La guerra del GAS: dobbiamo preoccuparci?

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ipergiorg

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danysm73 ha detto:

errore abbastanza ricorrente. L'idrogeno è solo un vettore e non una fonte. Per produrre idrogeno da mettere in macchina per autotrazione occorre spendere energia ricavata ovviamente da altre fonti (un poco di più, per le perdite, di quella che recuperi)
 

danysm73

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scusa ma ai pannelli fotovoltaici basta la luce per produrre energia non gli serve il calore..... quelli che serve calore sono i pannelli solari...... e poi non inquinano come un motore a petrolio...... nella macchina l'80 % del carburante serve per scaldare il motore insomma ha un basso rendimento insomma solo il 20% è sfruttato per la motricità
 

ipergiorg

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danysm73 ha detto:
scusa ma ai pannelli fotovoltaici basta la luce per produrre energia non gli serve il calore.....
e allora?? che cavolo c'entra?

danysm73 ha detto:
. e poi non inquinano come un motore a petrolio...... nella macchina l'80 % del carburante serve per scaldare il motore insomma ha un basso rendimento insomma solo il 20% è sfruttato per la motricità

ho fatto un esempio infatti grezzissimo, sono certo che l'efficienza di una centrale elettrica sia mooolto più elevata. Ma ho anche preso il primo pannello solare che mi capitava sottomano.. ho cercato pure di arrotondare in modo da favorire il pannello, per esempio non è che i sedili e il bagagliaio della mia punto siano utili a produrre potenza ma il divario è cmq troppo grande.

Il tutto solo per dimostrare la scarsa efficienza del fotovoltaico in termine di occupazione di spazio/resa energetica. Mai sentito parlare di impiatto ambientale?? Quanti ettari devi occupare (magari togliendo un bel bosco) per sostituire una centrale termoelettrica con l'equivalente in potenza di un fotovoltaico?? E' un bel problema e non si risolve con "un po' di eolico, un po' di fotovoltaico, un po' di idrogeno (ommioddio)"
 
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danysm73

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il link che hai dato ci sono solo pannelli solari....... e poi non aggredire come fai sempre..... mi stai un po stancando ad essere sinceri....
 
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nikos

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ipergiorg ha detto:
La mia punto diesel 1300 occupa una superficie a farla grande di 6metriquadri. Te la porto come esempio grezzissimo e ridicolo per potenza e rendimento di centrale termoelettrica a petrolio. Il motore ha una potenza massima di 55000watt con cui potrei teoricamente alimentare 18 normali appartamenti. Occupare spazio è impatto ambientale. Perchè occupare 18X20=360metriquadri di pannello solare quando potrei avere un sistema di soli 6metri quadri di occupazione?

ipergiorg ha detto:
Il tutto solo per dimostrare la scarsa efficienza del fotovoltaico in termine di occupazione di spazio/resa energetica. Mai sentito parlare di impiatto ambientale?? Quanti ettari devi occupare (magari togliendo un bel bosco) per sostituire una centrale termoelettrica con l'equivalente in potenza di un fotovoltaico?? E' un bel problema e non si risolve con "un po' di eolico, un po' di fotovoltaico, un po' di idrogeno (ommioddio)"

Ricordati del buco dell'ozono!! :D
 

ipergiorg

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danysm73 ha detto:
il link che hai dato ci sono solo pannelli solari....... e poi non aggredire come fai sempre..... mi stai un po stancando ad essere sinceri....

infatti serviva a vedere la potenza di un pannello solare per imbastire due calcoli.

nikos ha detto:
Ricordati del buco dell'ozono!! :D

a quel che mi risulta si sta chiudendo.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/09_Settembre/17/ozono.shtml
E non era propriamente dovuto alle fonti energetiche ma a dei gas nocivi se non ricordo male.
 
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danysm73

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Cmq i cfc causano entrambi i fenomeni......oltre al buco nell' ozono ci dovremmo preoccupare anche dell effetto serra..... la composizione dell atmosfera ormai è compromessa e stiamo vedendo gia cosa sta accadendo a livello climatico e se non smetteremo di usare fonti di energia derivate dai combustibili fossili e dalle deforestazioni ormai incontrollate..... "Il Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC) ritiene che la temperatura media del pianeta sia aumentata di circa 0,6°C dal 1861. Inoltre, sulla base delle tendenze attuali di emissione dei gas serra, vi è la stima di un ulteriore aumento della temperatura terrestre tra 1,4 e 5,8°C nel periodo fra il 1990 e il 2100. Il conseguente cambiamento climatico comporterà delle implicazioni estremamente significative a carico della salute dell’uomo e dell’integrità dell’ambiente. Il clima infatti influenza fortemente l’agricoltura, la disponibilità delle acque, la biodiversità, la richiesta dell’energia (ad esempio per il riscaldamento o il raffreddamento) e la stessa economia."

http://www.nonsoloaria.com/effser.htm
http://www.google.sm/search?client=...=it&q=effetto+serra&lr=&btnG=Cerca+con+Google
 
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nikos

Ospite
Comunque sia (se il buco dell'ozono si chiude o no) l'Italia attualmente deve finanziare le energie alternative (eolica o solare) almeno per integrare quella energia prodotta dal petrolio: quando sono andato in Germania ne ho visti di impianti eolici: qui in Italia :annoiato:
Forse qualcosa in Sardegna...

Siamo un bel Paese mediterraneo con un sole che spacca le pietre (non ora con tutta questa pioggia/neve :D ) -> facciamo un bel pannello fotovoltaico!!
 

danysm73

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gli incentivi ci sono..... ma non sono pubblicizzati per niente....... si potrebbero fare tetti e finestre con questi pannelli fotovoltaici , e l' Italia come giustamente hai detto è una penilosa baciata dal sole....... ci vorrebbe solo una politica piu seria in questo senso....... aumentare le produzioni di questi pannelli e quindi far scendere il loro costo........ e permettere a tutti di utilizzarli e produrre energia PULITA
 

ipergiorg

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danysm73 ha detto:
aumentare le produzioni di questi pannelli e quindi far scendere il loro costo........ e permettere a tutti di utilizzarli e produrre energia PULITA

credo vi sia cmq un costo intrinseco del pannello piuttosto alto e che quindi, pur con una ottima economia di scala non si abbasserebbe di molto il prezzo finale.
 

REDCHAT

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CPU
Pentium IV 2,4Ghz Northwood
Scheda Madre
ASUS P4P8X
HDD
Maxtor 80Gb Ata - Maxtor 120Gb - WD 250Gb Esterno
RAM
1GB DDR 400Mhz DualChannel (256x4)
GPU
Ati Radeon HD2600 Pro AGP
Audio
Sb Live 5.1
Monitor
Hercules ProphetView
PSU
Enermax Liberty 450W
Case
Enermax Pandora
OS
Windows XP SP2 / Kubuntu Linux Feisty Fawn
Io proverei col Nucleare :nod:
pensiamo ai Francesi che sono pieni di centrali...se saltano loro anche noi ci becchiamo le radiazioni (spero che non accada :eyes:) tanto vale sfruttare questa fonte.

Provare con l' energia eolica, qu' in Sardegna le centrali si possono contare con le dita di una mano. E noi ci potremmo campare con quel tipo di energia! ma ci sono gli ambientalisti che rompono le scatole! (qualche volta potranno avere ragione, lo ammetto, ma che si diano una calmata)

danysm73 ha detto:
scusa ma ai pannelli fotovoltaici basta la luce per produrre energia non gli serve il calore..... quelli che serve calore sono i pannelli solari...... e poi non inquinano come un motore a petrolio...... nella macchina l'80 % del carburante serve per scaldare il motore insomma ha un basso rendimento insomma solo il 20% è sfruttato per la motricità

I pannelli costano troppo ancora e la potenza è troppo bassa :nod:
 
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danysm73

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beh questo non te lo so dire....... era una supposizione....... ma anche se cosi fosse che non si abbassarebbe il prezzo allora icentivare e pubblicizzare piu che si puo...... e magari ovviare al costo elevato in maniera per es. togliere l'iva su questi prodotti...... e magari dato che si andrebbe a produrre energia elettrica pulita fare un accordo politico con le banche di fare come giustamente dicevi tu dei mutui decennali ma a tasso 0..... in modo che chiunque possa adottarlo... e da subito
 

ipergiorg

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danysm73 ha detto:
e magari dato che si andrebbe a produrre energia elettrica pulita fare un accordo politico con le banche di fare come giustamente dicevi tu dei mutui decennali ma a tasso 0..... in modo che chiunque possa adottarlo... e da subito

si beh non esageriamo: le banche i soldi non li regaleranno mai.
 

danysm73

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ho trovato questa notizia..... la tecnologia va avanti........

Il nuovo modello messo a punto a Los Angeles, nei laboratori dell'Ucla
Eliminando il silicio sarà possibile abbattere il prezzo di circa l'80%
Pannelli fotovoltaici in plastica
catturare il sole costerà meno
Il debutto sul mercato previsto fra un paio d'anni
di VALERIO GUALERZI(la Repubblica)

ROMA - La folle corsa del prezzo del petrolio la sta già rendendo sempre più conveniente, ma l'energia solare in un futuro non troppo lontano potrebbe essere ancora più vantaggiosa. A compiere il primo passo in questa direzione è stato un gruppo di scienziati della University of California di Los Angeles. Il professor Yang Yang, e due suoi collaboratori, Gang Li e Vishal Shrotriya, hanno messo a punto infatti un nuovo tipo di pannello solare in plastica in grado di sostituire quelli in silicio.

Se il materiale creato nei laboratori dell'Ucla confermasse anche su scala industriale le caratteristiche mostrate nella fase sperimentale, il vantaggio sarebbe enorme. La plastica abbatterebbe infatti i costi di un pannello, che rappresentano il 50 per cento della spesa per chi vuole passare all'energia solare, di oltre l'80%. I primi dati sono molto incoraggianti. Il lavoro del professor Yang è stato pubblicato su Nature materials, una pubblicazione parallela della celebre rivista scientifica britannica e le prestazioni dei prototipi sono state certificate dalla National Renewable Energy Laboratory, l'equivalente statunitense dell'Enea.

La cella solare realizzata alla Ucla è composta da un singolo strato di un polimero facilmente reperibile sul mercato a prezzi contenuti rivestito da due elettrodi. Il minore costo di produzione non incide però nella qualità, in quanto il grado di efficienza energetica del pannello rimarrebbe comunque soddisfacente. I primi modelli hanno garantito infatti un 4,4%, ma il professor Yang è convinto di poter raddoppiare questo risultato con dei miglioramenti realizzabili nel volgere di poco tempo. A parità di durata nel tempo (15-20 anni) non troppo distante quindi dal 14-18% di efficienza ottenuto con gli attuali pannelli in silicio di dimensioni medio grandi.

Gli scienziati dell'Ucla sono convinti che il loro prodotto potrà essere immesso sul mercato nel giro di pochi anni. "La speranza - ha spiegato il professor Yang - è che l'energia solare possa presto essere usata in maniera estensiva, nel settore commerciale come in quello privato. Le possibili applicazioni dei pannelli solari sono davvero moltissime".

Edit:
Questo è quello che fanno in Germania dal 1991 e la Germania non ha il nostro stesso irraggiamento solare, ma molto meno......

FOTOVOLTAICO IN GERMANIA
I SEGRETI DI UN MODELLO
NORMATIVO VINCENTE

Il modello "a tariffa" tedesco rappresenta l'esempio da imitare sotto ogni punto di vista. Potremmo banalizzare decantando le lodi alla cultura o alla tecnologia tedesca ma in realtà quello che ci colpisce di più è l'aspetto normativo tedesco e la reale volontà politica di realizzare uno sviluppo delle energie sostenibili. La legge tedesca sulle fonti rinnovabili nasce nel lontano 1991, oggi conta un settore con oltre 130.000 lavoratori occupati. Le normative tedesche hanno sostenuto lo sviluppo del nuovo mercato soprattutto mediante il riconoscimento di tariffe incentivanti ai produttori di energia. Grazie a questa lungimiranza politica oggi la Germania è il paese leader mondiale nell'esportazione delle tecnologie ad energia rinnovabile.

Dal 2000 la normativa tedesca ha ulteriormente perfezionato il suo modello normativo vincente introducendo un sistema tariffario differenziato per incentivare in particolar modo lo sviluppo delle energie solari. Le tariffe differenziate sono una leva importante per orientare lo sviluppo dei mercati senza alcun intervento diretto dello Stato, periodicamente riviste dal Parlamento tedesco per premiare le scelte private sostenibili. Gli incentivi applicati sulle tariffe ai produttori di energia sono coperti dal prelievo in bolletta senza pesare sui conti dello Stato. L'approccio normativo della Germania ha favorito la nascita di nuove imprese e la diffusione della cultura imprenditoriale anche tra gli utenti privati, i quali da consumatori di energia sono diventati anche produttori. Nel 2004 l'energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici delle utenze è stata regolarmente acquistata dalle società elettriche tedesche alla tariffa di 0,457 euro per kWh per venti anni (0,574 euro per pannelli al di sotto dei 30 kW posti su edifici). Inoltre, al proprietario dei pannelli solari FV viene garantita questa entrata economica in "conto energia" per ben venti anni sulla base della tariffa prevista dalla normativa al momento della messa in servizio dell'impianto. Un rapporto duraturo fondamentale per abbattere qualsiasi rischio dell'investimento e favorire la concessione di finanziamenti privati con rapidi piani di ammortamento.

Il beneficio sociale netto è del tutto positivo. Rassicurando gli investimenti privati nel settore delle energie rinnovabili con accordi di lungo periodo la normativa ha fatto scaturire quella scintilla fatta di acquisti-produzione-occupazione. Il nascente mercato ha generato importanti risvolti occupazionali ed un crescente giro di affari in Germania proveniente dal settore delle rinnovabili, pari nel 2004 a 10.000 milioni di euro. Considerando soltanto questo aspetto, le entrate fiscali generate dall'imposta sul valore aggiunto tramite l'incremento del giro d'affari hanno compensato qualsiasi costo per lo Stato. Se poi volessimo aggiungere anche il risparmio nella spesa pubblica per effetto della maggiore occupazione nel settore delle rinnovabili l'analisi costi benefici migliorerebbe ulteriormente.

La normativa italiana si dimostra, purtroppo, del tutto arretrata rispetto all'esperienza tedesca. Un punto critico molto importante in Italia è soprattutto la cessione di energia per un valore pari a quello consumato dall'utente. In pratica, l'utente italiano possessore di pannelli FV che produce 10 ma consuma 8, vedrà portarsi avanti in bolletta un credito di 2 sul proprio "conto energia". Rispetto agli altri paesi questo limite penalizza fortemente la logica dell'investimento privato nel settore del FV. L'esperienza tedesca dimostra come un sistema normativo ben ideato possa sostituirsi a qualsiasi intervento pubblico di sostegno.
 
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