Il nucleare sta tornando in Italia, ecco cosa accadrà

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L'importante è calcolare il prezzo dell'energia tenendo conto anche del costo della custodia delle scorie per i prossimi 30.000 anni e il costo dell'assicurazione in caso di eventi catastrofici, altrimenti tutti i calcoli fatti valgono zero. Per quanto riguarda l'indipendenza...non mi risulta ci siano miniere di uranio in Italia.
 
Bell'articolo, corredato da una buona intervista. Complimenti.
Per quanto riguarda la popolazione, non conta una informazione ben fatta ed il più possibile oggettiva, purtroppo.
Conta molto di più chi riesce a vendere le proprie idee nel migliore dei modi, cosa che peraltro vale per tutto, come ogni politico sa bene.
Le decisioni non tecniche vengono prese con la pancia, non con l'intelletto, è questa la chiave che permette di sbloccare la serratura del consenso.
Per quanto mi riguarda spero che il nucleare, con piccole centrali, che magari funzionano con il Torio, si affermi, e non tanto come produzione di base, cosa di per sé importante, quanto come stabilizzatore della frequenza di rete e come volano per compensare la variabilità delle rinnovabili.
Variabilità pericolosa, ma solo fino a quando non sono inserite in una rete comune che ne smorza le fluttuazioni.
 
Pensateci bene: le centrali nucleari usano pochissimo combustibile, i costi di stoccaggio dell'uranio (e se si usa il torio si abbassano) sono infinitamente inferiori ai costi per costruire porti per le navi gasiere e per costruire gasdotti dai porti e dai Paesi produttori di gas fino alle centrali, quando non sia necessario trasportare una parte del gas via gomma e/o via rotaia.
E non trascuriamo l'inquinamento delle suddette navi gasiere, della produzione di CO2 e del costo dei filtri.
E infine non parliamo solo di energia elettrica, perché le centrali possono essere usate (al pari di quelle a gas) per cogenerazione o trigenerazione, con rendimenti che arrivano al 90 percento.
 
Pensateci bene: le centrali nucleari usano pochissimo combustibile, i costi di stoccaggio dell&#039;uranio (e se si usa il torio si abbassano) sono infinitamente inferiori ai costi per costruire porti per le navi gasiere e per costruire gasdotti dai porti e dai Paesi produttori di gas fino alle centrali, quando non sia necessario trasportare una parte del gas via gomma e/o via rotaia.<br />
E non trascuriamo l&#039;inquinamento delle suddette navi gasiere, della produzione di CO2 e del costo dei filtri.<br />
E infine non parliamo solo di energia elettrica, perché le centrali possono essere usate (al pari di quelle a gas) per cogenerazione o trigenerazione, con rendimenti che arrivano al 90 percento.
Magari costruiranno una centrale nucleare o il deposito delle scorie, proprio nelle vicinanze di dove vivi.

Pensaci bene: saresti sicuramente ancora favorevole al nucleare?
 
Occorrerebbe dire che gli SMR ancora non esistono. I primi modelli sperimentali arriveranno tra qualche anno (forse) e la loro eventuale trasformazione in reattori commerciali è ancora più lontana. Inoltre il nucleare non ci rende indipendenti per la fornitura del materiale fissile.
 
Pensando a quello che è l'italia e pensando ad un possibile futuro in cui tutto ciò si concretizzerà, mi aspetto bollette altrettanto alte che il politicante o il giornalaio di turno giustificherà alludendo a fantasiose quanto improbabili cause.
 
L&#039;importante è calcolare il prezzo dell&#039;energia tenendo conto anche del costo della custodia delle scorie per i prossimi 30.000 anni e il costo dell&#039;assicurazione in caso di eventi catastrofici, altrimenti tutti i calcoli fatti valgono zero. Per quanto riguarda l&#039;indipendenza...non mi risulta ci siano miniere di uranio in Italia.
L'uranio è molto presente in paesi politicamente stabili e democratici come Canada e Australia. I pellet di uranio occupano poco spazio e si possono fare scorte che durano diversi anni, come nel caso della Francia. Stesso discorso per le scorie, che non sono i bidoni di roba verde dei Simpson ma solidi, vetrificato. Un reattore ne produce circa un metro cubo l'anno, quindi non occorrono enormi spazi. La quarta generazione in fase avanzata di sperimentazione riutilizzerà parte delle scorie come combustibile.
 
io si perche pagherei niente la corrente
siamo in due.
non ci facciamo minimamente problemi con il petrolio, che causa ogni anno in maniera indiretta letteralemente milioni di morti, ma siamo qui a farci problemi per qualche tonnellata di materiale di scarto, che in altre parti del mondo vengono gestite senza problemi, facendosi beffe di quelli che ne hanno così paura.
poi, petrolio e derivati sono così sicuri... viareggio, deepwater horizon, gli incendi dei pozzi petroliferi, amoco cadiz, quelli sono tutta salute!
 
1) Il primo produttore di combustibile nucleare è la Russia!
2) Le centrali nucleari sono il primo obiettivo militare, come abbiamo visto di recente, il fotovolltaico no, è troppo distribuito.
3) In 40 anni non siamo riusciti a indicare un sito di deposito definitivo per le nostre scorie ritrattate dai francesi.
4) Il nucleare non è modulabile, quindi non è complementare con le energie rinnovabili, che invece hanno bisogno di accumulo flessibile e di rapida disponibilità.
5) Il prezzo dell'energia rinnovabile, già oggi è inferiore a quello dell'energia nucleare e la disponibilità è immediata.
6) Se dobbiamo sviluppare qualcosa di nuovo, perché non si torna al geotermico, siamo ipieni di vulcani e lo sfruttiamo dalle Terme dei romani fino a larderello!
7) Se anche avessimo il combustibile, (che non abbiamo), il sito sicuro per le scorie, e siti adatti con grandi disponibilità di acqua di taffreddamento, (alcune centrali nucleari francesi sono state spente questa estate per penuria di acqua di raffreddamento!), arriverebbero troppo tardi per i lunghissimi tempi di sviluppo (ad esempio dei famigerati SMR non esiste ancora neanche un prototipo in test preliminare).
 
1) Il primo produttore di combustibile nucleare è la Russia! <br />
2) Le centrali nucleari sono il primo obiettivo militare, come abbiamo visto di recente, il fotovolltaico no, è troppo distribuito. <br />
3) In 40 anni non siamo riusciti a indicare un sito di deposito definitivo per le nostre scorie ritrattate dai francesi. <br />
4) Il nucleare non è modulabile, quindi non è complementare con le energie rinnovabili, che invece hanno bisogno di accumulo flessibile e di rapida disponibilità. <br />
5) Il prezzo dell&#039;energia rinnovabile, già oggi è inferiore a quello dell&#039;energia nucleare e la disponibilità è immediata. <br />
6) Se dobbiamo sviluppare qualcosa di nuovo, perché non si torna al geotermico, siamo ipieni di vulcani e lo sfruttiamo dalle Terme dei romani fino a larderello! <br />
7) Se anche avessimo il combustibile, (che non abbiamo), il sito sicuro per le scorie, e siti adatti con grandi disponibilità di acqua di taffreddamento, (alcune centrali nucleari francesi sono state spente questa estate per penuria di acqua di raffreddamento!), arriverebbero troppo tardi per i lunghissimi tempi di sviluppo (ad esempio dei famigerati SMR non esiste ancora neanche un prototipo in test preliminare).
1) e dove sta scritto che dobbiamo comprare il combustibile dalla russia invece che da altri, solo perchè la russia è prima?
2) obiettivo militare... in europa? ROTFL!
3) forse perchè siamo pieni di no-tav, no-nuclear, no-tutto? guarda gli altri paesi, non solo il campanile italia. il problema delle scorie l'hanno risolto
4) falso, falso, falso. basterebbe avere la minima conoscenza.
5) FALSISSIMO. facile parlare di pannelli solari quando hai gli incentivi europei, e dire che costa meno! per forza costa meno, c'è chi te lo finanzia!
6) perchè poi, pieni come siamo in italia di NO-tutto, ci troveremmo anche i NO-GEO, per paura che se foriamo il suolo scateniamo dei terremoti
7) e il petrolio, il gas, il carbone in italia c'è? la miseria, non so perchè continuo a cercare di ragionare con i no-tutto
 
L&#039;importante è calcolare il prezzo dell&#039;energia tenendo conto anche del costo della custodia delle scorie per i prossimi 30.000 anni e il costo dell&#039;assicurazione in caso di eventi catastrofici, altrimenti tutti i calcoli fatti valgono zero. Per quanto riguarda l&#039;indipendenza...non mi risulta ci siano miniere di uranio in Italia.
Ci sono miniere almeno in Lombardia.
 
L&#039;importante è calcolare il prezzo dell&#039;energia tenendo conto anche del costo della custodia delle scorie per i prossimi 30.000 anni e il costo dell&#039;assicurazione in caso di eventi catastrofici, altrimenti tutti i calcoli fatti valgono zero. Per quanto riguarda l&#039;indipendenza...non mi risulta ci siano miniere di uranio in Italia.
I costi sono già inclusi, il nucleare è l’unica fonte che internalizza tutti i costi. Miniere di uranio in Italia ci sono eccome, ma non sono sfruttate e sono state bloccate ulteriori ricerche di risorse minerarie.
 
Occorrerebbe dire che gli SMR ancora non esistono. I primi modelli sperimentali arriveranno tra qualche anno (forse) e la loro eventuale trasformazione in reattori commerciali è ancora più lontana. Inoltre il nucleare non ci rende indipendenti per la fornitura del materiale fissile.
Falso, ne esistono 3 esemplari commerciali e ogni sottomarino nucleare ne monta uno, solo che tecnologia militare e civile vanno in parallelo. Il materiale fossile viene prodotto in europa e il grezzo viene importato principalmente da paesi stabili come il Canada, nessuna parla di autarchia, con l’uranio abbiamo il vantaggio di poter dipendere da paesi stabili e poter cambiare fornitore facilmente dato che i contratti di fornitura vengono fatti svariati anni prima della consegna (da 2 a 5 o 10 anni pure).
 
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