So che probabilmente dirò una cosa non condivisa da molti ma questo significa che le università italiane ti formano male. Negli anni è andato di male in peggio: so di studenti molto bravi che si lamentavano spesso perché di anno in anno venivano tolte ore di laboratorio quando proprio in un ambito come questo dove la pratica è fondamentale per capire bene ogni aspetto di ciò che si è studiato bisognerebbe semmai aumentare le ore di laboratorio anziché diminuirle! Parlo delle facoltà di informatica ma penso che la cosa valga anche più in generale.Ma la maggior parte da per scontato che avere una laurea in informatica equivale a saper programmare o fare altro (in base al campo specialsitico su cui ti formi), quando poi ti ritrovi degli incompetenti su un progetto e devi fare tutto il lavoro tu.
Purtroppo la realtà oggi è questa: il titolo universitario ha più che altro valenza legale, ma vale poco o nulla all'atto pratico: tu esci da lì con conoscenze (e non competenze) orizzontali su un pò tutti gli argomenti ma in realtà non sai fare niente, perché durante il percorso di studi ti sei sporcato poco le mani. Giusto il necessario per superare l'esame e andare alla tesi di laurea il più in fretta possibile.
Il problema secondo me è che sin dalle scuole superiori si da fin troppe conoscenze orizzontali agli studenti e purtroppo il trend prosegue anche con l'università. Dimenticandosi che comunque gli anni che passano hanno un peso e hanno valore: uno arriva anche a farsi 18 anni di studi (sempre se si laurea in tempo) per poi approcciarsi al mondo del lavoro come un completo principiante.
Ci credo che a molti basti studiare il minimo indispensabile per arrivare al pezzo di carta: vale come biglietto d'ingresso ma tu con quella non sei specialista in niente.
Bisognerebbe verticalizzare un pò le conoscenze fornite, tutto qua, a cominciare proprio dalle superiori.