caso, su consiglio dell’amico @webbiercoin81: avevo la necessità di sostituire uno Zalman Z3 Plus, dunque ho acquistato – in un primo momento – un Cooler Master Masterbox 5; ottimo case, ma che non mi lasciava pienamente soddisfatto, così ho deciso di affidarmi alla sorte: se fossi riuscito a vendere il Masterbox 5 al prezzo d’acquisto, avrei proceduto al cambio. Non avevo ancora rimosso le pellicole protettive preapplicate (l’ho tenuto neanche una decina di giorni), quindi non è stato difficile venderlo; è durato mezza giornata su un famoso sito di compravendita online, venduto a mano ad un ragazzo della mia zona. Successivamente, ho acquistato questo Aerocool, che analizzeremo nel dettaglio.
Posteriore: 1x120 mm (ventola in dotazione di serie);
Radiatori:
Frontale: 240/280/360 mm;
Superiore: 240 mm;
Posteriore: 120 mm;
Peso: 8,4 Kg;
Supporto alimentatori: ATX;
PACKAGING:
Amazon ha spedito la scatola del case inserita dentro un’altra scatola più grande, proteggendo adeguatamente la confezione originale; non si tratta della classica scatola color avana, ma già dall’esterno capiamo che si tratta di un prodotto di un certo livello.
All’interno, troviamo il case ben protetto da due blocchi in polistirolo, avvolto in una grande busta in plastica; ecco come si presenta il case, rimuovendo il polistirolo ed il cellophane.
Nascoste nel vano copri alimentatore, incastonate nei bay da 3,5 pollici, troviamo due piccole scatole: in una troviamo tutta la minuteria (viti, fascette in velcro, hub per le ventole), mentre l’altra contiene una striscia led RGB magnetica, lunga circa 40 cm; troviamo anche un manuale in varie lingue, tra cui l’italiano; personalmente ho apprezzato molto la scelta di Aerocool, di suddividere le viti in diverse buste di plastica, così da non confonderle durante le fasi di installazione.
ASPETTO ESTERNO:
Ciò che contraddistingue questo case è sicuramente la grande finestra in vetro temperato, in una leggera colorazione fumè, fissata con delle pratiche viti con guarnizione in gomma, che eviteranno rotture indesiderate; il case si fa decisamente notare, grazie anche alla griglia di ventilazione superiore e agli intarsi su essa presenti che favoriscono il ricircolo dell’aria, posti sopra e nella parte bassa dello chassis, ai lati. Le parti in plastica che circondano il case contribuiscono ad aumentarne le dimensioni: infatti, aumentano il volume del P7-C1, coniugando funzionalità ed estetica, e conferendo allo chassis delle linee aggressive che bene si sposano tra loro e con le parti interne, visibili grazie alla grande finestra laterale.
Nella parte frontale, troviamo invece una griglia, circondata da un frame bianco, al di sotto del quale troviamo una striscia led preinstallata, comandata da un controller posto nella parte superiore; quest'ultima è forata per garantire una corretta ventilazione nel caso di installazione di ventole e radiatore. Troviamo inoltre il pannello frontale che, oltre ai soliti pulsanti di accensione e reset, ospita 2 porte USB 2.0, 2 USB 3.0, ingresso microfono, uscita cuffie, card reader per formati SD/micro SD, e 2 tasti a cui si è fatto riferimento in precedenza, necessari al controllo dei led (uno per il colore, l’altro per gli effetti).
Posteriormente non abbiamo sorprese degne di nota: troviamo infatti l’apertura per il PSU, i 7 slot PCI, il foro per l’I/O shield ed una griglia di ventilazione da 120 mm;
Nella parte inferiore, come anticipato, notiamo due supporti (praticamente delle alette) che tengono il case sospeso, per favorire l’ingresso dell’aria all’interno dell’alimentatore; qui è presente un filtro anti-polvere, la cui pulizia risulterà, però, difficoltosa (da tenere presente che non è rimovibile, così come quello superiore).
Il lato opposto alla finestra è completamente liscio e privo di bombature, in colorazione bianco opaco nel mio caso; i materiali sono di buona qualità, non i migliori che abbia mai visto, ma superiori – ad esempio – rispetto a quelli del mio vecchio Z3 Plus.
ASPETTO INTERNO:
Il layout interno del P7-C1 è molto essenziale; notiamo subito una parte sporgente, molto utile per il cable management, dalla quale far passare i cavi.
Sulla cover del PSU sono presenti due bay da 2,5 per gli SSD; dietro ad uno di questi, notiamo un unico foro per il passaggio dei cavi: purtroppo, si rivelerà insufficiente, dal momento che gran parte dello spazio sarà “rubato” dai connettori SATA e di alimentazione necessari al funzionamento dell’SSD, di conseguenza lo spazio necessario al passaggio degli altri cavi sarà ridotto all’osso. Avrei gradito più fori, disposti per tutta la lunghezza della copertura, ma con un po’ di pazienza si riesce ad ovviare al problema; sarebbe stato più semplice, ad esempio, installare l’SSD dietro al tray per la scheda madre, destinando il foro in questione esclusivamente al passaggio dei cavi del pannello frontale; da notare, inoltre, lo spazio destinato all’installazione del radiatore, che tuttavia non potrà essere troppo spesso.
Posteriormente, lo spazio per il cable management è buono, sono presenti diversi punti su cui agganciare le fascette, sotto quest’aspetto non ho riscontrato criticità; purtroppo, arriviamo a quello che – a parer mio – è il più grande problema di questo case: la gabbia degli hard disk, posizionata troppo a ridosso dell’alimentatore. Avendo un alimentatore modulare, i cavi di quest’ultimo rimangono schiacciati dalla gabbia, e nel mio caso ho dovuto smontarla per posizionare il PSU; inoltre, ricordate il foro presente dietro ad uno dei bay da 2,5? Se prima lo spazio era poco, con il PSU installato si riduce ulteriormente; consiglio quindi di far passare quanti più cavi possibili prima dell’installazione dell’alimentatore.
Per l’airflow, ho pensato alla seguente configurazione:
2 Arctic F12 da 120mm intake frontali;
1 Enermax Everest 120 mm exhaust posteriore (recuperata dal mio vecchio case);
1 Aerocool 120 mm exhaust superiore (ventola in dotazione, che ho spostato superiormente).
Tutte le ventole, ad eccezione della Enermax collegata alla scheda madre, sono connesse all’hub per le ventole fornito di serie con il case (a sua volta collegato alla scheda madre e gestito da UEFI); ho pensato a questa impostazione per una mera questione di fisica: l’aria fresca viene immessa frontalmente, mentre l’aria calda viene espulsa posteriormente e superiormente (l’aria calda, per sua natura, tende a “salire” verso l’alto). Configurando le ventole come descritto, sono riuscito ad abbassare la temperatura della GPU di qualche grado, merito anche del maggiore spazio a disposizione, e di un layout interno molto pulito; con l’arrivo (e conseguente aggiunta) delle Arctic F12, la situazione non potrà che migliorare.
ASSEMBLAGGIO:
CPU: i5 6500 3,2 GHz;
Dissipatore: Raijintek Aidos;
Motherboard: ASRock H170 Pro4S;
RAM: DDR4 Kingston 4x4 GB 2133 MHz CL15 (proprio fiere senza heatsink, ma pagate 6,80 € ciascuna vanno benissimo);
SSD: SanDisk Plus 256 GB;
HDD: Western Digital Caviar Blue 7200 RPM WD10EZEX;
VGA: SAPPHIRE NITRO+ AMD Radeon™ RX 480;
PSU: Aerocool GT-500 SG semi modulare (grazie @Falco75 per aver scovato questa perla).
Con i dovuti accorgimenti, l’installazione dei componenti risulterà abbastanza agevole, grazie soprattutto ai tanti spazi per il passaggio dei cavi; come vedete, qualcosa può essere migliorata, spostando l’SSD nella parte posteriore, e ordinando meglio i cavi del pannello frontale. Al più presto ordinerò dei cable combs, per sistemare meglio i cavi sleeved; tutto sommato, sono abbastanza soddisfatto del risultato finale, ma col senno di poi avrei potuto fare di meglio.
NOTE PERSONALI:
Questo Aerocool P7-C1 offre alcune features interessanti ad un ottimo prezzo, una su tutte la grande finestra in vetro. Inoltre, oltre alla striscia led in dotazione con connettore proprietario, sarà possibile connettere altre due strisce led RGB, dotate del classico connettore 4 pin (Aerocool fornisce anche due adattatori maschio-maschio, per connettere una striscia femmina al connettore presente all’interno del case); le strisce aggiuntive, seguiranno lo stesso schema impostato tramite il controller, che offre la possibilità di scelta tra 8 colori (bianco, ciano, blu, fucsia, rosso, arancione, giallo, verde, più il ciclo automatico) e 4 effetti di luce (led sempre on, fade, effetto battito, led off).
In foto, potete osservare la seconda striscia, che copre il lato posteriore, superiore e frontale della struttura, illuminata del medesimo colore della striscia in dotazione.
Tuttavia, bisogna mettere in evidenza alcuni aspetti negativi: come avrete forse compreso, ho odiato terribilmente l’unico foro presente sulla cover del PSU per il passaggio dei cavi; a questo, aggiungiamo il poco spazio presente tra l’alimentatore e la gabbia degli hard disk. Nulla di problematico, ma sono aspetti cui bisognerà prestare attenzione se si vuole avere vita facile; inoltre, faccio notare che gli slot PCI non sono riutilizzabili, ed è un peccato per un case che – comunque – costa 90 €.
CONCLUSIONI:
Alla luce di quanto affermato, questo Aerocool è da tenere in considerazione? A mio avviso sì, per diverse ragioni: abbiamo a che fare, infatti, con un case di buona fattura, con materiali non al top, ma comunque buoni; ha degli aspetti negativi, ma nulla di insormontabile. La features delle strisce led è un incentivo in più, e taglia le gambe alla versione economica dello stesso case, con finestra in acrilico (venduta a soli 10 € in meno, e senza la striscia led magnetica), che non ha praticamente senso di esistere; a tutto ciò aggiungiamo un design sicuramente accattivante (ma qui entriamo nel merito del gusto personale), un layout interno pulito ed essenziale ma decisamente pratico, tanto spazio per la VGA e per i dissipatori high-end ad aria, un hub per le ventole incluso con funzione PWM, ed un card reader che può sempre tornare utile. Peccato per alcune piccole pecche (copri slot non riutilizzabili, spazio per il PSU limitato, una sola ventola preinstallata, filtri inferiori e superiori non rimovibili), ma vale assolutamente i suoi 90 €, a questo prezzo è il case in vetro più economico - ma di qualità - sul mercato (se mi sbagliassi, correggetemi pure); merita decisamente di essere preso in considerazione, se non potete investire i circa 20-25 € di differenza necessari per acquistare le alternative più prossime (Phanteks P400S Tempered e NZXT S340 Elite).
Per dubbi, domande e consigli su come migliorare la recensione, basta chiedere qui sotto.
EDIT:
Viste le recenti richieste in merito ad alcuni aspetti del case, aggiorno la recensione con le informazioni richieste.
Per collegare i led sono presenti in totale 3 connettori: uno di questi è doppio e possiede un attacco proprietario, a cui connettere la striscia presente sul pannello frontale e quella in dotazione; gli altri due sono dei normali connettori 4 pin per strisce led 12 V (le più diffuse, acquistabili su eBay, Amazon o AliExpress), di cui trovate le foto e la tipologia di collegamento sotto.
La striscia termina con il connettore nero indicato sotto, e con il case sono forniti due adattatori Maschio/Maschio come quello a sinistra qui sotto:
Di seguito, potete vedere l'effetto finale con ogni colorazione, nell'ordine: Bianco, Ciano, Blu, Fucsia, Rosso, Arancio, Giallo, Verde, Ciclo continuo (non presente per ovvie ragioni).
Infine, ecco l'altezza massima per i dissipatori, misurata lasciando qualche millimetro di distanza dalla scheda madre (calcolando orientativamente l'altezza del socket); dal momento che il pannello in vetro è esterno alla struttura, "poggiato" su di essa e non incassato, lo spazio massimo è ben superiore ai 166 mm dichiarati da Aerocool (il limite è indicato dalla freccia rossa in foto).
Tuttavia, va ricordato che la misura è stata presa in maniera approssimativa, per cui potrebbe differire di qualche millimetro; è bene dunque non esagerare, evitando di spingersi troppo oltre la misura indicata dal produttore.
N.B. Il sottoscritto non si assume alcuna responsabilità qualora lo spazio fosse insufficiente; la misura è stata presa per un utente che aveva un dissipatore più grande di 0,6 mm.
Dunque non tornate piangendo, affermando che il sottoscritto vi ha autorizzati.
Come ho scritto nel primo post, i filtri antipolvere sono un po' scomodi: quello inferiore (sotto al PSU) e quello superiore sono fissi, per la pulizia non possono essere rimossi; quello frontale invece è magnetico, e non dà alcun problema.
Per la silenziosità, dipende molto dalle ventole che vai a montare (quella in dotazione è molto silenziosa), inoltre il fan controller ti permette di rendere il PC inudibile in idle, grazie alla regolazione in PWM.
Io ho montato le ventole con viti in gomma , il che le rende molto silenziose, nonostante siano da 14. Poi ovviamente come ha detto Korer621, dipende dal tipo di ventola.
Come ho scritto nel primo post, i filtri antipolvere sono un po' scomodi: quello inferiore (sotto al PSU) e quello superiore sono fissi, per la pulizia non possono essere rimossi; quello frontale invece è magnetico, e non dà alcun problema.
Per la silenziosità, dipende molto dalle ventole che vai a montare (quella in dotazione è molto silenziosa), inoltre il fan controller ti permette di rendere il PC inudibile in idle, grazie alla regolazione in PWM.