Si discute a volte sulla qualità scadente dei film di oggi rispetto a quelli di una volta... E da poco ho visto due film, uno vecchio degli anni '90 e più recente. Trovo sia interessante fare un paragone, non tanto per esaltarne uno rispetto all'altro; quanto di usarli per capire la sostanza delle porcherie che a volte ingoiamo noi, come i nostri figli, passivamente, senza renderci conto... Per sviluppare il senso critico e capire che cosa vediamo esattamente in TV, così come al cinema, e capire che Hollywood in fondo è sempre stato un meccanismo di propaganda ben oliato allo scopo di confondere le idee, sviare le menti... Rafforzando da un lato la vecchia menzogna, iniettata nelle nostre giovani teste a suo tempo da istituzioni autorevoli e marcescenti come la scuola e la chiesa, illudendoci per esempio che il Nazismo è stato schiacciato e le forze del bene ormai trionfano (elementi cioè di cultura comune, resi improponibili in altri contesti, perché abusati dai media e dalla TV), e aprire il cammino a una nuova serie di balle... Evitando anche in tal modo, di entrare in contraddizione troppo vistosamente con l'antica nozione (ormai inutile) che si ha intenzione di sostituire...
Comunque, il primo film è INSTINCT del 1999, con Anthony Hopkins e Donald Sutherland. La cosa più interessante di questo film è il tema della contrapposizione tra l'arroganza, la smania di controllo e la violenza usata da parte di certi uomini su interi gruppi di altri, e nei confronti della natura stessa. Anthony Hopkins è un antropologo che ha trascorso anni in solitudine tra i Gorilla in Kenia e, avendo ucciso due persone, è successivamente scovato, rimpatriato negli Stati Uniti e rinchiuso in un manicomio criminale - in apparente stato di totale afasia. Questa la mia descrizione del film, e non vado oltre per quelli che volessero vederlo.
Il mio giudizio del film è decisamente negativo, perché un tema così importante e serio come la violenza perpetrata da uomini su moltitudini di altri uomini e sugli animali avrebbe meritato un pò più di attenzione e meno superficialità da parte del regista, che conduce il film con la leggerezza di una commedia di terza categoria. Personalmente, il film mi ha stancato e ha smesso d'intrigarmi ben prima di entrare nella sua fase più intensa. E che dire poi dell'attore principale?!... Non so se sia tutta colpa sua, ma in questo film particolare Anthony Hopkins fa veramente pena... A parte il fatto che secondo me, deve la sua carriera a un unico film, e sappiamo tutti qual'è... La realtà è che Hopkins rende bene solo nei film Horror (es. The Wolfman, 2010) o nei film Western (es. Legends of the Fall, 1994); o per lo meno, in tutti quei ruoli in cui non deve aprire troppo la bocca per parlare; e infatti nei tre film, nominati sopra non era protagonista. Se non ci fosse stato il contributo di attori del calibro di Jodie Foster, Benicio del Toro e Brad Pitt, il risultato finale sarebbe stato molto diverso... Insomma, un film meglio perso che trovato...
L'altro film è Warrior, abbastanza recente (2011), con Nick Nolte e Tom Hardy (dramma sportivo in una famiglia di origine Irlandese, in cui il padre è - guarda caso - alcolizzato. In Irlanda succede solo di rado. Il figlio più giovane diserta la guerra in Iraq per tornare a casa, dopo aver salvato la vita ad alcuni commilitoni e aver perso un amico...). Il paragone tra questi due film è interessante, osservando l'importanza (purtroppo solo teorica) del tema di Instinct e contrapponendola al dramma molto più insignificante di una famiglia qualsiasi della classe medio bassa in America. Il paragane anzi è ridicolo, ed è ridicolo notare che il film di Anthony Hopkins sia improponibile nel confronto con Warrior. Nick Nolte, insomma, è ben altro attore. E' bravo sia nelle commedie, che nei film drammatici. Si espande e si contrae a seconda delle esigenze imposte dal personaggio che interpreta - e anche, spesso e volentieri, indipendentemente dalla qualità della regia. Un grande attore, secondo me. Poi c'è Tom Hardy che è impressionante e buca lo schermo. Ancora giovane, ma già bravissimo, convincente e potente. Insomma, un bel cast e un bel film ben diretto e ben interpretato da tutti, persino dalle comparse. Da vedere!...
Unica nota critica per Warrior, che mi ha dato un pò di stomaco, è la dimensione eroica presunta e propagandata che assume la guerra in Iraq sullo sfondo degli eventi. Perché è così che Hollywood influenza le opinioni, cioè mettendo in secondo piano un tema che nell'economia del film appare funzionale unicamente allo svolgimento della trama, e dunque di scarsa importanza...