Nella maggior parte dei casi, chi è impossibilitato a comunicare non ha un blocco delle funzioni neurocognitive.
Spesso il problema è a livello muscolare, ovvero il cervello invia il segnale ma la muscolatura non riesce ad eseguirlo.
Se il 'chip' è in grado di leggere (e decodificare) il segnale allora ecco che diventa possibile tradurre la comunicazione.
In parte, faceva qualcosa di simile anche la "sedia" di Stephen Hawking, l'hardware installato gli permetteva di comunicare muovendo le pupille, traducendone i movimenti in parole (non direttamente, ma tramite delle scelte).